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Autore: Lucia_Kstew    15/03/2012    4 recensioni
Allora sono nuovamente qui con una nuova storia.
Non ha una trama concreta ecco.
Però ho un pò di idee.
Micheal, ex ragazzo di Kristen è morto a causa di un incidente stradale.
Ma lui non sapeva ancora che dentro la sua amata stava crescendo una vita, ed è questo il senso di colpa più grande di Kristen, non tanto il fatto che dopo 7 mesi la morte del fidanzato lei si innamora di Robert; un ragazzo per bene che s'illumina quando la vede.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ahhh nuovo capitolo. L'ho scritto in non so quanto tempo, pochissimo, perciò scusatemi se fa schifo!
Niente sono tornata dalla Francia, è stata una bella esperienza si, ma non vedevo l'ora di tornare a casa.
Sono felice per le recensioni, anche se poche ma...meglio di niente.
Mi ha fatto davvero piacere.
Spero che continuiate a recensire!
Un bacione.




Pov Kristen
 
“ Sei pronta, cioè ti sei preparata psicologicamente?”
 
“Robert, seriamente ti sembro una pronta? Non sarò mai pronta. Neanche per il secondo credo” rivolse il volto verso il basso e sorrise.
 
“ Dai, cosa c’è da ridere adesso?”
 
“ Hai intenzione di avere un altro figlio?”
 
“ Si, perché? C’è qualcosa di male?” domandai stupefatta e anche un po’ turbata.
 
“ No no, niente di strano, solo che… ecco dopo quello che è successo pensavo che non te la saresti più sentita di avere un’altra storia. Mi hai detto questo un po’ di tempo fa, giusto?”
 
Rimasi in silenzio per qualche minuto, pensando realmente a come le cose si possano evolvere in così poco tempo. Ma la cosa che mi lasciava perplessa era il fatto che lui in questo periodo non si sia accorto del fatto che io sia completamente persa di lui.
E non avevo mai pensato al fatto che forse, lui non provi la stessa cosa.
 
La paura di un rifiuto mi travolse da capo a piede. Possibile che sia stata così stupida da non pensarci prima?
Una catena di pensieri mi attraversò improvvisamente la mente, e si aggiunse anche la paura del suo comportamento con me… nel senso che..
 
E  se lui provasse solo pensa e compassione per me?
 
Se lui si sentisse obbligato a fare questo per me?
 
Se lui mi sta accanto solo perché magari è una buona persona e mi sta accanto perché sa per certo che sono completamente da sola?
 
Rabbia, paura, rancore, tristezza, frustrazione.
 
Sensazioni mai provate tutte insieme, sensazioni che mi fecero irrigidire e rabbrividire.
 
Un senso di disprezzo improvviso mi colse di soppiatto, di disprezzo verso di lui.
 
Odiavo il momento in cui la mia mente iniziava a farsi viaggi mentali senza un buon fine.
 
Odiavo semplicemente quando il mio ottimismo atterrava, e a decollare era il pessimismo.
 
Odiavo la paura che mi attraversava le gambe e le mani fino a farle tremare.
 
Odiavo anche il fatto di sentirmi improvvisamente sola, come se non ci fosse nessuno per me, come se qualcuno mi stava vicino solo per il fatto che amava far del male.
 
Ma Robert non era così, no  lui non era assolutamente così.
 
O forse non volevo che lo fosse.
 
E se mi ero solo immaginato un Robert che non esiste?
 
In fondo lo conosco da pochissimo tempo.
 
Basta Kristen
 
BASTA.
 
Molto probabilmente odiavo anche me stessa, perché non ero mai riuscita a vivermi intensamente le cose, le esperienze… le persone.
 
Odiavo anche le persone – persone  tipo mia madre-  che mi dicevano “ cos’hai da perderci infondo?”
 
Cos’ho  da perderci?
 
Ho  da perderci lui, mamma.
 
Si perché ho paura di conoscere veramente le persone.
 
Ho paura di esplorarle.
 
Ho paura di scoprirle.
 
Di scoprire il loro cuore, la loro mente.
 
E questo perché avevo paura di essere delusa, di non arrivare alle mie aspettative. Ed è proprio per questo motivo che  mi costruivo i film sulle persone, cercavo di immaginarmele sempre rose e fiori.
 
Ma rose e fiori non è nessuno.
 
 E avevo paura che non lo fosse nemmeno Robert.
 
Avevo paura di aver montato un film anche su Robert.
 
