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Autore: nancysnape    13/03/2012    1 recensioni
Storia scritta per il concorso "Sei personaggi in cerca d'autore" del forum Magie Sinister.
Severus si merita una seconda possibilità di essere felice. E dovrà ringraziare Luna Lovegood per averlo aiutato.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Severus Piton
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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NUOVA POSSIBILITA'

 


 


 

Se te l'avessero detto qualche anno fa, avresti riso in faccia al tuo interlocutore.
No, aspetta, tu non ridi. Avresti alzato un sopracciglio, arricciato le labbra e lo avresti gelato con il tuo sguardo assassino. Ne sarebbe rimasto terrorizzato e sarebbe corso via a gambe levate.
Ti pizzichi distrattamente un braccio, come se questo gesto potesse rivelarti che stai sognando.
Invece, per quanto ti suoni assurdo, è la realtà: stai attendendo che la tua ex alunna Luna Lovegood, ora principale giornalista e vicedirettrice del Cavillo, arrivi per intervistarti.
Per l'occasione, sei rientrato, dopo fin troppo tempo, nel tuo ufficio nei Sotterranei. Ex ufficio, più precisamente.
Eri Preside durante l'ultimo anno che hai trascorso ad Hogwarts, per cui risiedevi al quarto piano. Sono dovuti passare altri tre anni prima che rimettessi piede nel castello: la lunga convalescenza in ospedale, in seguito al morso di Nagini, ti era sembrata infinita; in seguito, dopo più di un anno, i Medimaghi ti avevano spedito a respirare aria sana, nel sud della Francia.
Respiri, sollevato, l'amata ed umida aria scozzese da un paio di settimane, finalmente; non potevi più tollerare tutto quel sole, nonostante fosse di gran lunga preferibile alle sterili camere del San Mungo.
Ti guardi attorno, e tutto sembra sempre lo stesso; soltanto qualcosa stona: tutte quelle orribili sensazioni di angoscia ed ansia, che vivevano costantemente dentro di te durante gli ultimi anni che hai passato in quelle stanze, sono sparite. Sembra impossibile, ma ora potresti finalmente raggiungere la pace interiore, se solo lo volessi.
Potter ti scrive in continuazione, fin da quando ti rifiutavi di farlo entrare nella tua stanza privata al San Mungo; ti chiede di perdonarlo, pregandoti di lasciarti ringraziare di persona per tutto quello che hai fatto per lui.
E così, il Salvatore del Mondo, si è finalmente reso conto di essere sempre stato protetto dalla persona che si era impegnato ad odiare più di ogni altra; all'inizio, l'odio di cui erano impregnati quegli amati occhi verdi ti aveva turbato, ma poi, era subentrata l'abitudine e ci avevi fatto il callo, come per tutto il resto, d'altronde.
Ma erano l'unica cosa viva, che potevi ricondurre a Lily.
Sospiri, al pensiero di lei. Ora, potresti ritenerti assolto dalle tue colpe di giovinezza: hai salvato suo figlio, hai contribuito alla salvezza del mondo, ma ti senti lo stesso uomo di sempre, senza futuro. Avresti voluto morire, la notte della caduta di Lord Voldemort.
Per lo meno ti saresti risparmiato questa intervista. Dannata Minerva, aveva insistito per mesi!
Cammini avanti ed indietro per la stanza, sperando che la scopa della strega devii la sua traiettoria sentendo i neri pensieri che ti annebbiano la testa.
Pochi minuti dopo, però, bussano alla porta e riconosci la sua voce:
"Professor Piton, posso entrare?"
Come non detto, ma quando mai il fato è stato favorevole con te?
Prendi un grosso respiro.
"Avanti." mormori, sperando che lei non ti senta e torni a fare compagnia al suo pazzo paparino.
Una ragazza bionda, vestita in modo eccentrico, spunta dalla pesante porta. Ti viene in mente che non è mai stata in punizione da te. Di certo, non aveva risultati eccellenti nella tua materia, pero' devi ammettere che se la cavava abbastanza bene.
I lunghi capelli biondo cenere sono sempre gli stessi, e anche la sua tipica espressione svampita non è cambiata per nulla, ma noti come non sia più una ragazzina: è leggermente più alta, slanciata e il suo corpo ha guadagnato le forme generose tipiche di una donna.
Ti sorride entusiasta, ma non apre bocca. Quel modo di fissarti ti mette a disagio, per cui decidi di spezzare il silenzio:
"Buongiorno, signorina Lovegood."
"Professor Piton, buongiorno a lei! Il mio è cominciato senz'altro bene, visto che ho appena intravisto due Cannoli Balbuzienti nel giardino della scuola."
