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Autore: Little_Lotte    15/03/2012    5 recensioni
" Quanto può cambiare la vita di una persona nell'arco di un solo anno?
 Quante cose possono accadere, quante trasformazioni può subire un individio nel giro di appena trecentosessantacinque, banalissimi, giorni?!  "
Fan fiction scritta in onore dell'anniversario di Kurt e Blaine, per celebrare il loro meraviglioso amore.
Grazie ragazzi, per tutte le emozioni che mi avete trasmesso e che ancora continuerete a farmi vivere..
 
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note prima della lettura: E' inusuale che io mi metta a parlare di ciò che ho scritto all'inizio e non alla fine del capitolo, in questo caso ho voluto fare uno strappo alla regola, perchè non mi andava di rovinare tutta l'atmosfera alla fine; preferisco dire adesso tutto ciò che sento, così da lasciarvi poi la possibilità di godervi fino in fondo questa mia one shot. 

Non che ci sia molto da dire, in realtà: non ero al corrente della settimana Klaine - l'ho scoperto solo lunedì ed era ormai tardi per organizzarmi - per cui non ho potuto preparare alcuna raccolta di drabble, ma avevo già deciso di offrire il mio contributo con una fan fiction che riguardasse l'anniversario di Kurt e Blaine, perchè ovviamente non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di condividere con voi i miei sentimenti e le mie sensazioni riguardo a questa giornata meravigliosa.

 

Dedico questa mia storia a Kurt e Blaine.
Grazie ragazzi, per tutte le emozioni che siete sempre in grado di trasmettermi.

 

Una dedica speciale va inoltre a tutti i miei lettori e ai meravigliosi ragazzi del fandom, le persone più belle del mondo, che non avrei mai potuto incontrare se non fosse stato per la Klaine; loro due mi hanno dato tutto: amici, felicità, amore. Grazie, di cuore.

Buon Anniversario, ragazzi.



 

Soulmates



 
Quanto può cambiare la vita di una persona nell'arco di un solo anno?
Quante cose possono accadere, quante trasformazioni può subire un individio nel giro di appena trecentosessantacinque, banalissimi, giorni?! 

Blaine Anderson non si era mai posto queste domande prima d'ora; non aveva mai dato tanta importanza al tempo, aveva semplicemente vissuto ogni sua giornata con rassegnazione, con la consapevolezza che le cose per lui non sarebbero cambiate tanto facilmente.

Non che non ci sperasse, al contrario: Blaine era un sognatore, un romantico, credeva nel vero amore e desiderava ardentemente che, un bel giorno, questo sarebbe andato a bussare anche alla sua porta, strappandolo via da quella vita solitaria e quasi priva di senso, salvandolo da quel destino beffardo che -  per una ragione che lui stesso neanche riusciva a spiegarsi - aveva deciso semplicemente di tormentarlo.

Ma non sapeva esattamente quando le cose sarebbero cambiate - del resto, come avrebbe potuto? - e aveva ormai iniziato a perdere la speranza.
Suo fratello Cooper non faceva che ripetergli che non bisognerebbe mai darsi per vinti, che l'amore arriva in maniera del tutto inaspettata, che le grandi svolte della vita sono imprevedibili e che nessuno può stabilire con certezza quando le cose inizieranno a girare per il verso giusto; ma Blaine sembrava non voler prestare ascolto alle sue parole.

Una parte di lui avrebbe voluto: in fin dei conti credeva ancora molto profondamente nell'amore e sapeva che la persona giusta era là fuori da qualche parte.
La persona fatta appositamente per lui, in grado di farlo tornare a sorridere e di fargli dimenticare tutti i brutti momenti della sua vita, restituendogli nuovamente tutta la gioia e la spensieratezza che lo avevano così tristemente abbandonato.

Ma era stanco di aspettare, stanco di sentirsi ripetere di continuo "Dai tempo al tempo, vedrai che presto le cose cambieranno", stanco di fingere che andasse tutto bene e di mostrarsi forte quando in realtà, dentro di sè, si sentiva più fragile di un frammento di cristallo.

Credeva davvero che le cose non sarebbero migliorate tanto presto, che ci sarebbero voluti mesi - forse addirittura anni - prima che potesse trovare il suo posto nel mondo.

