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Autore: tsubychan1984    08/03/2012    8 recensioni
Al primo mazzo, Kurt pensa ad uno stupido scherzo. Al secondo si convince che sia un'idea di Blaine. In fondo chi potrebbe essere così pazzo da regalargli delle mimose? Ma sarà davvero opera del suo ragazzo o è qualcun altro il mittente misterioso? Piccola storiella per augurare buon 8 Marzo a tutte, e scusate il delirio! XD
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimers: Glee e i suoi personaggi appartengono a Ryan Murphy e alla sua mente sadica. Io li uso solo per scrivere i miei scleri.

Note: Dopo le regionali, più o meno. Non tiene per niente conto della 3X14. Ed è un delirio totale, io vi ho avvisato! XD



Kurt si accomodò accanto alle sue amiche al tavolo del Lima Bean con un gran sbuffo scocciato.- Che gran spiritosaggine.-

- Cosa?- fece Mercedes, addentando un dolcetto.

Il ragazzo sollevò il suo bicchiere, indicando il piccolo fiore attaccato con un nastrino.- La mimosa. Insomma, ok, è un'idea carina per voi ragazze visto che tra poco è la festa della donna, ma trovo piuttosto indelicato metterla sul mio bicchiere.-

Mercedes e Rachel si guardarono perplesse.

- Ehm, Kurt.- iniziò la Berry.- Non c'è nessuna mimosa sui nostri bicchieri.-

- Nessun fiore in generale. E non ho visto nessuno che ne avesse.-

Hummel sbatté le palpebre, passando lo sguardo da una all'altra e sbottando incredulo.- Ma allora questa da dove cavolo arriva?-

- Magari hai un ammiratore segreto.- squittì eccitata Rachel.

- Di solito non si regalano rose?- fece Mercedes, unendosi a lei nell'euforia ingiustificata.

Kurt non lo trovava per niente divertente.- Ma le mimose si regalano alle donne! Altro che ammiratore, è una presa in giro!-

- Ma dai, probabilmente è Blaine che vuole sorprenderti un po'.-

- Mercedes, non mi ha regalato fiori a San Valentino, mi spieghi perché dovrebbe farlo per la festa della donna?!-

Rachel sbuffò.- Oddio, in effetti non è una scelta felice però il pensiero è bello. E poi è un bel fiore, no? Lascia perdere il significato e goditi il regalo.-

Kurt non era per niente convinto, ma lasciò perdere. Staccò il rametto giallo e se lo rigirò tra le dita, sorseggiando il suo caffè. In fondo Rachel aveva ragione, era davvero un bel fiore. Beh, come presa per i fondelli era decisamente originale, e certo non raggiungeva i livelli pessimi di tutte le altre cose che aveva subito negli anni.

Inspirò il buon odore della sua mimosa. Però era davvero curioso, chissà chi aveva avuto quell'idea così assurda.





Quando il giorno dopo tornò da scuola, un bellissimo mazzo giallo e profumato incombeva sul tavolino del salotto.

- Papà ha davvero avuto l'ispirazione quest'anno, eh?- ridacchiò Kurt, rivolto alla sua matrigna che stava preparando la cena.

- Sai, è strano.- disse Carole, voltandosi verso di lui.- Io ero convinta che fosse stata un'idea tua per dare un po' di colore alla casa. Il fattorino sapeva solo di doverlo consegnare agli Hummel.-

Il ragazzo restò impalato per un secondo, totalmente incredulo.- Non è per te?-

La donna sorrise.- Tesoro, immagino che tuo padre arriverà con un pensierino per l'8 Marzo, ma sai com'è fatto. Preferisce pensarci di persona, non manderebbe mai un fattorino.-

Kurt annuì, in effetti era un ragionamento giusto.- Ma allora chi...- si bloccò, voltandosi verso Carole.- Secondo te è per me?-

- Spero non sia per Finn, potrei poter perdere il controllo per le troppe risate.-

