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Autore: Ludovichy92    06/03/2012    2 recensioni
Racconto giallo totalmente inventato, fatto due anni fa a scuola! Se volete avventurarvi nella lettura siete i benvenuti!
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PRIMO CAPITOLO:

 
 

Lo squillo del telefono la svegliò. La ragazza, che stava sdraiata sul letto, aprì gli occhi di scatto, ma subito li richiuse a causa dei primi raggi di sole che filtravano dalla finestra di fronte.

Dopo essersi stiracchiata, guardò la sveglia poggiata sul comodino. Segnava le 6.50. “Chi cavolo chiama alle 7 del mattino di domenica?!” pensò la ragazza tra uno sbadiglio e l’altro. Indossò la vestaglia e le ciabatte e si diresse pigramente verso il telefono.

“Pronto?” disse con fare stanco.

“Chiara! Ci sei?” rispose una voce squillante femminile dall’altro capo del telefono. “Sintonizzati subito su Canale 5!”

“Mamma, si può sapere cosa è successo di tanto grave da buttarmi giù dal letto di domenica?” disse con voce annoiata Chiara. “Lo sai che il sabato ho il turno di notte” aggiunse massaggiandosi le tempie.

“Accendi la televisione e lo scoprirai” rispose sua madre.

Dopo aver poggiato la cornetta sul tavolo accanto al telefono, Chiara si allungò fino ad afferrare il telecomando poggiato sul divano e accese la televisione.

 “Fatto, allora?” disse riportandosi la cornetta all’orecchio Chiara.

“Hai visto di cosa stanno parlando?!” rispose la madre.

Solo allora Chiara prestò realmente attenzione alle immagini che il telegiornale stava trasmettendo. Si parlava di un arresto, ma non aveva ben capito di quale caso stessero parlando. All’improvviso, una faccia conosciuta catturò la sua attenzione. Quei capelli lunghi brizzolati li aveva già visti e quella voce l’aveva già sentita…

“Non è stato facile, ma, dopo una serie di indagini, abbiamo trovato degli indizi sul corpo senza vita di Laura Cardinale che ci hanno aiutato a risalire al colpevole dell’omicidio, il professor Bruno docente alla stessa università in cui lavorava la vittima.”

Chiara lasciò di botto la cornetta, che andò a sbattere contro il tavolo. Sentiva improvvisamente le gambe molli, come se non fossero più in grado di reggerla, e con gli occhi non riusciva a staccarsi dalla figura dell’investigatore Caponnetto che rispondeva serio alle domande del giornalista. Appoggiandosi al muro vicino, iniziò a piangere ripensando a tutti i momenti passati con Sibilla in passato.
Ricordava quando l’aveva conosciuta il terzo anno di liceo. Da quel momento erano diventate grandi amiche, al punto da prendere in affitto una casa insieme a Milano negli anni dell’università. Avevano condiviso tante esperienze: il primo vero amore, le liti tipiche di due coinquiline, il percorso universitario e, infine, la laurea che le aveva divise.

 

  
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