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Autore: _hurricane    11/03/2012    20 recensioni
Blaine è in aereo per raggiungere Kurt a New York dopo un anno di relazione a distanza, pronto ad iniziare la loro nuova vita insieme. Ma non arriverà mai a destinazione.
”Ti amerò per sempre, Kurt. So che è un po' troppo facile dirlo adesso, ma è la verità. Io lo so che è così. Ti avrei amato tutti i giorni della mia vita, a tutte le ore, senza alcuna eccezione. Credo di non avertelo mai detto perchè avevo paura che sembrasse eccessivo, ma adesso devo dirtelo. Per sempre. Sempre.”
Kurt iniziò a piangere.
”Perché dici 'ti avrei amato'? Lo farai! Anche io lo farò, per sempre, Blaine!" quasi gridò, trattenendo un singhiozzo.
”Sto per morire, Kurt.”
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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”Pronto?”
”Pronto, Kurt?”
”Ehi amore, sono appena arrivato in aeroporto! Visto, te l'avevo detto che sarei arrivato in anticipo! Ma non dovresti essere già in volo?”
Kurt accavallò le gambe e tenne il cellulare stretto tra guancia e spalla mentre prendeva dalla sua cartella una rivista di moda per impegnare il tempo nell'attesa.
”Si, sono in aereo.”
”Oh. Pensavo che non facessero usare i cellulari in aereo! Mi ricordo una volta che una hostess stava per-”
”Kurt, ascoltami.”
Kurt rimase con l'orecchio della pagina fermo a mezz'aria, e lo lasciò per tenere correttamente il telefono e assicurarsi di aver sentito bene il tono di voce del suo ragazzo.
”Blaine, che succede? Stai- stai bene vero?”
Silenzio. Kurt sentì il panico bruciare nel suo petto e smise di respirare.
”Blaine?”
”Tu- tu ascolta e basta. Non mi interrompere.”
La voce di Blaine era troppo bassa e angosciata, ma forse era una sensazione dovuta alla scarsa ricezione e alle interferenze. Si, doveva essere così. 
Kurt rimase in silenzio, il cuore che gli batteva a mille.
”Non sono mai stato bravo con le parole, tu lo sai, me la cavo meglio con i gesti. Ma adesso ho solo le parole da offrirti, quindi userò queste.”
Kurt non capiva. Perché Blaine gli stava dicendo quelle cose? Forse lo voleva lasciare? O magari non si sentiva pronto per la convivenza, e se ne era reso conto solo in quel momento, sul volo per New York?
Kurt non avrebbe mai immaginato di sperare che una di queste cose fosse vera, ma in quel momento lo fece ardentemente. 
”Ho bisogno che tu sappia che ti amo, Kurt. Io- io lo so che lo sai già, che te l'ho detto in passato e anche spesso, ma non é abbastanza perché-”
Blaine si interruppe, e Kurt ebbe il terrore che fosse caduta la linea.
”Perché?” chiese.
”Perché questo, questo é il momento. Quello in cui si dicono cose che non si potranno più dire,o si fanno cose assurde come il banjee jumping o il paracadutismo acrobatico, sai, quelle cose folli che normalmente non faresti mai? Invece io non ho pensato a niente di tutto questo, ho pensato a te. Ho pensato che- che se posso scegliere quale sarà l'ultima cosa che dirò, deve essere questa. Che ti amo. Ti amo, Kurt.”
La testa di Kurt stava girando, tanto che per un attimo pensò di essere sul punto di svenire. Si sentiva privo di forze e con un vago senso di nausea.
Si alzò dalla panchina dell'aeroporto sul quale era seduto e strinse forte il cellulare.
”Come sarebbe 'l'ultima cosa'? Blaine? Non capisco, perché mi stai dicendo queste cose? Non capisco. Non sei in aereo? Perché mi hai chiamato? Non si può usare il cellulare, lo so per certo, non si può! Sei già qui, non é vero? Mi stai facendo uno scherzo?”
Era nel panico. Totalmente nel panico. Le frasi si susseguivano senza che lui le controllasse.
Blaine sembrò volutamente ignorarle, perché non aveva tempo. Non aveva più tempo.
”Ti amerò per sempre, Kurt. So che é un po' troppo facile dirlo adesso, ma é la verità. Io lo so che é così. Ti avrei amato tutti i giorni della mia vita, a tutte le ore, senza alcuna eccezione. Credo di non avertelo mai detto perché avevo paura che sembrasse eccessivo, ma adesso devo dirtelo. Per sempre. Sempre.”
Kurt iniziò a piangere.
”Perché dici 'ti avrei amato'? Lo farai! Anche io lo farò, per sempre, Blaine!” quasi gridò, trattenendo un singhiozzo.
”Sto per morire, Kurt” ammise finalmente Blaine, con un tono così rassegnato da far gelare il sangue. ”Dei terroristi stanno dirottando l'aereo, sul Pentagono, credo.”
Kurt cadde in ginocchio nel bel mezzo della sala d'attesa. In quel preciso istante, fu come se tutto intorno a lui si fosse fermato o andasse al rallentatore. Le persone intorno a lui, che affollavano l'aeroporto con il loro chiacchiericcio, erano sagome indistinte.
Blaine stava per morire. Non l'avrebbe mai più rivisto, mai più.
Non avrebbero scelto insieme i mobili per la loro casa, non avrebbero cercato un nuovo coffee shop da amare, non avrebbero girato per il centro mano nella mano ad ammirare vetrine dai prezzi inarrivabili, non si sarebbero svegliati ogni mattina abbracciati come sognavano di fare ormai da un anno, da quando Kurt si era diplomato e trasferito.
Blaine stava per morire. 
”Blaine” disse, portandosi una mano al cuore perché faceva davvero troppo male. Era come se fosse stato appena infilzato da un milione di spilli, e nessuno si fosse preso la briga di toglierli, anzi ogni secondo andavano più in profondità. ”Blaine, ti prego, non- non é possibile, tu- Blaine, non mi lasciare, non mi lasciare. Morirò senza di te.”
Per la prima volta, la voce di Blaine si incrinò visibilmente. Era come se sentire Kurt in quello stato fosse anche peggio della consapevolezza di essere ormai giunto alla fine.
”Kurt, non dire così” disse, poi fece un singhiozzo. Kurt lo immaginò in lacrime, proprio come lui.
”Lo so che tu non credi in Dio, e io non so se ci credo, ma anche se lui non esiste... Ovunque sia il posto in cui andrò, ti guarderò da lì, Kurt. Ti proteggerò dal dolore e ti amerò, qualunque cosa accada. Sii felice, Kurt. Pensa che, se lo sarai, vorrà dire che io starò sorridendo.”
”Non- non posso, non posso senza di te! Non voglio che tu mi guardi dall'alto, ti voglio accanto a me, ti voglio qui, adesso! Blaine, ti prego, ti amo. Ti amo, non puoi morire!”
Kurt notò il panico spargersi intorno a lui e vide varie persone al cellulare, in piedi in lacrime o scosse da brividi e singhiozzi sul pavimento, proprio come lui.
”Devo staccare, non vogliono che usiamo i cellulari.”
Kurt sentì queste parole, poi delle urla in una lingua incomprensibile in sottofondo.
”Kurt, hai capito cosa ti ho detto? Ti guarderò e ti amerò e tutte le cose belle che farai o che ti succederanno mi faranno sorridere. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Non potevo scegliere un pensiero migliore come mio ultimo pensiero perché tu sei tutto, sei il mio tutto. Ti amerò per tutta la vita, per quel poco che resta. Sii felice, per me.” 
E riattaccò.

