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Autore: smarties89    11/03/2012    5 recensioni
Una ragazza irlandese, sola, a Los Angeles, per tentare la carriera di giornalista...ma cosa accadrà quando scoprirà di avere dei vicini di casa molto, ma molto particolari?!?!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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settembre 1985

 

Ero appena atterrata all'aeroporto di Los Angeles. Dopo aver preso la valigia, seguendo le indicazioni, mi diressi fuori, venendo investita da una ventata di calore soffocante, nonostante fossero solo le 8 del mattino.

Cominciai a guardarmi intorno sperduta, sapevo bene che Los Angeles era una giungla; Dublino era una città, ma nemmeno lontanamente paragonabile a Los Angeles. Forse nulla era paragonabile alla città degli angeli.

Cominciai a frugare nella borsa alla ricerca di un foglietto con un indirizzo, quello che doveva portarmi al mio nuovo appartamento. Riuscii a fermare un taxi e, dopo aver dato al taxista le indicazioni, mi rilassai sul sedile cominciando a pensare a tutti gli eventi frenetici che mi erano accaduti nell'ultimo mese.

 

Mi chiamo Rebecca, detta da tutti Becky, e sono nata a Dublino in una famiglia di quelle che si possono considerare normali: padre meccanico, madre insegnante decisamente troppo severa.

Sono nata con una passione sfrenata per la musica rock, ereditata forse dal fratello di mia madre che a un certo della sua vita è partito con la sua band e i loro quattro strumenti scassati per andare in America in cerca di fortuna; di lui non avevamo notizie da 6-7 anni.

Forse la madre, vedendo le passioni che stavo sviluppando, temeva che potessi fare scelte da lei considerate incomprensibili come quelle del fratello.

Ma ho anche un'altra grande passione: la scrittura. Fin da bambina tenevo un diario dove annotavo qualsiasi cosa, anche la più sciocca e insignificante, e questa passione è continuata, fino a che ho cominciato a frequentare un corso di giornalismo. Ho portato a termine il corso con risultati eccezionali, tanto che lmi è stato offerto uno stage in America, niente meno che nella redazione di “Rolling Stones”. Per una appassionata di musica come me non poteva esserci un'occasione migliore di quella per spiccare il volo.

Così, solamente un mese prima della data di partenza stabilita, mis ono state date tutte le indicazioni relative alla nuova attività: sei mesi a Los Angeles, dove mi veniva dato un appartamento in cui vivere (di cui al momento mi diedero chiavi e tutti i documenti che potevano servire), ma per il resto mi sarei dovuta ovviamente arrangiare. Ma ciò non mi spaventava. Dopo litigi su litigi su litigi con mia madre, che vedeva realizzato il suo peggiore incubo, accettai, senza nemmeno pensarci troppo in realtà, e così sono partita alla volta della città degli angeli.

 

Senza che nemmeno me ne accorgesse il taxi si era fermato: ero davanti a un palazzone, in una zona di certo non definibile “bella”... “Si sono sprecati eh!” Dopo aver pagato scesi e arrivai con fatica, causa la valigia, al portone; aprii trovandomi davanti un atrio piuttosto spoglio e squallido. Fortunatamente l'appartamento si trovava solo al 2° piano, così non rischiai di morire per la fatica... “Oh cavolo, chissà in che razza di topaia mi toccherà vivere”. Aprii la porta un po' timorosa e rimasi a fissare la casa: davanti a me c'era un breve corridoio; subito a destra vi era il cucinino e proseguendo il corridoio a destra c'era una specie di micro-salottino. Il corridoio terminava con due porte, il bagno e la stanza da letto.

Tirai un sospiro di sollievo: era piuttosto piccolo, ma non era malaccio, e anche i mobili erano accettabili.

Decisi che avrei dedicato la prima parte della mattinata per sistemare i bagagli e poi nel pomeriggio sarei andata un po' in giro a dare un'occhiata: dovevo fare la spesa e avrei dovuto anche trovarmi un lavoretto per poter campare, ma per quello decisi di concedermi un paio di giorni.

Mentre stavo riordinando con la musica degli Aerosmith a palla, cominciai a sentire una grande confusione venire dal pianerottolo.

 

Hudson! Ma che cazzo fai?? Ma possibile che una rara volta che andiamo a fare la spesa, te devi fare il guastafeste e fermarti a metà strada perchè hai una sete improvvisa? E cosa fai? Ti scoli tre birre! Ma non tre birre qualsiasi! Le MIE birre!!” urlò una voce.

 

E dai Duff, non te la prendere! Lo sai che mi si secca la gola facilmente quando faccio sforzi!” rispose un'altra.

