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Autore: GallagherBlack    06/03/2012    2 recensioni
Provate ad immaginare, solo per un istante, come sia essere catapultati, in meno di due ore, dalla persona che odiate di più al mondo, per un tempo indeterminato, perché i tuoi genitori devono fare “un viaggio di lavoro, e non possono portarti con loro”.
Immaginate poi, di scoprire questo inquietante e orribile fatto, solo il giorno prima della partenza, con viaggio già prenotato, e con l'altra persona già avvisata del tuo arrivo. Tu non puoi fare altro che stare zitta per qualche secondo, prima di scoppiare in una marea di ragioni (validissime, tengo a sottolineare) sul perché non ci sia più ragione di vivere, e che i tuoi genitori avrebbero fatto prima a puntarti addosso a turno la bacchetta, lanciandoti maledizioni a caso e portandoti ad una morte lenta e dolorosa, che di sicuro -sostenni irritata- sarebbe stato molto, ma molto meglio.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Se ho mai detto di aver imparato solo una cosa, in quegli incasinatissimi giorni, ritiro tutto.
Non so per quale assurdo motivo mi sia capitato e credo che non lo capirò mai.
Potrei dare la colpa alla cara sfortuna, ma non sarebbe troppo credibile. Almeno non ai miei occhi.
Perché mi ha insegnato parecchie cose, per quanto non ami ammetterlo.

Ho imparato che le persone possono cambiare.

Ho imparato che non sempre la gente è come vuole apparire.

Ho imparato che dovrei conoscere un po' più le persone, prima di giudicarle.

Ho scoperto che i miei genitori potevano avere il triplo del coraggio che gli avrei attribuito.

Ma sopratutto, oltre ogni mia aspettativa, ho scoperto che anche Scorpius Malfoy poteva davvero essere geloso.

 

_______________________________________________

 

 

- Scusa?- la risata di Nott si fece largo tra il silenzio carico di tensione, formatosi da quando mi aveva riconosciuta.

- Sta con me. Fine della discussione. Ti crea problemi, forse? - Scorpius pareva non avere intenzione di far cadere l'argomento così facilmente. Era proprio ciò che temevo, in effetti.

Afferrai la sua spalla con una mano. -Scorpius, davvero, non è necessario, io..-

-E quindi, la Weasley se la fa con due ragazzi insieme? Non me lo sarei mai aspettato..- fece Nott, con un ghigno.
Lasciai la spalla di Scorpius e feci un passo avanti, sorpassandolo. -Io non “me la faccio” con nessuno che possa essere viscido quanto te, ficcatelo in testa, Nott.- sibilai, assottigliando gli occhi.
-Oh, ma andiamo. Sappiamo entrambi che non è così.- ridacchiò lui in tutta risposta. -Forse il tuo amichetto vorrebbe sapere di noi, non credi?-
-Il “suo amichetto”, vorrebbe sapere altro, in verità. Come chi diavolo ti credi di essere, prima di spaccarti la faccia.-
Prima che Nott potesse rispondere, mi feci avanti.
-Ooooookay, calma.- mi misi tra i due velocemente, allontanandoli.

Matthew era cambiato, dovevo ammetterlo. Più alto e con un fisico decisamente più palestrato. I capelli castani gli cadevano sul viso, pareva che non li pettinasse da anni. Probabilmente doveva credere che gli dessero un'aria “ribelle” o che so io, ma a me pareva il solito idiota. Aveva gli occhi ridotti a due fessure, mentre emetteva un specie di ringhio, senza staccare lo sguardo da Scorpius, che in tutta risposta aveva già la mano pronta sulla bacchetta, il viso teso, la mascella contratta e gli occhi fissi sull'altro.

Non mi degnarono minimamente di uno sguardo.
-Scorpius, per favore- gemetti, guardandolo in faccia.
Con una certa fatica, lui spostò lo sguardo verso di me, e mi guardò. Dritto negli occhi.

Dannazione, quant'erano belli.