Poi un giorno, all'improvviso, aveva incontrato Kurt Hummel, ed era stato letteralmente trasportato in una nuova dimensione, più felice e tanto lontata da quel suo grigio mondo, fatto esclusivamente di timori e di preoccupazioni.

Il giovane Anderson ci aveva impiegato mesi per realizzare pienamente che cosa quel ragazzo rappresentasse per lui: era stato il suo confidente, una spalla su cui piangere, un amico prezioso e sincerto, forse addirittura il migliore. Inizialmente Blaine aveva creduto che si trattasse solamente di un'amicizia speciale, e solamente con il passare dei mesi aveva avuto modo di rendersi conto di ciò che veramente lo teneva legato a Kurt.

Solamente il tempo era stato in grado di fargli capire che era lui la persona che stava aspettando da tutta una vita, quella persona che il destino aveva scelto per lui, la tessera mancante del suo puzzle.

La sua unica metà perfetta.
 
Aveva trascorso numerosi momenti bui senza di lui, ma grazie a Kurt era riuscito nuovamente a tornare alla ribalta, a sentirsi ancora una volta sè stesso, senza paura e senza rimpianti.

La vita assieme a Kurt aveva tutto un altro sapore, era allegra e spensierata, e dal momento che era ormai trascorso quasi un anno dal giorno in cui i due erano finalmente diventati una coppia, Blaine aveva deciso di celebrare quell'occasione nel migliore dei modi, stupendo il suo ragazzo con una meravigliosa ed inaspettata sorpresa.

Purtroppo, però, non aveva la più pallida idea di che cosa inventarsi.
 
<< Blaine, secondo me ti stai facendo troppi problemi; tu e Kurt state assieme da un anno e tu non hai fatto altro che stupirlo, in ogni modo! Che cosa ti fa credre che questa volta le cose debbano andare diversamente?! >>
 
Blaine sospirò profondamente, sdraiato a pancia in giù sul materasso del suo letto, di fronte alla figura possente e slanciata di suo fratello Cooper, in piedi dinnanzi a lui; aveva bisogno di aiuto e se c'era una persona in grado di dargli una mano nei momenti di maggiore difficoltà, quello era proprio Cooper.
 
<< Coop, stavolta non è come tutte le altre >> commentò il giovane riccioluto, mettendo su una specie di broncio << Non è come un compleanno o San Valentino, questo è il nostro anniversario! Capisci quanto sia importante per me?! >>

<< A dire il vero no. >> Cooper scrollò le spalle << Ma forse dipende dal fatto che non ho mai festeggiato un anniversario con nessuna ragazza, in tutta la mia vita! >>
 
Blaine si battè una mano contro la fronte e affondò il viso fra i suoi cuscini.
 
<< Sono rovinato! >> bubbolò, con voce ovattata << Sto affidando il mio futuro ad un totale incompetente! Sappi che se Kurt dovesse decidere di lasciarmi, dopo che avrò rovinato il nostro anniversario, sarà tutta colpa tua! >> 
 
Cooper storse il naso e lanciò a suo fratello uno sguardo torvo, avvicinandosi e mettendosi a sedere il letto, afferrando poi uno dei cuscini sotto al quale era sepolto e lanciandolo dalla parte opposta della stanza.
 
<< La vuoi smettere di fare lo stupido? >> lo ammonì, tirandogli un pizzicotto sull'orecchio e obbligandolo a guardarlo nuovamente in faccia << Qui non si tratta di me, ma di te e Kurt! Io posso darti qualche consiglio, ma non posso certo dirti che cosa devi fare; quella è una cosa che puoi sapere solamente tu, fratellino. >>
 
Blaine fece un ennesimo sospiro e annuì.
 