Pure a lui scappò un ghigno al pensiero, mentre si sedeva sul divano e annusava quel trionfo di giallo. Due mimose nel giro di due giorni, non poteva essere una coincidenza. E come scherzo si stava spingendo davvero un po' troppo oltre, al limite del corteggiamento. Kurt ci ragionò su. Magari era proprio come avevano suggerito Rachel e Mercedes e c'era Blaine dietro a tutto. C'era qualcosa che non gli quadrava, ma in fondo il suo ragazzo ne sarebbe stato perfettamente in grado. Poteva essere, perché no?

- Hai qualche idea sul mittente?- chiese Carole con tono dolce.

- Forse.- rispose sornione Kurt. Se era davvero Blaine che cercava di fuorviarlo con l'anonimato, aveva tutta l'intenzione di farlo uscire allo scoperto e godersi la scena. Decise di non dirgli nulla dei fiori, solo di essere un po' più dolce del solito nei messaggi quella sera, tanto per vedere se riusciva a indurlo a tradirsi in qualche modo. Cosa che solitamente gli riusciva piuttosto bene. Gli spuntò un sorriso furbetto al pensiero.





L'8 marzo era arrivato e nei due giorni precedenti Kurt aveva ricevuto altri due mazzolini di mimose, sempre ben confezionati e in ottime condizioni. Uno gli era caduto fuori dall'armadietto, l'altro se l'era trovato davanti alla porta di casa, per fortuna era rientrato prima di tutti quel giorno. Niente bigliettini, nessun indizio. E non era nemmeno riuscito a far capitolare Blaine ancora, cosa strana visto che di solito riusciva sempre ad avere la meglio in certe cose. Era piuttosto curioso di vedere cosa aveva in mente di fare alla fine.

Certo, tutto si aspettava meno quello.

Era alle prove del Glee, seduto tra Brittany e Sugar a parlare di creme di bellezza e orsetti gommosi, argomento preferito dalla bionda cheerleader, quando il brusio tipico del momento precedente alla lezione fu interrotto prima dall'arrivo del professor Schue, che riuscì a malapena a salutare visto che l'attenzione di tutti venne inesorabilmente calamitata dal povero ragazzo delle consegne che stava faticosamente trasportando nell'aula una composizione enorme. Tutti si ammutolirono, guardando a bocca aperta quell'enorme mazzo di mimose. Kurt si sentì arrossire a livelli mai visti, mentre il fattorino posava il suo carico a terra con uno sbuffo tra lo sconcerto generale, tirando fuori un foglio dalla tasca.

- Ehm...c'è una certa K. Hummel?-

Tutti si voltarono di scatto verso Kurt.

- Amico, che hai combinato?- ghignò Puck.

- Sei diventato donna?- chiese candidamente Brittany.

Santana ghignò.- Più di così, si intende.-

- Andate a quel paese.- borbottò il soprano, imbarazzatissimo.- Sono io, Kurt Hummel.-

Il fattorino sbatté per un attimo le palpebre perplesso, poi fece spallucce e riprese il suo carico, posandolo davanti a lui.- Ecco a te.-

- Senti, scusa, non è che c'è un errore? Questo è davvero per me?-

- E che ne so, io dovevo consegnarlo a quest'ora nell'aula del coro del liceo McKinley a K. Hummel. Presumevo si trattasse di una ragazza, ma il mondo è bello perché è vario. C'è qualcun altro che fa di cognome Hummel qui?-

Kurt fece segno di no con la testa, al che il ragazzo sorrise soddisfatto.- Ottimo. Doppia mancia per consegna con sorpresa, me l'ha promessa il cliente. Buona continuazione!-

Hummel lo guardò uscire, poi si voltò verso Blaine. Visto che doveva essere lui il “cliente” poteva dargliela anche subito quella doppia mancia, no? Che poi chissà che aveva speso per tutti quei fiori! Anderson però lo stava fissando a bocca aperta e lievemente accigliato.- E questi cosa cavolo sono?-

