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Autore: Sparrowhawk    15/03/2012    5 recensioni
[Adventure Time: daily life!]
«Oh, Fin, smettila di fare il melodrammatico.» disse ancora l’altra, scoppiando a ridere genuinamente «Jake! Aiutami anche tu! Convincilo a-»
«Mi dispiace, principessa, ma non ho nessuna intenzione di avere a che fare con Fin quando si tratta di aiutarlo ad entrare in acqua.»
Jake il cane si scrollò appena al ricordo dei pugni che gli avevano sconvolto il muso non troppo tempo addietro. Il suo caro amico impazziva velocemente se si aveva a che fare con l’oceano o con qualcosa di più grande di uno stagno.
«...tanto più che devo ancora finire di seppellire il corpo di Lady Iridella sotto alla sabbiolina fine di questa spiaggia.»
…e a giudicare da quanto Lady Iridella era grande, pensò Gommarosa, ci avrebbe certamente impiegato tutta la giornata.
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Tuffati!
Fandom: Adventure Time
Personaggi Primari: Finn; Marceline; Gommarosa; Jake
Rating: Verde
Genere: Comico; Slice of life; Generale
Altro: One-shot
Note: Mi mancava scrivere su Adventure Time e oggi, dopo essermi guardata almeno venti puntate tutte di seguito, non ho potuto fare a meno di postare qualcosina. Lavori vecchi che tornano a galla... Enjoy!

«No, no, no, no, no e ancora no ragazzi.»
Finn incrociò le braccia, falsamente serafico, dando le spalle ai compagni che, ancora una volta, stavano cercando di convincerlo a buttarsi in acqua. Ormai non aveva più molta paura dell’oceano – FALSO – ma siccome non aveva avuto modo di imparare a nuotare veramente, stentava a dimostrarsi incapace di fronte ai propri amici. Senza contare che lì, quel giorno, c’era anche la principessa Gommarosa.
Non esisteva che facesse una figuraccia davanti a lei!
«Andiamo Finn, cosa c’è di male nel fare il bagno?»
Fu proprio la dolce fanciulla, la quale per una volta aveva acconciato i suoi lunghi e gommosi capelli in una coda e stava indossando un delizioso completino rigorosamente rosato, a porgli quella domanda. Lui, senza avere il coraggio di guardarla in faccia, alzò le spalle.
«Niente.» rispose «Però non mi va lo stesso. Non possiamo giocare insieme qui, sulla spiaggia? La sabbia è asciutta, non ci rovinerà la messa in piega, è calda e ci puoi fare i castelli. Con l’acqua puoi fare castelli? Non credo proprio.»
«Oh, Finn, smettila di fare il melodrammatico.» disse ancora l’altra, scoppiando a ridere genuinamente «Jake! Aiutami anche tu! Convincilo a-»
«Mi dispiace, principessa, ma non ho nessuna intenzione di avere a che fare con Finn quando si tratta di aiutarlo ad entrare in acqua.»
Jake il cane si scrollò appena al ricordo dei pugni che gli avevano sconvolto il muso non troppo tempo addietro. Il suo caro amico impazziva velocemente se si aveva a che fare con l’oceano o con qualcosa di più grande di uno stagno.
«...tanto più che devo ancora finire di seppellire il corpo di Lady Iridella sotto alla sabbiolina fine di questa spiaggia.»
…e a giudicare da quanto Lady Iridella era grande, pensò Gommarosa, ci avrebbe certamente impiegato tutta la giornata.
Sospirò, dunque, rassegnandosi.
«Non c’è proprio nessuno disposto a darmi una mano?» chiese, più a se stessa che ad un vero e proprio interlocutore.
«Ci sono io, dolcezza.»
Al suono di quelle parole, sia lei che Finn si girarono di scatto, ritrovandosi subito di fronte Marceline. Come al solito si nascondeva sotto ad un ombrello quando usciva alla luce del sole e, nascondendo le braccia sotto a dei lunghi guanti chiari, si era assicurata di non esporre neanche un centimetro di pelle alla luce ultravioletta. La videro ghignare, neanche avesse appena detto chissà che cosa di divertente.
«Tu…? E perché mai dovresti aiutarmi, sentiamo…»
«Certo che mi deludi, principessina.» ribatté Marceline, sentendosi offesa per la mancanza di fiducia che quella ragazzina ostinata le proponeva sempre e comunque «Dopo tutto questo tempo ancora non credi alla mia bontà d’animo?»
«Proprio perché ti conosco da tempo trovo impossibile credere in una cosa del genere.»
«Vi ho mai fatto del male?»
Finn fece per aprire la bocca, ma la vampira lo zittì, veloce come una saetta.
«Comunque» continuò «ho sentito che hai bisogno di una mano per insegnare a nuotare al nostro grande eroe.»
Il ragazzo in questione gonfiò un poco le guance. Non gli piaceva come Marceline sottolineasse sempre in modo strano quel “grande eroe”. Appariva simile ad un insulto certe volte.