<< Sì, hai ragione. >> ammise << E' solo che non so da dove cominciare! Voglio che sia davvero una sorpresa fantastica, che sia tutto perfetto...ma ho paura che qualsiasi cosa farò risulterà troppo banale o patetica! >>

<< Beh, ma non lo sarà! >> lo rassicurò suo fratello, dandogli un affettuso buffetto sul naso << Kurt ti ama e sa quanto tu ami lui, qualunque cosa tu faccia non potrà che renderlo
felice! >>

<< Sì, ma è proprio questo il problema! >>  replicò Blaine, sollevandosi e accucciandosi sulle sue ginocchia << Non ho idee! Buio, vuoto totale...la mia mente è un completo buco nero in questo momento! Vorrei davvero trovare qualcosa, ma non ci riesco; è come se non fossi neanche più in grado di pensare! >>
 
Cooper guardò suo fratello con espressione pensierosa, un sopracciglio lievemente sollevato e un dito fra le labbra, i denti che rosicchiavano appena appena la sua unghia.
 
<< Sai una cosa, Blaine? >> disse ad un tratto << Io credo che tu non debba per forza farti venire in mente qualcosa di grandioso! L'amore non è teatralità, a volte anche il più semplice dei gesti può essere sufficiente a trasmettere un universo intero di parole! Fra voi due non è sempre stato così?! Non vi è sempre bastato solo uno sguardo, un semplice silenzio, per capirvi?! >>
 
Blaine si morse un labbro e rimase in silenzio, rivolgendo al fratello maggiore uno sguardo concentrato.

Cooper sorrise.
 
<< Che cosa ti viene in mente, quando pensi a Kurt? >> domandò.
 
Blaine avvertì come un tuffo al cuore.

Era un quesito così semplice, eppure, tanto complicato da risolvere.

Il giovane Anderson non si era mai veramente posto una simile domanda; a dire il vero non lo riteneva necessario, dal momento che i suoi sentimenti per Kurt erano così ovvi e palesi da non necessitare di alcuna spiegazione o di ulteriori chiarificazioni.

Eppure, in quel momento, sapeva di dover dare una risposta a quell'interrogativo.
 
<< Beh, lui.. >> incominciò, con una lieva incertezza, dettata più dall'imbarazzo che dalla mancanza di consapevolezza.
 
Dubbi non ne aveva, non su Kurt; in effetti, lui era una delle poche certezze che ancora gli erano rimaste dalla vita.
 
<< Kurt è colui che mi ha salvato. >> dichiarò << Lo so che detto così può suonare piuttosto strano, ma... beh, è la verità! Io non ero davvero me stesso prima di conoscere Kurt, fingevo di essere qualcosa di diverso, qualcuno che avrei voluto essere ma che non avevo minimamente il coraggio di diventare. >> 
 
Cooper restò in silenzio, ascoltando con attenzione le parole del fratello; non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire neanche un sospiro.
 
<< Ti ricordi come era la mia vita prima di trasferirmi alla Dalton, vero Coop?! >> proseguì il ragazzo riccioluto << Ricordi quanto era difficile per me sopportare tutti gli insulti, i soprusi e le cattiverie gratuite dei miei compagni?! Ricordi quanto ero affranto, avvilito, deluso ed amareggiato ogni volta che ritornavo a casa da scuola?! Ricordi la paura, quella maledetta sensazione di malessere che si impadroniva di me ogni volta che varcavo la soglia di quel dannato liceo?! >>

<< Beh, ma le cose sono migliorate quando sei andato allla Dalton! >> lo interruppè Cooper << Insomma, sei scappato via da quel postaccio e ti sei fatto dei nuovi amici, delle persone che ti hanno accettato immediatamente per quello che sei, senza mai farti pesare la tua diversità; era tutto molto più facile lì, dico bene?! >>
 
Blaine si morse un labbro, facendo spallucce.
 
<< Da una parte lo era. >> rispose << Ovviamente non dovevo preoccuparmi dei bulli e ammetto anche di essermi fatto diversi amici - per quanto adesso non me ne siano rimasti poi più di tanti - ma le cose non erano affatto cambiate, almeno non dentro di me; continuavo a fingere di essere qualcosa che non ero, a nascondere la mia insicurezza e la mia fragilità dietro a quella maschera da perfetto scolaro modello, tanto distinto, impeccabile e a volte addirittura spavaldo. >>
 
Cooper si lasciò sfuggire un sorriso.
 
<< Tutti indossiamo delle maschere, Blaine. >> disse con voce morbida << Il più delle volte sono necessarie alla nostra sopravvivenza. >>

<< La mia non era solo una maschera. >> replicò il moro << Era più che altro un tentativo di fuga, una sorta di evasione dalla realtà: cercavo di nascondere agli altri ciò che ero veramente, per evitare che alla fine qualcuno potesse ferirmi. >>
 
Cooper guardò suo fratello con sguardo sornione.
 