La fissi glaciale, aspettandoti almeno un minimo imbarazzo da parte sua; invece continua imperterrita a sorriderti.
Come può una mente ben dotata nascondersi dietro tanta pazzia? Te lo sei sempre chiesto, quando era una tua studentessa.
"Ho poco tempo a disposizione. Cominciamo?"
Senza aspettare un tuo invito, si accomoda sulla poltrona di fronte al caminetto, senza smettere di fissarti.
"La vedo davvero bene, professore. Ieri sera sono stata a cena da Harry e abbiamo parlato molto di lei."
Pensi che l'unica cosa che ti ferma dal cacciarla fuori a calci è il tuo incredibile autocontrollo, che hai maturato in venti lunghi anni a stretto contatto con mocciosi di ogni genere.
"Incredibile che il Salvatore del mondo e i suoi amichetti non abbiano altro di cui discutere, che di un loro ex professore."
"Oh, no, abbiamo parlato anche di molto altro, ma, sa, Harry le è molto riconoscente per quello che ha fatto e vorrebbe tanto parlare un pò con lei."
Non l'avevi sospettato. Neanche dopo quella settimana, il mese scorso, il cui il numero delle sue lettere aveva raggiunto il record massimo: otto. Otto lettere in una settimana: non ti eri nemmeno preso la briga di aprirle.
Sapevi bene quello che voleva: con che coraggio potevi affrontare una discussione a cuore aperto col figlio di Lily e James? Impossibile.
"Capisco, purtroppo io non ho tempo da perdere in chiacchiere."
Il tuo tono non ammette repliche e lei lo ha capito.
"Bene, professore, iniziamo?"
Le rispondi con un cenno, mentre incedi elegantemente verso la poltrona di fronte a lei. Vedi che sta fissando la cicatrice che ti hanno lasciato i denti di Nagini.
"E' stato fortunato: se Harry non avesse detto a me e a Neville di correre alla Stamberga a recuperare il suo corpo, non saremmo arrivati in tempo per salvarla."
E così, è anche colpa sua se sei ancora vivo.
"Se vuoi vedere il bicchiere mezzo pieno, sono fortunato."
"Non è felice di essere vivo."
E' un'affermazione, non una domanda. E' così evidente il tuo male di vivere? Eri convinto di non lasciar trapelare mai alcuna emozione.
Eviti di rispondere, del resto non c'è nulla da dire.
"Credevo fossero stati gli Auror a portarmi via da lì."
"No, loro dicevano che sarebbero venuti a riprendere il suo corpo il giorno successivo, ma Harry non ne voleva sapere. Ha chiesto a me e a Neville di farlo, perché lui era troppo occupato... poi Neville è andato via e io sono rimasta a vegliare il suo corpo. Stavo pulendo via il sangue dalla ferita quando ho notato un lieve movimento del suo petto. Erano tutti impegnati in altro, così ho provato a fare del mio meglio, prima che arrivassero i Medimaghi. Mi hanno detto che il mio intervento è stato fondamentale."
Ti ha salvato la vita.
Riesci a pensare solo a questo mentre ti porge domande idiote a cui non sai trovare risposta.
"Crede che se venisse scoperto un allevamento segreto di Gorgosprizzi qui ad Hogwarts, come mio padre sospetta, si potrebbe ricondurre a quello il cattivo rendimento degli studenti?"
La fissi fulminandola con gli occhi, ma su di lei questa tecnica non ha mai funzionato. Di solito i tuoi studenti reagivano annaspando, cercando disperatamente ossigeno e tingendosi di rosso per l'imbarazzo.
Con lei non c'è soddisfazione: non si lascia condizionare dal terrore che incute il tuo sguardo.
"Fortunatamente", la discussione, in seguito, si focalizza sul tuo ritorno ad Hogwarts.
Perché hai deciso di tornare? Non lo sai, come puoi risponderle?
"Era necessario che trovassi un'occupazione, ora che sono guarito definitivamente."
"Ha sempre ammesso di non sopportare noi studenti, cosa l'ha portata a prendere questa decisione? Avrebbe potuto aprire un negozio di Pozioni, oppure avrebbe potuto accettare l'offerta di mio padre, e curare le inserzioni speciali del Cavillo."
Sì, certo. Lavorare in quel covo di pazzi, mettere il tuo nome in una rivista ridicola. Non ti è mai passato per l'anticamera del cervello di accettare.
Ma perché sei tornato ad Hogwarts? Lei ha ragione, tu detesti quei mocciosi che hanno in testa soltanto cumuli di segatura.
Attenzione, una di quelli ti ha salvato la vita, però. E ha fatto una domanda anche sensata, per una volta.
La risposta è una sola: Hogwarts è la tua casa. Come puoi solo pensare di abbandonarla definitivamente? Non c'è più Albus, è vero, ma i tuoi ricordi sono tutti lì.
Non puoi risponderle questo, però.
"Sono un uomo abitudinario."

