Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Kotomy    09/03/2012    0 recensioni
E se un giocatore dell'Inazuma Eleven si innamorasse di una ragazza e se quest'ultima nascondesse un enorme segreto che porterà il giocatore quasi alla morte?
Piccola Modifica al capitolo 15 (Alla fine, la parte in cui parlo io, leggetela è importante!)
Un ultimo avvertimento: Visto che nn sono brava a descrivere le partite, nn ne metterò se non necessariamente!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

POV Axel

 

Io e Nathalie eravamo in macchina. Eravamo appena partiti dal ristorante.

"Axel, ti senti bene?" mi chiese "Si" risposi. "A me non sembra, guarda che hai ancora tempo per tirati indietro e restare qui" mi disse Nathalie sorridendomi.

"Stai tranquilla, non voglio cambiare idea" risposi.

Tanto anche se partivo, sarei stato a contatto con Summer, anche se lei non lo sapeva. Infatti avrei dovuto proteggerla, visto la sua abilità di cacciarsi nei guai.

 

Durante tutto il viaggio, avevo pensato a vari modi di non farmi scoprire da Summer e non mi ero accorto che eravamo arrivati all'aereoporto.

"Andiamo" mi disse Nathalie.

Presi le valigie dal bagagliaio e mi recai dentro all'edificio.

Ci recammo alla reception. "Mi scusi, due biglietti per Parigi" dissi "Si.... Mi dispiace, sono tutti esauriti" "No, aspetti, non può essere, non possono essere esauriti!" dissi alzando il tono della voce.

"Mi scusi non possiamo farci niente.... Oh,aspetti, ho avuto una svista. Ci sono gli ultimi biglietti" "Quanti sono?" chiesi "Due" "Li prendiamo" dissi velocemente.

 

Ci recammo dentro l'aereo e una voce meccanica, si sparse per tutto l'aereo.

"Benvenuti e godetevi il viaggio!" disse.

 

Mi misi comodo. Chiusi per un attimo gli occhi.

 

Passò mezz'ora. "Ma quando partiamo? Avremmo dovuto alzarci più di un quarto d'ora fa" dissi "Si, a quanto pare ci sarà un leggero ritardo". "Capisco" risposi.

 

POV Summer

 

"Suzette, non può andarsene!" urlai scuotendo Suzette. "Lo so! Che ore sono?" chiese "Non lo so!" risposi ancora sottoshock! "Ok, dovremmo ancora farcela a raggiungerlo, se non è passato troppo tempo!" mi disse trascinandomi fuori dal ristorante.

"Ma... Di sicuro è già troppo tardi!" urlai. Suzette si fermò e mi tirò una schiaffo. "Perchè l'hai fatto?" chiesi sbalordita "Tu ci tieni ad Axel?" mi chiese arrabbiata "Si" risposi "Bene e adesso hai la conferma che anche lui tiene a te, quindi smettila di lamentarti!" mi urlò "S..Suzette!" dissi sorridendo "Adesso andiamo!" rispose, riacquistando il suo solito sorriso.

 

Arrivammo all'aereoporto correndo. Ci impiegammo giusto un quarto d'ora. Poi sprecammo 5 minuti per trovare il posto dove doveva partire Axel.

Appena trovammo l'aereo, cercai di scovare Axel tra i finestrini, visto che sapevo che adorava i posti vicino ai finestrini.

Lo trovai, ero in mezzo alla pista di volo, mi tolsi subito perchè l'aereo stava decollando. Però, mentre correvo via dalla corsia Axel mi vide.

"Axel! No!" urlai. Non mosse le labbra ma le alzò solo in un sorriso, un misero sorriso.

 

Tornammo in Hotel. Ormai la fontana dei miei occhi si era aperta e adesso non voleva più finirla.

 

La sera arrivò in fretta.

Passò il mese e tornammo in città, la nostra città. Oltre al mese, passarono anche le vacanze e il momento di ritornare a scuola arrivò.

 

Mi alzai, mi guardai allo specchio, ormai i miei pensieri erano da tutt'altra parte, ma qualche volta, si andavano a riposare di nuovo sull'argomento Axel.

Mi lavai la faccia, mi truccai come ogni mattina, presi una maglia rossa e ci abbinai sopra una giacca nera. Presi dei pantaloni di jeans e ai piedi indossai delle francesine nere.

Raccolsi lo zaino e uscii di casa.

Entrai in un forno, per andare a comprare, la merenda per la mattinata.

Appena uscii, mi ritrovai Suzette, davanti. "Ciao!" "Ciao Suzette, in questi giorni, non ci siamo neanche viste" "Hai ragione, scusami, ho passato gli ultimi giorni con Er...." "Di' pure il suo nome, tanto io ormai ho superato quell'argomento, almeno spero" dissi.