<< E poi è arrivato Kurt! >> disse, un sorrisino beffardo che si fece lentamente strada sulle sue labbra.
 
Blaine arrossì, in maniera quasi impercettibile.
 
 << A..all'epoca non riuscii a capire che cosa significasse lui per me. >> balbettò << Con il senno di poi credo di esserne rimasto affascinato sin dal primo momento, ma ero troppo impegnato a ricoprire quel ruolo di angelo custode che mi ero auto imposto, per riuscire a rendermene conto. Kurt stava male, aveva bisogno di qualcuno che lo ascoltasse e lo facesse sentire al sicuro...e io ero lì! Forse non avevo davvero tutto quel coraggio che fingevo di possedere, ma avevo una certa esperienza e sapevo molto bene che cosa significasse sentirsi solo ed abbandonato da tutti; in un certo senso, sapevo che cosa stesse provando Kurt in quel momento, e ho semplicemente cercato di essergli amico, di stargli vicino e di aiutarlo a superare tutte quelle paure ed incertezze che si era inevitabilmente ritrovato a dover affrontare da solo. >>
 
Cooper continuò a sorridere, guardando il fratello più piccolo con espressione letteralmente incantata; aveva ascoltato quei racconti almeno un milione di volte, eppure non si sarebbe mai stancato di farlo. Vedere quella luce negli occhi di Blaine - quella tipica luce che abbagliava il suo sguardo ogni volta che si ritrovava a parlare di Kurt - lo faceva sentire estremamente felice, un po' come se fosse anche lui in grado di avvertire quelle stesse intense emozioni che Kurt riusciva a trasmettergli.

<< Mi ero convinto che il mio compito fosse quello di aiutare Kurt. >> proseguì il giovane Anderson << E alla fine è stato lui ad aiutare me: mi ha insegnato a non aver paura di essere me stesso, mi ha insegnato che non serve nascondersi dietro ad una maschera e fingere di essere qualcosa che non si è...mi ha fatto capire che, il più delle volte, fingere di essere coraggiosi non basta per superare gli ostacoli; bisogna avere la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie risorse, bisogna essere umili e allo stesso tempo determinati, tirare fuori le unghie e sapersi tirare indietro quando il momento lo richiede. >>

<< Una vera e propria lezione di vita! >> commentò Cooper, ridacchiando.
 
Blaine sorrise a sua volta, lasciandosi poi sfuggire un sospiro beato.
 
<< Beh, ma Kurt non ha fatto solo questo. >> replicò, con voce quasi sussurrata << Lui ha fatto molto di più: mi ha fatto scoprire che cosa significa veramente amare una persona. >> 
 
Le guance di Blaine si tinsero ulteriormente di rosso e il ragazzo abbassò timidamente lo sguardo, leggermente in imbarazzo.
 
<< Sai Cooper, io... io ho sempre sognato di trovare il vero amore. >> proseguì << Quello che non ti lascia via di fuga, quello che ti toglie completamente il respiro e che ti fa sentire invincibile, in grado di sopravvivere a qualsiasi cosa. Non sapevo nè quando né se sarebbe mai arrivato, e stavo davvero inziando a perdere le speranze; sì, ero ancora giovane...ma ne avevo passate talmente tante, iniziavo seriamente a credere che l'amore non sarebbe mai venuto a bussare alla mia porta...>>
 
Sollevò leggermente il viso e tornò a guardare Cooper dritto negli occhi.
 
<< Ma quando ho incontrato Kurt.. quando ho capito che era lui la persona giusta per me... oddio Cooper, hai presente i fuochi d'artificio?! Mi sono sentito come se ne stessero esplodendo un milione dentro al mio stomaco! Ho sentito il mio cuore fermarsi per un istante e l'attimo dopo ricomciare a battere freneticamente, senza sosta, quasi come se fosse sul punto di schizzare fuori dal mio petto! E' stata una vera e propria rivelazione per me: era lui il solo, il mio unico e grande amore. >>
 
Cooper, a quel punto, si morse energicamente il labbro inferiore e contrasse i muscoli del viso, cercando in tutti i modi di non dare a vedere a suo fratello quanto fosse commosso in quel momento; lui non piangeva mai - non era certo il tipo - e anche se le parole di Blaine lo avevano particolarmente colpito, non gli avrebbe mai dato l'occasione di vederlo perdere il controllo in modo tanto imbarazzante.