«Gommarosa non ha bisogno di aiuto, perché io non ho nessuna intenzione di tuffarmi in acqua, ergo te ne puoi andare e tornartene a torturare psicologicamente elfi, gnomi, nani, vecchiette o qualsiasi creatura di O tu stessi torturando psicologicamente prima di venire qui!»
«Su su, eroe, non fare la femminuccia.»
«Io non sto facendo affatto la femminuccia!» proruppe lui, diventando tutto rosso.
«Invece sì, Finn l’avventuriero è una femminuccia che non sa nuotare e ha paura di tutto, ho ho ho!»
«Non sono una femminucciaaaaaaaaaa!»
Corse verso l’acqua e quella ‘a’ rimase pronunciata per tutto il tragitto dalla loro postazione, sotto agli ombrelloni colorati, fino al batti-asciuga. Poi, come era evidente e come le due giovani si erano aspettate, si tramutò in un vero e proprio urlo di terrore mentre tornava indietro di filato con la coda tra le gambe.
Ansimò, incapace di fare altro, riprendendo fiato piano piano.
«…va bene. Forse un po’ di paura mi è rimasta.» asserì infine «Ma non sono una femminuccia!»
«Certo che non lo sei Finn, tutti noi abbiamo paura di qualcosa. È un reazione perfettamente normale per un essere vivente, per quanto illogica.»
Gommarosa sapeva sempre dire la cosa giusta e con una dolcezza infinita. Il cuore di Finn si riscaldò non appena udì queste adorabili parole.
«Io ho una soluzione a tutto questo.» ripeté la Regina dei Vampiri, decisa a riconquistare l’attenzione di tutti.
«Tu sai nuotare, Marceline?»
«Ovviamente. Io so fare tutto.»
«Non avrei mai detto che una capellona come te amasse l’acqua.»
«Cara la mia chewin-gum, si da il caso che io sappia nuotare come un pesce e che mentre io percorrevo i grandi mari di Ooo a nuoto come una subacquea, tu ancora ti succhiavi il pollice nella culla.»
«Aspetta un secondo, Marceline.» Finn interruppe le due prima che potessero litigare e, sgranando gli occhi ingenui, si affrettò a chiedere una spiegazione «Stai cercando di dirmi che hai percorso i mari di O nuotando sul fondale?!»
«Chiaro! Sai cosa ci vuole!»
«Fin-tastico! Insegnalo anche a me, dai!»
«Ok, va bene.»
La vampira lo prese sotto braccio, conducendolo verso il pontile poco distante. Una volta arrivati là sopra, si mise dietro di lui affiancando la Principessa Gommarosa che, dal canto suo, appariva alquanto scettica circa le sue capacità di insegnare a qualcuno un alcun che.
«Bene Finn, dovrai fare tutto quello che ti dico.»
«Ok, mio capitano!»
«Sgombra la mente.»
«Mente sgombrata.»
«Piega le gambe.»
«Gambe piegate.»
«Metti le braccia davanti alla testa.»
«Braccia davanti alla testa.»
«Sbilanciati in avanti…»
«Mi sbilancio in avanti-waaaaah!»
Dopo avergli dato un sonoro calcione, Marceline si godette la scena di Finn che annaspava e si agitava fra le onde dell’oceano. Rise appena, sentendo vicino a sé la principessa sbuffare.
«Marceline, tu mi hai preso in giro!»
«Niente affatto, Finn, io…»
«No, niente scuse, hai deliberatamente attentato alla mia vita…di nuovo
«Sì, ma vedi Finn…»
«Stavolta non ti perdono. E sappi che se morirò, il mio fantasma di perseguiterà in eterno, e non ti lascerà mai in pace, e ti darà fastidio giorno e notte e-»
«Finn caro, guarda che stai perfettamente galleggiando.»
Sentendo Gommarosa ridacchiare, si dovette rendere conto del fatto che, effettivamente stava galleggiando. E senza alcuna fatica, per giunta.
«Oh.»
«Anche i neonati sanno nuotare, è una cosa naturale per chiunque. Bastava farti concentrare su dell’altro.» biascicò Marceline, biasimandolo cono lo sguardo per ciò che le aveva detto. «Bene, il mio dovere l’ho fatto. Per oggi ho finito con gli atti da buona samaritana…»
«Aspetta! Devi ancora dirmi come fare per nuotare sui fondali!»
La Regina dei Vampiri si fermò, rise fra sé e sé e tornò a girarsi verso di lui.
«Io di solito mi immergo e non ho problemi.» disse.
«Ma allora è facile!»
Finn si immerse, tutto sorridente, e quando Gommarosa notò il ghigno sul volto della compagna la fissò con discreta rassegnazione.
«Marceline…tu sei un vampiro e non respiri neanche. Mi sembra ovvio il motivo per cui hai potuto percorrere i fondali di O senza problemi.»
L’altra rise.
«Vediamo quanto ci metterà Fin a giungere a questa conclusione!»
  
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