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Autore: bik90    14/03/2012    1 recensioni
E' trascorso un anno dalla fine della loro battaglia e tutte le Hime vivono tranquillamente, incluse Shizuru e Natsuki. E se un incidente potesse mettere in crisi il loro rapporto?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era trascorso un anno, un anno da quando tutte le Hime avevano chiuso i conti col Principe d’Ossidiana, un anno da quando le loro vite erano potute ricominciare. Tutte avevano trovato un proprio equilibrio ed erano finalmente felici. Mai e Tate continuavano la loro relazione, Mikoto era sempre la solita bambina affamata, Midori era perennemente alla ricerca dell’avventura, Yukino era il nuovo presidente del comitato studentesco e continuava ad essere la migliore amica di un’Haruka energica che non era cambiata affatto nonostante l’università, Natsuki e Shizuru proseguivano il loro rapporto in modo tranquillo. La diciassettenne dai capelli mori non credeva che il futuro le avesse riservato una simile gioia, Shizuru era una ragazza eccezionale che la rendeva felice per ogni piccola cosa. Continuava a vivere nello stesso appartamento con Mai e Mikoto mentre l’altra aveva dovuto cambiare alloggio per avvicinarsi maggiormente all’università. Con il ben volere della famiglia Fujino aveva deciso di iscriversi ad Economia e Commercio per poter essere in grado, nel futuro, di prendere il controllo dell’impero finanziario del padre. Stava procedendo tutto nel migliore dei modi.
 
<< Natsuki! >> urlò Mai come al solito entrando nella stanza dell’amica senza bussare.
La trovò che stava ancora dormendo.
<< Forza! >> continuò la ragazza dai capelli rossi togliendole le coperte << O faremo tardi a scuola! >>.
<< Mai! >> gridò l’altra svegliandosi << Quante volte ti ho detto che non devi entrare in camera mia? >>.
<< Scusa, scusa! >> si affrettò a ribattere l’amica ridendo.
Ogni mattina era sempre la stessa storia, era diventata un po’ la loro routine quotidiana senza la quale non potevano iniziare la giornata.
<< Mai >> disse Mikoto affacciandosi << Ho fame >>.
<< Mikoto, hai già fatto colazione e i panini che ti ho preparato li devi portare a scuola, altrimenti finisci che ti mangi il banco >>.
<< Ma io… >>.
<< Niente scuse, tra poco scendiamo quindi non divorare nulla! >> le rispose Mai spingendola fuori la stanza. Si voltò verso Natsuki che sbadigliava << E tu sbrigati, ti do dieci minuti altrimenti ti faccio uscire solo con quell’intimo che hai addosso che per la cronaca ti sta benissimo. È un regalo di Shizuru? >>.
Le strizzò l’occhio ridendo mentre l’amica le lanciava contro un cuscino.
<< Mikoto, allora ti passo a prendere fuori la scuola >> disse Mai mentre camminavano tutte e tre vicine mentre si avvicinavano alla scuola della ragazzina << Sei preparata per l’interrogazione di storia? >>.
La bambina annuì col capo chino e lo stomaco che brontolava. Natsuki, che le stava accanto, rise e guardò davanti a sé scorgendo un ragazzo che le stava salutando con la mano.
<< Mai, c’è Tate >> disse indicandolo con l’indice e contraccambiando il gesto.
In quel momento le squillò il cellulare. Sorrise nel leggere il numero sul display.
<< Ehi, buongiorno >> salutò attivando la conversazione.
<< Ciao piccola >> disse Shizuru dall’altra parte del telefono << Arrivata a scuola? >>.
<< Ancora no, abbiamo appena lasciato Mikoto >> rispose Natsuki << Come mai già sveglia? Non hai lezione alle dieci? >>.
<< Sì, ma volevo sentirti e poi ne approfitto per studiare >>.