“ Ehi stella? Tutto ok? Ho detto qualcosa che non va? Scusami non volevo…”
 
Il suo sguardo si spense improvvisamente.
 
Ero sempre stata una persona schietta, che non aveva paura di rivelare i suoi sentimenti.
E proprio  dalla mia schiettezza è nata la storia  con Micheal.
 
Ma in questo momento ero combattuta con me stessa e i miei sentimenti.
 
Perché avevo paura di sbagliare, avevo paura di rovinare quell’amicizia intensa.
 
Avevo paura che per lui fosse solo amicizia.
 
E mi conosco fin troppo bene, e conoscendomi posso dire che non potrei mai accettare un rifiuto… non da lui. E conoscendomi posso ancora dire che probabilmente inizierei ad odiarlo, inizierei a disprezzarlo, a non volerlo nella mia vita.
 
Kristen, è sempre meglio una ferita che un rimpianto.
 
Kristen, è sempre meglio una brutta certezza che un eterno dubbio.
 
Robert… davvero non ti sei mai accorto di niente?”
 
“ Accorto di cosa? Non ti seguo Kristen”
 
Come immaginavo le lacrime iniziarono a rigarmi il viso.
 
“ Robert io.. io mi sto odiando, io sono combattuta con me stessa. E sai perché? Lo sai?”
 
“No Kristen, non lo so spiegamelo per favore”.
“Io, io mi odio perché è passato così poco tempo da quando Micheal non c’è più. È passato così poco tempo da quando ci conosciamo… è passato così poco tempo e io sono già persa di te. E ho paura che non sia la stessa cosa per te, ho una fottuta paura che io rimanga sola. Ho una paura cazzona, perciò per favore non mi deludere”.
 
 
POV ROBERT
 

Le sue parole rimbombavano nella mia testa fino a provocarmi un dolore assurdo.
Era assurdo perché non sapevo affatto come comportarmi.
 
Era mia amica.
 
Le volevo bene, o forse di più.
 
Ma avevo paura.
 
Avevo paura perché era una  situazione complicata, incasinata più che altro. E non sapevo cosa fare in una situazione del genere.
 
Lei era incinta.
 
Lei era sola, diciamo.
 
Lei doveva essere amata.
 
Io l’amavo, forse.
 
Ed erano tutti quei “ forse” che mi incasinavano la mente perché io non sapevo come si amava, non avevo mai amato.
Non sapevo come mantenere lei e sua figlia.
Non sapevo se sarei stato un buon ragazzo o un buon padre.
 
Avevo imparato a conoscere Kristen dai piccoli gesti, dai piccoli sguardi e dalle piccole attenzioni.
Lei era perfetta davvero perfetta. E non sapevo quanto potevo essere perfetto io per lei.
Con lei mostravo sempre il lato da bravo ragazzo, il ragazzo gentile, che sa amare, che sa volere bene.
Ma non era davvero così, io non ero così.
Purtroppo, a volte capita che nella vita, alcune situazione o alcune persone portano a cambiarti e tendi a diventare la persona che non vuoi essere.
Conoscevo Kristen da poco tempo, ma sentivo che con lei… con lei  era diverso.
 
Lei era diversa.
 
Non era come tutte quelle ragazze che avevo conosciuto a Londra.
 
E non sarebbe stata una storia come quelle che avevo avuto a Londra.
 
Ed avevo paura proprio di questo.
 
Di una Storia, di stabilità, avevo paura di amare e lasciarmi amare.
 
Perché dopo un po’ ci si abitua a quelle storielle da una notte e via, ci si abitua a fare il cazzone con tutte, ci si abitua anche a non trovare una persona accanto il giorno dopo.
 
Ci si abitua a tutto.
 
Ci si abitua, ma non lo si vuole davvero.
 
Le persone si abituano alle situazioni, si abituano alle persone. Le persone tendono ad… ad accettare  una persona che magari non  ti vuole per quello che sei, si abituano perché hanno paura di perderle.
Le persone si abituano alle situazioni, perché ormai sono sicure che il loro destino è quello… magari sono destinate a soffrire, pensano.
Ed è questo lo sbaglio che si fa.
 
