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Autore: Marziolin    15/03/2012    9 recensioni
"- E come pensi di trovarlo un ragazzo nel giro di… cinque ore?- domandò Jeff, dando un’occhiata all’orologio da polso e poggiando poi una mano sulla spalla di Nick.
- Non lo so, sono nella merda!
- Andiamo, non è così tragica! Potresti dire che il tuo ragazzo era impegnato o…
- … o trovare qualcuno disposto a far finta di essere il mio ragazzo per una sera- concluse al suo posto Nick, lanciando un’occhiata leggermente inquietante a Jeff.
- Perché mi guardi così?
Nick si schiarì la voce, girandosi verso di lui, mettendogli entrambe le mani sulle spalle, per poi guardarlo con uno sguardo incredibilmente serio.
- Jeff, esattamente, quanto ci tieni a passare il test di Storia…?"
[Nick/Jeff]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval | Coppie: Nick/Jeff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blame it on the brother



Nick sbuffò, buttandosi di peso sul divanetto della sala canto mentre Jeff afferrava al volo uno dei libri poggiati accanto a lui.
- Stai un po’ attento! Lunedì ho il compito di recupero di Storia e, se non lo passo, addio Warbler. Se mi rovini gli appunti sono fottuto.
Nick rise leggermente, passandosi una mano sulla faccia.
- Rilassati, è ancora venerdì, ce ne hai di tempo.
- Non sono un secchione come te, Mister E’– Tutto – Facile– lo incalzò Jeff, prendendo un quaderno tra le mani, per poi sbatterglielo sulla testa.
- Ah no?
- No. A questo mondo c’è anche chi deve studiare, per passare un test… e vista la mia media attuale, direi che tre giorni non mi bastano per essere pronto.
Il ragazzo stava per ribattere quando la suoneria del suo cellulare si espanse nell’aria, interrompendo la conversazione.
- Ehi, mamma!- esclamò Nick, sorridendo istintivamente.
Jeff si lascò andare a una leggera risata, prendendo in giro l’amico per l’euforia con cui aveva risposto al telefono.
- Una cena? Oh, certo- continuò Nick, annuendo, per poi alzarsi e iniziare a camminare per la stanza.
- La sua ragazza? E da quando in qua quel cretino ha una ragazza…? Sì, scusa, lo so che è mio fratello- rispose, mentre afferrava un cuscino da tirare a Jeff, ancora seduto sul divano e intento a fargli il verso.
- Cosa vuole? Ok, passamelo.
Jeff lo fissò, domandandogli con chi dovesse parlare.
- Mio fratello- rispose Nick, alzando gli occhi al cielo.
- Ehi, Daniel! Se porto qualcuno? Non credo di… non è assolutamente vero che nessuno mi sopporta!- sbottò Nick, lasciandosi cadere nuovamente sul divano, vicino a Jeff.
- Va bene, porterò qualcuno. Sì, il mio ragazzo, idiota.
- Il tuo cosa?- sussurrò Jeff, interrotto subito da un eloquente gesto di Nick.
- Ci vediamo sta sera, stammi bene- concluse Nick, attaccando subito dopo.
- Questa me la spieghi, adesso!- esordì Jeff, trattenendosi dal ridere in faccia all’amico che al momento sembrava essere il ritratto della depressione.
- E’ tutta colpa di Daniel! E’ sempre colpa sua! Porta a casa queste ragazze strafighe e mamma le adora! Ed io sembro sempre il fratellino sfigato che non riesce a trovare un ragazzo!- protestò Nick, buttando la testa all’indietro.
- E come pensi di trovarlo un ragazzo nel giro di… cinque ore?- domandò Jeff, dando un’occhiata all’orologio da polso e poggiando poi una mano sulla spalla di Nick.
- Non lo so, sono nella merda!
- Andiamo, non è così tragica! Potresti dire che il tuo ragazzo era impegnato o…
- … o trovare qualcuno disposto a far finta di essere il mio ragazzo per una sera- concluse al suo posto Nick, lanciando un’occhiata leggermente inquietante a Jeff.
- Perché mi guardi così?
Nick si schiarì la voce, girandosi verso di lui, mettendogli entrambe le mani sulle spalle, per poi guardarlo con uno sguardo incredibilmente serio.
- Jeff, esattamente, quanto ci tieni a passare il test di Storia…?
 
