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Autore: _Haily_    15/03/2012    9 recensioni
Il cellulare venne preso da quella mano grande che si ritirò sotto le coperte.
-'Pronto...'- una voce roca,assonnata, la voce adulta di un ragazzo.
-'Pronto un corno! Ma ti rendi conto di che ore sono?'- la voce incavolata di una ragazza urlava dall'altra parte del telefono.
-'Ma che cazzo rompi a quest'ora del mattino Tatsuki?'- la sua voce divenne più aggressiva.
-'Hei bello...non mi fare incazzare! Dovevamo incontrarci al bar un'ora e mezza fa! Avevamo detto puntuali! e tu..sei ancora bello bello sotto le coperte?! Grimmjow non cambi mai!'-
Genere: Angst, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Neliel Tu Oderschvank, Nnoitra Jilga, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: Awwww çAç *piange* questo è proprio l'ultimo capitolo! Non so proprio cosa dire...ma visto che siamo alla fine è giusto fare dei ringraziamenti <3
Intanto ringrazio tutte quelle persone che hanno seguito questa lunga fan fiction...non mi aspettavo nemmeno di avere dei commenti tanto positivi, veramente! Ringrazio particolarmente tutti quelli che hanno recensito i capitoli, perchè i vostri commenti mi hanno davvero fatta felice!
Ma più di tutti ringrazio la Neme e la Cla che hanno recensito ogni singolo capitolo (la Cla su FB ma va bene lo stesso ^w^) fin dall'inizio! GRAZIE çWç
Per me è una grande traguardo essere arrivata alla fine di questa storia, perchè sono una che si stanca subito di scrivere XD Ma è grazie all'amore della GrimNel che sono giunta fino qui =W=
Passando a questo capitolo, voglio dire che è ambientato 10 anni dopo a quella che è stata la storia fino allo scorso capitolo... si, già 10 anni sono passati =W= volevo vedere come i personaggi si evolvevano nella loro vita! Io mi sono divertita un mondo a scriverlo, spero che sia lo stesso anche per voi nel leggerlo <3
Visto che sono un'assidua disegnatrice della GrimmNel e della loro famiglia, se volete vedere qualche loro disegno vi invito a guardare la mia gallery di DA: http://jeyhaily.deviantart.com/gallery/29634088
La canzone finale, dalla quale prende poi il nome il capitolo, è una OST di Clannad, tradotta in inglese. Se qualcuno la volesse ascoltare è questa: http://www.youtube.com/watch?v=i67ZXLPeg9s 
La trovo veramente bellissima çWç
Bhe...che dire adesso? Spero di aver completato bene questa storia. Aspetto i vostri commenti e ancora grazie mille a tutti <3

Capitolo Extra
Il palmo di un piccola mano
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10 anni dopo
 


Grimmjow arrivò a casa dopo il lavoro, stanco e irritato. Ogni giorno si scontrava con quella testa calda di Nnoitra, che trascorsi gli anni non era cambiato affatto. A volte si rimproverava di avergli dato la possibilità di lavorare con lui. Ma nonostante i soliti battibecchi, rimanevano inspiegabilmente ottimi amici…se così si poteva dire.
In casa era piuttosto tranquillo, probabilmente erano usciti tutti. Questo lo tranquillizzò, non aveva voglia di sentire strillare.
Ma stranamente, tra tutto quel silenzio, sentiva una piccola presenza, come qualcuno che lo spiasse.
Si guardava intorno. Ogni volta che si girava da una parte, sentiva dei piccoli passetti e poi silenzio. Lo stava prendendo in giro?
-Yuki!- gridò arrabbiato, attendendo una risposta.
Ci volle un pò, prima che dallo stipite della porta si affacciò cautamente la facciotta di una piccola bambina, dai grandi occhi azzurri e i capelli verde scuro.
Grimmjow la guardava serio, quegli occhi così uguali ai suoi, ma erano immensamente dolci.