Il ragazzo riccioluto sorrise maggiormente e si passò una mano fra i capelli, leggermente spettinati.
 
<< Sai.. un po' mi vergogno ad ammettere questa cosa.. >> balbettò << Ma io credo veramente che Kurt sia l'unico per me. >>

<< Beh, credo che sia normale. >> rispose Cooper, con un dolce sorriso sulle labbra << Insomma, ne sei innamorato e hai occhi solamente per lui; non è una cosa strana. >>

<< No, io dico davvero! >> lo interruppe Blaine, poggiando una mano sulla sua << Cooper, io...io non sto dicendo che Kurt sia l'unico ora, io intendo per sempre! Per tutta la vita, lo capisci?! >>
 
Cooper guardò suo fratello curiosamente, mentre questi si sollevava leggermente, raccogliendosi le ginocchia al petto e rivolgendo lui uno sguardo estremamente serio e profondo.
 
<< Lo so che è ridicolo. >> dichiarò << Lo so che io e Kurt abbiamo solamente diciotto anni, che abbiamo una vita davanti a noi, che fra pochi mesi lui andrà a New York e saremo costretti a stare separati per chissà quanto tempo...so anche che il tempo è imprevedibile, e che dall'oggi al domani potrebbero succedere un milione di cose che in questo momento non riesco neanche ad immaginare! Ma quando ho capito di essere innamorato di Kurt, quando l'anno scorso lo sentii cantare "Blackbird" e realizzai i miei sentimenti per lui... in quell'istante, ho anche capito che lui sarebbe stato la sola persona al mondo che avrei continuato ad amare per il resto della mia vita. >>

<< Intendi dire...>> lo interruppe nuovamente Cooper <<...che in quel momento tu hai capito che è Kurt il grande amore della tua vita?! >>
 
Blaine si morse un labbro e arrossì.
 
<< Sì. >> ammise un po' vergognosamente << E' così; io so che Kurt è la mia anima gemella, la sola persona che amerò per il resto della mia esitenza. E' sciocco, me ne rendo perfettamente conto... ma è così! Io...io non so spiegartelo, Coop! Non è qualcosa che si può definire concretamente, non vi è niente di razionale in tutto quello che sento; è così e basta. Io lo sento dentro di me, capisci? >>
 
Cooper annuì, il sorriso sul suo volto si fece più ampio e la sua mano passò affettuosamente fra i capelli del fratello, come faceva solitamente ogni volta che voleva dimostrare a Blaine tutta la sua solidarietà per qualcosa.
 
<< Lo capisco. >> rispose con voce morbida << E non lo trovo stupido, niente affatto! Anzi, trovo che sia davvero una cosa meravigliosa; che importa se sei troppo giovane?! Hai trovato l'amore Blaine, quello vero! Hai trovato una persona a cui donare tutto te stesso e che riserverà a te lo stesso trattamento, per sempre. Anche io penso che sia così, sai?! Anche io penso che tu e Kurt siate fatti per stare assieme per sempre, che abbiate ancora moltissime cose da dare l'uno all'altro e che niente al mondo potrà mai tenervi lontani! >>
 
Blaine abbozzò un sorriso e guardò suo fratello con aria di riconoscenza.
 
<< Davvero?! >>

<< Assolutamente sì! >> esclamò il maggiore dei due, sorridendo sempre più << A dire il vero, credo di essere anche un po' invidioso di te; insomma, tu hai incontrato il grande amore a diciassette anni e io ancora devo trovare il mio! A volte mi domando se esista davvero la donna giusta per me, da qualche parte. >>
 
Blaine posò gentilmente una mano sulla spalla di Cooper e sorrise.
 