 
- Per l'appunto, quando e come ci saremmo messi insieme, io e te?
Nick si voltò due secondi, per poi portare nuovamente lo sguardo sulla strada. Erano già più di quaranta minuti che guidava per raggiungerecasa dei suoi, e in tutto il tempo non aveva fatto altro che alternare lo sguardo tra la strada e il ragazzo seduto accanto a lui.
- Non lo so… non molto direi, visto che questa estate non gli ho mai parlato di noi.
- Noi, eh?- domandò Jeff, ammiccando.
- Sai cosa intendo, idiota!- rispose Nick, ridendo.
- Quindi… abbiamo sette mesi a disposizione tra cui scegliere. Io direi per  metà Settembre… 
Nick sorrise, esortandolo a continuare.
- Adoro le giornate di sole! Magari potevamo aver fatto una gita con i ragazzi da qualche parte, e magari poi esserci baciati sotto un albero, oppure mentre facevamo un giro in barca! Adoro le barche, sarebbe stato molto… ok, scusa, corro troppo.
Il ragazzo rise, cambiando la marcia e accelerando leggermente.
- Non ti facevo un tipo così romantico, Jeff!
Il ragazzo lo ignorò, rispondendo solamente con un leggero grugnito di disapprovazione, allungando poi una mano per alzare il volume della radio e iniziando a canticchiare, seguito poco dopo da Nick.
- Credi che mi faranno molte domande? Avremmo dovuto metterci d’accordo! Come potrebbero credere che stiamo insieme? E se dovessero chiedermi perché mi sono innamorato di te? Lo sai che non sono bravo a improvvisare!
- Ehi, respira!- lo interruppe Nick, svoltando a destra e rallentando per percorrere un vialetto sterrato. – Siamo migliori amici da tre anni, in pratica mi conosci più tu di mia madre, non c’è nulla di cui devi preoccuparti. L’unica cosa che devi fare è sorridere e, se qualcuno te lo chiede, dire che mi adori e che sono un ragazzo fantastico. E per quanto riguarda il fattore “amore”… dubito che qualcuno possa chiederti una cosa del genere, non al primo incontro.
Jeff annuì, aspettando che Nick parcheggiasse per scendere dalla macchina.
- Aspetta, primo incontro? Vuoi dire che ce ne saranno altri?
- Potrebbero. E tu non vorrai lasciarmi già, no? Ci siamo appena messi insieme!- lo prese in giro Nick, accorgendosi poi del reale nervosismo di Jeff.
- Sta tranquillo- esordì Nick, affiancando il ragazzo, per poi fermarsi davanti alla porta dell’abitazione, senza bussare né aprire.  – Mia madre ti adorerà. Ha sempre avuto un debole per i ragazzi biondi e incredibilmente adorabili- aggiunse poi, facendogli l’occhiolino e allungando le mani verso il colletto della camicia del ragazzo per aggiustargli la cravatta.
Jeff arrossì, portando una mano al collo per allontanare quella del ragazzo prima di andare in iperventilazione, quando la porta di casa si aprì, rivelando un ragazzo poco più alto di Nick che fissò con un sorrisetto divertito le mani quasi intrecciate dei due ragazzi.
- Mamma! Nick e il suo ragazzo sono arrivati!- urlò poi, voltandosi verso l’interno della casa, spostandosi di lato per permettere ai due ragazzi, i quali avevano già provveduto a separare le proprie mani, di entrare.
- Ehi, Daniel- salutò Nick, abbracciando brevemente il fratello – lui è… bhè, lui è Jeff.
- Il famoso Jeff!- rispose il ragazzo, facendo passare un braccio intorno alle spalle del ragazzo, trascinandolo all’interno della casa.
- Oh, abbiamo così tanto da dirci, io e te!
Nick sospirò, camminando accanto al fratello e a Jeff, che ancora non aveva detto una parola.
- Non traumatizzarmelo, Dan. Ci terrei a riportarlo alla Dalton tutto intero… e senza traumi psicologici, possibilmente.
- Non mi assumo nessuna responsabilità a riguardo, nanerottolo.
- Non ti preoccupare Nick, penso di riuscire a tenerlo a bada- rise Jeff, mentre varcava la soglia del salotto insieme ai fratelli Duvall.
- Dici, biondo?
- Assolutamente.
Nick sospirò, passandosi una mano tra i capelli.
- Cerca solo di evitare di farmi tornare alla Dalton single- disse, passando una mano attorno al fianco del ragazzo, sorprendendosi nel sentirlo sussultare.
- Respira, andrà tutto bene- aggiunse poi, chinandosi leggermente verso Jeff per sussurrargli queste parole all’orecchio e lasciandogli poi un leggero bacio sulla guancia.
- Vedi di farmi prendere almeno una B+ al test di Storia, Nick. Me lo devi.
Nick rise, approfittando del momento per stringersi ancora un po’ a Jeff, che gli sorrise di rimando.
- Ehi, mamma- chiamò poi, avvicinandosi a una donna in piedi vicino al buffet – ti presento Jeff, il mio ragazzo.