Ed è questo lo sbaglio che ho fatto.
Mi sono abituato a soffrire, a sopportare le situazioni pesanti solo perché mi sentivo debole e solo e indifeso.
Ho cercato di abituarmi alle parole forti, a una vita non andata molto bene perché arriva quel momento che le persone a cui tieni di più se ne vanno.
Arriva quel giorni in cui ti ritrovi davvero solo e indifeso e capisci realmente che sei nella merda, che sarai costretto a una vita che non è quella che vorresti.
E tu non puoi fare niente, perché sei troppo piccolo per reagire, per importi a qualcuno.
Ed ero davvero molto piccolo quando i miei sono morti e sono stato costretto a una vita non troppo facile con mio zio.
Ero troppo piccolo per impormi a lui, ero troppo piccolo per  riuscire a fare qualcosa di utile, a dire basta.
E l’unica cosa in cui riuscivo bene era piangere, piangere per il dolore di una perdita troppo forte.
Piangere perché mi sentivo perso.
 
E capivo Kristen, la capivo più di qualsiasi altra persona al mondo.
Perché so come ci si sente a perdere una metà della tua vita e del tuo cuore.
So come ci sente nel momento in cui capisci che l’unica cosa con cui puoi convivere è il dolore.
E capisco anche i suoi sensi di colpa, perché so come ci sente nel sentirsi una merda perché non sei riuscito a dire le cose importanti alle persone importanti, non sei riuscito a dire un “ ti voglio bene” o un “ grazie”.
 
Sono così gli esseri umani. Rimandano tutto.
 
“C’è tempo” dicono. Ma no, il tempo non c’è perché la vita è come una clessidra, il tempo vola, il tempo ti scappa.
E non ci stai mai attento a ‘sta clessidra perché pensi che la sabbia  ci metterà troppo tempo a passare dall’altro lato, e quando meno te l’aspetti gli ultimi
granelli cadono dall’altra parte e lì finisce tutto. E non puoi avere neanche il tempo di respirare, di provare a dire qualcosa perché il tempo è finito e non puoi più fare niente.
 
Perciò non date tempo al tempo, sbrigatevi a fare qualcosa, sbrigatevi a dire qualcosa.
 
Reagite.
 
Amate.
 
Restate nella vita di qualcuno.
 
Non abbiate paura di sbagliare, di non farcela. Quel qualcuno non ci potrà più essere domani.
 
Dite spesso ti amo.
 
Date certezze, sicurezze.
 
Le persone non aspettano.
 
Il tempo non aspetta.
 
Fate le vostre esperienze, vivete in pieno ogni singolo gesto.
Non pensate troppo alle cose, agite.
Non prendete tempo, concludete.
Non aspettate, andate.
Non camminate, correte.
 
Correte più che potete, fate la vostra corsa più bella, correte negli attimi della vostra vita.
 
Nel percorso incontrerete quelle pietre invisibili, ma anche quelle grosse che vi faranno cadere.
Ed è giusto cadere, ma rialzatevi,
 
Sempre.
 
 
Non disperatevi, ci saranno problemi sì! Ma i problemi esistono per essere risolti. Non c’è problema che non venga risolto. Anche i più difficili hanno una soluzione, anche se sarà difficile da trovare voi provateci.
 
C’è sempre una soluzione.
 
Correte ancora e ancora, e quando troverete quella porta che segna la fine della vostra corsa, che segna l’arrivo e la vittoria; sorridete perché in quel momento avrete la certezza di aver vinto e di avercela fatta.
 
Avrete la certezza di aver vissuto.
 
Avrete la certezza di essere caduti e di esservi rialzati.
 
Avrete la certezza di aver sudato molto ma di avercela fatta.
 
Avrete la certezza di aver sbagliato e imparato.
 
Avrete la certezza di aver avuto paura e di averla superata intelligentemente.
 
E quando vedrete quella porta e accanto a voi ci sarà una persona – quella persona che vi ha accompagnato per tutto il cammino- sarete davvero convinti che non siete mai stati soli, anche quando vi siete sentiti abbattuti e persi.
 
Perciò Robert basta avere paura.
 
Basta con le pippe mentali.
 
Amala.
 
Vivila.
E varcherete quella soglia insieme.
 
“ Ecco lo sapevo, scusa Robert, scusa davvero. Ora è meglio  che io vada” la voce debole di Kristen mi fece riprendere dal mio monologo interiore.
 
Si alzò dalla panchina e cominciò a dirigersi verso l’altra parte della strada.
 
“ Aspetta Kristen!” le urlai e si voltò di scatto.
 
I suoi occhioni verdi erano due lampioni che illuminavo il cielo buio, ed era sorprendete l’effetto che avevano su di me.
 
 Era strano l’effetto che lei aveva su di me.
 