<< Certo che esiste. >> rispose, con fare rassicurante << Devi solo avere pazienza! Anche io credevo che avrei dovuto aspettare chissà quanto tempo, poi invece è arrivato Kurt e mi sono dovuto ricredere. La donna giusta esiste, Coop; aspetta solamente il momento migliore per venire allo scoperto! >>
 
Cooper allargò ulteriormente il suo sorriso e abbracciò forte il fratellino, dandogli una serie di affettuose pacche sulla spalla.
 
<< Grazie, Blainey. >> rispose, con voce lievemente intaccata dalla commozione << Sei davvero un ragazzo meraviglioso. >>

<< Beh...ho avuto un ottimo modello a cui ispirarmi. >>
 
Cooper rise e solo dopo qualche istante si decise a rompere l'abbraccio, guardando Blaine dritto negli occhi, con una punta di orgoglio nel suo sguardo.
 
<< Ora smettiamola di giocare ai fratellini sentimentali. >> disse << Dobbiamo ancora trovare qualcosa di sensazionale per la tua sorpresa a Kurt! >>
 
Blaine sollevò le spalle, mentre un sorrisetto sghembo si faceva lentamente strada lungo le sue labbra.
 
<< A dire il vero, credo di averlo già trovato. >>
 
 

*
 
 

" Auditorium, fra cinque minuti. "

Non diceva altro quel misterioso messaggio che Kurt aveva ricevuto da Blaine quel giorno, subito dopo il suono della campanella che annunciava la fine delle lezioni mattutine.
Il giovane Hummel non sapeva davvero che cosa aspettarsi; lui e Blaine si erano incrociati appena quella mattina all'entrata, si erano salutati con un rapido bacio sulla guancia - c'erano troppe persone intorno per permettersi il lusso di un vero bacio sulle labbra - e con l'accordo di ritrovarsi all'ora di pranzo per andare assieme a mensa, senza aggiungere una sola parola o un ulteriore gesto.

Non avevano neanche minimamente accennato al fatto che quel giorno, il 15 marzo, cadesse la ricorrenza del loro primo anniversario, ricorrenza che per Kurt aveva un enorme valore e che - almeno, questo era ciò che aveva creduto sino a quel momento - doveva averne ugualmente per Blaine.

Eppure il giovane Anderson non si era affatto preoccupato di fargli gli auguri, nè di riservargli un trattamento speciale quella mattina, comportandosi come se quello fosse esattamente un giorno come tutti gli altri.

Ovviamente neanche Kurt ne aveva fatto parola, ma perchè avrebbe dovuto?! Se il suo ragazzo si era dimenticato una cosa tanto importante, per quale assurda ragione doveva essere proprio lui a ricordarglielo?! Naturalmente prima o poi gliel'avrebbe fatta pagare per questo, ma aveva deciso di prendersi tutto il tempo necessario per pensare al modo migliore per guadagnarsi la sua meritata vendetta, limitandosi così ad ignorarlo per il resto della mattinata.

Almeno, quelle erano le sue intenzioni fino a che non lesse quel messaggio.
 
Auditorium...che diavolo ci faceva Blaine in auditorium a quell'ora?! Kurt sapeva che le sue lezioni della mattina finivano un'ora prima rispetto a quelle del quarto anno, per cui il suo ragazzo doveva trovarsi lì già da diverso tempo; ma a che scopo?! Che stesse provando un numero e avesse bisogno del suo parere?! Non sarebbe stata la prima volta, in fin dei conti lo aveva già fatto qualche settimana prima per "Cough Syrup".

Certe volte Blaine sapeva essere davvero egocentrico, soprattutto quando si trattava di esibirsi in qualche nuovo numero.

Il giovane dagli occhi chiari si avviò verso l'auditorium a passo svelto, quasi trotterellando, per essere certo di arrivare lì non un minuto più tardi di quei dieci prefissati da Blaine. 
Una volta raggiunta la sua meta, però, Kurt non fu ancora in grado di risolvere quel mistero: l'auditorium era completamente vuoto e avvolto dal silenzio, sembrava quasi che nessuno vi mettesse piede da giorni, nonostante tutte le luci accese e gli strumenti disposti ordinatamente sul palco; il controtenore si guardò curiosamente intorno, nella speranza di scovare qualche indizio, ma niente riuscì a soddisfarlo.
 