"Ok, adesso andiamo!" mi disse.

Mentre stavamo arrivando a scuola, vidi un ragazzo che sembrava proprio Axel. Forse era veramente lui....

Corsi verso quel ragazzo. "Axel!" urlai "Scusa ci conosciamo?" mi chiese. Avevo sbagliato, non era lui. Mi stavo illudendo. Lui non sarebbe, mai più tornato.

 

POV Axel

 

La mia nuova vita, iniziò il 15 Agosto 2010.

 

Le vacanze finirono e io, da quando ero venuto a Parigi, mi ero comprato un'appartamento.

Mi alzai, presi un jeans, una maglia blu, sopra mi misi una giacca nera e ai piedi mi infilai delle converse nere.

 

Uscii dall'appartemento, con lo zaino sulle spalle.

"Bonjour Axel! Comment ça va?" mi chiese Nathalie, sbucando all'improvviso da una macchina "Très Bien, merci" risposi.

Ormai avevo imparato le cose basi del francese e anche molto di più.

Da quando eravamo venuti a Parigi, il padre di Nathalie mi aveva pagato delle lezioni private, con un insegnante di francese.

Nathalie mi prese sottobraccio e iniziammo ad incamminarci verso la scuola.

Chissà come sarà avere dei nuovi compagni e per lo più tutti francesi.

 

"Bonjour Nathalie!" urlò una ragazza; Aveva capelli nero corvino e occhi verdi.

"Bonjour Gwen" disse Nathalie "Mais qui est ce garçon?" chiese "Son nom est Axel, est en provenance du Japon" rispose Nathalie "Oh.... Il est mignon! Pourquoi est-il ici?" chiese

Nathalie stava per rispondere, ma io presi la parola prima di lei. "J'ai déménagé ici!" risposi. "Hourra, un nouvel élève!" disse, salutandoci e correndo dentro la scuola.

Appena entrai nell'edificio, tutti mi guardavano curiosi. A quanto pare Gwen aveva già sparso la voce.

 

Entrai nella mia futura classe.

Gli sguardi erano puntati tutti su di me, compreso quello del professore.


"Les gars, je vous présente le nouvel élève, Axel Blaze" disse il professore. "Bonjour Axel!" urlano tutti in coro.

Mi sedetti vicino a Nathalie, visto che era l'unica che conoscevo.

 

I mesi passarono e mi integrai benissimo con i miei compagni di classe.

 

18 Dicembre 2010

 

La Vigilia di Natale, e soprattutto il Natale, si stavano avvicinando e per l'occasione avevo deciso di fare un cambiamento ma anche per dimenticare, la mia vita in Giappone.

 

"Quei capelli ti donano un sacco!" mi urlò Nathalie, raggiungendomi.

"Grazie!" risposi sorridendo.

Adesso che ci pensavo, non avevo più rivisto Summer. Meglio così, l'avrei dimenticata più facilmente.

Ma perchè ogni volta, mi veniva da pensare a Summer, dovevo dimenticarla.

 

24 Dicembre.

Vigilia di Natale.

 

"Allora, ti vuoi sbrigare?" mi disse Nathalie "Guarda che io sono pronto, sei tu che devi ancora vestirti e lavarti!" risposi, ed avevo ragione.

Aveva ancora il pigiama e tutti i capelli spettinati.

"Hehehe... Hai ragione!" mi disse. Le sorrisi.

 

Sera.

"Che bello! Mio padre mi ha lasciato tutta la casa per noi!" disse Nathalie "Tuo padre ti ha lasciato la casa libera?" chiesi stupito "In realtà no, è partito per un viaggio di lavoro, ma mi ha detto che potevo invitare i miei amici più stretti a casa per festeggiare la Vigilia!" concluse "Ah ok... E chi hai intenzione di invitare?" "Beh, avevo pensato, di invitare Gwen e te!" disse Nathalie.

"Dimmi che ci sarai, per favore!" disse Nathalie "In realtà io avevo pensato..." "Per favore!!" mi disse Nathalie, supplicandomi. "Ok, ci sarò!" risposi.

"Grazie!" mi disse scoccandomi un bacio sulla guancia. "Di niente!" risposi.

"Beh allora, vieni, a casa è già tutto pronto!" mi disse "Quindi avevi già organizzato tutto?" chiesi. Non mi rispose, ma mi fece un semplice linguaccia. "Non riuscirò mai a capirti!" risposi sorridendo.