<< Sei proprio una brava ragazza >> la canzonò la diciassettenne ridendo mentre camminava. Salutò con un cenno del capo Tate che le aveva raggiunte << Mi domando come fai a stare con un tipo come me >>.
<< Lo sai, mi piacciono i casi disperati! >> ribatté prontamente l’altra ragazza ridendo.
<< Shizuru! >> esclamò Natsuki.
<< Pranziamo insieme? >> chiese improvvisamente la diciannovenne cambiando argomento << Ti passo a prendere a scuola? >>.
<< Okay, ma questa volta decido io cosa mangiare! >> rispose la mora ricordando che l’ultima volta Shizuru le aveva messo sotto il naso pesce arrosto.
Sentì la sua risata cristallina dall’altra parte e il suo cuore si riempì di gioia.
<< Va bene, va bene >> si affrettò a dire Shizuru <>.
<< Anch’io >> disse Natsuki attaccando o infilando il cellulare nella tasca dell’uniforme scolastica.
Si voltò verso la coppietta che si teneva a circa tre passi di distanza da lei e sorrise.
<< Mai, non ci sono per pranzo >>.
<< Che peccato, volevo provare a cucinare ravioli di carne >> rispose la ragazza avvicinandosi senza smettere di tenere per mano Tate.
<< Sarà per la prossima volta >> ribatté Natsuki mettendosi accanto a lei.
<< Come va, Kuga? >> le domandò il ragazzo con un mezzo sorriso << Anche oggi a scuola? Shizuru ti ha proprio messo in riga >>.
Lei gli scoccò una sola occhiata prima di fargli la linguaccia.
<< E tu non credi che queste battute siano un po’ vecchie?  È un anno ormai che rigo dritto >>.
<< E devi continuare così! >> rispose Mai abbracciandola e ridendo, sapendo bene di far arrossire l’amica che era sempre restia ad esternare i suoi sentimenti.
Nell’incontrare gli occhi della cosa compagna di stanza, le passarono davanti tutti i momenti che avevano vissuto insieme. Era passato tanto tempo, eppure per loro erano sempre ben presenti. Avevano pianto, si erano sentite sconfitte ma poi ne erano uscite vincitrici e ora potevano ridere e comportarsi come tutte le ragazze della loro età. Natsuki aveva ormai abbandonato quel suo atteggiamento aggressivo e freddo che usava con chiunque provasse ad avvicinarsi; Shizuru le aveva fatto comprendere che l’amore era un sentimento bellissimo e che tutto l’odio provato fino a quel momento dovesse trovare pace. Una pace che era arrivata solo con la consapevolezza e la stabilità della loro relazione. Aveva abbandonato la vendetta per un qualcosa di più bello e più grande che la avvolgeva per non lasciarla mai andare. Il suo rapportarsi verso il mondo era cambiato, era solare e allegra; finalmente si era lasciata alle spalle tutto quello che le era successo. La morte della madre le appariva come un fatto molto triste ma non viveva più per scoprire chi c’era dietro quell’omicidio; ormai aveva avuto le sue informazioni e ne era, per così dire, soddisfatta. La diciannovenne le aveva donato una nuova ragione di vivere e, anche se all’inizio era stata un po’ restia ad accettarlo, alla fine non aveva potuto mentire a se stessa. I sentimenti che la ragazza aveva pazientemente risvegliato chiedevano di essere lasciati liberi di manifestarsi e lei non aveva fatto altro che viverli. L’amore che provava per lei era infinito; il solo pensiero che tra poche ore l’avrebbe rivista la faceva sorridere. Nonostante gli impegni di entrambe e soprattutto della più grande che frequentava l’università, riuscivano a vedersi molto spesso. Il padre di Shizuru le aveva perfino comprato una piccola utilitaria affinché fosse avvantaggiata negli spostamenti mentre lei possedeva sempre la sua Ducati, anche se al momento era dal meccanico per qualche controllo. Senza la moto era come se le mancasse una parte di sé e per questo aveva pregato l’uomo di fare tutto il prima possibile. Ricordava quel giorno, Shizuru ne aveva riso molto durante la cena e anche dopo, mentre guardavano un film.