Seduto su una poltrona accanto al camino spento, Jeff sorrise nel vedere Nick avvicinarsi, due bicchieri pieni stretti tra le mani.
- Che ne dici Daniel, me lo lasci per un po’ o devo iniziare a essere geloso?- domandò il ragazzo, sedendosi sul braccioloaccanto a Jeff, che gli sorrise afferrando il bicchiere.
- Non lo so. Per essere carino è carino, ma visto che non ha fatto altro che arrossire e parlare di quanto tu sia fantastico e adorabile, e aggettivi che mi rifiuto di ripetere in mancanza di una vagina, non credo di avere molte possibilità- rispose Daniel, allontanandosi per raggiungere la sua ragazza, intenta a chiacchierare con sua madre.
- Mi piace tuo fratello- convenne Jeff, mentre Nick gli si stringeva contro.
- Ripeto, devo essere geloso?- lo incalzò, passandogli una mano tra i capelli biondi.
- Potresti, sì- gli diede corda Jeff, accorgendosi poi della mano di Nick che accarezzava lentamente qualche ciocca bionda. – Che cosa staresti facendo?- domandò poi, restando immobile.
- Sono o non sono il tuo ragazzo? Mia madre ci sta guardando… non penserai mica che ti possa prendere a pugni in un momento del genere.
Jeff rise, rilassandosi.
- Certe volte lo fai.
- Solo quando te lo meriti- rispose Nick, appoggiando il mento sulla testa di Jeff, che si accomodò meglio sulla poltrona.
- E cosa dovresti fare, invece di prendermi a pugni?- domandò Jeff, voltandosi giusto il necessario per incrociare lo sguardo dell’amico.
- Non so- rispose Nick, avvicinando il viso a quello di Jeff – qualcosa che assomiglia a questo, credo- aggiunse, sporgendosi leggermente per posare un leggero bacio sulla fronte del ragazzo, intrecciando poi la sua mano a quella di Jeff.
- E poi sarei io il tipo romantico, Duvall?
- E non hai visto niente… se fossi davvero il mio ragazzo, ti vizierei dalla mattina alla sera.
- E come, Mister Romanticone?
- Qualcosa tipo… coccole di prima mattina, colazione a sorpresa a letto…
- Se vuoi due piccioncini avete finito di sussurrarvi porcate all’orecchio, io vi saluto che accompagno la mia ragazza a casa... e non so quanto potrò trattenermi, se capite il concetto- s’intromise Daniel, avvicinandosi a Nick e Jeff, accompagnato da una ragazza dai capelli rossi leggermente imbarazzata, che salutò con un gesto della mano.
- Noi non stavamo…
- La sua è tutta invidia, Nick. Tuo fratello sa che a differenza sua – che andrà in bianco – tu ed io combineremo qualcosa stasera.
Daniel sbuffò, dando una pacca sulla spalla ai due ragazzi, ora in piedi davanti a lui.
- Ci si vede, Nick. E Jeff… sei davvero molto meglio di quanto mi avesse raccontato Nick! Sono felice che vi siate messi insieme, sono secoli che ti muore diet…
- DANIEL!
- Ma come, avevi detto che non gli avevi mai parlato di me!- protestò Jeff, guardando Nick fulminare il fratello con lo sguardo.
- Beh, non come suo ragazzo, ma…
- Sparisci. Ora.
- Ho capito, me ne vado!
Daniel rise, cingendo il fianco della sua ragazza e allontanandosi dai due.
- Nick... ?- tentò Jeff, fissando gli occhi sulle guance incredibilmente rosse dell’amico.
- Possiamo parlarne quanto torneremo alla Dalton? Ti prego…
Il ragazzo lo ignorò, prendendolo per una mano e trascinandolo verso il guardaroba, ignorando le proteste di Nick.
- Si può sapere dove stiamo andando?
- Via da qui, possibilmente. Prendi il cappotto, salutiamo tua madre e ce ne andiamo.
- Ma perché?
- Tuo fratello ha appena spifferato che hai una cotta per me, Jeff, il tuo migliore amico, il ragazzo che sta fingendo di essere il tuo ragazzo… non ne dovremmo parlare?
- … non lasceresti correre nemmeno per una A al compito, vero?
- Nemmeno se mi facessi tutti i compiti fino alla fine dell’anno, Nick. E ora muovi quel bel culo che ti ritrovi e andiamocene- aggiunse Jeff, afferrando il cappotto dell’amico, infilandoglielo tra le mani a forza.
Nick sospirò, rassegnato.
- Ti odio, Jeff.
- Non secondo quello che dice Daniel, amico.
- Daniel ha anche detto che non hai fatto altro che riempirmi di complimenti e arrossire… non è che sei tu, che devi dirmi qualcosa, Jeff?- ammiccò Nick, prendendo in contropiede il ragazzo.
- Mi avvalgo della facoltà di non rispondere- rispose il ragazzo, sorridendo in maniera per niente rassicurante, avvicinandosi poi alla madre di Nick, intenta a dare direttive ai camerieri del buffet.
- Signora, la ringrazio per la splendida serata, ma ora io e Nick dovremmo proprio andare…- esordì il ragazzo, sfoggiando un’espressione adorabile.
- Di già? Va bene ragazzi, andate piano e fate attenzione!- rispose la madre di Nick, abbracciando prima il figlio e poi Jeff.
- Ciao,mamma!
- Arrivederci!- aggiunse Jeff, poggiando una mano sulla schiena di Nick, esortandolo a uscire.