L'intervista prosegue, in maniera sempre più assurda e ti chiedi nuovamente come sei finito in quella situazione.
L'eroe della Seconda Guerra Magica: dopo Potter, vieni tu. Tutti vogliono intervistarti, ma hai ceduto solo questa volta, a causa di Minerva che ha incluso questa "allegra chiacchierata con una ex studentessa" – così l'ha definita lei – nel tuo contratto di riassunzione.
Semplicemente ridicolo.
Eppure quella donna è Preside ora e ha il potere di farlo: quanto rimpiangi Albus.
Stringi i denti e continui a risponderle, sperando che finisca tutto il prima possibile.
Quando finalmente accompagni alla porta la ragazza, ti concedi di tirare un sospiro di sollievo. E' finita, hai passato anche questo.
"Professore, sono contenta che lei sia vivo. Spero che la vita che non ha perso quella notte la renda felice. Non mi è mai sembrato molto felice, ma vorrei tanto che lo diventasse, ora che può."
Resti senza parole. Fai un cenno con il capo, come ringraziamento.
"E, la prego, parli con Harry. Le ho salvato la vita, mi deve un favore."
Grugnisci, chiudendo la porta, appena ti saluta con un cenno ed un sorriso.
Donne: sanno sempre giocare con i sensi di colpa degli uomini. Oltretutto, quel sincero affetto che ti ha appena dimostrato con le sue ultime parole, ha provocato una sensazione di calore all'altezza del tuo povero cuore malandato. Quanto vorresti essere felice, Severus?