<< Quel sorriso sornione ti dona proprio >> disse Mai mentre entravano a scuola sorridendo a sua volta.
Natsuki arrossì violentemente a quelle parole abbassando lo sguardo e accelerando.
Tate scoppiò in una sonora risata e fu rimproverato immediatamente dalla sua ragazza con una sola occhiata. Nessuno, a suo dire, poteva prendere in giro la sua amica; nessuno tranne lei, ovviamente. Finalmente stavano vivendo una vita normale, una vita che tutti avevano sperato di poter finalmente avere, una vita che spettava loro di diritto dopo tutto quello che avevano fatto per salvare il mondo. Anche se non voleva vantarsi, doveva ammettere che erano state brave. Quella battaglia di un anno fa aveva fatto scoprire a tutte le Hime qual era la persona più importante nella loro vita. Era stato così che lei aveva compreso il profondo amore che provava per Tate e che Natsuki aveva accettato i grandi sentimenti di Shizuru per lei. Erano morte e rinate insieme, il loro legame si era solo potuto intensificare ulteriormente. Fino a quel momento non aveva mai pensato che ci potesse essere qualcun altro più importante di Takumi. Quella rivelazione le aveva fatto perdere il respiro per l’intensità ma subito dopo si era affrettata a combattere per coloro che amava. E ora, che le sue uniche preoccupazioni erano la scuola e lo shopping, le sembrava che ognuno aveva avuto quel che meritava. Suo fratello stava bene, l’operazione era stata un successo ed era tornato a scuola assieme all’instancabile Akira che aveva smesso di indossare abiti maschili al posto di quelli, sicuramente più adatti, femminili. Anche per loro si era aperto un periodo felice; l’angoscia della malattia era scomparsa per sempre e, a parte qualche controllo a scadenza semestrale, non dovevano più vedere nessun medico. Anche Takumi, come la sorella, poteva dedicarsi alle attività che preferiva senza angosciarsi per quello che sarebbe potuto succedere. Si era iscritto al corso di nuoto e a quello di calcio nonostante i consigli di Tate di seguirlo nello sport in cui era un maestro. Mai guardò il suo ragazzo e gli diede un bacio sulla guancia prima di sedersi al banco davanti al suo. Anche per lui la sofferenza era finita e il dolore che aveva provato quando si era reso conto di non amare più Shio era lentamente scomparso soprattutto nel momento in cui la ragazzina aveva smesso di assillarlo e si era accontentata dell’affetto che poteva donarle come la sua sorellina ma niente di più oltre a quello. Il resto era solo per Mai. Natsuki guardò la coppia e sperò che non diventassero patetici come Akane e il suo ragazzo. Non riusciva proprio a comprendere come si potesse lasciarsi andare a simili comportamenti in pubblico. Lei era molto più riservata; delle volte arrossiva semplicemente se Shizuru le prendeva la mano o le sfiorava una guancia. Questo fatto divertiva molto l’altra ragazza che delle volte lo faceva apposta solo per poter vedere la sua reazione. Infatti, ancora non era stata pronta a farsi presentare ai suoi genitori. Da come glieli aveva descritti la diciannovenne, erano due persone molto importanti e in vista, appartenenti all’alta società di Kyoto che non avevano nulla a che spartire con un tipo come lei. Per istinto sapeva che sarebbero rimasti almeno sorpresi dalla scelta della loro unica figlia che avevano educato nelle migliori scuole. La campanella suonò mettendo fine ai suoi pensieri. Si sedette al suo posto, accanto a Mai e prese una matita in mano iniziando a giocherellarci. La professoressa di letteratura non tardò ad arrivare.
  
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