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Autore: phoenix_esmeralda    11/03/2012    2 recensioni
Questa fanfiction si colloca alla fine del manga di City Hunter, qualche tempo dopo la conclusione della storia che noi tutti conosciamo. Per questo presuppongo che il rapporto tra Ryo e Kaori sia già in qualche modo evoluto, come si può vedere dal finale di City Hunter.
Questa fic quindi non tenta di “risolvere” la situazione tra i 2 sweeper, poiché si suppone che sia già risolta! ^^ Essa invece, è più un approfondimento del personaggio di Ryo e dei suoi sentimenti concernenti il proprio passato e i propri affetti...che come avrete modo di vedere, si faranno risentire!
Critiche e commenti sono più che graditi, non risparmiatevi!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Miki, Nuovo personaggio, Ryo Saeba/Hunter, Umibozu/Falco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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- Allora!! È pronta questa cena o no?!? Sto morendo di fame!!!
- Un momento!! Siamo rientrati solo da mezzora, non sono un robot!!
Kaori attraversò la sala con il vassoio in mano e lo posò al centro del tavolo.
- Non sono riuscita a cucinare granché – si giustificò -  Non avevamo quasi nulla in casa…
- E non potevi fare la spesa? – brontolò Ryo, alzandosi dal divano per raggiungerla.
- Ma se non abbiamo un soldo!! – ringhiò lei, facendosi nera – Sono quasi due mesi che siamo senza un incarico! Se tu ti impegnassi nella ricerca di un lavoro, invece di uscire a bere con Mick quasi tutte le sere…
Ryo si parò la testa con le braccia, in attesa dell’inevitabile mazzata, ma subito si raddrizzò e la sua espressione si fece allarmata.
- Kaori!
Un proiettile attraversò la stanza spaccando il vetro della finestra. Ryo si buttò su Kaori, ed entrambi rotolarono a terra.
- Ry… Ryo? – Kaori sollevò la testa confusa e il suo sguardo cadde sulla spalla sanguinante del compagno.
- Ti ha colpito! – esclamò spaventata.
- Sta giù! – Ryo le schiacciò il corpo con il suo inchiodandola  a terra.
- Ma…ma chi?
- Non so. Non ho sentito lo sparo. Mi sono accorto del proiettile troppo tardi. Mi ha colto di sorpresa.
Ryo si staccò lentamente da Kaori e rasentò il pavimento aggirando il tavolo.
Doveva cercare di capire. Non avvertiva la presenza di nessuno. Poi un fruscio…
Si alzò di scatto e sparò in direzione della porta-finestra. L’uomo nascosto nel vano schivò il colpo. Fece un passo verso l’interno della stanza e la luce ne rivelò i tratti.
Ryo sgranò gli occhi, sconvolto.
- Tu!
L’uomo sorrise. Aveva una corporatura atletica, muscolosa. I capelli castano scuri gli scendevano ondulati fino al mento, gli occhi si stringevano in due fessure verdi. Il volto abbronzato era attraversato da una grossa cicatrice.
- Ciao Ryo! – salutò, in tono beffardo.
Ryo strinse i pugni. Comprese di doversi allontanare. Voleva tenere Kaori fuori da quella situazione.
Con un balzo affiancò l’uomo e lo superò, attraversò la ringhiera del balcone con un salto e scivolando da una finestra all’altra andò a cadere in strada. Una volta lì, sparò in direzione della porta-finestra. L’uomo schivò un’altra volta il colpo e in pochi balzi raggiunse Ryo.
Kaori si sollevò velocemente dal pavimento e corse a sua volta sul balcone.
Cosa succedeva? Chi era quell’uomo? Cosa voleva da Ryo?
Osservò il combattimento dall’alto, e con sorpresa scoprì l’ abilità del loro nuovo nemico.
Era veloce, agile e sparava bene. Lui e Ryo si confrontavano alla pari. Non aveva mai visto nessuno tenergli testa a quel modo, neppure Mick.
Agghiacciata, Kaori si rese conto di quello che stava vedendo. Quell’uomo aveva lo stesso modo di combattere di Ryo, era la su fotocopia.
E Ryo sembrava in difficoltà. Per un qualche motivo, i suoi tiri parevano meno precisi. Riusciva a evitare i colpi del nemico, ma a suo volta non riusciva a mandare a segno i propri.