“ Vieni qui, per favore” la implorai gentilmente.
 
“Rob, non ha senso, ho già capito tutto ed è ok. Non ti preoccupare”
 
“ Cos’hai capito eh? Non ho nemmeno parlato, perciò lasciami spiegare per favore. Vuoi venire qui, vicino a me?”
 
“ Va bene” sorrise debolmente posando la sua mano sul pancione.
 
“Kristen non sono bravo in queste cose ma, ok. Allora io non ho intenzione di deluderti e questa è una situazione difficile, davvero difficile per me.
Io dal primo giorno che ti ho vista sono completamente andato per te, per i tuoi occhi ma ti vedevo distante, fredda e chiusa dentro di te e si vedeva che stavi male ma non sapevo perché e giuro che morivo a vederti cosi; poi ci siamo conosciuti e ho capito il motivo del tuo dolore e ti ho capita sin dall’inizio perché so come ci si sente a perdere una persona importante, lo so perché ci sono passato anche io e scusa se non te l’ho mai detto ma è difficile aprirmi. Sono venuto qui a LA per cambiare vita, per smetterla di fare lo stronzo e cercare una persona con la quale condividere tutto, sei arrivata tu. Ma ho una fottuta paura di sbagliare, di non essere all’altezza e poi aspetti anche un bambino e non so se sono in grado di essere un buon fidanzato e un buon padre. Non so amare, ma ho capito in quell’attimo di silenzio che bisogna provare per sapere, bisogna sbagliare per imparare. E io voglio imparare ad amare qualcuno, ad amare te. Perché sei una persona fantastica e ti chiedo scusa se sbaglierò, perdonami già da adesso. Ma voglio provarci, voglio imparare ad amare.”
Mi fermo e respiro pesantemente.
 
“ Wow Pattz, prendi fiato” rise con gusto.
 
“ si ecco non ho mai fatto un discorso tutto ad un fiato perciò…”
 
“ impareremo a conoscerci Rob, impareremo ad amarci e a capirci, ma dobbiamo provarci. Anch’io ho una fottuta paura che possa rimanere fregata, delusa e quant’altro ma…”
 
“ lo scopriremo solo vivendo, giusto?”
 
“ Giusto” sorrise.
 
“ Oddio non mi ci vedo proprio in queste cose, mi fa strano”
 
“ Sai apparentemente non sembri così “incapace di amare” cioè non so, io vedevo il modo in cui mi guardavi e sembrava che eri il ragazzo perfetto, il modo in cui guardavi il pancione… trasmettevi un’ enorme dolcezza”. Abbassò lo sguardo imbarazzata e anche un po’ triste.
Non si aspettava questo me?
 
“ Non so perché, non so. Non mi ritengo un tipo dolce, e poi io amo i pancioni” dissi sorridendo. Era la verità.
 
“In ognuno di noi si nasconde un lato che non abbiamo mai mostrato”.
 
“ Io credo che non mi ritengo così solo perché qualcuno voleva che io fossi così. A Londra, tutti mi conoscevano come lo stronzone ambulante e lo ero davvero. Diciamo che stavo vivendo una situazione un po’ difficile ecco, come ti ho già detto sono venuto qui per ritrovare il vero me stesso”.
 
“ Mi piace il vero te stesso allora”
 
Era incredibile come ogni sua singola parole riuscisse a smuovermi qualcosa dentro. Era una sensazione provata quasi mai, era una bella sensazione.
Sentivo che era arrivato il momento della vera svolta.
Sentivo che la svolta era con lei.
 
Non me lo sarei mai aspettato ti ritornare un ragazzo normale, un ragazzo che non pensa solo al sesso.
Staccarmi da Londra, dai miei “amici”, da tutte le cose che mi portavano ad assumere l’atteggiamento da Robert-sonounostronzo- Pattinson, stava portando cose concrete nella mia vita.
Stava portando sensazioni che non avevo mai sentito.
Stava portando amore, quell’amore mai ricevuto. E avevo voglia di essere una persona migliore, sicura di sé e del suo essere.
 
Presi la mano di Kristen e la portai verso di me, le baciai la fronte e le carezzai i capelli.
Iniziammo a camminare sui viali di Los Angeles, con la leggera brezza che scompigliava i capelli.
Il viale alberato ci faceva strada verso una nuova corsa.
 
Sarebbe stata una nuova corsa.
 
Difficile sì, ma sarebbe stata insieme a lei.
  
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