 

Ma che sforzi, che tutti i sacchetti li stiamo portando io e Duff va!!” disse ancora una terza.

 

Continuando a sentire imprecazioni di vario genere, decisi di aprire un pochino la porta per vedere chi facesse tutto questo caos. “Sicuramente saranno dei vicini, potrei fare conoscenza!”

Aprii e davanti alla porta dell'appartamento di fronte un ragazzo molto alto e biondo, sicuramente ossigenato, stava armeggiando con un mazzo di chiavi.

 

Ma cazzo ma possibile che non mi riesca mai a ricordare quale è la chiave giusta?? Sono proprio un coglione!”

 

L'hai scoperto ora, McKagan?” ribadì un ragazzo sempre biondo ma molto più basso e con un tenero sorrisone da bambino. “Fa venire voglia di abbracciarlo e stritolarlo” pensai.

 

Mentre il primo ragazzo riusciva finalmente ad aprire la porta, comparve dalla scale un terzo, un ragazzo con una testata di riccioli neri decisamente voluminosa e con una sigaretta che penzolava svogliatamente dalle labbra. Lo fissai un attimo e potei constatare che era decisamente bello e sexy; i miei viaggi mentali si interruppero quando il riccio mi vide e mi fissò perplesso.

 

Oh oh..e tu saresti?” mi chiese, posando i sacchetti della spesa e avvicinandosi a me.

 

Ehm..io...abito qui..sono nuova...sono arrivata oggi..” balbettai.

Ehiiiii ragazzi guardate abbiamo una nuova vicina!! Piacere dolcezza, sono Slash, il dio della chitarra!” disse mentre anche gli altri due si avvicinavano “Invece lo spilungone ossigenato si chiama Duff e la scimmia Steven”.

 

Dopo avergli mostrato un bel dito medio davanti alla faccia, Duff si avvicinò a me e mi tese la mano cordialmente.

 

Scusalo, è un bruto! Come avrai capito io sono Duff, e tu sei..?”

 

Rebecca...cioè Becky...sì, mi chiamano tutti Becky..” mi ritrovai a balbettare come una tredicenne che non ha mai parlato con un ragazzo. “Ma che cazzo mi prende?”

 

Il biondo era sicuramente bello, con quel viso da angelo e l'espressione gentile; ma il riccio...beh il riccio mi provocava pensieri tutt'altro che casti.

Dopo aver terminato le presentazioni in maniera più o meno civile, i ragazzi mi salutarono dicendomi che dovevano riordinare tutto quello che avevano comprato.

 

Sai, facciamo la spesa tipo una volta all'anno, ma quando la facciamo, la facciamo sul serio!” mi disse Slash.

 

Scoppiai a ridere, guardando la decina di borse sparse sul pavimento dell'ingresso del loro appartamento.

 

Ah, a proposito..mi potreste indicare il supermercato? Altrimenti questa sera mi ritrovo a fare la dieta, nel mio frigo c'è l'eco!”

 

Ma non ti devi preoccupare, ti invitiamo a mangiare da noi!” disse entusiasto un Steven tutto sorrisi.

 

Io vi ringrazio siete gentili, ma ci devo andare per forza perchè non ho davvero nulla in casa. Però, se mi offrite cena questa sera accetto volentieri! Devo pur cominciare a fare conoscenza con qualcuno no?” dissi un po' timidamente.

 

Ottimo dolcezza, allora questa sera alle 8 suonaci il campanello! A più tardi baby!” e detto ciò i tre si ritirarono in casa.

 

Piuttosto strambi, però sembrano simpatici.” pensando ciò uscii di casa alla volta del supermercato.

 

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Intanto i tre ragazzi stavano riordinando tutto, chiacchierando del più e del meno, ovviamente non tralasciando la nuova vicina.

 

Carina la ragazza eh?” disse Steven.

 

Steve, l'hai vista? Mi sembra una tipa troppo raffinata per un gorilla peloso come te!”

 

Fottiti Hudson, le donne amano gli uomini pelosi come me!! E comunque cosa vorresti dire, che è una adatta a te?”

 

Beh, senza dubbio una bella ripassata gliela darei. Non è davvero niente male la tipa..Duff?”

 

Sì Slash, per una volta son d'accordo con te. Boh, stasera vedremo che tipo è..non so quanto sia stata una buona idea invitarla a cena, però...”

 

Ma dai McKagan, non fare sempre il cagacazzo. Stasera la conosciamo un po' e se poi è una menosa non la caghiamo più no? Telefono a Rose e Stradlin così vengono anche loro stasera va.” disse Slash.

 

Può venire anche Adriana? Non la vedo dall'altro ieri e comincio a essere in astinenza!” 

  
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