- Ma....non me li hai mandati tu?-

- Certo che no, te li avrei dati di persona altrimenti. E poi non vedo proprio perché dovrei regalarti dei fiori per la festa della donna!-

- Quindi neanche gli altri sono...-

Blaine si ammutolì per un attimo.- Quali altri?-

- Sono giorni che ricevo mazzolini di mimose, pensavo fossi tu.- O meglio, l'avevano pensato le ragazze e lui poi l'aveva trovato logico, ma forse era il caso di non menzionare quel particolare visto che Blaine sembrava pronto a cacciar fumo dalle orecchie.

- E perché non me l'hai detto?-

- Insomma Blaine, credevo fosse una sorpresa o qualcosa del genere!-

- Ecco perché eri così zuccheroso ultimamente, volevi farmi confessare una cosa che non ho fatto!-

- E allora di chi sono?- fece il soprano con leggero panico, gettando un'occhiata al regalo. Il profumo dei fiori era forte e buono, lo stava stordendo.

- Non certo io.- brontolò Anderson.- Fai tutte quelle paranoie a me e poi scopro che ricevi regali da qualcun altro.-

Kurt alzò gli occhi al cielo.- Non posso impedire alla roba di arrivare visto che non so chi la manda!-

- Per quanto la litigata sia interessante.- intervenne Santana.- Che ne dite di continuare dopo le prove?-

- Io non sono molto in vena oggi.- fece Anderson.- Mi scusi, proffesor Schue, ci vediamo domani.-

- Ehi aspetta, dove vai?-

Ma Blaine non gli diede retta e uscì dall'aula senza guardarlo.

Kurt sbuffò. Inutile, quando faceva così era meglio lasciarlo sbollire e poi parlare con calma. Certo, mica poteva prevedere una cosa del genere!

Schuester iniziò le prove, ma Hummel aveva la testa da un'altra parte. Ascoltò appena l'esibizione, pur buona, di Puck e Artie, teneva gli occhi fissi sul regalo che aveva ricevuto. Per quanto ci stesse male ad aver praticamente litigato con il suo ragazzo, doveva ammettere di sentirsi piuttosto lusingato, in fondo. A quel punto escluse totalmente lo scherzo, bisognava essere pazzi a spendere così tanto per una presa in giro. Certo, non aveva davvero idea di chi poteva essere. E quella composizione poi era davvero particolare: una cascata di mimose circondata da alcuni rami di edera ed arricchita da rose bianche e rosa, tulipani rossi e margherite. Davvero strano. La cosa gli fece sorgere un dubbio.

Riuscì a trattenersi fino alla fine delle prove, poi dribblò l'assalto delle ragazze e si precipitò in biblioteca. Linguaggio dei fiori, ecco cosa gli serviva. Per prima cercò la mimosa, indicata come una pianta delicata ma simbolo di forza e femminilità. Ecco, non molto lusinghiero a dirla tutta. Sapeva già che la rosa bianca indicava purezza e innocenza, ma non che quella rosa simboleggiasse la grazia. L'edera voleva dire dipendenza, la margherita pazienza. Poi arrivò al tulipano e si bloccò, arrossendo di botto e fissando il libro con un buon livello di shock. Il tulipano rosso era una dichiarazione d'amore. Chiuse di scatto il volume, con il cuore che martellava nel petto. Non poteva essere una coincidenza. Oddio, Blaine sarebbe impazzito! Tornò all'aula del Glee come un automa, per scoprire che Rachel, Mercedes e le altre erano ancora tutte lì a squittire eccitate attorno ai fiori, mentre il povero Finn sembrava non veder l'ora di andare a casa.

- Allora Kurt, chi te l'ha regalato?- lo assalì Mercedes, attorniata dal resto del gruppo.

