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Autore: Windshimmer    05/03/2012    4 recensioni
Ero in classe, annoiata, guardavo qualche banco più in là il ragazzo che mi piaceva, non che il mio migliore amico, che giocava con Sara.
Spostai lo sguardo spazientita, non capivo perché lui ha acconsentito a farla mettere di fianco nei banchi. Cioè non la sopportava, eppure erano sempre insieme, è mai possibile?
Beh spero vi piaccia, leggetela! :D
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                        ERA SOLO UN SOGNO

Ero in classe, annoiata, guardavo qualche banco più in là il ragazzo che mi piaceva, non che il mio migliore amico, che giocava con Sara.
Spostai lo sguardo spazientita, non capivo perché lui ha acconsentito a farla mettere di fianco nei banchi. Cioè non la sopportava, eppure erano sempre insieme, è mai possibile?
Ma comunque, cercai di seguire la lezione ma la mia attenzione era occupata a cercare di capire come faceva la prof ad abbinare i colori dei suoi vestiti in maniera così orribile, oggi indossava una maglietta rosa con lo scollo a v e i pantaloni blu che le arrivavano sopra la caviglia, con dei mocassini orribili, credo fossero anche fuori produzione. Ma era ovvio che la professoressa Scalabrini li avesse. Gettai un occhio sull'orologio sopra la tanto temuta lavagna e osservai che mancavano solo pochi minuti, e poi liberi. Alleluia! No aspetta! Aprii velocemente il diario e controllai se avevo pomeriggio, come temevo. Matematica.
Che palle! Sbuffai, cercando di non dare nell'occhio, anche se ormai la prof lo sapeva che non sopportavo né lei né la sua lezione di fisica. Appoggiai la testa al banco per il mal di testa.
3..2..1...suona. Beh libertà no, ma quasi.
Chiusi lo zaino, e mi diressi verso il bar per mangiare qualcosa, mi buttai sul sicuro patatine! Presi il numerino, e mi sedetti ad un tavolo vicino, il nostro tavolo. Appunto quello mio e di Vitto, che spuntò 10 secondi dopo.
-Ordinato?- chiese
-No, cioè per me sì, per te no..- mormorai disturbata dalla presenza di Sara alle sue spalle.
-Capito, vado io!- disse lui tranquillo
-Vengo con te, Vitto!- cinguettò Sara. Mh, le avrei infilato le patatine in bocca, tutte insieme pur di farla stare zitta. Carino, eh?
Mentre ordinava, lo osservai, il suo fisico asciutto, piatto, e i muscoli che si intravedevano da sotto le maniche delle maglie, mi faceva sorridere, poi quei occhi, quel castano nocciola, mi colpì dal primo giorno, erano così profondi, e riuscivano a capire tutto quello che succedeva dentro di me. Tranne il fatto che odiavo che la regina delle Api, Sara, si sedesse con noi. Beh comunque..
-Eccomi! Sono il 97..Fanculo!- sospirò sedendosi di fronte a me -tu che numero sei?- chiese, guardai il mio foglietto-
-Mh, 32..scusa- feci la faccia da cucciolo, quella che alla quale non resiste nessuno.
-No tranquilla, ma che hai? Sei strana!- Disse osservandomi, tirando su gli angoli della bocca, in un sorriso. Che mi piaceva da morire.
-No niente mal di testa, sai com'è!-
-Mh, no, non so. Dimmi!- disse lui continuando ad osservare ogni mio movimento, mi morsi il labbro inferiore mentre arrivò Sara.
-Vitto Vitto, sono il 99! Mi aspetti dopo, vero?- Almeno mi salvò dalla situazione imbarazzante.
-Boh, non lo so, credo che andrò appena Simo ha finito- si girò verso di me, che sorridevo soddisfatta per la vincita contro la nemica. Si ero abbastanza possessiva e competitiva, ma capitemi!

Finalmente arrivò il pranzo e mangiai le mie patatine, Vitto finì e ci alzammo lasciando la povera apetta da sola.
Mi strinse a lui, e io sprofondai tra le sue braccia annusando il profumo del quale sapeva solo lui e poi mormorò -Ora che siamo soli, me lo dici che hai?-
Ecco ci risiamo, mi sono dimenticata a dire che è un testardo! Se si mette una cosa in testa non se la toglie.
-Mmh! Ma ti ho detto che non ho niente!- m'irrigidì io.
-Non ci credo!- Disse lui

-Devi cominciare ad avere più fiducia in me allora- dissi io allontanandomi dalla presa
-Dove credi di andare torna qua. Io mi fido di te, ma c'è qualcosa che non va- mi tirò di nuovo a se, baciandomi la fronte, sì eravamo amici, ma credo che non eravamo il classico tipo di amici.