Kaori strinse gli occhi. Possibile..?
Le pareva quasi che Ryo mancasse volontariamente l’avversario. Come se… Come se si stesse solo difendendo, senza attaccare veramente!
Poi, all’improvviso, i due scomparvero. I suoni del duello si attenuarono fino a svanire nel rumore della strada. Kaori alzò gli occhi per cercare fra i tetti, fra i balconi delle case, sui terrazzi. Ma di loro nessuna traccia.
Devo aiutare Ryo!
In preda a un’improvvisa tensione, rientrò in casa e si diresse verso la sua scorta di armi. Avrebbe scelto le più adatte e sarebbe corsa a cercarlo!
Ma appena fu entrata nella stanza, una spinta violenta la inchiodò al muro.
Il loro nuovo nemico era contro di lei, e la schiacciava ridosso alla parete. Alzò la pistola e la puntò al collo di Kaori.
- Sta ferma! – le sibilò e dal suo tono intuì la familiarità al potere, al comando.
La schiacciò al muro con forza ancora maggiore.
- Dì a Ryo – cominciò l’uomo, scandendo le parole a bassa voce – che la mia vendetta sarà terribile!
Una pallottola sibilò accanto alle sue orecchie andando a impiantarsi nel muro.
- Sono qui! – disse Ryo, imponente nel vano della porta – Parla direttamente con me!
- Hai già sentito abbastanza! – replicò l’uomo, staccandosi leggermente da Kaori – Ti farò soffrire come tu hai fatto con me! Non la passerai liscia, Ryo Saeba!
Ryo lo fissò in silenzio. Kaori sussultò vedendo quello sguardo. Era diverso dallo sguardo che Ryo riservava abitualmente ai suoi nemici.
Non c’era rabbia. Sembrava più… amarezza.
- Allontanati da Kaori, Seiya. Se vuoi sfidarmi fallo!Sono pronto a combattere!
L’uomo scoppiò a ridere.
-Avrò la mia vendetta Ryo! Ma non è ancora il momento!
D’improvviso si staccò da Kaori e con un movimento fulmineo si diresse alla porta. Lanciò un’ultima occhiata derisoria e scomparve in un istante.
Kaori crollò in ginocchio, sopraffatta dalla tensione.
Che cosa stava succedendo?
- Ryo… chi è quell’uomo? Cosa vuole da noi?
Sorpresa, lo vide voltarle le spalle. Un secondo dopo avvertì la porta dell’uscio sbattere.
Dopo il primo istante di smarrimento, Kaori si affrettò a seguirlo. Le ci volle un istante per comprendere che Ryo si era diretto in terrazza.
L’aria di novembre era fredda e odorosa di nebbia. Era passata l’ora di cena e sul terrazzo arrivava poca luce.
Ryo era appoggiato alla ringhiera e osservava le luci della città spianate di fronte a lui. Il suo sguardo era così scuro che Kaori ebbe timore di disturbarlo.
Ma nel cuore sentiva che Ryo aveva bisogno di aiuto.
Qualcosa, nella visita appena ricevuta, lo aveva turbato profondamente.
Ryo non era uomo da scomporsi per un evento simile. Aveva centinaia di nemici… centinaia di individui che si sarebbero volentieri presi una rivincita su di lui.
Cosa c’era di diverso quella volta?
- Ryo…
Lui non la guardò, come se neppure si fosse accorto della sua presenza. Nell’oscurità si accorse della sua espressione, ancora carica di amarezza.
Forse dovrei lasciarlo solo…
- Kaori
Lei sussultò, scattando sull’attenti.
- Dovremo fare attenzione. Abbiamo un nemico pericoloso.
Lei annuì compita.
- È una persona che conosci, vero Ryo? Ti vuole uccidere?
Lui non rispose.
- Ogni tanto compare qualche tuo vecchio compagno che cerca di ucciderti – rifletté Kaori – Bloody Mary, Sonia, Mick… e adesso anche questo Seiya? Che cosa gli hai fatto Ryo?
Lui si girò di nuovo verso le luci della città. Il suo sguardo era completamente serio.
- Non vuole uccidere me, Kaori. Vuole uccidere te.
 
 
  
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