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Autore: telesette    10/03/2012    1 recensioni
Come la notte era scesa, illuminata solo dal vivido chiarore argenteo della luna piena, il maniero che dominava tutta la valle si ergeva alto e maestoso al centro della fitta vegetazione circostante. Nel silenzio che regnava lì attorno, un sinistro sbattere d'ali riempì l'aria di piume e sagome color pece. I neri volatili fischiarono dunque tra gli alberi, con un sordo rumore di foglie morte e rami spezzati. Poi d'un tratto, balzando dall'alto su un solido tronco, una figura inquietante si accucciò sul posto per rialzarsi subito ed osservare il castello davanti a lei con due occhi freddi come la morte...
Genere: Azione, Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amy Sorel, Raphael Sorel, Tira
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Le ali dei corvi

Come la notte era scesa, illuminata solo dal vivido chiarore argenteo della luna piena, il maniero che dominava tutta la valle si ergeva alto e maestoso al centro della fitta vegetazione circostante. Nel silenzio che regnava lì attorno, un sinistro sbattere d'ali riempì l'aria di piume e sagome color pece. I neri volatili fischiarono dunque tra gli alberi, con un sordo rumore di foglie morte e rami spezzati. Poi d'un tratto, balzando dall'alto su un solido tronco, una figura inquietante si accucciò sul posto per rialzarsi subito ed osservare il castello davanti a lei con due occhi freddi come la morte.
D'aspetto sembrava poco più di una ragazzina, vestita con abiti succinti e strappati, ma il suo sguardo indicava chiaramente la gelida determinazione di chi è pronto a uccidere senza troppe remore. Il fisico snello e agile della fanciulla, messo ancora più in risalto dall'essenzialità dei suoi indumenti, a tratti veniva illuminato dai riflessi lunari sull'arma che recava con sé: un cerchio metallico, dai bordi taglienti e affilati, con dei fregi particolari che ricordavano la forma delle ali di un uccello.
Improvvisamente uno di quei neri volatili, un corvo dalle pupille scarlatte, planò dritto verso la fanciulla e si adagiò dolcemente sulla sua spalla. La giovane gli schioccò un bacio affettuoso sulla fronte piumata e, con lo sguardo, gli fece cenno di raggiungere il resto dello stormo. L'animale spalancò i rossi occhietti color sangue e spiegò le ali per unirsi ai suoi simili in direzione del castello. La fanciulla sentì il sangue fremerle nelle vene dall'eccitazione, probabilmente pregustando ciò che l'attendeva, cosicché fece scorrere la mano guantata sulla propria arma. Il disco luccicante roteò vorticosamente nell'aria, prima di ricadere nella sua presa sicura, e un attimo dopo costei si scostò i capelli cerulei dalla fronte e sorrise malignamente.

- E' tempo di divertirci - mormorò.

***

Frattanto all'interno del castello, oltre la vetrata circa trenta metri più in alto rispetto all'ingresso principale, il nobile spadaccino Raphael Sorel avvertì come la minaccia di un pericolo incombente. Il suo istinto guerriero lo mise in guardia: quei corvi che avevano preso a svolazzare e gracchiare attorno alle sue finestre non davano l'impressione di essere lì per caso; la luna in cielo si ritrovò parzialmente oscurata da alcune fitte nuvole di passaggio; l'atmosfera in generale non prometteva niente di buono, sembrava anzi la quiete che precede la tempesta, e infatti di lì a poco i suoi sospetti trovarono piena conferma...
L'intera vetrata andò letteralmente in mille pezzi, con uno schianto impressionante, e Raphael si ritrovò davanti una fanciulla vestita di verde da capo a piedi. Quest'ultima sollevò il capo, guardandolo con evidente aria di sfida, e sollevò la sua arma come se stesse maneggiando niente più di un innocuo giocattolo.

- Sono venuta per te - esclamò la fanciulla, brandendo minacciosa il suo cerchio tagliente. - Che ne dici di morire subito, così risparmiamo tempo?