 

Entrammo e vidi che c'era già anche Gwen a casa. "Bonsoir Gwen!" dissi "Ti avrò detto mille volte che puoi parlare la tua lingua con me" mi disse Gwen "Hai ragione, anche non riesco ad abiutarmi al fatto, che tu venga dal Giappone" dissi. "Eh già, anche per Nathalie era la stessa cosa" mi disse Gwen sorridendomi.

Ci sedemmo a tavola, mangiammo e guardammo un film.

"Adesso, che vi va di fare?" ci chiese Nathalie. "E' l'una di notte, io avrei un po' sonno, anzi parecchio!" "In effetti Gwen ha ragione, credo che dovremmo andare a dormire!" dissi "Forse avete ragione... Allora buonanotte!" ci disse.

 

Mattina.

25 Dicembre, Natale.

 

Driin Driin

 

Presi il cellulare, e vidi chi era chi mi chiamava.

"Pronto Axel! Perchè non ci chiami più?" mi urlò qualcuno dall'altra parte del telefono. "M-Mark sei proprio tu?" chiesi "E chi vuoi che sia?" mi urlò "Come va?" chiesi "Bene e a te?" mi chiese "Anche a me, qui a Parigi, sto molto bene e i miei compagni di classe sono fantastici!" "Più fantastici di noi?" mi chiese "Beh.. No, voi siete unici!" risposi. "Quando hai intenzione di tornare in Giappone?" "Tornare? Io veramente adesso vivo qui" "Quindi non ti rivedremo più?" mi chiese abbassando il tono della voce. "Si, molto probabilemente si!" risposi. "Ok... Beh adesso ti devo lasciare, Summer è venuta a prendermi!" "Summer?! State insieme?" chiesi "No, dobbiamo andare a casa di Suzette, passiamo il Natale da lei" "Ah, capisco... Allora buon Natale" "Ehi, ti va di salutare Summer?" "No grazie" risposi attaccando.

 

 

POV Summer

 

18 Dicembre 2010

 

Il Natale si stava avvicinando e io non sapevo dove passarlo, perchè i miei genitori erano andati a Los Angeles da mio fratello, per conoscere Alexis, e mi avevano lasciata qui.

DIN DON

"Chi è?" chiesi "Sono Suzette!" mi disse "Oh, Suzette, ciao!!" disse abbracciandola. "Ok, adesso staccati cozza che non sei altro!" mi disse sorridendo. "Come mai sei qui?" le chiesi "La Vigilia e Natale, sei pregata di passarlo a casa mia!" mi disse "Eh?" chiesi confusa. "Ti ho invitato a passare la Vigilia e Natale a casa mia!" mi disse "Oh no! Io non mi voglio intromettere!" "Ma che intromettere, i miei genitori, sono partiti per un viaggio di lavoro e io sono rimasta sola in casa, così ho pensato di invitarti" mi disse "Allora accetto volentieri!" "Bene, ci saranno tutti" "Proprio tutti?" chiesi. Sentivo una speranza crescere dentro di me. "Si, ma non quello a cui stai pensando tu!" mi disse. "Capisco...." "Summer, devi dimenticarti di quel bastardo!" mi urlò "Non chiamarlo bastardo.." "Summer lo stai difendendo?" "Non mi hai fatto finire la frase.... Non chiamarlo bastardo, perchè solo io posso farlo" dissi "Adesso si che mi piaci!" mi disse.

Passamo la serata insieme e Suzette si fermò a dormire da me.

Ci divertimmo un casino. Da quanto tempo non avevo fatto uno cosa del genere.

 

Mattina.

"Summer, sveglia!" "Che ore sono?" chiesi mezza addormentata "Le nove e mezza!" "CHE COSA?! Siamo in ritardo per andare a scuola!" "Sveglia, oggi è Domenica!" mi disse dandomi un pugno sulla testa. "Ahia..."

"Dai alzati, la colazione è pronta!" "Chi ha preparato la colazione?" "Prova ad indovinare, oltre a te, chi c'è in casa?" mi chiese "Vuol dire che hai preparato tu la colazione?" "Ci sei arrivata! Ma che brava bimba!" mi disse scherzando.

 

Il Natale passò velocemente, con tutti i miei amici, non mi ricordavo neanche da quanto tempo, non mi divertivo così!

 

I mesi e gli anni passarono velocemente, ma più passavano, più mi accorgevo che il mio chiodo fisso era Axel!

 

1 Gennaio 2012, chissà cosa mi avrebbe riservato!

"Ciao Summer!" mi urlò qualcuno da dietro.

"N-Nathalie?!" urlai. Era proprio lei, quindi significava che anche Axel era qui.