- Rose, non metterti in mezzo. Finiresti solo per farti del male.-
-Oh, certo, e così lascerò che tu te ne faccia. Smettila. Lascialo stare, non ne vale la pena.- gli risposi, quasi implorante.
-Siete patetici. Scommetto che lui non ha il coraggio di battersi. Qual'è il suo nome? Scor.. Scorpius? Proprio come..- si interruppe, e il ghigno si fece più largo. -Papino lo sa, Malfoy, che esci con una Weasley?- lo provocò, alzando le sopracciglia.
Rimasi impietrita. E Scorpius con me, a quanto parve.

Poi i suoi occhi si illuminarono. Di rabbia. Tornarono a scrutare Matthew con ancor più odio.

-Nott.- mormorò, come se solo in quel momento si rendesse conto di una cosa totalmente ovvia - Ecco perché mi parevi tanto familiare.- ringhiò, spostandomi da parte con un braccio.
Io protestai, ma mi ignorarono una seconda volta.

-Adesso basta! Vi conoscete?- chiesi, nel disperato tentativo di mettere fine a quella faccenda.
Sia ben chiaro, la mia preoccupazione era completamente rivolta verso Scorpius.
Per quanto mi riguardava, Matthew Nott poteva anche cruciarsi da solo, senza che io mi preoccupassi né della sua situazione fisica che di quella mentale.

-Sì.- si sforzò di rispondere Scorpius. -Veniva a scuola con noi. Facevamo parte della stessa casata.. prima che la abbandonasse.- e tornò a concentrarsi sul “rivale”.
-Mio padre aveva progetti migliori per me.- rispose Nott, alzando un sopracciglio.
-Già, come far fuori i mezzosangue, vero?- lo provocò Scorpius.
-Forse.- ghignò l'altro in tutta risposta.

Scorpius alzò la bacchetta velocemente, ma Nott fu più rapido.
-Stupeficium!-

Scorpius volò di parecchi metri indietro.
-Oh, maledizione!- imprecai a voce alta, alzando gli occhi al cielo. Possibilie che fossero entrambi così stupidi?

Corsi incontro al biondo, che si stava già rialzando.
-Adesso basta! Smettila, vuoi abbassarti al suo livello? Non fare l'idiota, cresci per l'amor del cielo!- protestai, mettendomi davanti a lui e guardandolo dritto in faccia.

-Credi che mi batterebbe, non è così? Rose, lasciami fare, risolverò io..- fece lui, con voce irritata.

-No, per Godric, ma se non l'avessi notato ti ha appena fatto volare via! Non devi per forza far vedere quanto vali, sappiamo entrambi che lui non..- ma fui interrotta dal suo braccio, che fece un gesto come per dire “levati di qui”.

-Fammi passare.-

-No. Stammi a sentire: se usi la magia, verrai espulso da Hogwarts.-

-Ma lui dice di essere il tuo..-

-Non mi importa. Se lui non è abbastanza maturo da capire che lo odio, sono fatti suoi. Tu devi crescere, miseriaccia! E non osare ignorarmi Scorpius Malfoy, tu non oseresti... TORNA QUI!- ringhiai, voltandomi verso di lui, che si stava di nuovo avvicinando a Nott zoppicando appena.

-Non ne hai abbastanza? Davvero vuoi farti umiliare davanti alla tua ragazza?- la voce di Matthew rimbombare per la strada. -Hey, aspetta. Ma che stai..- si sentì un gran colpo, e Nott che si piegava in due, a terra.

Corsi verso i due, con il cuore in gola, e lo stomaco ridotto ad un nodo per l'ansia.

-Che cos'hai fatto?- chiesi, con voce tremante.

-Non ho usato la magia. Gli ho solo dato un pugno in faccia. Non dovrebbero espellermi, per questo. - mi rispose, con voce sprezzante.

-La pagherai, maledetto traditore del tuo sangue! Tu e la tua ragazza!- ringhiò l'altro, tenendosi il volto tra le mani.

-Ottima mossa.- mi sentii costretta a cedergli.

Ero completamente certa che senza di me, non avrebbe mai tirato un pugno a qualcuno. MAI.

-Tutto merito tuo.- rispose lui, con un'alzata di spalle.

Non nascondo che provai una certa soddisfazione a sentirlo dire da lui.