<< Blaine? >> domandò allora, in tono lievemente spazientito << Blaine, dove sei?! BLAINE?! >>
 
Poi, improvvisamente, tutte le luci si spensero e l'intera sala rimase completamente al buio; il giovane Hummel si immobilizzò, i piedi ben piantati a terra e il cuore che dal petto rimbalzò fino alla gola, quasi in preda al panico. Detestava il buio, e Blaine questo lo sapeva molto bene! Se aveva deciso di fargli uno scherzo, ne aveva scelto uno decisamente di pessimo gusto.

Kurt fece per aprire bocca nuovamente e inveire contro Blaine - perchè in fin dei conti era sicuro che il suo ragazzo fosse nascosto da qualche parte, a ridere di lui - ma ad un tratto sentì una voce alle sue spalle, dai toni morbidi e soavi, intonare alla perfezione e senza l'ausilio della musica una melodia dolce e lenta, nonchè decisamente familiare alle sue orecchie.
 
 


The power lines went out and I am all alone
 But I don't really care at all, not answering my phone.
 All the games you played, the promises you made
 Could't finish what you started, only darkness still remains.
 
 
 


Kurt non potè fare a meno di sorridere nell'udire il suono della voce calda e baritonale di Blaine, che in quel momento lo cullava dolcemente sulle note di quella canzone, la loro canzone, la colonna sonora del loro primo bacio, del loro primo sguardo e sfiorarsi di mani da innamorati, del loro tutto. In un primo momento pensò di unirsi a lui, ma alla fine decise di lasciarlo continuare da solo, concedendosi così il piacere di ascoltare unicamente il suo meraviglioso e delicatissimo canto.
 
 

 
Lost sight couldn't see
When it was you and me
 
Blow the candles out, looks like a solo tonight
I'm beginning to see the light
Blow the candles out looks like a solo tonight
But I think I'll be alright
 
 




Kurt chiuse gli occhi e sospirò profondamente, mentre la voce alle sue spalle si faceva sempre più forte, segno che Blaine si stava lentamente avvicinando a lui; tuttavia, il giovane Hummel non si mosse, rimase semplicemente fermo al suo posto, immobile, ad ascoltare il suo ragazzo mentre continuava a cantare, il cuore che aumentava notevolmente il ritmo del suo battito e la testa che si faceva sempre più leggera, quasi fosse pronta a spiccare il volo da un momento all'altro.
 
 

 

Been black and blue before there's no need to explain
I am not the jaded kind, playback's such a waste
You're invisible, invisible to me
My wish is coming true, erase the memory of your face
 
Lost sight, couldn't see
When it was you and me
 
 


Kurt sorrise ampiamente.

Come poteva aver davvero pensato che Blaine si fosse dimenticato del loro anniversario?! Perchè era ovvio, in quel momento lui stava cantando quella canzone per loro, per celebrare in maniera speciale il loro anniversario, il momento in cui finalmente, dopo tante - troppe - lunghe tribolazioni, loro due erano diventati una coppia.

Il momento più bello della sua intera esistenza.
 
 


Blow the candles out, looks like a solo tonight
I'm beginning to see the light
Blow the candles out looks like a solo tonight
But I think I'll be alright
 
 
 

Blaine era ormai sempre più vicino, Kurt riusciva praticamente a sentire il suo fiato sul proprio collo, mentre la sua voce ancora perfettamente intonata si apprestava a raggiungere le ultime strofe, con un'intensità quasi struggente; era come se Kurt riuscisse a sentire in quelle note tutto l'amore che Blaine provava per lui e che, allo stesso modo, lui stesso nutriva nei suoi confronti.

Un amore forte e profondo, tanto da poter vincere qualsiasi ostacolo.

Tanto da poterli rendere entrambi invincibili ed invulnerabili.
 
 
 

One day you will wake up
With nothing but you’re sorries
And someday you will get back
Everything you gave me
 
 


Kurt si morse un labbro con forza, ma non si preoccupò minimamente di trattenere le lacrime.

Non ne sentiva il bisogno; ognuna di quelle lacrime rappresentava tutto ciò che lui sentiva per Blaine, tutto ciò per cui aveva lottato sin dal primo momento e che non mai a nessuno avrebbe permesso a nessuno di distruggere.  

Tutto era ancora così forte, come il primo giorno.