"Si, sono proprio io!" "Cosa ci fai qui?" "Gita scolastica!" mi disse sorridendo. "Vuol dire che c'è anche Axel?" chiesi "Doveva venire, ma a quanto pare si è ammalato ed è dovuto restare a Parigi" "Capisco..." "Lo sai, Axel, si è t...." non riuscì a finire la frase che qualcuno iniziò a chiamarla. "Nathalie! Vieni qui!" continuò quella voce, mi era molto familiare. "S-Summer!" Era proprio lui! Non ci potevo credere, Axel era proprio qui! Aveva il suo cappuccio, che gli copriva tutto il viso e anche i capelli.. "Axel, ciao, ho saputo che siete in gita scolastica" "Ma che gita scolastica?" "Ci sei cascata in pieno Summer!" disse Nathalie "Senti, siamo venuti qui, per fare un annuncio e vorrei che tu andassi a chiamare tutti gli altri!" continuò Nathalie "Vado subito!" dissi velocemente. Non so perchè, ma dentro di me, stava crescendo un sentimento, sia positivo che negativo!

 

Ci radunammo tutti a casa di Mark.

"Voi due state per sposarvi!" disse Mark "Ma che cosa dici?!" urlò Axel. A quel punto, abbassò il cappuccio e notai con mia grande sorpresa che Axel, si era tinto i capelli, adesso era moro! Rimanemmo tutti a bocca aperta, appena vedemmo Axel!

"Siamo venuti qui, per dirvi che non stiamo più insieme, ma che io sto con Xavier!" disse Nathalie. Adesso il nostro sguardo passava da Nathalie ad Xavier. "Da quando?" chiese Nathan "Da circa due anni!" rispose Xavier "E tu Axel? Hai la ragazza?" chiese Shawn "No, ma c'è una ragazza, che è diventata un chiodo fisso per me!" rispose "Chi?" chiese Mark "Una ragazza, che conosco molto bene, una ragazza che ha due personalità!" rispose. Oh cazzo! Non starà parlando di me! "Comunque, adesso, ripartirete per Parigi?" chiese Suzette "No, ovviamente, ci traferiremo qui!" concluse Nathalie.

 

Alla fine, andammo tutti a casa, ma mentre uscivo, Axel, mi prese per un braccio e mi trascinò dietro ad un muro. "C-cosa c'è?" chiesi "Sai benissimo di chi stavo parlando li' dentro!" mi rispose e alla fine mi baciò.

Approfondì subito il bacio, da quanto tempo che aspettavo questo momento. Alla fine ci staccammo, tutte e due ansimando. "Lo sai vero, che adesso mi dovrai battere?" dissi "Che?!" "L'altra mia personalità si chiama Lorelayne ed è il capitano degli Angels and Demons!" Dissi. Axel, non rimase sorpreso, anzi era molto calmo. Alla fine mi scoccò un altro bacio e se ne andò.

 

13 Gennaio

 

Eravamo in un campo da calcio, pronti a disputare la partita, ma sfortunatamente, non ero io quella che comandava il mio corpo ma era Lorelayne, questo era il patto, appena sarebbe arrivato il momento della partita, lei avrebbe controllato il mio corpo, e se avessero vinto io sarei scomparsa per sempre, mentre se avessero perso Lorelayne sarebbe andata via per sempre.

 

La partita iniziò e sfortunatamente Mark e la sua squadra, subirono 4 goal, tutti fatti da me.

Dopo un po' rimontarono con delle nuove tecniche, e il punteggio era di 4-4.

Iniziò velocemente anche il secondo tempo, che purtoppo andò male per la squadra di Mark, perchè presero altri due Goal.

Erano tutti esausti, non c'era più niente da fare e mancavano solo 6 minuti di recupero, ma con mia grande sorpresa Axel fece i goal di rimonto, che portarono le due squadre alla parità....

Ultimi 2 minuti, il gioco era pesante, ma fortunatamente Shawn, segnò e con quel Goal arrivò anche il fischio finale. Il risultato infine era di: 6-7 per l'Inazuma Japan.

Avevano vinto e piano piano, iniziavo a perdere energia, forse perchè Lorelayne se ne stava andando.

 

POV Axel

 

13 Gennaio, tre ore dopo la fine della partita.

"Ragazzi, vi devo confessare che per un certo tempo, ho temuto il peggio!" disse Nathan "Anche io" continuò Mark. "Ragazzi, vi devo dire una cosa!" dissi. "Guarda che sappiamo già di Lorelayne!" disse Shawn. Ero confusa ma poi spostai il mio sguardo verso quello di Axel che mi sorrise e mi baciò davanti a tutti. "Ma che fai stupido! Ci vedranno tutti" "Guarda che sanno già tutto!" mi disse infine. Tutti sorrisero perfino Suzette.

 

E da quel giorno in poi io e Axel avevamo iniziato la nostra vita da fidanzati!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Kotomy