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Autore: Free_to_dream    14/03/2012    2 recensioni
Con questa fanfiction ho voluto azzardare un'insolita storia d'amore tra Uther e Gaius. Spero vi piaccia e che vi faccia ridere :D
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Gaius, Uther
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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"Gaius…"

"Sire! Che cosa ci fate qui?!"

"Non riuscivo a stare lontano da te!"

"Ma è pericoloso! E se ci scoprissero?"

"Lo so! Sono stato un incosciente.. ma non riuscivo a stare senza di te!"

"Va bene ma ora è meglio se andate..."

"No ti prego! Vieni con me, troviamo un luogo appartato…"

"Va bene sire, ma solo per un po’…"

E così i due piccioncini si avviarono alla ricerca di un luogo più sicuro per farsi un po’ di effusioni. Era da un po’ che il re Uther desiderava passare del tempo con il suo amato medico di corte, Gaius. Da parecchio tempo  la loro storia andava avanti ma erano sempre costretti a nascondersi per via di quello che avrebbero pensato i sudditi del loro Re. Raggiunto il luogo che a loro sembrava il più sicuro ne approfittarono per parlare in privato.

"Ecco, qui saremo al sicuro…"

"Sire, non possiamo continuare così…"

"Gaius, quante volte ti ho detto di non chiamarmi così almeno quando siamo in intimità…Per te io sono Utty!"

"Va bene mio caro Utty, però non possiamo andare avanti così…"

"Perché? Finora è andato benissimo…"

lo incoraggiò Uther prenendogli la mano e accarezzandola dolcemente. Gaius fece altrettanto ma con meno entusiasmo.

"Ricordi l’ultima volta cos’è successo? Mentre stavamo per baciarci ci ha visti Artù ed è rimasto un po’ perplesso…"

"Sì però poi gli ho detto che stavamo discutendo di una cosa importantissima e non potevamo essere sentiti per questo eravamo così vicini…"

"Lo so, ma abbiamo rischiato grosso…non so se possiamo ancora permetterci di rischiare così. La gente si domanderà perché il grande Re passa il suo tempo con l’insignificante medico di corte…"

"Tu non sei affatto insignificante…per me!" si affrettò ad aggiungere Uther.

"Lo so, ma non è questo il punto…sto cercando di farti capire che quello che stiamo facendo è pericoloso e potrebbe mettere a rischio la tua carica di Re! Perciò anche se è difficile penso che…ecco che…dovremmo finirla qui…"  

disse Gaius tutto d’un fiato. Uther non credeva alle sue orecchie. Ci mise un po’ per rispondere, non riusciva a credere alle parole del medico.

"Vuol dire…che…mi stai lasciando? Dopo tutto quello che abbiamo passato…tutti i nostri sacrifici per stare insieme non sono valsi a nulla…"

"Non è assolutamente vero. Con te ho passato momenti magnifici, non li scorderò mai! Soprattutto quella volta che facemmo quella passeggiata a cavallo romantica al chiaro di luna e poi facemmo l’amore sulle sponde del lago! Un momento magnifico…"

"E tu vuoi rovinare tutto!" Esclamò il Re quasi in lacrime.

"No anzi, li voglio conservare come i momenti più belli passati con te. Li porterò nel cuore per sempre. Ma dobbiamo guardare in faccia la realtà…tu sei il Re e sarai ricordato nei secoli come il sovrano che ha portato la pace a Camelot quando regnava il caos più totale. Mentre io sono soltanto un semplice medico e confidente che è stato sempre al vostro fianco…"

"Ma…ma…"

Uther non riusciva nemmeno a parlare bloccato dai singhiozzi e dalle lacrime che gli sgorgavano velocemente l’una dopo l’altra.

"Shh non fare così amore mio… io non ti dimenticherò mai e ne dimenticherò i bei momenti passati insieme!"

