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Autore: AquilaSognatrice    14/03/2012    4 recensioni
Una ragazza di vent'anni volta le spalle al suo passato e , prendendo un aereo e qualche indumento, si ritrova nella Grande Mela occupandosi, apparentemente del mestiere più insulso: apre una lavanderia. Ed è così che i suoi clienti prendono vita grazie alla sua immaginazione, ai suoi desideri e alle sue aspettative. Storie di vita mai esistite, visibili solo su volti sconosciuti.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Chiusi prima del solito il negozio e, stando piuttosto lontano da lui, lo seguii.

Svoltato l'angolo chiamò un taxi, si voltò nella mia direzione, mi sorrise e mi fece cenno di avvicinarmi. Ero stata scoperta, ma la curiosità superò la mia diffidenza e lo seguii. Sedetti sul sedile posteriore del taxi e stetti ferma, in silenzio.

Mezz'ora dopo l'auto si fermò: eravamo sulla 5th Avenue, la via più ricca di tutta la città.

Allora il mio desiderio di sapere si mischiò ad una sorpresa enorme: come mai un uomo che poteva permettersi un'abitazione su QUELLA strada veniva a fare il bucato in quel metro quadrato della mia lavanderia nel mezzo dei quartieri poveri della città?

Mi fece strada verso un palazzo bianco ed elegante come tutto quello che c'era intorno e, continuando a sorridermi, salì in ascensore facendomi gesto di imitarlo.

Abitava al settimo piano in un appartamento semplicissimo che contrastava per stile e dimensioni con il resto del palazzo.

Il clima era accogliente e tutto era ricoperto di un legno chiaro che non avrei saputo attribuire a nessuna pianta, ma ciò che più mi colpì fu l'immensa parete che si stagliava in tutta la sua originalità di fronte agli occhi.

Non riuscivo a immaginare di che colore potesse essere il muro perchè ogni singolo cenitmetro era ricoperto da piccole locandine di films, quelle che si trovano in regalo con la rivista “Ciak”.

Non c'era nessuna foto, nessun disegno o quadro che mi potessero fare immaginare se avesse famiglia o amici.

I fiori nel vaso chiaramente appena colti mi fecero pensare che quella figura misteriosa e troppo amichevole avesse una particolare cura di se stesso e del suo ambiente, al contrario di me, come se l'ordine gli servisse per compiere i suoi gesti quotidiani in ordine come da non doversene dimenticare nemmeno uno.

Improvvisamente il senso iniziale di accoglienza sparì cedendo velocemente il posto ad uno strano disagio: quei pavimenti immacolati, la mancanza di qualsiasi tipo di ricordo non erano da me.

Dopo un paio di minuti in cui regnò il silenzio più totale e imbarazzato l'uomo attirò la mia attenzione con un breve verso della gola; mi girai, la sorpresa ancora dipinta negli occhi tanto da non riuscirmi a preoccupare della faccia inebetita che dovevo avere in quel momento e mi resi conto in quell'istante di dove fossi e cosa stessi facendo.

Senza dire nulla il mio ospite se ne andò in cucina e io stupidamente mi ritrovai a pensare al suo armadio che doveva essere pieno di maglioncini in tutte le tinte e con tutta probabilità senza maniche per la versione estiva.

Stetti dunque cinque minuti in compagnia dei miei pensieri confusi in quell'immenso salotto, tentando invano di contare le locandine e chiedendomi in un angolino remoto della mia mente cosa stesse facendo l'uomo in cucina, ma ebbi ben presto risposta alle mie domande perchè la mia nuova conoscenza arrivò con due tazze fumanti e profumate di tisana ai frutti di bosco.

Sempre in quel particolare e poco familiare silenzio ci sedemmo scaldandoci le mani infreddolite con le tazze bollenti.

< Mi chiamo Andrew. Andrew J. Brown per la precisione. Per favore evita commenti sulla banalità del mio nome. Sono un regista in erba. Due settimane fa hanno accettato la mia idea di film offrendomi un budget veramente misero. Sono comunque molto determinato e ho scelto lei signorina. >

Angolo dell'autrice.

L'affare si fa più intrigante, ma qui finisce anche la parte in cui ero piuttosto soddisfatta di ciò che avevo scritto. Diventa sempre più difficile, per me, dire tutto ciò che vorrei scrivere.

Grazie mille per la pazienza :) Alla prossima, Aquila!

  
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