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Autore: Faust_Lee_Gahan    14/03/2012    7 recensioni
"Non so neanche perché ti sto scrivendo questa lunga e melensa lettera che probabilmente non leggerai mai."
[Sherlock/John]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Lividi Amniotici'
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Titolo: Nel vuoto per mano

Summary: Non so neanche perché ti sto scrivendo questa lunga e melensa lettera che probabilmente non leggerai mai.

Pairing: Sherlock/John

Rating: Verde

Words: 350

Disclaimers: Non miei e “blablablabla! Lascia stare! Abbiamo detto queste cose centinaia di volte!”

Notes: Per l'iniziativa 1K dello SFI.





Nel vuoto per mano



Always the years between us.

Always the years.

Always the love.

Always the hours.”

(The Hours)





John. Mio John.

Sono proprio io. Sono quel cliente che nella libreria legge sempre lo stesso romanzo, e che ti sembra di aver già visto. Pensi che magari risalgo ai tempi della Bart's, ma dovevo essere un tipo solitario.

Sono il portiere dell'albergo dove vive Mrs Dalloway, la tua paziente troppo vecchia per arrivare fino in clinica. Ti tedia con i racconti della sua vita. Hai lo sguardo stanco ogni volta che esci dall'ascensore.

Sono il ragazzo che siede in fondo al bus, col cappello e l'ipod perennemente nelle orecchie. Ti accompagno tutti i lunedì a lavoro. E' il giorno che odi di più, hai bisogno di me.

Sono tante altre persone, ma questo non importa.

Non so neanche perché ti sto scrivendo questa lunga e melensa lettera che probabilmente non leggerai mai. Non so se si possa definire “lettera d'amore”. Spero di no. Non mi importa. Non conta.

John. So quello che hai fatto la notte scorsa. Ho bussato io al campanello perché Mrs Hudson si svegliasse e si accorgesse della luce accesa nel nostro appartamento. Lei ha chiamato Harry. Era preoccupata a morte, non sapeva cosa fare, ma ha improvvisato bene.

John. Quello che ti succede è anche colpa mia, del mio egoismo.

Mycroft mi aveva detto che sarebbe stato meglio se fossi andato via, all'estero. Non ho voluto, per tre semplici motivi.

E' stato Mycroft a dirmelo: morirò davvero il giorno in cui seguirò un consiglio di mio fratello.

A Londra posso meglio liberarmi dei nostri nemici e tornare prima in vita, se mi permetti di usare questo termine; all'estero non avrei avuto la stessa possibilità, ma forse avrei potuto camminare per strada senza mascherarmi.

Il mio terzo motivo è il principale. Sei tu. Non avrei potuto stare lontano da te, per quanto melenso possa sembrare. Avevo paura per te. Avevo paura dei tuoi pensieri neri. Avevo paura di quello che è successo ieri notte.

Resta qui, con me. Aspettami. Non pensare di raggiungermi dove credi che io sia. Non sono morto, e comunque Dio non esiste. Resta qui. Aspettami. Vai avanti ogni giorno. Ma non dimenticarmi. Aspettami.

Ti prenderò per mano e affronteremo il vuoto insieme.

Insieme.

Nel vuoto, per mano.

Tuo,

SH






Notes, again:

E questa è scritta in prima persona! Per la prima volta in vita mia, gente! Ah, SherlockFest che cosa mi fai fare!

Vabbeh, la tristezza assoluta. Allegria vattene via, cantava il buon Mariottide. La citazione iniziale è presa dal film The Hours (come scritto) così come il nome della povera (fortunata) vecchietta paziente di John.

Baci e a presto.

(Grazie a Manu e Sonia, come al solito, dato che invece di seguire Storia del Teatro leggono le cose che propino loro!)

  
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