E detto questo lo baciò. Fu un bacio tenero, fra le lacrime di Uther e i le carezze confortevoli del povero Gaius. Non volevano lasciarsi, si abbandonarono completamente l’uno all’altro e fecero l’amore per l’ultima volta, stavolta però senza preoccuparsi che qualcuno potesse scoprirli. Volevano almeno per una volta fare finta che tutto andasse bene e che quello che stavano facendo fosse la cosa più normale del mondo.
Ma aimè quello che più temevano successe in così poco tempo che non si resero nemmeno conto della situazione.
Mentre erano nel bel mezzo delle loro tenere effusioni, tutto d’un colpo la porta si spalancò e ne fece intravedere tutti gli sguardi paralizzati dei cavalieri che guardavano la coppia come se avessero visto dei fantasmi. Niente però era paragonato a quello di Artù. Il giovane principe era così sconvolto che non riusciva a parlare. E così lo fece il padre per lui.

"Artù! Posso spiegarti…"

Ma non riuscii a concludere niente. E così Artù sempre più sconvolto ordinò, alle guardie di arrestare il medico di corte e portare il Re nelle sue stanze per cambiarsi e farsi trovare in modo più decente. Uther era spaventato, continuava a chiedersi cosa avrebbe detto questa volta ad Artù per non farlo preoccupare. Intanto, mentre ci pensava, veniva delicatamente trasportato dalle guardie nella sua stanza. Era pur sempre il re anche se era stato colto in un atto scandaloso e perciò doveva essere comunque trattato con rispetto anche se l’imbarazzo che si era creato tra le guardie e il Re non rendeva le cose facili. C’era chi lo guardava a occhi sbarrati, ancora incredulo di quello che aveva visto pochi attimi prima. C’era chi cercava di trattenere a stento le risate. Uther anche se odiava la magia avrebbe voluto essere trasformato in qualsiasi cosa, anche in un'altra persona pur di evitare quello spiacevole episodio. Ma ormai era troppo tardi. Non avrebbe potuto nascondersi. Ora doveva solamente spiegare a tutto il regno il motivo del suo gesto. Ma come avrebbe fatto? Cosa avrebbe detto? Qualsiasi cosa si fosse inventato non sarebbe stato creduto. Ma lui era il Re! Avrebbe ordinato a tutti di dimenticare quello che avevano visto e se solo avesse trovato qualcuno che ne parlava lo avrebbe fatto giustiziare. Nonostante tutto la gente avrebbe comunque parlato tra di loro e la notizia si sarebbe sparsa in giro tra gli altri regni a sua insaputa. La notizia che il re era omosessuale e aveva una relazione con il suo medico di corte. Ma loro non capivano. Non sapevano quello che lui aveva dovuto passare e le continue pressioni da parte dei suoi poteri e dei suoi pressanti doveri. Non aveva nessuno sfogo, non poteva confidare i suoi più personali problemi con nessuno e Gaius era l’unico che lo capiva e lo ascoltava e così finii per innamorarsi di lui. Ma questo il popolo non lo avrebbe capito e perciò sarebbe stato condannato per sempre. E Gaius, che fine avrebbe fatto? Avrebbe dovuto lasciare la corte. Non poteva andarsene. Chi gli sarebbe rimasto? Con chi avrebbe potuto parlare e confidarsi? No, doveva fare qualcosa. Lui era il Re e niente e nessuno poteva dirgli cosa fare. Si sarebbe rivolto anche a uno stregone se fosse stato necessario. Anzi, meglio. Avrebbe dovuto trovare uno stregone che gli facesse da capro espiatorio e lo avrebbe accusato di avergli fatto un incantesimo che lo avesse fatto innamorare di Gaius per vendetta così che avrebbe portato vergogna a Camelot. L’unico stregone che conosceva ancora vivo e che avrebbe potuto essere credibile era Dragoon. Quello che fece l’incantesimo a suo figlio per farlo innamorare di quella serva. Sì, avrebbe chiesto a Gaius di rintracciarlo, sempre se gli fosse stato concesso di parlare con lui. Non aveva importanza, sarebbe andato a parlargli di nascosto!  

  
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