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Autore: _Milla3    13/03/2012    3 recensioni
Bene. Questa è una storia ispirata alla canzone di Taylor Swift, Mary's Song (Oh My My My). E' la mia canzone preferita della Swift, lei la dedica alla sua vicina di casa, e ho pensato di provare a mettermi nei panni della ragazza, Mary, e a vivere passo passo la sua vita, come nella canzone. Beh, sta a voi leggere. Grazie :D [STORIA INCOMPIUTA,CAUSA:MANCANZA DI INTERESSE ESTERNO]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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'Tana per me!' gridai, stremata, toccando l'albero grande. Cris non riusciva mai a superarmi, mentre correvamo, ma era più furbo, e quindi spesso vinceva lui. Batterlo era una soddisfazione.

'Inutile, Mary, vinci sempre tu.' sorrise lui, con quel sorriso perfetto che aveva. Me ne rendo conto solo ora, che già a sette anni ero innamorata di lui. Innamorata per dire, come può essere innamorata una bambina. Cris è sempre stato il mio migliore amico, pià grande di me. Quello da cui prendevo esempio, insomma. E non avrei mai pensato che mi sarei innamorata di lui.

'Mi hai fatta vincere'. Ero indispettita. Non avevo mica bisogno che lui mi facesse vincere! Ero veloce, e potevo batterlo in qualsiasi momento. Bastava solo che io lo volessi.

'No che non ti ho fatto vincere. Perché devi sempre fare  la difficile? Sei veloce, e non posso batterti'. Il suo tono era quasi accondiscendente, e mi irritava. Ma in fondo lo preferivo quando mi dava ragione piuttosto che quando minacciava di picchiarmi. Non l'avrebbe mai fatto veramente, ma per una bambina di sette anni le sue minacce erano parecchio spaventose, quasi come erano brillanti i suoi occhi. C'è sempre stato, in Cris, qualcosa che mi ha attratta. Qualcosa che non riuscivo a capire, qualcosa che mi spingeva verso di lui, e non me lo faceva mai abbandonare. Da bambini, io ero un po' il suo satellite, giravo intorno a lui, e mi muovevo in sua funzione. 

'D'accordo, allora ho vinto io, e tu sei un incapace che si fa battere da una bambina.' Lo provocavo, sperando in una sua reazione. Solo che la reazione non arrivò, o almeno furono più veloci le voci delle nostre madri.

'Mary, Cris!' Sentimmo che ci chiamavano, e ci rendemmo conto di aver fatto tardi, che il sole stava già tramontando, e che dovevamo cenare. 

'Accidenti, Cris, abbiamo dimenticato la cena!' Iniziai a correre, ancora una volta. Fui la prima ad arrivare a casa. Eravamo entrambi sporchi di terreno e con i vestiti macchiati di terra. Non ci permisero di metterci a tavola, e ci mandarono a cambiarci. Uscimmo mezz'ora dopo, lavati e cambiati. Una cosa per cui ho sempre preso in giro Cris è che ci mette lo stesso tempo delle ragazze per lavarsi e prepararsi. O almeno, lo stesso tempo che ci ho sempre messo io. 

'Allora, che avete fatto?' chiese il padre di Cris ridendo. La domanda mi diede fastidio. Erano già alcuni mesi che i nostri padri dicevano che Mary e Cristopher amoreggiavano come due piccioncini. Era il mio migliore amico, solo l'idea mi disgustava. Anche alla scuola del paese ci prendevano in giro. Eravamo sempre insieme durante l'intervallo, anche se, a dirla tutta, ero io a cercarlo. Senza Cris mi sentivo persa, e mi feriva sempre quando lui preferiva giocare con i suoi amici piuttosto che con me. Per fortuna non capitava spesso, per lui ero una sorellina, e mi doveva proteggere. Mi sono sempre chiesta se anche lui, già a quell'età, mi considerasse qualcosa di più.

'Abbiamo giocato a nascondino' Rispondemmo noi in coro, per poi iniziare a ridere. Ridevamo sempre quando parlavamo in coro. 

'Non sappiamo se credervi o no' Dissero maliziosamente loro. Ma noi eravamo piccoli, non capivamo. E ovviamente credo che i nostri genitori non dicessero sul serio, che volessero solo prenderci in giro. Finita la cena, ci alzammo, e andammo ognuno in casa propria. Dopo il tramonto non si usciva, questa era la regola. Finii i compiti per il giorno dopo e andai a dormire.

Lo ricordo nitidamente, quella notte sognai la nostra partita a nascondino. E seppi, con assoluta certezza, che per tutta la nostra vita non avremmo fatto altro che nasconderci e cercarci. 
  
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