Ottobre
Non è ancora il triste e
freddo Novembre
E’ ancor lontano il festoso
Dicembre
Ormai è sol ricordo il caldo
dell’Estate
Giornate lunghe, allegre e
soleggiate.
Nell’aria c’è un tiepido
odore di castagne e caldarroste
Così inebriante da farti
venir voglia di far soste
Per assaporare a pieno il
sapore di questa novità
Che nel resto dell’anno par
solo una lontana irrealtà.
Girando per i viali colorati,
alle 7 di sera
Non è ancor buio, ma qualche tempo prima il sol c’era
E ti accorgi che la vista che
ti si pone innanzi
Per portarti il buon umore
basti e avanzi.
C’è attorno a te quel sentore
che ti risveglia negli occhi splendore
che ti ricorda la festa del trentun del mese
che alla durata di questo ha le radici appese.
Esso vien infatti a determinarne il grande passo
Che da un mese all’altro sembra
pesante come un masso
Prima il color delle foglie
accese cadenti dalle piante
Poi la nebbia tutto offusca
come agli occhi d’un uom fa il diamante.
E’ il mese d’Ottobre, tutto
suo particolare
Né dall’Estate né
dall’Inverno ha osato copiare
E’ un tempo che da un certo
punto di vista è tutto speciale
A partire da quell’aurea che alla fin del mese par così spettrale.
Ragazzi, che dire? Stavo
girando per le vie del mio paesello perché dovevo andare a fare una cosa, e per
una volta tanto non l’ho trovato così triste e squallido come sempre(da notare:
io mi riferisco al tempo, esso è infatti causa dei
miei giudizi, nient’altro. =P) ma aveva un’aurea particolare: mi sembrava di
sentire come un odore attraente nell’aria, misto ad una brezza piacevole e ad
una serata non ancora troppo buia.
Insomma, mi è piaciuta così
tanto la scena, che mi ha ispirato questa poesia.
Alla prossima, Maxi. ^_^