Ma dopo circa cinque secondi, il suo volto tornò serio.

-Che.. che succede?- chiesi, temendo ciò che stava pensando.

Rimase in silenzio, per qualche secondo, ma subito dopo esplose. - COME DIAVOLO TI E' SALTATO IN MENTE DI USCIRE CON... CON QUELLO?- ringhiò, fermandosi solo per poter guardarmi dritta in faccia, riavviandosi poco dopo.

Mentre ci allontanavamo dalla strada a passo veloce, e ci avvicinavamo alla città, rimasi in silenzio, finché non sentii la necessità di far valere le mie ragioni.

-Non lo conoscevo! Credevo che fosse diverso! Come puoi arrabbiarti con me per errori che ho commesso anni fa? Senza neanche sapere ciò che poteva accadere, tra l'altro!-

-Perché se non te ne fossi accorta, quello non ci sta con la testa! Se ancora crede che state insieme, non ti lascerà stare tanto facilmente come credi! Il fatto che fosse a Serpeverde non ti ha fatto venire in mente che forse non avresti dovuto fidarti di lui così facilmente? E' sempre stato viscido, e lo sai.-

-Anche tu sei Serpeverde!-

-E infatti abbiamo passato anni ad odiarci! Cosa vuoi, che non sappia che mi sono comportato in modi orribili verso di te? Siamo così, e tu dovresti starci lontana al posto che... - esitò -..che fidanzarti con noi!-

Rimasi in silenzio. Quella frase mi era caduta addosso insieme ai dubbi che avevo messo da parte sul conto di Malfoy.

-Stai dicendo che non vorresti che tutto questo fosse successo? Sbaglio o sei stato tu a baciarmi, là, nella foresta?-

-Non sto dicendo questo!- esclamò immediatamente sulla difensiva. - Sto solo dicendo che frequentando gente come noi.. corri un rischio.- pareva insicuro, ma dal tono capivo che non stava scherzando.

-Un rischio? Il rischio che io ti veda tra le braccia di un'altra appena torniamo ad Hogwarts?- accelerai il passo, iniziando ad irritarmi.

Parve sconvolto -Rose, ma ti senti quando parli? Sto dicendo una cosa seria. Io sono Serpeverde, e per di più un Malfoy. Non sto dicendo che non ti voglio con me o che ti tradirei. Mi sono reso conto di provare qualcosa per te solo in queste ultime settimane e per una volta, non ti sto prendendo in giro. Non voglio solo che tu corra dei rischi per colpa mia.- lo sentii camminare dietro di me, senza sapere cosa fare. -Davvero.- aggiunse.
Ascoltai le sue parole con grande attenzione, valutandole con cautela.
Rallentai il passo fino a fermarmi, e lui fece lo stesso.

Sapevo che era vero, l'avevo capito dall'inizio, ma non gli avrei comunque chiesto scusa.

-Mio padre ti ucciderà.- fu l'unica cosa che mi uscì dalla bocca.
-Lo so.-
-E tuo padre ucciderà me.- il mio tono s'inclinò appena, come per comunicare un lieve cenno del panico che in realtà stavo vivendo, anche se non volevo darlo a vedere.
-Non glielo permetterò.-
-A quel punto sarai già morto per mano di mio padre.-
-Non è detta. Ora ho imparato a prendere a pugni, so come difendermi.- si strinse nelle spalle.
-D'accordo,- gli concessi con un lieve sorriso. -Ma dobbiamo ancora parlarne.-
-E tu mi spiegherai come ti sei messa insieme a quello là.-

Entrambi guardammo verso lo strada in lontananza, e mi chiesi se Nott fosse sparito davvero.

-Mi piaceva.- arrossii appena.
-Okay, non lo voglio sapere.-
- D'accordo, d'accordo..- riuscii a stento a nascondere un sorrisetto.

Lui si limitò a stringersi nelle spalle, e serrò le labbra.
E anche se finsi di non accorgermene, fui quasi certa di aver notato un lieve rossore sulle guance del biondo, prima che questo girasse il volto nella direzione opposta alla mia.

