Giochi di Ruolo > Secret Whispers GDR
Ricorda la storia  |      
Autore: Secret Whispers    15/03/2012    0 recensioni
Questa fanfiction è la prima classificata del contest Pg alle elementari organizzato dal Secret Whispers GDR Forum.
"Cedric è un bambino di 7 anni, chiuso in sé stesso, timido e dai capelli rossi come il fuoco. Purtroppo, per la sua natura pacifica, viene preso di mira dalle angherie di una bambina particolare…"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La fiction che segue si è classificata prima al contest "Pg alle elementari" indetto dal Secret Whispers nel mese di Febbraio 2012.
L'autrice, Xasar, ha acconsentito che la sua opera fosse esposta su questa pagina.



Titolo:  Forever Young
Autore: Xasar
Fandom: Cedric x Panty
Personaggi: Cedric Briefers & Sheril Flynt (conosciuta più avanti come Anarchy Panty)
Avvertimenti: Troppa Pucchosità
Genere: What if (Se entrambi avessero fatto l’elementari assieme)
Breve introduzione: Cedric è un bambino di 7 anni, chiuso in sé stesso, timido e dai capelli rossi come il fuoco. Purtroppo, per la sua natura pacifica, viene preso di mira dalle angherie di una bambina particolare…
N.d.A(facoltativo): Il punto di vista è quello di Cedric, che è un personaggio di Chibi Kira, non mio, quindi non darà il massimo a prescindere come immedesimazione, ma era una sfida a cui ho sempre desiderato mettermi alla prova! Ci tengo a precisare che i fatti si svolgono in America ^^



Forever Young


Ricordava l’oro di quei capelli, le iridi perdutamente azzurre e quel sorriso diabolico in viso. Oh, non vi era memoria che potesse destarlo da quella visione. Per quanto il suo tocco fosse mai stato rude e la sua voce aggressiva.
Sheril esibiva una riga di soddisfazione che tranciava in due il suo volto roseo, le guanciotte rotonde e lisce come pesche, mentre lo canzonava «Sembri cieco, non ti si vedono neanche gli occhi con tutti i capelli che hai davanti!» con una cattiveria tale che avrebbe lasciato molti altri allibiti e offesi.
Eppure, nonostante il piccolo Cedric cercasse di esternare il suo disappunto, ogni sua frase si faceva sempre complicata, dai lunghi ed intricati termini a cui neanche lui sapeva trovare il significato. Si sentiva come se ogni parola potesse nascere e morire davanti a lei, guardandola in quelle gemme che erano i suoi occhi splendenti di luce.
Lei non era altro che la monella, la bulla che era e che ogni volta gli rubava i soldi del pranzo. Che lo costringeva a viaggiare con la sola biancheria intima in giro per i corridoi scolastici e a beccarsi tutte le grane. Innumerevoli smutandate aveva ricevuto da questa bambina, ed altrettante volte gli era stata infilata la testa nella tazza del cesso.
Ogni volta che s’imbatteva in lei, non tentava neanche di opporre resistenza. Sapeva benissimo che Sheril - accompagnata dalla fida sorella dai lunghi capelli neri – l’avrebbe rincorso per tutta la scuola e punito per l’affronto.
Chissà, forse entrambe puntavano sul fatto che lui si trovasse sempre solo, senza nessun amico attorno, per prenderlo di mira. Ma chi voleva prendere in giro… con il suo carattere schivo, timido e pacioso, non era mai riuscito a farsi quei veri amici che aveva sempre sperato di avere. Molti gli ronzavano intorno, per lo più per approfittare del suo buon carattere e degli ottimi voti che aveva per sgraffignare qualche compito già svolto. Beh… a questo, in effetti, ci pensava già Sheril. Lei si premuniva di farsi passare dal diretto interessato ogni compito in classe, così non avrebbe mai dovuto studiare per quel giorno.
Dirle di arrangiarsi? Pessima idea. Ci aveva provato un giorno a persuaderla a studiare, ma quello che ne aveva ottenuto era stato solo un violento calcio negli stinchi.
Era stata capace in poco di rendere la sua vita un vero inferno, eppure… nonostante tutto, egli non era stato capace di odiarla.
Ogni lezione la guardava da lontano, nascondendo sotto quella frangia di capelli rossi, il suo sguardo interessato. La vedeva spesso dormire, scarabocchiare sul quaderno chissà che cosa. Alcune volte rimaneva persino incantato dalle sue movenze, dal suo atteggiamento fiero e sprezzante. Che strano… era un po’ come se le piacesse.
“Waaaah! A che cosa stai pensando, Cedric?!” un pensiero che gli trafisse la testa più veloce di una cocca di freccia.
Quando si rese conto di ciò che gli era effettivamente attorno, si rese conto di aver parlato a voce alta e di avere gli occhi dell’intera classe puntati a dosso. Non solo… si era pure premunito di alzarsi in piedi e di mettersi le mani nei capelli, dando magari l’impressione di essere completamente pazzo.
«Eh… Ehm… ecco io…» tentò di scusarsi, abbassando le mani velocemente e sedendosi di scatto. Reazione: una risata generale per la quale neanche Sheril si sprecò a stare zitta. In quel momento, Cedric, ebbe l’impressione di star per esplodere dalla vergogna. Fortuna volle che il maestro fosse meno tardo del previsto ed avesse richiamato tutti all’ordine estremamente in fretta, evitando pure che due bambini lanciassero palline di carta in giro.
Solo la risata della biondina era ancora persistente. Sembrava che ciò l’avesse divertita a tal punto da crearle una sorta di crisi irrefrenabile. Cedric non poteva di certo esserne scontento… infondo gli piaceva sentirla ridere di gusto, e guardarla. Aveva un’espressione così pura e sincera che era impossibile credere fosse una peste di tali dimensioni.
Preso dall’emozione, scrisse distrattamente sul suo quaderno…