Per tutta risposta, Raphael sguainò la sua lama dal fodero e misurò le distanze con una serie di colpi a vuoto. La lunga striscia di metallo lucente, salda e sicura nella sua mano esperta, sibilò nell'aria come se fosse viva e gli occhi dello spadaccino raccolsero la sfida con gioia.

- Non sapevi che è da maleducati entrare in casa d'altri senza permesso? - fece lui ironico. - Credo che tu abbia bisogno di una severa lezione, piccola mocciosa impudente!
- Meno chiacchiere - replicò l'altra, facendo roteare il cerchio davanti a sé. - Tira ha bisogno di un giocattolo nuovo... E la tua testa le andrà proprio bene!

Non raccogliendo la sua provocazione, Raphael fece un passo avanti e sfoderò rapidamente una stoccata dopo l'altra. La fanciulla di nome Tira, stringendo gli occhi con noncuranza, riuscì a deviare i colpi dello spadaccino col bordo affilato del suo micidiale cerchio. Le due armi cozzarono tra di loro, emanando un violento spruzzo di scintille ad ogni colpo, tuttavia Raphael non riuscì a mettere a segno neppure un attacco. Quella piccola strega, chiunque ella fosse, sembrava in grado di prevedere ogni sua mossa e di rispondere di conseguenza con una facilità impressionante. Ben presto l'intero castello riecheggiò dei rumori della battaglia e, nonostante la sua nota abilità con la spada, Raphael si rese conto di essere in netto svantaggio rispetto alla sua avversaria. La sua tecnica di scherma infatti, per quanto impeccabile, non aveva alcuna speranza di contrastare le mosse imprevedibili di quell'aggeggio infernale; il fioretto infatti colpiva veloce e inesorabile, ma seguendo comunque una linea retta, mentre il cerchio di Tira cambiava di continuo il suo angolo di rotazione, rendendo assai difficile per Raphael seguirne i movimenti.
Con l'ultima risposta al suo ennesimo fendente, Tira spinse Raphael contro il parapetto delle scale sottostanti e, prima che questi potesse spostarsi, conficcò lesta il cerchio a terra e fece passare i piedi uniti attraverso il buco centrale dell'arma per investire l'avversario con un doppio calcio.
Raphael si ritrovò scaraventato nel vuoto, con una pioggia di schegge e pezzi di legno, e precipitò inesorabilmente alcuni metri più in basso. Gli occhi di Tira si accesero di trionfo mentre, una volta recuperata l'arma, si accinse a seguirlo in caduta libera.
Raphael toccò il suolo ad una tale velocità che rimase momentaneamente stordito a causa dell'impatto. L'elsa della spada gli sfuggì di mano e rotolò ad alcuni centimetri da lui ma, prima ancora che se ne rendesse conto, Tira era già sopra di lui e pronta a staccargli la testa di netto.

- Sei mio!

Tuttavia, giusto un istante prima che il cerchio tagliente si abbattesse sul collo di Raphael, una lama sottile saettò nell'aria proprio ad un palmo dagli occhi sbarrati del nobile. Tira avvertì il movimento con la coda dell'occhio e, sfruttando il cerchio come una sorta di scudo, bloccò l'attacco diretto contro di lei e si spinse di lato, evitando così di rimanere infilzata.

- Amy - mormorò appena Raphael, non riuscendo a credere ai propri occhi. - Che diavolo stai facendo, sei impazzita?

La figlia adottiva di Sorel, ricambiando l'espressione attonita di questi con uno sguardo colmo di affetto, concentrò dunque la sua attenzione sull'assassina vestita di verde e sollevò alta una spada del tutto simile a quella dell'uomo che aveva appena salvato. Tira ricambiò il gesto con una smorfia stizzita e, facendo roteare ancora il suo cerchio, decise che il suo obiettivo principale era appena cambiato.

- Hai rovinato il mio gioco - esclamò Tira con rabbia. - Te la farò pagare per questo.