-Dai smettila di nasconderti!- Il ragazzo si piegò sulle ginocchia e aprì le braccia. -Vieni su...- il tono abbattuto, non poteva fare niente davanti a quello sguardo, che ogni volta ammansiva la belva che era in lui.
Yuki corse subito tra le braccia del papà.
-Ben tornato papà.- Si aggrappò al suo collo, felice.
-Cosa fai a casa da sola? La mamma?- disse preoccupato.
-Mamma è andata con il fratellone a fare spesa...- la sua voce era dolce.
-E tu non sei andata con loro?-
La piccola divenne timorosa, come se avesse paura di essere sgridata. Sviò lo sguardo da quello del padre, arrossendo leggermente.
-Sono rimasta a casa...perchè volevo aspettare papà che tornava dal lavoro...-
Grimmjow si stupì. Era proprio come sua madre: dolce, timorosa, testarda, ma con uno spirito forte.
Le sorrise.
-Davvero? Brava Yuki!- si sentiva fiero. Anche se era una bambina, sentirsi amato da una femmina, lo entusiasmava. Ne andava del suo orgoglio maschile.
Il volto della bimba si fece più rilassato e felice.
-Adesso il papà deve fare il bagno però!-
-Anche io fare il bagno con il papà!- gridò elettrizzata.
-Sei davvero intraprendente ragazzina! Mmmhhh…- ci pensò sù per illudere la figlia, che aspettava trepidante una risposta.
-E va bene! Ma solo per questa volta!- Sapeva benissimo che quella non sarebbe stata l'ultima volta. Quante volte si era illuso di poterle dire di no...invece alla fine vinceva sempre lei.
Yuki tutta eccitata si strinse forte al collo del papà. Era sempre felice di fare il bagno con lui, anzi, qualsiasi cosa, bastava che ci fosse Grimmjow con lei.
Subito dopo il bagno, Yuki si divertiva ad apparecchiare la tavola. Era una bambina diligente, ordinata, e composta, non era viziata o piagnucolona, questo aspetto piaceva molto a Grimmjow, che non doveva subirsi quasi mai i suoi piagnistei da bambina.
Quando la porta di casa si aprì, la piccola corse in contro all'entrata.
Neliel era sull'uscio della porta con in mano una borsa della spesa e di fianco un bambino più grande di Yuki, dai capelli a spazzola blu e lo stesso colore di occhi della madre.
-Ciao piccola Yuki!- Neliel si inchinò per abbracciare la sua piccola bambina.-Hai fatto la brava a casa da sola?- le sorrise.
-Si mamma...ho aspettato papà!- disse tutta contenta.
Grimmjow li raggiunse sfoggiando un sorriso malizioso alla sua donna.
-Bentornato Grimmjow!- Non era cambiata. Il suo volto era sempre quello luminoso e solare di una volta. Quello di cui Grimmjow si era innamorato. Anche lui li avevi raggiunti, sfoderando il suo lato perverso che non aveva perso.
Si avvinghiò a lei, accarezzandole la schiena, scendendo quasi fino al suo fondoschiena. Ma prima ancora che ci arrivasse sentì un dolore lancinante alla mano.
-Cazzo!- urlò. Il pizzicotto di suo figlio doveva avergli fatto parecchio male, perchè ritrasse subito la mano dolorante.
-Hei vecchio porco? Che cosa stai facendo alla mamma?- Takahiro lo fissava arrabbiato. Era cresciuto, ormai sapeva benissimo come comportarsi con lui.
-Senti piccoletto...solo quando lo avrai lungo come tuo padre potrai avere la mamma...ma visto che questo non accadrà mai levati e lasciami palpeggiare tua madre!-
Takahiro divenne rosso di rabbia. Fin da quando è nato il suo caratterino è sempre stato quello di suo padre,risoluto e attaccabrighe. Spesso i due si contendevano Neliel o Yuki, di cui lui era molto geloso.