Per arrivare a fine giornata manca soltanto la riunione nell'ufficio di Minerva, per la presentazione della nuova insegnante di Trasfigurazione.
Saluti il tuo vecchio ufficio: d'ora in poi insegnerai Difesa Contro le Arti Oscure e la Preside non vuole che passi troppo tempo negli umidi Sotterranei, dopo quello che hai passato. Ti incammini verso le scalinate, salendole con la calma e l'eleganza che ti contraddistinguono.
Vuoi godere ogni istante del tragitto e ogni angolo della scuola, perché ti è mancata davvero.
Sembra sempre la stessa, anche se gran parte del castello è stata ricostruita dopo la battaglia, ma ogni passo sembra essere quello verso un nuovo inizio. Senti il tuo animo alleggerirsi sempre di più, man mano che ti lasci alle spalle i piani inferiori e quando arrivi davanti ai Gargoyle di pietra la sensazione che ti coglie non è spiacevole come avevi pensato.
Non ricordi il tuo anno da Preside, l'angoscia e la paura di non riuscire ad aiutare Potter.
Non ricordi come la scuola si era trasformata ed incupita sotto il tuo regime di terrore.
Ricordi i sorrisi di Albus, le pacche sulle spalle, quegli occhi pieni di affetto quando si rivolgeva a te.
Gli sorridi, sinceramente, quando entri in Presidenza e lo vedi nel ritratto, come a ringraziarlo di tutto quello che ha fatto per te.
Poi la tua attenzione si sposta alle due donne sedute alla scrivania.
Minerva ti sorride indicandoti con un gesto della mano la ragazza seduta di fronte a lei.
"Severus, ben arrivato! Ti ricordi di Charlene Williams, vero?"
La capacità di articolare frasi coerenti ti abbandona, mentre il tuo sguardo si posa sull'ex Serpeverde, uscita da Hogwarts una decina di anni fa. E' cresciuta, eccome. Ed è bellissima.
I suoi occhi verdi ti avevano sempre ricordato Lily, ma verso la ragazza non avevi mai provato nulla, prima. Non potevi, prima.
Ora il fantasma di Lily ti ha lasciato, puoi vivere.

* * *

E' Halloween, hai appena ballato con Charlene e questa esperienza ti ha sconvolto. Certo, non lo dai a vedere, ma non riesci a pensare ad altro che alla tua mano sul suo fianco e al suo viso solare che ti sorride.
Stai percorrendo il corridoio che ti separa dalla tua camera, mentre all'improvviso ti senti tirare il mantello e quando ti accorgi che è stata lei, rimani piacevolmente sorpreso.
Vi trovate uno stretto all'altra, perché lei ha posato le sue mani sulle tue spalle, portandoti più vicino a sé.
"Severus, io non ce la faccio più. Sono due mesi che cerco di avvicinarmi a te quando sei da solo e tu mi sfuggi sempre! Cosa devo fare perché tu mi stia ad ascoltare?"
"Mi sembra un modo efficace quello che hai scelto."
Ti sorride e il nodo che avevi allo stomaco si scioglie.
"Allora, cosa devi dirmi?"
Potresti arretrare e togliere le sue mani dal tuo corpo, ma non vuoi.
Si avvicina ancora di più e posa le sue labbra sulle tue.
Non riesci a non rispondere al bacio: lo brami da quando l'hai vista nell'ufficio della Preside all'inizio dell'anno.
Le tue mani si muovono autonomamente, andando a stringere la sua vita e accarezzandole la schiena.
Quando lei interrompe il bacio, non riesci a reprimere un sospiro contrariato. Sorride dolcemente, con gli occhi lucidi, e si alza sulle punte dei piedi per sussurrarti all'orecchio:
"Volevo dirti che mi piaci da morire. E non credere che sia affascinata dalla tua nomea di eroe di guerra. Volevo baciarti già al mio quinto anno!"
Le sorridi, compiaciuto della confessione, e la baci, per farle capire che anche lei ti piace; non propriamente dal suo quinto anno da studentessa, ma il desiderio che vi lega è lo stesso. E' quello di scoprirsi, quello di conoscersi. E' il desiderio di amarsi e di costruire una nuova vita.

Ricordati di ringraziare quella "dannata" ragazzina per averti salvato la vita. Ti ha dato una nuova possibilità di essere felice.
E rendi felice anche lei: scrivi a Potter.

   
 
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