___________________________________

 

Non ricordo con precisione per quale motivo decidemmo di passare la mattinata a camminare per le strade della piccola città dove eravamo spuntati, ma posso confermare che fu piuttosto piacevole.

Inizialmente ebbi qualche dubbio, vista la discussione di qualche ora prima, ma sembrava che lui volesse dimenticare, almeno per il momento, pensiero che condividevo a pieno.
Perciò trascorremmo la mattinata a parlare su qualunque cosa, dalla scuola a quanto io lo preferissi rosso e oro che bianco com'era.

-Non sono bianco!- fece lui, osservandosi una mano. -Sono solo leggermente pallido, ma bianco è esagerato... credo.- parve dubbioso.

-Non dirmi che non te ne sei mai accorto!- esclamai, guardandolo. -Pallido è dire poco..- mi strinsi nelle spalle, con un sorrisetto.

-Non farmi venire certi dubbi esistenziali, sono pallido, non bianco.- mi lanciò un'occhiata, e io scossi la testa.

- D'accordo, convinto tu..- feci un sorrisetto.

Passammo ore con discussioni simili, dimenticando del tutto la nostra piccola discussione.
Acqua sotto i ponti”, ecco come avrei voluto definirla.
Ma sospettavo che non fosse così.

Quando giunse il momento del ritorno a casa, entrambi eravamo alquanto esitanti.
Alla fine, lui mi prese per mano.

-Pronta?- fece, inarcando le sopracciglia.

-No.- feci io, mordicchiandomi il labbro.

-Sarà difficile, ma che la faremo.- rispose lui, alzando le spalle.

- Se lo dici tu, ti credo.- risposi io, sospirando.

-Hey, non è la fine del mondo. Parleremo con i nostri genitori. Forse..-

-Già, forse.- feci io, parecchio dubbiosa.

-Dài, Rose, siamo noi. Non ti basta?-

-Sì, certo!- esclamai, con voce insolitamente acuta. -Ma terrei ad averti vivo.- conclusi, guardandolo preoccupata.

-Un passo alla volta. Vediamo di tornare a casa, adesso.-

-Se proprio è necessario..-

-Credo che ritardare il nostro ritorno non farebbe che peggiorare la situazione.-

-Okay, okay.- feci io, arrendendomi.

Lui mi diede un bacio sui capelli e io arricciai il naso.

-Adesso sei pronta?-

-Un po' di più.-

-Mi basta.- concluse lui.

Prendemmo entrambi un profondo respiro, e dopo circa due secondi, interminabili, nei quali credetti di avere un nodo impossibile da sciogliere allo stomaco, sentii i piedi staccarsi da terra, e un vago senso di nausea. Chiusi gli occhi, sperando che finisse presto.
Appena li riaprii, mi guardai intorno.
Un prato, ci circondava completamente.

-Emh.. sicuro di esserti smaterializzato nel posto giusto?- chiesi, guardandomi intorno.

-Credo di no..- lo vidi arrossire di nuovo. Allora era vero, gli scorreva del sangue nelle vene.

Sbuffai, alzando gli occhi al cielo.

-Fai provare me, questa volta, che ne dici?-

-Okay, scusa!- esclamò lui, passandosi una mano tra i capelli.

Gli presi la mano.

-Pronto?-

Lui annuì.

Chiusi gli occhi e mi concentrai su Villa Malfoy. Feci un minuscolo passo avanti, solitamente mi aiutava a smaterializzarmi.
Presi un respiro e...

-Sì?- non so chi dei due, tra me e Scorpius, sobbalzò maggiormente. -Chi siete?- una voce squillante si stava avvicinando.

-Un momento..- feci io.

-Hey, dico a voi! Miseriaccia...- quella voce, era fin troppo familiare.

-Miseriaccia?- ripetei, spalancando gli occhi.

-Oh, ma..-

Mi voltai di colpo, avanzando di qualche passo e trascinandomi Scorpius dietro.
Pochi, pochissimi secondi dopo, mi trovai davanti alla faccia un volto lentigginoso e con un'espressione stupita.

-Hugo?-
-Rose?- facemmo all'unisono.

