La mano si alzò dal bordo del lavabo freddo, in un gesto senza fretta.
Gli occhi scuri di Tokito fissavano il riflesso allo specchio mentre le dita lente si posavano sulla guancia pallida e toccavano la pelle in una lunga carezza.
Lì, proprio lì, Kubota lo aveva baciato non più di cinque minuti prima.