Amy non disse nulla. E se anche avesse voluto risponderle non avrebbe potuto, vittima com'era del profondo trauma che la perdita dei suoi genitori aveva lasciato nella sua mente. Raphael era stato buono con lei: in passato Amy lo aveva nascosto da coloro che lo volevano morto, senza chiedere o voler sapere nulla di lui; commosso dal suo gesto, Raphael aveva preso a cuore la sorte di quella giovane ( scampata fortunosamente ad un'epidemia di Peste ) e decise di adottarla; nel tempo il legame tra loro si fece perfino più forte di quello che unisce un padre a una figlia... Raphael era tutto per lei, così come Amy rappresentava tutto per lui, perciò era disposta a combattere pur di proteggere l'uomo che le aveva dato amore ed affetto incondizionati.
Incurante del suo mutismo, Tira si fece avanti e minacciò Amy coi movimenti veloci del suo cerchio. La giovane spadaccina quattordicenne mantenne salda la presa ( così come Raphael le aveva insegnato ) e rispose, muovendo leggermente la punta del suo fioretto. Ovviamente non era certo all'altezza del suo stesso maestro e, nonostante il suo coraggio, Tira riuscì ben presto a costringerla in un angolo e a disarmarla. La spada volò via dalla mano di Amy e, ridendo trionfante, Tira le sfiorò la giugulare col bordo affilato della sua arma. Lo sguardo della spadaccina era assente, i suoi occhi erano spenti e vuoti, tuttavia il sottile rivolo di sudore lungo il lato della fronte rivelava chiaramente la sua percezione di quanto stava accadendo. Amy non era in grado di manifestare emozioni come tutti gli altri, ma il suo spirito avvertiva comunque la paura della morte.

- Non avresti dovuto metterti in mezzo - sussurrò Tira, riducendo gli occhi a due sottili fessure. - Odio chi mi rovina il gioco!

La lama del cerchio costrinse Amy a sollevare la testa, anche se un sottilissimo filo scarlatto appariva già sulla pelle candida della sua gola. L'assassina sorrise, pregustando già il sapore del sangue, e si preparò a finire l'avversaria con un semplice movimento.

- Preparati a... Aaaggghhh !!!

Lo stocco sottile che le spuntava dal fianco, Tira sbarrò gli occhi piena di stupore. Vedendo Amy in pericolo, Raphael aveva recuperato la propria spada e approfittò del momento di distrazione dell'avversaria per trafiggerla.

- Non azzardarti a toccarla - mormorò il nobiluomo con rabbia.

La bocca di Tira si riempì di sangue e, come Raphael sfilò l'arma dal suo addome, quest'ultima cominciò a barcollare all'indietro priva di forze. La ferita era grave, anche se non mortale, e per la prima volta l'assassina sentì il brivido della paura attanagliarle le membra.

- Amy, stai bene? - domandò Raphael preoccupato, accarezzando il volto della fanciulla immobile.

Amy mantenne lo sguardo fisso davanti a sé ma, non appena le labbra dell'altro gli sfiorarono la fronte, gli occhi le si riempirono di lacrime. Le forti braccia di Sorel la strinsero in un tenero abbraccio, con un calore tale da farle dimenticare per un momento ogni altra cosa.
Solamente l'urlo agghiacciante di Tira la riscosse da quella piacevole sensazione, riportandola bruscamente alla realtà. Subito Raphael si frappose tra Amy e l'assassina, tenendo alta la spada davanti a sé, ma il grido non era altro che una specie di richiamo...
Come in risposta infatti, i corvi irruppero dalla vetrata distrutta e si misero a svolazzare per il castello, con un fitto turbinìo di piume e versi raccapriccianti. Alcuni si avvicinarono a Tira, evidentemente per proteggerla, e lei comprese che era giunto il momento di sparire.

- Ci rivederemo, maledetti - giurò Tira, stringendo i denti con rabbia. - E vi assicuro che me la pagherete!

Ciò detto, le piume dei corvi la avvolsero completamente come un mantello. Coprendosi il volto con la mano, Raphael affondò la lama nel nero vortice gracchiante ma il suo fendente non colpì altro che il vuoto. Centinaia di piume caddero a terra, volteggiando lente nell'aria, ma della ragazza e dei corvi non vi era più alcuna traccia.

FINE

   
 
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