 

Questa piccola shot era nelle note del cellulare da mesi, e io avevo dimenticato di averla scritta. L'idea è della mia migliore amica, quindi in caso, pur non conoscendola, date la colpa a lei!

Chi legge le mie storie, e soprattutto chi ha letto la one-shot 'Goodbye', sa cosa aspettarsi da me. A chi invece non lo sa, posso dire solo una cosa:

ANGST. Angst a palate, a secchiate, angst everywhere.


Warning: Character Death.








”Pronto?”

”Pronto, Kurt?”

”Ehi amore, sono appena arrivato in aeroporto! Visto, te l'avevo detto che sarei arrivato in anticipo per aspettarti! Ma non dovresti essere già in volo?”

Kurt accavallò le gambe e tenne il cellulare stretto tra guancia e spalla mentre prendeva dalla sua cartella una rivista di moda, in modo da impegnare il tempo nell'attesa.

”Si, sono in aereo.”

”Oh. Pensavo che non facessero usare i cellulari in aereo! Mi ricordo di una volta in cui una hostess stava per-”

”Kurt, ascoltami.”

Kurt rimase con l'orecchio della pagina fermo a mezz'aria, e lo lasciò per tenere correttamente il telefono e assicurarsi di aver sentito bene il tono di voce del suo ragazzo.

”Blaine, che succede? Stai- stai bene, vero?”

Silenzio. Kurt sentì il panico bruciare nel suo petto e smise di respirare.

”Blaine?”

”Tu- tu ascolta e basta. Non mi interrompere.”

La voce di Blaine era troppo bassa e angosciata, ma forse era una sensazione dovuta alla scarsa ricezione e alle interferenze. Si, doveva essere così. Kurt rimase in silenzio, il cuore che gli batteva a mille.

”Non sono mai stato bravo con le parole, tu lo sai, me la cavo meglio con i gesti. Ma adesso ho solo le parole da offrirti, quindi userò queste.”

Kurt non capiva. Perché Blaine gli stava dicendo quelle cose? Forse lo voleva lasciare? O magari non si sentiva pronto per la convivenza e se ne era reso conto solo in quel momento, sul volo per New York? Non avrebbe mai immaginato di sperare che una di queste cose fosse vera, ma in quel momento lo fece ardentemente. 