-Oh, bene, l'altro Weasley.- sentii Malfoy borbottare. Gli tirai una gomitata, e tornai a concentrarmi sul fratello.

-Che cosa ci fai qui?- spostò lo sguardo verso uno Scorpius piegato in due, dolorante. -...con lui?- aggiunse, spalancando gli occhi.

-Oh, noi, ecco..- sentì le guance farsi subito più calde.

-Oh no.-

-Non è come credi!-

-Ti conosco bene.-

-No, stai zitto! Fammi spiegare..-

-Papà ti ucciderà!-

-Hugo..-

Pareva sconvolto.

-Tu lo odii.-

-Ah davvero?- fece Malfoy, osservandomi.

-Beh, ti odiavo..-

-Adesso no? Ma se è un idiota! No, emh..- vidi Hugo arrossire e arretrare. -..però è vero..-

-Scusa? Puoi ripetere?- fece Malfoy.

-ADESSO BASTA.- mi misi tra i due.

-Hugo, dove siamo?- chiesi, impaziente.

-A casa dei miei amici.- fece lui, con un'alzatina di spalle.

-Potevi anche portarmi con te..- gli ringhiai all'orecchio.

Lui scoppiò a ridere -Non avresti mai trovato l'amore della tua vita!-

Arrossii. Tanto.

-Taci.-

-Come fa a sapere..?- Scorpius era piuttosto disorientato.

-Siamo fratelli. Che è molto più importante che fidanzati. Quindi stai attento o ti faccio del male.-

-HUGO!- esclamai, fulminandolo con lo sguardo.

-Simpatico, tuo fratello.-

-Mi dispiace, io non..- balbettai, in evidente difficoltà.

-Hugo, si può sapere come si chiamano questi amici?- cercai di cambiare discorso.

-Oh, certo. Habbot, poi c'è James, Fred ci ha raggiunti ieri ,ma Rox non è con lui, Ted, altra gente che non conosci, sai. Oh, sì, e poi c'è uno che credo tu conosca.-

-Lo conosco? Davvero? E sarebbe..?-

-Tornerà a momenti, perché intanto non entrate?-

-Hugo, chi è?-

-Lo vedrai!-

-No, voglio saperlo.-

-Emh, scusate, sono l'unico che non ci sta capendo nulla?- s'intromise Scorpius, e io lo osservai.

-No, siamo in due. Allora?- chiesi voltandomi verso Hugo.

-Te lo dico solo se stai qui almeno un giorno.-

Guardai Scorpius. -Non possiamo. Dobbiamo andare a casa..-

-Per favore!-

-Sono giorni che non torniamo.- continuai.

Scorpius si strinse nelle spalle. -E' tuo fratello, forse mio padre potrebbe capirlo. E poi non credo di essere tanto lontano da casa, domani mattina torneremo e basta.- fece, osservandomi.

-Sicuro? Tuo padre non si arrabbierà?-

-Per te questo e altro.-

Hugo finse di vomitare.

-Perché a lui non tiri gomitate?- chiese Scorpius.

-Perché preferisco i calci.- e diedi una dimostrazione pratica, con la conseguenza di Hugo, che si teneva lo stomaco, urlando cose non molto carine.

-D'accordo, restiamo- ghignai io.

-Per...perfetto..- ansimò Hugo, e dopo qualche minuto che gli ci volle per riprendersi, ci condusse in casa.

Era ampia, luminosa e tenuta molto bene. Ma nulla a confronto con quella di Scorpius.

-Allora, chi sarebbe il tizio che dovrei conoscere?- chiesi, una volta accomodati in sala.

-Oh, si giusto.- fece Hugo, con un sorriso. -E' un tuo amico, ha anche chiesto di te, una o due volte. Aspetta, mi sfugge il nome. Mi..Me.. Oh, sì!- gli si illuminò il volto. -Matthew Nott!-

Da dietro di me, sentii Scorpius stringere i pugni.

-Questo- feci con un filo di voce. -Non va affatto bene.- e mi lasciai cadere sul divano, con una mano sul volto, chiedendomi per quale assurdo motivo la sfortuna ce l'avesse così tanto con me.

  
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