-Dai su bambini...smettetela di litigare e facciamo insieme la cena...-Nel cercava sempre di placare le acque, col suo fare premuroso e tranquillo.
I due continuarono a lanciarsi frecciatine anche a tavola, nessuno voleva cedere per primo.
-Mamma...sai che ho fatto il bagno col papà?- disse la piccola Yuki, mangiando con le sue bacchettine un polipetto.
-Davvero? Ma che carina...-
-Io voglio fare il bagno con la mamma e con Yuki!- si intromise Takahiro gridando.
-Anche io vorrei fare il bagno con Nel...- l’uomo si avvicinò alla donna, prendendole il mento tra le dita sensualmente, come se volesse rubargli un bacio.
-Grimmjow...non davanti ai bambini...-arrossì preoccupata.
-E chi se ne frega. Impareranno fin da giovani l’arte del sesso.-
Per poco Grimmjow non si morse la lingua. Il piccolo gli aveva tirato un calcio da sotto il tavolo, colpendo proprio il suo ginocchio.
-Dannato!- dolorante si era girato verso il figlio a pugni stretti.
Anche a tavola non facevano che litigare, ogni cosa era un pretesto per prendersi a pugni. Neliel non si spaventava del fatto che Takahiro fosse solo un bambino perché sapeva benissimo difendersi da solo.
Nel trambusto a Neliel venne in mente una cosa.
-Ah prima che mi dimentichi!- aveva alzato la voce per farsi sentire, riuscendo ad attirare l’attenzione di tutti. –Oggi ho sentito Orihime. E’ riuscita a trovare un giorno in cui anche gli altri siano liberi. Non vedo l’ora che sia questa Domenica!-
-Che palle! E io che pensavo di passare tutto il giorno sul divano a gustarmi una bella birra…e uno spogliarello di mia moglie magari.- sorrise malizioso.
-Chissà come sarà cresciuta la piccola Sora!- Neliel fece finta di non aver sentito le parole del marito.
Takahiro spalancò gli occhi e si alzò in piedi, frustrato.
-Ci…ci sarà anche Sora?- balbettò.
Neliel lo guardò stupito.
-Ma certo che ci sarà anche lei…non sei contento di vederla?-
Il bambino arrossì. Grimmjow capì subito la situazione.
-Ma non mi dire…sei tale e quale a tuo padre. Già a quest’età vai dietro alle gonne delle bambine! Ricorda: prenditi una donna con le tette grosse…ti farà piacere sprofondare in tutta quell...- Neliel gli tappò la bocca prima che potesse elargire altre parole inappropriate davanti a due bambini.
Yuki era rimasta a fissare concentrata le parole del padre, chissà cosa aveva potuto capire quella povera bambina.
-Eh eh eh Takahiro non ascoltare tuo padre…-
Grimmjow si liberò dalla stretta della donna.
-Come non ascoltare tuo padre?! Sono un maestro nella seduzione delle donne! E poi se Sora prende dalla genetica di Orihime…avrà sicuramente un seno enorme.-
Grimmjow imitò con le mani la grandezza che immaginò.
-Finitelaaaaaaaa!!!- Takahiro urlò irritato e imbarazzato. Vivere in una famiglia del genere sicuramente lo spaventava, soprattutto adesso che suo padre avevano scoperto il suo piccolo segreto.
 
Erano passati dieci anni, eppure ogni volta che ne avevano la possibilità si trovavano come ai vecchi tempi. Ma diversamente da allora erano cresciuti, diventando madri o padri, avevano delle responsabilità importanti. La loro vita era cambiata, eppure rimanevano sempre gli stessi, come se il tempo si fosse fermato.
Mentre Neliel camminava tenendo la mano di Takahiro, su per quella collina, ogni volta era come tornare indietro nel tempo e le veniva spesso da piangere.
