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Autore: CowgirlSara    05/03/2012    3 recensioni
"Ho avuto modo di pensare a molte cose, in quel momento.
La mia mente è tornata indietro, al bene e al male, al dolore e all’amore."
Jack ricorda.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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None but the brave
Beh, è da quando ho visto “Children of earth” che mi frullava in testa quest’idea, quindi mi sono decisa a scriverla. Continuo a rileggerla e mi sembra troppo… svelta. Bah, sta a voi dirmi se fa del tutto schifo.

I personaggi usati non mi appartengono e la storia è scritta senza scopo di lucro. La canzone in introduzione è la struggente “None but the brave” di Bruce Springsteen, mi fa pensare molto a Jack, quindi l’ho usata. Se volete sentirla è linkata nel titolo della storia.

Aspetto qualche commentino, siate bravi…
Buona lettura!
Sara

None but the Brave

That's where I find you tonight

And in my heart you still survive

None but the brave
No one baby but the brave
Those strong enough to save
Something from the love they gave


Quando ero davanti a quella… cosa, che stava succhiando il mio sangue, pensavo davvero che stavolta sarei morto.
Finalmente.

Ho avuto modo di pensare a molte cose, in quel momento.

La vita non mi era mai passata davanti, le altre volte. Era un buon segno, no?

La mia mente è tornata indietro, al bene e al male, al dolore e all’amore.

Ho pensato alle ragazze con la messa in piega e i sottogonna di crinolina. Ai bei ragazzi in divisa che partivano per la guerra, presi in un gioco che non avevano speranza di vincere. Allo swing che suonava in sale da ballo piene di fumo e di sogni infranti.

A Grey. Il mio fratellino perso nei meandri del tempo. E ritrovato. Quindi perso di nuovo. Per sempre, insieme a tutto ciò che Torchwood conteneva. I ricordi, i morti, la storia.

Alice, Steven. Una parte di me che ho tenuto nascosta per troppo tempo. Che ho negato ed evitato. A cui ho solo tolto e mai restituito. E che mi ha ferito con un dolore inimmaginabile.

Quando vivi per sempre, dovresti abituarti a perdere le cose, le persone. A prendere le decisioni più difficili. Ma non ci si abitua mai. Mai.

Ho pensato ai miei amanti. A quello che gli ho concesso. A quello che gli ho negato. Alla gioia e alla perdizione. Alla passione ed al distacco. Ho sempre preso tanto e dato troppo poco.

Ho pensato a Gwen. La mia anima gemella. La metà perfetta della mela, che non combacia solo perché qualcuno l’ha già morsa prima. La donna più forte, risoluta e umana che abbia mai conosciuto. È rimasta solo lei e farò di tutto, anche l’impossibile, perché la sua vita e quella della sua famiglia sia preservata.

E al mio Dottore. Ai suoi occhi antichi. Un pazzo con una cabina blu. La creatura più pura e meravigliosa che abbia mai solcato gli oceani del tempo e dello spazio. L’unico che non potrò mai avere e che amerò incondizionatamente fino alla fine del tempo. Quando rimarremo solo io e lui.

Ed ho pensato a te.

Ai tuoi occhi che mi fissavano con fiducia incrollabile, così belli. Alle tue mani, che sogno ancora. Alla disperazione e alla passione con cui ti sei dato a me, sapendo che io non avrei mai potuto ripagarti. Eppure c’eri, sempre.

Non ho mai capito come qualcuno potesse innamorarsi così di me, ho talmente tanti difetti… Ho sempre ignorato le richieste silenziose che mi mandavi. Ho fatto finta di non capire il bisogno che avevo di te. Perché quando si ama, inevitabilmente si soffre. Ed io non volevo soffrire più.

Non ho meritato la tua dedizione, il tuo amore, il tuo… sacrificio.

Ma se rimane qualcosa, dell’amore che mi hai dato, allora è qui, in fondo al mio cuore. Dove tu sopravvivi, Ianto.

E ora – che, di nuovo, non sono morto – sono qui, ancora una volta sulla tua tomba, come ogni anno, da così tanti anni. Poso una rosa rossa e ti chiedo nuovamente perdono.

E mi sembra di sentire la tua voce, mentre lo fai. Mentre mi perdoni, come facevi sempre.

Ma avrei dovuto dirti, sai, che ti ho amato anch’io.

Più di quello che avrei mai potuto confessarti. Non l’ho mai fatto.

E mi manchi.

Ma sopravvivo. È la mia condanna.



È qui che ti trovo stanotte
E nel mio cuore tu sopravvivi

Nessuno a parte gli impavidi
Non uno baby a parte gli impavidi
Coloro forti abbastanza da salvare
Qualcosa dell’amore che hanno dato


FINE
   
 
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