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Autore: Honest    10/03/2012    13 recensioni
"Duncan è un idiota." sussurrò lui, come se quella fosse una ragione sufficiente per dimenticarlo.
Courtney sorrise, il primo vero sorriso della serata e circondata dal tepore del contatto con il ragazzo sospirò, e riprese il bicchiere che aveva poggiato in terra poco prima.
Bevve un sorso e lo porse a Trent, inebriato e incuriosito dall'idea di poter poggiare le labbra nel punto in cui poco prima c'erano state quelle della ragazza. Così assaporò il gusto delicato del rossetto color perla misto a un sapore alcolico e frizzante.

[ Trent x Courtney ]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Trent
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Lancio Della Moneta





"Brutta serata ?" chiese una voce maschile alle sue spalle, con tono sinceramente preoccupato.
Courtney non rispose e si limitò ad asciugarsi una lacrima mista ad eyeliner, che le era appena scivolata lungo la guancia destra. Il ragazzo mosse qualche passo verso la figura fragile e intimorita, fece per sedersi accanto a lei sui gradini in marmo della scalinata rivolta al giardino, e finalmente potè guardarle il viso devastato dalla malinconia.
"Vattene Trent." disse perentoria la ragazza, spostando lo sguardo sulla luna pallida, che illuminava la serata.
"Mi dispiace per Duncan." ammise lui, ignorando quell'asprezza e porgendole un fazzoletto di stoffa.
"Non mi serve la tua compassione." ribattè Courtney, cercando di riacquistare un po' di fermezza e di smetterla di piangere in quel modo così sconveniente.
Trent le rivolse un mezzo sorriso e la guardò con il verde smeraldo dei suoi occhi, il modo testardo che aveva per nascondere le sue debolezze era quasi dolce dopo tutto.
Restarono muti per un po' dato che non importava parlare, anche stare in silenzio andava bene, perchè sapevano esattamente ciò che avrebbero voluto dirsi ma che preferivano tacere.

Le voci ed i rumori della festa da cui entrambi erano scappati, facevano da sottofondo a quella notte silenziosa e solitaria che li aspettava. Courtney si sentì per un istante al sicuro, avvolta da un'oscurità palpabile e misteriosa. Ma non riuscì a ignorare il dolore e l'umiliazione di aver visto colui che amava accanto a un'altra.
"Sono una stupida." sussurrò più a se stessa che al ragazzo accanto a lei.
E in fondo era così che si sentiva, quell'innegabile verità la stava uccidendo. Si era convinta a venire solo per rivedere Duncan e alla prima occasione di poterlo anche solo sfiorare, una sconosciuta glielo aveva portato via leccando le sue labbra e lasciandola sola, mostrando a tutti quanto fosse insulsa.
"Non dire sciocchezze." commentò Trent, avvolgendole le spalle con il braccio.
"Non imparo mai, è così." fu la laconica risposta dell'altra, pacatamente avvolta dal suo abbraccio.
"Duncan è un idiota." sussurrò lui, come se quella fosse una ragione sufficiente per dimenticarlo.
Courtney sorrise, il primo vero sorriso della serata e circondata dal tepore del contatto con il ragazzo sospirò, e riprese il bicchiere che aveva poggiato in terra poco prima.
Bevve un sorso e lo porse a Trent, inebriato e incuriosito dall'idea di poter poggiare le labbra nel punto in cui poco prima c'erano state quelle della ragazza. Così assaporò il gusto delicato del rossetto color perla misto a un sapore alcolico e frizzante.

"Perchè te ne sei andato anche tu ?" chiese poi Courtney, cercando di distrarsi.
"Ho visto Gwen." confessò senza esitazioni il ragazzo.
"Ti piace ancora vero ?"
"Non posso smettere di pensare a lei."
La ragazza sorrise, rendendosi conto di capire esattamente cosa Trent provasse.
"Si stuferà di Cody." affermò convinta.
"Forse lo ha già fatto e a me non interessa." rispose lui, prima di inclinare il bicchiere per finire il liquido chiaro al suo interno. Courtney lo osservò rapita, attenta a non perdere alcun movimento o espressione che potesse far trapelare qualcosa di lui. Il ragazzo se ne accorse compiaciuto e in uno slancio di follia le prese la mano e la sollevò, spingendola a camminare sull'erba verde del giardino di fronte a loro.
"Che stai facendo ?" bisbigliò la ragazza, provando a nascondere il suo divertimento.
"Vieni." disse Trent, conducendola fino all'enorme fontana posta fra il verde del prato e i fiori bianchi delle aiuole. Courtney si lasciò guidare fino all'elemento architettonico, senza lasciare neanche per un istante la mano del ragazzo. Quando furono nella giusta posizione, cioè abbastanza vicino da ammirare i pesci e lontani quanto bastava per evitare gli schizzi, Trent estrasse dalla tasca un piccolo penny luccicante e lo avvicinò alle labbra di lei.
"Vuoi che baci una moneta ?"
"Fidati di me."
La ragazza ancora incerta si lasciò convincere dal sorriso entusiasta di lui e posò le labbra contro il metallo freddo.
"E adesso ?" domandò incerta.
"Lanciala."
"Trent ma è ridicolo." protestò decisa lei.
"Hai ragione prima esprimi un desiderio." specificò lui.
La risata delicata che quel commento provocò fu pura melodia.

Courtney giocherellò con la moneta per qualche secondo, poi chiuse gli occhi e la lanciò in aria non troppo sicura di centrare l'acqua, fortunatamente il suono dell'oggetto che penetrava il liquido trasparente le giunse di buon auspicio.
"Cosa hai desiderato ?" chiese curioso Trent.
La ragazza sorrise ancora una volta e fece un breve passo verso di lui, così da accorciare ulteriormente la distanza che li separava. Potevano sentire i loro respiri e guardarsi negli occhi fino a perdersi in quei colori caldi.
"Ho desiderato un bacio." sussurrò Courtney.
"Da chi ?" tentò di scoprire Trent, benchè credesse di conoscere già la risposta.
"Ho chiesto solo un bacio, non so da chi." ammise lei, arrossendo.
Il ragazzo le accarezzò i capelli castani e posò le labbra contro le sue, facendo pressione per far sì che si schiudessero e lo lasciassero godere di quel piacere proibito.
Quando si separarono la luna illuminava i loro visi e la moneta giaceva inerme sul fondo della fontana, con impressa la stessa impronta che ora giaceva anche sulle labbra di Trent.

   
 
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