-Lo sai..- Dissi sconfitta
-Sara?...Lo sai che non mi piace! E poi..come mai tutto questo interesse, cioè...- lasciò fraintendere il resto, e io lo interpretai come un “ti piaccio?” mugugnai qualcosa di incomprensibile che doveva significare “No..ma ...non lo so” ma uscì un -mmm..mm.mmm- Vitto rise.
-Hai ragione concordo con ciò che hai detto!- rise più forte, eppure io da ridere non ci trovavo niente.
-Uff..però! Voglio dire! Scollatela di dosso!- dissi

-Gelosa?- disse lui alzando un sopracciglio.
-No!- dissi sulla difensiva
-Bella lei!- rise e mi strinse -Ti adoro, piccola Simo!- lo odiavo, lo odiavo, lo odiavo! Eppure no..lo amavo.

 

Entrammo in ritardo alla lezione, sotto gli occhi assassini della Patti.

-Comodi, la prossima volta con più calma- Tossì la prof. Si ci doveva mettere anche lei, oggi!

-Ci scusi prof- parlò lui.
-No tranquilli, andate a sedervi- parlava lui andava benissimo, avrei parlato io minimo minimo un rapporto. Non capivo, perché tutti lo preferivano? Beh era perfetto.
-Vitto ti ho tenuto il posto- non mi girai nemmeno a guardare chi fosse, la voce stridula poteva essere solo quella dell'ape regina.
-Mh, no scusa, voglio stare accanto a Simo- Se! Altra vittoria, ciao ciao bella! Pensai tra me e me.

 

La lezione passò come tutte le altre, ridendo e scherzando. Seguire? Che parola è questa?
-A casa mia?- disse lui

-Ehm..va bene!- dissi io tirando fuori il biglietto per l'autobus
-Andiamo allora, che devo dirti una cosa- disse lui agitato.
-Ok..- salimmo, e mentre mi facevo mille paranoie mi trovai a casa sua, sul suo letto e lui seduto sulla sedia della scrivania che mi guardava.
-Io boh..non lo so!- esordì lui

-Non sai...?- dissi io. Beh ok, avrete capito che non siamo di molte parole, anzi preferiamo un abbraccio alle parole..possono essere di troppo a volte.
-Sono confuso!- lo guardai sbalordita
-Ok, ora lo sono anche io- sorrisi -dai dimmi!-
-Mi piaci.- Sputò fuori questa sentenza, che avrebbe dovuto farmi felice, ma sentirla lì, doverla affrontare. Oddio credo che non ce l'avrei fatta. Mi alzai ed uscì in balcone. Aria, avevo bisogno di aria.
-Ehi..- mormorò alle mie spalle, e sobbalzai per lo spavento.
-Ehi...- dissi io ancora con il cuore a mille
-Scusa per lo spavento. E so che cambierà tutto. Si lo so. Ma volevo fartelo sapere...cioè, non ce la facevo e tu, Sara. Lei. La Bea...io io...tu! Cioè..Non lo so, ma poi sei scappata..e..non lo so!- disse lui parlando a vanvera.
-Che stai dicendo?- dissi io cercando di trovare un senso alle parole.

-Che mi piaci! Che non mi interessano le altre!-
-Allora se la mettiamo così...Sono innamorata di te.- dissi io. Lui mi guardò un secondo spaesato, e pensare che quella faccia l'avevo fatta io 5 minuti fa.
-Lo sapevo- disse lui -L'altro giorno casualmente ho aperto il tuo diario e boh, mi è caduto un foglio, anzi eccolo- mi passo il foglio sul quale c'era scritto “Simo+Vitto= <3” e io arrossì.
-Ah..ehm..- sentivo le guance andare a fuoco. E lui si avvicinò, piano, piano, arrivò vicino alle mie labbra.
-Scusa per la lentezza nel capire le cose, ma sai come sono fatto- non mi diede il tempo di replicare che trovai le sue labbra sulle mie. Il bacio più bello di tutta la mia vita. Quando si staccò avevo voglia di riavere le sue labbra sulle mie. Lui mi sorrise.
-Sei bellissima, e sei mia- Disse accarezzandomi i capelli -torniamo dentro?-
-Mhmh- annui entrando -ma...ora..?-
-Ora...sei la mia ragazza- disse lui come se fosse tutto ovvio.
-La tua ragazza? Mi piace!- dissi contenta, quello che provavo era indescrivibile. Ero felice.

-Ti amo- disse lui

-Anche io- dissi e lo baciai di nuovo. Andava tutto a meraviglia, quando sentii qualcosa di strano, che mi disturbava, anzi ci disturbava.


Sentivo un rumore, qualcosa che mi toccava il braccio, aprì gli occhi piano, mi guardai intorno, ero ancora in classe con Matteo che mi strattonava per farmi svegliare, che era successo?
Guardai meglio e vidi che era tutto come 5 minuti prima. La prof che mi mandava occhiate, Vitto e Sara che giocavano, l'orologio che non faceva passare i minuti..

Ci pensai su e sorrisi pensando, era solo un sogno.

 

                                                                  ----

Ok, ho scritto qualcosa, e ho buttato giù qualcosa..però boh! Fatemi sapere...
Magari succedesse davvero, cosa fa l'amour a questa povera "scrittrice" ahaha!
Baci H E I K E <3 

  
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