- Ragazze, non lo so, datemi tregua vi prego.- Non era in condizione di affrontarle tutte in quel momento. Si voltò verso suo fratello.- Mi servirà una mano per portarlo via, mi sa.-

- No problem amico, sono rimasto per questo.-

Kurt gli sorrise grato. Finn si fece dare una mano da Sam per non rovinare la composizione e riuscirono a caricarla nel portabagagli della macchina di Hummel senza troppi danni. Il ragazzo intanto mandava invano messaggi a Blaine, che sembrava deciso a fare l'offeso ancora per un po'.

Fece per montare in macchina, poi si bloccò. C'era qualcosa sul parabrezza. Kurt prese l'ennesimo mazzo di mimosa, ma stavolta insieme c'era anche un bigliettino.

Lima Bean ore 18”

Non riuscì a riconoscere quella scrittura morbida ed elegante. Guardò l'ora. Se partiva subito, poteva farcela. Soppesò per un attimo le possibilità, magari si stava per cacciare in un guaio. E Blaine era già abbastanza incazzato. Poi però la sua curiosità prese il sopravvento.





- Peccato.- commentò Brittany, stringendo il mignolo di Santana.- Avrei proprio voluto sapere chi ha coperto di giallo il mio unicorno.-

L'ispanica ghignò.- Davvero tesoro?- si voltò verso la sua ragazza con un gran sorriso.- Lo sai tenere un segreto?-






Kurt entrò nel locale spaccando il minuto. Si guardò attorno, ma sembrava tutto come al solito. Gente che chiacchierava tranquillamente gustandosi qualcosa di caldo. Restò per un attimo vicino all'entrata, indeciso sul da farsi, poi decise che comunque gli ci voleva un caffè e si mise in fila.

Per poi ricevere l'ennesima sorpresa della giornata.

- Ecco a te.- fece la cameriera, ancora prima che aprisse bocca, porgendogli nell'ordine un bicchiere di caffè, una versione più piccola dell'enormità floreale che aveva in macchina e una busta.

- Cosa....-

- Sei a posto così.-

Hummel prese il tutto come un automa, dirigendosi verso un tavolo libero. Si sedette con cautela, aprendo piano la busta. C'era una lettera dentro, con la stessa calligrafia del bigliettino di poco prima.

Sai, io ti odio. Certo, fa molto stupido film adolescenziale o ancor più stupido telefilm ma è così, perciò chiudi il becco e leggi.

Ti odio davvero tanto.

Odio quel tuo viso da bambolina perché mi verrebbe da morderlo e mangiarlo di baci anche se preferisco dei tratti da maschio vero.

Odio quel tuo corpicino snodato, non puoi farmi venire brutti pensieri in questa maniera indegna.

Odio come balli, in quel modo assurdo e inimitabile, perché non balli con me.

Odio il fatto di non riuscire a piegarti, odio quando mi rispondi per le rime, amo così tanto litigare con te che vorrei non fare altro tutto il giorno.

Odio il fatto che stai con un altro, per quanto figo. Odio come gli prendi la mano e non afferri la mia, per questo amo stuzzicarti e provarci con lui.

Ti odio perché mi sei entrato in testa e questo non l'ho mai permesso a nessuno.

Ti odio, perché non lo capirai mai che in realtà è da un po' che non faccio che guardare te.

Mi odi anche tu, vero? Lo spero, la tua indifferenza potrebbe uccidermi.

Ti odio, mi piaci troppo per non odiarti.”

- Cosa dici, non sono un vero poeta?-

Kurt sobbalzò così forte che quasi rovesciò il caffè. Si voltò di scatto, credeva di aver riconosciuto la voce, ma non poteva essere...