- Allora… è stata una bella serata, no?- esordì Nick, camminando verso la propria macchina.   
– Peccato che non faccia ancora caldo, altrimenti avremmo potuto fare il tutto in giardino e…
- Nick?
- Uhm?
- Stai davvero parlando del tempo?
- Lo sto facendo?
- A quanto pare- ridacchiò Jeff, poggiando la schiena allo sportello della macchina, mentre Nick gli si metteva davanti, fronteggiandolo. –Ora, credo che tu debba dirmi qualcosa, o mi sbaglio?
Nick si schiarì la voce, piegando la testa all’indietro per rivolgere lo sguardo al cielo stellato.
- Cosa vuoi che ti dica? Mi pare che quel coglione di mio fratello si sia spiegato alla grande…
- Coglione? Amico, se non fosse stato per lui, ancora starei ad arrovellarmi il cervello, credendo di non avere la minima speranza con te!
- E con questo cosa vorresti dire?
- Voglio dire- disse Jeff, staccando la schiena dalla macchina, per poggiare le mani sui fianchi del ragazzo davanti a lui – che i coglioni qua, siamo solo io e te- aggiunse, avvicinandosi al volto del migliore amico.
Nick chiuse gli occhi, mentre le sue labbra entravano in contatto con quelle di Jeff, che sorrise automaticamente contro di lui.
- Ricordami di ringraziare Daniel, ti prego- sussurrò Jeff, sporgendosi per baciare ancora il ragazzo.
- Pensi a mio fratello mentre mi baci? Dio, allora devo davvero preoccuparmi!
- Non fare l’idiota… tuo fratello è fidanzato!
- E solo per questo preferisci me?
- Ovvio che no…- rispose Jeff – preferisco te perché così posso fare questo- disse, baciandogli la punta del naso, - questo- continuò, abbassandosi per baciargli il collo – o ancora questo- concluse, infilando entrambe le mani nelle tasche anteriori dei jeans del ragazzo.
Nick rise, allontanandosi leggermente da Jeff.
- Non stiamo insieme nemmeno da dieci minuti e tu già allunghi le mani?
- Dovrei smetterla?
- Assolutamente no… - rispose Nick, allungandosi verso Jeff per baciarlo di nuovo.



Quando, dieci giorni dopo, il professore di Storia riportò i compiti in classe, Jeff non si sorprese affatto nel vedere una A, cerchiata di rosso, spiccare in cima al suo foglio.
Il ragazzo sorrise, voltandosi fino ad incrociare lo sguardo entusiasta di Nick, seduto al posto accanto al suo.
- Nick Duvall, io ti amo.
- E dovevo farti prendere una A in Storia, per fartelo ammettere?


 
 














Angolo autrice:
Scrivere qualcosa di sensato è davvero, davvero difficile!
In ogni caso, volevo solo ringraziare tutte le persone che leggono o recensiscono, mi fate davvero molto felice!
Detto ciò, ricordate che Niff  is on and nothing hurts u.u
Alla prossima,
Marzia!

   
 
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