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Autore: ambher    08/03/2012    3 recensioni
vediamo...questa e la prima fic che faccio di questo genere quindi non so bene come presentarla.L'idea mi è venuta come al mio solito di notte.la storia racconterà della prima sheireen e del primo marvash..quindi buona letture e spero vi piaccia =)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“ Io ti ho salvata Chyara della terra dei giorni,ora tu salverai il mio popolo”

 

Il risveglio 

Spalancò gli occhi bruscamente. Era ancora in quel lettino,in quella stanza sconosciuta immersa nel buio della notte. Le immagini di quello che sembrava un sogno dall’eco lontano erano scolpite nella sua mente e quella frase misteriosa continuava a ronzargli in testa come un tarlo che lentamente e metodicamente rode il legno fino a forarlo.


Era vero? Forse stava ancora sognando,forse sua madre non era morta e lei non era realmente su quello scomodo lettino.

Tentò di alzarsi puntellandosi sui gomiti ma una fitta pungente al fianco la colse quasi a smentire le sue speranze. Continuò imperterrita ignorando i richiami insistenti della ferita che si riapriva. Voleva andarsene da quel posto,tornare a casa se ancora ne esisteva una.

<< Io non lo farei fossi in te.>> Disse qualcuno nell’ombra. Quella voce sorprese l’elfa,credeva di essere sola in quella stanzetta. Alzò lo sguardo puntandolo verso la voce. A parlare era stato qualcuno che non riusciva a vedere.<< Chi sei? Fatti avanti! >> Disse tra il sorpreso e lo spaventato allungando un piede pronta ad alzarsi. La voce si fece avanti in modo che un raggio di luna colpisse il suo volto.

L’elfa rimase stupita,a parlare era stato un ragazzo,un umano.

In un istante le salirono in mente tutti i racconti di sua madre su quella strana razza. Storie piene di orrori che li accomunavano a belve feroci,storie che esprimevano il dovere degli elfi di assoggettare quelle creature inferiori per il loro bene e quello di tutti gli elfi.

<< Io non lo farei fossi in te >> Ripetè il ragazzo con voce calma e posata.

L’elfa fu colta da un moto d’orgoglio a quel richiamo. Come si permetteva quel’essere inferiore di dirle ciò che doveva o non doveva fare? Gli scoccò uno sguardo penetrante,carico d’ira ,poi ignorandolo si fece forza sulle braccia e si rialzò ignorando i reclami della ferita che orma si era riaperta macchiando di rosso le bende.

Si rese quasi subito conto di essersi sopravvalutata. Le gambe non risposero ai suoi comandi e vide il pavimento salire rapido verso di lei. Il ragazzo fu pronto a sorreggerla prima che toccasse terra. Quel tocco però la infastidì,odiava  dipendere da qualcuno,specie da uno stupidissimo uomo.

<< Non toccarmi mostro! >> esclamò cercando di liberarsi dalla sua presa che,però,era anche il suo unico appoggio.

<< Oh mi scusi principessina! >> Ribatte l’altro con sarcasmo.<< Eppure quattro giorni fa,non mi siete sembrata così schizzinosa quando vi ho raccolto da terra >> La sua voce era carica di fastidio eppure non la lasciò cadere accompagnandola fino al letto ,lasciandola andare solo quando fu nuovamente seduta.

Era stato dunque lui a salvarla? Per un attimo si vergognò delle sue parole ma non volle ammetterlo.
<< Quattro giorni? Sono stata chiusa qui dentro  per tutto questo tempo?voglio sapere dove mi trovo! >> Chiese invece con una punta di arroganza nella voce che esigeva una risposta.

Il ragazzo scoppio a ridere,la sua però era una risata fredda,sarcastica.

<< Siete tutti così voi elfi eh?Mai un minimo di gratitudine,nemmeno per chi vi ha caritatevolmente salvato la vita. >>

Chyara allora ricordò il ragazzo che l’aveva raccolta dalla neve quando lei aveva abbandonato ogni speranza e abbassò lo sguardo sentendosi quasi schiaffeggiata da quella frase.     << Grazie >> Aggiunse freddamente quasi quella parola gli costasse.<< Ora però rispondi,dove mi hai trovata? Dove sono? Il mio villaggio ? >> parlava in modo concitato mangiandosi di tanto in tanto qualche lettera,troppo desiderosa di conoscere.

Il ragazzo fece uno strano sorriso a quella parola.<< Non sono proprio dei ringraziamenti spontanei ma credo che da una come te non potrò attendermi di più >>

<< Da una come me come? >> ribattè l’elfa infastidita chiudendo gli occhi a fessura.
Il ragazzo fece per risponderle ma non ne ebbe il tempo.Dietro di lui ,infatti, erano entrati degli elfi,uno di questi dall’aria imponente lo guardava profondamente adirato.

<< Seth!stupido servo! >> Invei lo stesso elfo.<< Come osi rivolgere la parola ad un’elfa senza permesso?sarai punito severamente per questo! E ora fuori dai piedi! >> Tuonò guardando il ragazzo senza un briciolo di compassione.
A quelle parole chiara alzò lo sguardo e lo vide. Attorno al collo del ragazzo ,a sottolineare la sua condizione di schiavo,c’era un anello di metallo.
Le labbra del ragazzo fremettero e le scagliò un’occhiataccia poi si voltò verso il padrone.<< Mi scusi mio signore >> disse sommessamente poi fece un inchino ai presenti e uscì come era venuto.