- Sebastian!-

- Ah, la tua faccia da checca è impagabile quando sei sorpreso.- ridacchiò Smythe, accomodandosi di fronte a lui.- Allora, cosa ne dici? Carino vero?-

- Oddio, lo sapevo che c'era la fregatura!- sbuffò Kurt.- Solo tu potevi buttar via così i soldi.-

- E' sempre bello vedere apprezzati i regali.-

- Ma quali regali, vuoi solo prendermi in giro!-

Sebastian fece un sorriso, eppure sembrava stranamente serio.- Va bene che ho le mani bucate, ma non butterei un capitale nel cesso per uno scherzo a base di fiori.-

Kurt ripensò alla composizione, al significato dei fiori e arrossì.- Ma...ma...non puoi essere...insomma...-

- Essere cosa?- il maledetto aveva l'aria di divertirsi un mondo.

- Non posso piacerti io!-

- E perché no?-

- Ma se mi tratti sempre da schifo! E poi non fai che provarci con Blaine.-

- Certo, non posso negare che mi farei volentieri Blaine, è un gran figo. Ma non è come te.- Sebastian ridacchiò.- Il tuo caratterino da stronzetto è decisamente impagabile e stranamente mi attira anche quel faccino da ragazza in amore che ti ritrovi.-

- Grazie per il paragone, a proposito.- fece acido Kurt.- Visto che mi mandi regali per la festa della donna.-

Sebastian fece spallucce.- Mi piacciono le mimose.-

- Non sai che esiste San Valentino per gli innamorati?-

- Dio, non sono certo così schifosamente prevedibile! Odio conformarmi alla massa, se non l'hai notato. E poi così ti ho sorpreso il triplo. Senza contare che Santana si è divertita un mondo a festeggiarti oggi.-

- Scusa, cosa c'entra Santana?!-

- Chi credi ti abbia messo i fiori nell'armadietto e in macchina? Io di certo non mi avvicino così tanto alle scuole pubbliche.-

- Siete due demoni!- sbottò Kurt, facendolo scoppiare a ridere.

Lo guardò mentre si calmava e tornava a fissarlo con quel sorriso dolce.

- Sei serio?-

- Assolutamente.-

- Io sto con Blaine.-

- Ma dai? Non l'avevo notato.-

- Amo Blaine.-

- Lo so.- Sebastian sorrise.- Ma niente è scritto nella pietra. Pazienza e dipendenza, ricordi? Quelli erano per me.-

Kurt lo fissò, sentendosi arrossire suo malgrado. Non era molto giusto che il suo cuore battesse così forte. E l'odore delle mimose gli confondeva le idee.

- Intanto che ne diresti di accettare il caffè?- ghignò Sebastian, fissando le sue guance rosse.- Cerca di non andare a fuoco.-

Hummel sorrise, stuzzicato.- Guarda che non sarà così facile, Smythe.-

- Oh, lo so. Vivi pericolosamente, ecco il mio motto. Che gusto c'è senza un po' di sfida?-

Kurt sorseggiò il suo caffè senza rispondere. Sapeva che la cosa giusta da fare era andarsene, ma le sue gambe non sembravano d'accordo. Restò seduto al tavolino, a guardare il sorrisetto soddisfatto di Sebastian.

- Se ti sei arrabbiato per la storia della festa della donna, ti chiedo scusa.- disse serio il warble, tanto da stupirlo.- Se non vuoi, non ti manderò più fiori.-

Kurt lo guardò negli occhi per un attimo, prendendo un altro sorso di caffè. Forse quel profumo gli faceva davvero uno strano effetto.

- No.- sussurrò.- Mi piacciono le mimose.-






Ola!!!

Ok, lasciate perdere. Pazzia momentanea senza filo logico, se non che vorrei un bel Sebastian armato di mimose in regalo XD Tipo mi è venuta in mente stamattina e l'ho scritta appena son tornata dal lavoro. Come al solito il Kurtbastian è la mia rovina :P Perdonate la mia follia! E buona festa delle donna a tutte! :D




See you space cowboys!

Ciriciaux!

Tsubychan1984

   
 
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