”Ho bisogno che tu sappia che ti amo, Kurt. Io- io lo so che lo sai già, che te l'ho detto in passato e anche spesso, ma non è abbastanza, non è abbastanza perchè-”

Blaine si interruppe, e Kurt ebbe il terrore che fosse caduta la linea.

”Perchè” incalzò.

”Perchè questo, questo è il momento. Quello in cui si dicono cose che non si potranno più dire, o si fanno cose assurde come il banjee jumping o il paracadutismo acrobatico, sai, quelle cose folli che normalmente non faresti mai? Invece io non ho pensato a niente di tutto questo, ho pensato a te. Ho pensato che- che se posso scegliere quale sarà l'ultima cosa che dirò, deve essere questa. Che ti amo. Ti amo, Kurt.”

La testa di Kurt stava girando, tanto che per un attimo pensò di essere sul punto di svenire. Si sentiva privo di forze e con un vago senso di nausea. Si alzò dalla panchina dell'aeroporto sul quale era seduto e strinse forte il cellulare.

”Come sarebbe 'l'ultima cosa'? Blaine? Non capisco, perchè mi stai dicendo queste cose? Non capisco. Non sei in aereo? Perché mi hai chiamato? Non si può usare il cellulare, lo so per certo, non si può! Sei già qui, non è vero? Mi stai facendo uno scherzo?”

Era nel panico. Totalmente nel panico. Le frasi si susseguivano senza che lui le controllasse. Blaine sembrò volutamente ignorarle.

”Ti amerò per sempre, Kurt. So che è un po' troppo facile dirlo adesso, ma è la verità. Io lo so che è così. Ti avrei amato tutti i giorni della mia vita, a tutte le ore, senza alcuna eccezione. Credo di non avertelo mai detto perchè avevo paura che sembrasse eccessivo, ma adesso devo dirtelo. Per sempre. Sempre.”

Kurt iniziò a piangere.

”Perché dici 'ti avrei amato'? Lo farai! Anche io lo farò, per sempre, Blaine!" quasi gridò, trattenendo un singhiozzo.

”Sto per morire, Kurt” ammise finalmente Blaine, con un tono così rassegnato da far gelare il sangue. ”Dei terroristi stanno dirottando l'aereo, sul Pentagono, credo.”

Kurt cadde in ginocchio nel bel mezzo della sala d'attesa. In quel preciso istante, fu come se tutto intorno a lui si fosse fermato o andasse al rallentatore. Le persone intorno a lui, che affollavano l'aeroporto con il loro chiacchiericcio, erano sagome indistinte.

Blaine stava per morire.

Non l'avrebbe più rivisto, mai più. Non avrebbero scelto insieme i mobili per la loro casa, non avrebbero cercato un nuovo coffee shop da amare, non avrebbero girato per il centro mano nella mano ad ammirare vetrine dai prezzi inarrivabili, non si sarebbero svegliati ogni mattina abbracciati come sognavano di fare ormai da un anno, da quando Kurt si era diplomato e trasferito.

Blaine stava per morire. 

Blaine” disse, portandosi una mano al cuore perchè faceva davvero troppo male. Era come se fosse stato appena infilzato da un milione di spilli e nessuno si fosse preso la briga di toglierli, anzi, ogni secondo andavano più in profondità. ”Blaine, ti prego, non- non è possibile, tu- Blaine, non mi lasciare, non mi lasciare, morirò senza di te!”

Per la prima volta, la voce di Blaine si incrinò visibilmente. Era come se sentire Kurt in quello stato fosse anche peggio della consapevolezza di essere ormai giunto alla fine.

”Kurt, non- non dire così” disse, poi fece un singhiozzo. Kurt lo immaginò in lacrime, proprio come lui. ”Lo so che non credi in Dio, e io non so se ci credo, ma anche se lui non esistesse... ovunque sia il posto in cui andrò, ti guarderò da lì. Ti proteggerò dal dolore e continuerò ad amarti, qualunque cosa accada. Sii felice, Kurt. Pensa che, se lo sarai, vorrà dire che io starò sorridendo.”

”Non- non posso, non posso senza di te! Non voglio che tu mi guardi dall'alto, ti voglio accanto a me, ti voglio qui, adesso! Blaine, ti prego, ti amo! Ti amo, non puoi morire, non puoi!”

Kurt notò il panico spargersi a poco a poco intorno a lui e vide varie persone al cellulare, in piedi in lacrime o scosse da brividi e singhiozzi sul pavimento, proprio come lui.

”Devo staccare, si sono accorti che stiamo usando i cellulari.”

Kurt sentì queste parole, poi delle urla in una lingua incomprensibile in sottofondo.

”Kurt, hai capito cosa ti ho detto? Ti guarderò e ti amerò e tutte le cose belle che farai o che ti succederanno mi faranno sorridere. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Non potevo scegliere un ultimo pensiero migliore perché tu sei tutto, tutto, tutto ciò che ho sempre sognato e sempre voluto e sempre amato e continuerò per tutta la vita, per quel poco che resta. Sii felice, fallo per me. Ti-” 

E poi riattaccò.


 

 

   
 
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