L’elfo si avvicino alla ragazza seguito da una sfera di luce azzurrina che illuminava il suo volto e il resto della camera. << Mi scuso per il mio schiavo,le assicuro che imparerà a sue spese a stare a suo posto >> Disse con un che di feroce nella voce.
<< Come ti sentiti? I sacerdoti mi hanno riferito che te la sei vista molto brutta >> 

Chyara non rispose prontamente. Rimase incantata a scrutare quell’imponente figura che torreggiava su di lei seduta su quel materasso. Era un’elfo sulla trentina,aveva i capelli lunghi di un bel verde brillante raccolti in una elegante coda. Il volto,dai lineamenti decisi era ricoperto da una rada barba ben curata.L’elfo indossava una splendida armatura.Il corpetto era forgiato in argento decorato con un meraviglioso drago che di avvolgeva attorno a un tronco d’albero.Il tutto ,però risultava leggero come solo i fabbri elfi riuscivano a fare.

L’elfo parve cogliere dello smarrimento negli occhi di lei perciò si affretto ad aggiungere: << Scusami,non mi sono presentato sono il capitano Amdir e ti trovi al campo militare di Falanga r>>

L’elfa aggrottò le sopracciglia sorpresa,da quando avevano campi militari?erano entrati in guerra dunque!contro chi? Per una qualche ragione all’ultima domanda l’immagine di quegli occhi feroci tornò a scrutarla,la scaccio con un gesto della mano.

<< Sono Chyara della terra dei giorni,ti ringrazio di avermi salvata capitano Amdir >> Disse facendo un inchino col capo come la cortesia degli elfi imponeva.

<<  Aspetta a ringraziare  >> Rispose freddamente il capitano << Prima vogliamo sapere perché eri ferita nei pressi di un villaggio distrutto e cosa è successo a quel villaggio >>

Chyara spalanco gli occhi. Se lo era aspettato. L’avrebbero costretta a raccontare,a ricordare ciò che avrebbe voluto cancellare per sempre. Provò ad aprire bocca,avrebbe voluto accontentare le richieste di quell’elfo che l’aveva aiutata eppure ancora non si sentiva pronta a parlare, a ritornare a quei tragici momenti. Pensarci era come se li rendessero più veri. Un conato di vomitò le attanagliò lo stomaco e lei butto la testa all’indietro cercando di reprimerlo.

<< Forse è ancora troppo presto ,Amdir,si è appena svegliata,dobbiamo lasciarla riposare >> Azzardò qualcuno dietro di lei al quale Chyara fu profondamente grata.

<< Lasciarla riposare ,Emar? Leish è alle porte con il suo esercito e noi non possiamo permetterci una spia! >> Rispose con ferocia!

Una spia? È questo che pensavano di lei? Avrebbe voluto urlare! Smentire quell’infamia eppure improvvisamente si sentiva la lingua come incollata al palato.

<< Andiamo ,Amdir apri gli occhi! Era ferita,il villaggio era distrutto,sicuramente è una sopravvissuta! >> ribattè l’altro.

<< Ancora meglio! Potrà darci informazioni su quel cane traditore! >> Rispose pronunciando le ultime parole con disgusto.

<< Si è appena svegliata! Sarà ancora sconvolta! Diamole ancora un giorno e poi le farai tutte le domande che desideri! >>
Chyara alzò lo sguardo colmo di gratitudine verso l’elfo,era notevolmente più basso del compagno ma negli occhi aveva qualcosa di saggio, di antico che non aveva visto in nessun’altro.
Amdir sbuffò ma alla fine capitolò.
<<  E sia, un giorno,non un attimo di più! >> Disse rivolto all’elfo e fece per andarsene poi  si girò verso l’elfa << Tornerò domani  >> Le disse.
In quel mentre un altro elfo vestito con gli abiti semplici degli scudieri entrò e sussurrò qualcosa all’orecchio del capitano.
<< Maledizione! >> Imprecò L’elfo prima di uscire di fretta seguito dalla sua scorta.

Leish aveva deciso di attaccare.






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IL MIO ANGOLETTO

Eccomi qua! finalmente sono tornata! Come avrete capito a me l'ispirazione viene una volta ogni 5 mesi precisi e oggi mi è venuta alle sei del mattino mentre facevo la doccia (immaginate quali stramberie possa aver partorito la mia mente in quel momento XD) dopo di che ho usato le mie 5 ore scolastiche per cercare di rendere meno folle la mia creazione. u.u Ci terrei che mi faceste sapere cosa ne pensate,sia se vi piace sia se vi fa proprio schifo e desiderate tirarmi un paio di pomodori u.u

Questo capitolo nella sua insanità è dedicato a due persone,la prima è senza dubbio la mia Toya (p.s. passate dal suo profilo,perchè secondo me è bravissima u.u) Toya è colei che mi segue negli scleri,che caritatevolmente legge le mie storie durante l'ora di fisica e che mi sostiene in ogni istante della mia vita,da quando mi sveglio a quando mi addormento,quando sono felice e quando sono triste,in salute e in malattia (in pratica è la mia mogliettina nonchè stalker adoratissima <3)

L'altra persona è la carissima Anne la quale ha caritatevolmente (si lo so mi piace molto questa parola u.u) letto la bozza obbrobbriosa che era dandomi qualche prezioso consiglio

vi voglio molto bene a entrambe <3

con affetto 

Ambher <3

p.s. L'ho gia detto ma lo ribadisco per chi non avesse capito, RECENSITE U.U
   
 
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