I love your smile

…completando il quadretto con il nome della ragazza scritto un centinaio di volte, cuoricini a non finire, con condimento i suoi sospiri continui.
Suonò la campanella al cambio dell’ora e, non appena il maestro se ne andò, si creò subito lo scompiglio più totale. Bambini che saltavano ovunque, che si tiravano aeroplani e origami di vario genere. Altri invece si alzavano semplicemente dai propri banchi per andare a parlare con gli altri o semplicemente infastidirli.
Beh… Cedric non si era proprio reso conto di tutto quel trambusto ed aveva continuato a scrivere sul suo quaderno un’intera pagina dedicato a lei. Lei… Sheril si era giusto avvicinata a lui di soppiatto, convinta che lui stesse tramando qualcosa di così dolce e schifoso da doverlo condividere con la classe.
«I love your… smile?» lesse ad alta voce.
A quelle parole il ragazzo con i capelli rossi s’ingobbì tutto, coprendo il quaderno con entrambe le braccia, balbettando freneticamente «N-Non è niente... d-d-davvero!» ma quelle erano le uniche parole che non avrebbe mai dovuto dire a Sheril. Ella trovò un rapido sistema per sfilare velocemente il quaderno da sotto la sua presa, mentre gridava a tutta la classe per attirare la loro attenzione «EHI, SENTITE QUA! BRIEFERS HA UNA FIDANZATINA!»
Il cuore di Cedric iniziò a palpitare velocemente. Si alzò di scatto, tentando di riprendersi il quaderno, intimandola di ridarglielo con voce estremamente supplichevole. La implorò di non leggerlo ad alta voce, di non posarvi gli occhi sopra. Eppure lei rideva, sembrava divertita da tutta quella scena più che realmente interessata a ciò che vi era scritto. Quando infine il bambino venne bloccato da altri due, Sheril poté finalmente schiarirsi la voce e prendere effettivamente visione di ciò che aveva sottomano.
Non importava quando Cedric stesse piangendo, rosso in volto, stanco… sarebbe stato umiliato per l’ennesima volta, ma questa sarebbe forse stata la peggiore di tutte.
«La sfortunata è…» rullo di tamburi. Quel suono avrebbe potuto percepirlo e scandirlo a ritmo del suo stesso muscolo cardiaco. Eppure, mentre stringeva gli occhi per sopportare meglio il dolore, non gli fu visibile l’espressione attonita della bambina che guardava incredula il quaderno. Lo chiuse semplicemente, lasciando tutti gli altri sbalorditi e un po’ confusi.
Nel non sentire alcuna parola in suo nome, il bambino dai capelli rossi aprì gli occhi e si vide restituire il quaderno, chiuso, mentre lei aveva un volto di color porpora ed un’espressione tutt’altro che soddisfatta.
Venne lasciato andare e poté riprendersi la sua proprietà, altrettanto confuso quanto i presenti, seppur estremamente sollevato. Lei non lo guardò neanche un singolo istante negli occhi, se ne andò al suo posto e si mise a leggere un fumetto della Lanterna Verde.
La confusione non sorse più per quel giorno. Cedric concluse la giornata migliore di quelle che avesse mai avuto in quella scuola da quando l’aveva conosciuta… almeno così aveva pensato fino al giorno dopo.

Il giorno seguente, Sheril portò il rosso nel cortile della scuola e gli regalò il suo primo bacio.

“Vorrei non dover crescere mai…” fu il pensiero di Cedric quando Sheril si trasferì qualche giorno dopo, salutandola con la mano. Perché crescere richiedeva lo sforzo di passare sopra alle cose ed andare avanti, sempre e comunque. Eppure lui… non voleva scordarsi di lei e passarci sopra. Non voleva dimenticare il suo sorriso.


End.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Secret Whispers GDR / Vai alla pagina dell'autore: Secret Whispers