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Autore: cassiana    12/03/2012    4 recensioni
Una guerra, un incontro: forse è amore o forse è solo vendetta.
Genere: Angst, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Un incontro Note: Scritta per la  THE COW-T: The Clash of the Writing Titans - PRIMA SETTIMANA @ maridichallenge
prompt: guerra

Disclaimer: Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia contiene, sono una mia creazione e appartengono solo a me.



Un incontro

        



         
    L'uomo camminava nella neve che gli arrivava fino alle caviglie. L'armatura giaceva quindici miglia più indietro, non lo teneva al caldo ma lo appesantiva solamente. Con la mano destra si reggeva l'altra spalla ed il suo unico compagno era lo spadone. Si guardò intorno con lo sguardo velato dal dolore ma, nonostante ciò, era ancora lucido.
"Neve, solo maledetta neve!" bofonchiò. Si fermò, sfinito, ma si costrinse a proseguire. Se si fosse fermato sarebbe morto congelato. Ma era stanco, aveva continuato a camminare in mezzo a quella dannata neve per giorni. Più volte aveva pensato di sdraiarvisi, addormentarsi e aspettare la morte, ma poi pensava alla missione ed andava avanti. Si coprì alla meglio col mantello e proseguì. Era quasi sera quando scorse il fumo ed allora si mise a correre "Sono salvo, salvo!" pensò con gioia esasperata.

    La ragazza si scostò i capelli dal viso, mentre controllava il paiolo sul fuoco. Non era da molto in quella casa ed era stata una gran fatica rimetterla in ordine, ma grazie alle sue arti non ci aveva messo molto tempo. Non riusciva ancora a spiegarsi perché mai Raisthlow l'avesse spedita in quella landa desolata.
    - Accidenti a te, dannato Testapelata!
esclamò sorridendo. Trasalì quando sentì un ticchettio alla porta, ma andò ad aprire ugualmente.
    - Può un guerriero entrare nella sua casa in pace, Signora?
    - Puoi entrare, guerriero.
L'uomo entrò ringraziandola e poi con un gemito svenne.

    Quando si svegliò si accorse di essere in un letto caldo, la ferita alla spalla era stata guarita ed il suo stomaco brontolava piacevolmente per la fame. La Signora dormiva accanto al fuoco acceso, così pensò di alzarsi. Scostò le coperte ma si ricoprì subito arrossendo a causa della sua nudità. Guardò la ragazza addormentata e si accorse che era più vecchia di quanto dimostrasse. La donna si mosse ed il guerriero chiuse gli occhi in fretta, fingendo di dormire. La ragazza si alzò e si diresse verso il malato
    - Chi dorme può essere un traditore, ma chi fa finta di dormire è ancora più infido.
Disse sorridendo. L'uomo aprì gli occhi:
    - Mi hai scoperto.
Sorrise a sua volta.
    - Ho fame -continuò- e vorrei vestirmi.
    - Lì c'è il tuo pranzo e i vestiti stanno asciugandosi.
La donna indicò una scodella di brodo fumante sul tavolo dopo di che si voltò. L'uomo si vestì in fretta. Non si vergognava del proprio corpo ma nutriva un certo pudore con le sconosciute.
    - Allora, guerriero, cosa ti ha portato qui?
Chiese la ragazza sedendosi davanti a lui, che alzò le spalle con indifferenza
    - Mmh, lasciami indovinare: hai combattuto e sei fuggito, oppure porti qualcosa con te.
Il suo tono era indifferente ma aveva lasciato l'uomo a bocca aperta: 
    - Sei una maga, non sapevo che aveste anche l'arte della telepatia.
Esclamò, infine, riprendendo il controllo su se stesso.
    - No, semplice deduzione.
    - Comunque hai ragione. Ho combattuto... E sto fuggendo, ecco perché mi trovo qui.
Intanto l'uomo aveva finito il suo pranzo e si alzò stirandosi.
    - Grazie, Signora, c'è qualcosa che posso fare per te?
La ragazza capì finalmente perché era stata mandata lì.
    - Certo, dovresti dormire ancora un po’: sei molto stanco.
E mosse le mani in ampi gesti che fecero piombare il guerriero in un sonno magico.

Quando si svegliò si accorse di avere un forte mal di testa, tenne gli occhi chiusi pensando:
    - Aveva ragione lei, ero ancora molto stanco.
Si girò e lentamente aprì gli occhi. Quello che vide lo lasciò sconcertato. La ragazza era in piedi e si asciugava il corpo con un telo. Il guerriero si alzò di scatto.
    - Signora!
esclamò. La ragazza lasciò cadere il telo, stupita, ma solo per un attimo, lasciò che lo sguardo del guerriero indugiasse sul suo corpo umido. L'uomo sentì il desiderio gonfiarsi. Anche lei se ne accorse e gli si avvicinò. L'uomo fece un passo indietro ma lei gli sussurrò:
    - Ti manca una donna, vero? Ci sono io.
Sorrise.
    - Sei una maga!
Le rispose scandalizzato il guerriero.
    - Sono una donna.
Asserì lei mentre gli si stringeva. In quel momento il guerriero si rese conto che la maga aveva ragione, la sollevò e la poggiò delicatamente sul letto.

Quando ebbero finito erano ancora abbracciati, lui le accarezzava i capelli pensieroso    
    - Non vuoi dirmi cosa porti con te?
gli chiese la donna rompendo il silenzio. L'uomo la guardò con occhi duri, aveva scoperto la sua identità mentre l'amava.
    - Vorresti vedere cos'è?
    - Per la Dea, si! 
L'uomo si girò lievemente e prese da sotto il letto lo spadone. Con una mossa veloce le tagliò la gola, un lavoro facile, pulito. C'era abituato.
     - Una spia.
Mormorò atono. Le aprì le gambe e vide un marchio con un serpente attorcigliato, il marchio delle spie.
    - La passione rende ciechi, a volte.
Si chinò sulla donna sussurrandole:
    - E' stato perfettamente inutile che tu frugassi nel mio sacco.
Infine legò le mani e le gambe della ragazza al letto, gettò tutti i mobili per terra e spense il fuoco. Poi uscì dalla casa lasciando la porta aperta e scomparve nella notte.










 
 
  

   
 
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