Dopo un anno, tutto era ancora come quando era incominciato e Kurt sapeva che le cose non sarebbero mai potute cambiare fra di loro; sapeva che lui e Blaine erano fatti per stare assieme, che si incastravano alla perfezione come i due pezzi di un puzzle, due piccole metà imperfette che, messe assieme, costruivano un'unica realtà perfetta.
 
 

 
Blow the candles out, looks like a solo tonight
I'm beginning to see the light
Blow the candles out looks like a solo tonight
But I think I'll be alright
 
 
 

Blaine cantò quell'ultima strofa con minore intensità, sfumando lentamente la voce fino a zittirsi del tutto, aspettando in silenzio una qualche reazione da parte del suo ragazzo, il quale era ormai completamente in preda alle lacrime e si mordeva con forza il labbro inferiore per non mettersi a singhiozzare, così da non rovinare quel magico momento.
 
<< Kurt.. >> mormorò dopo un po' il moro, dal momento che quel silenzio si stava protraendo un po' più del dovuto.

Kurt allora, in risposta, si voltò di scatto e si gettò fra le braccia del suo innamorato, scoppiando a piangere e lasciandosi andare del tutto, mentre lentamente - e in maniera del tutto incomprensibile, almeno per Kurt - le luci ritornavano ad illuminare la sala; Blaine avvolse interamente il controtenore fra le braccia e lo strinse forte, posando un tenero bacio sulla sua guancia.

<< Felice anniversario, amore mio. >> bisbigliò, senza staccare le sue labbra dalla pelle morbida e nivea di Kurt.

Il giovane Hummel tirò su col naso, lasciandosi sfuggire un ennesimo singhiozzo.

<< Io...tu... Blaine, accidenti! >> piagnucolò << Non dovresti farmi certe cose, sei ingiusto! >>

Blaine rise, avvinghiandosi ulteriormente al suo ragazzo.

<< E dire che avevo paura di non riuscire a sorprenderti. >> confessò << A quanto pare ci sono riuscito molto bene, non trovi?! >>

<< Blaine, ti supplico...non farmi piangere ancora di più! >> ribattè Kurt, facendo sprofondare il viso nel petto del moro << E' stato tutto perfetto, io.. io sono senza parole! >>

Si strinse a Blaine ai limiti del possibile, continuando a lacrimare e alternando singhiozzi e parole.

<< Ti amo. >> disse in un sussurro << Ti amo, ti amo, ti amo.. >>

Blaine lo interruppe, afferrando il suo viso fra le mani e posando dolcemente le labbra sulle sue, catturandole in un lungo e morbido bacio; quando le loro bocche si separarono, con un sonoro schiocco, Blaine poggiò la propria fronte contro quella di Kurt, continuando a tenere il suo viso fra le mani ed accarezzando gentilmente le sue guance umide con le dita.

<< E' stato un anno meraviglioso. >> bisbigliò << Il più bello della mia vita! Ma non è ancora finita: abbiamo ancora così tante cose da fare, da vivere e da condividere! Io voglio stare con te per sempre, voglio crescere al tuo fianco, imparare da te e con te, amarti fino a che no saremo entrambi vecchi e rugosi e avremo bisogno che qualcuno ci porti a spasso a braccetto, perchè saremo troppo stanchi e malandati per riuscire a farlo da soli. Non è ancora finita, Kurt; il nostro tempo assieme è appena cominciato!>>

A quelle parole Kurt ricominciò a piangere, gettandosi ancora una volta al collo del suo fidanzato e abbracciandolo forte, più di quanto avesse mai fatto prima di allora.

Sì, Blaine aveva ragione: non era ancora finita, la loro vita assieme era appena iniziata.

Non aveva alcuna importanza se erano ancora giovani, se in tutta la loro vita avrebbero dovuto affrontare gli ostacoli più insormontabili e se il loro amore sarebbe stato messo alla prova in tutti i modi possibili e immaginabili; alla fine, si sarebbero sempre trovati.

Perchè erano anime gemelle.

Perchè era scritto nel loro destino che avrebbero trascorso il resto della loro vita assieme.

Semplicemente, perchè si completavano a vicenda; ognuno come la tessera mancante del mosaico altrui.
  
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