Non era cambiato nulla, la brezza che scompigliava i suoi lunghi capelli verdi e il paesaggio era come lo aveva lasciato.
Seduti all’ombra dell’albero più grande, su un telo rosa, già c’erano ad aspettarli tutti quanti.
-Scommetto che è tutta colpa di Grimmjow eh?- Tatsuki appoggiata al tronco in piedi sgridò subito i ragazzi.
-Buon giorno Tatsuki cara!- la prese in giro il ragazzo, tenendo tra le sue braccia la piccola Yuki.
-Non fare il mieloso con me…non attacca!- sviò lo sguardo.
-Tatsuki-chan!- la chiamò amorevolmente Yuki, protendendo le braccina verso di lei.
-Vieni piccola Yuki…non ti lascio nelle grinfie di tuo padre…- le sorrise dolcemente prendendola in braccio e mostrando un ghigno arrabbiato a Grimmjow. –Spero che non ti abbia fatto del male quel bruto…- le accarezzò la testolina preoccupata.
-Oh non sono mica un orco! Non mettergli delle strane idee in testa!-
Tra i due le cose non erano cambiate per niente, e gli altri si divertivano a guardarli litigare.
-Volete stare zitti ho mal di testa…- Rukia si massaggiò le tempie.
-State attenti che in questo periodo è alquanto irritabile!- sogghignò Kaien.
-Non sei tu che devi portare questo sacco di patate in pancia.-
Rukia era seduta, si accarezzava la pancia gonfia amorevolmente, quasi un po’ imbarazzata.
-Kaien non dovresti parlarle così…dovresti amare la tua donna per questo!- Inoue se ne stava seduta di fianco a Rukia come una mamma premurosa.
-Ma io amo la mia donna…soprattutto adesso.- sorrise a trentadue denti.
La ragazza in questione arrossì.
-Nyaaaaa che carina che sei!!- Orihime la abbracciò forte come se fosse un pupazzo morbido.
-Inoue finirai per stritolarla.- disse con tono tranquillo Ichigo.
In effetti Rukia era diventata paonazza.
-Whaaaaa scusami Rukia!!-
-Sei rimasta una bambina Orihime…tua figlia sembra più adulta di te.- Ichigo posò lo sguardo sulla bambina in questione.
Sora era seduta tra le gambe di Ulquiorra, mentre mangiava una fetta di torta. Aveva gli stesi lineamenti del padre, i capelli lunghi neri e gli occhi della madre.
Appena vide Takahiro gli sorrise. Lui divenne rosso e si nascose dietro le gambe di Nel.
-Taka? C’è qualche problema?- si rivolse la madre preoccupata.
-Hei timidone!- Grimmjow si era accovacciato per riuscire a guardarsi negli occhi del proprio figlio. -Sii uomo! Non avere paura delle donne. Fagli vedere quanto sei uomo e te la sbatteranno in faccia!- elargì un sorriso beffardo.
Tutti sospirarono sconsolati, in fondo conoscevano Grimmjow e certamente non aveva peli sulla lingua, non si preoccupava di parlare in modo più consono a un bambino così piccolo. Lui era fatto così.
-Stai zitto papà!- Si era scaraventato sul padre, tentando di prenderlo a pugni.
Ulquiorra dal canto suo si era preoccupato di quelle parole dette dall'amico, perchè Takahiro poteva ormai esserci abituato, ma la sua piccola Sora no.
-Grimmjow, ti assicuro che mia figlia non è quel genere di ragazza...e non lo diventerà mai...- il suo tono calmo e pacato, come se fosse la sua più reale verità.
-Papà?- la piccola rivolse indietro la testa per poter vedere il viso di Ulquiorra. -Ma che cosa le ragazze sbattono in faccia agli uomini? Che cosa voleva dire il signor Grimmjow?- Era una bambina molto sveglia, doveva aver preso molto dal padre, perchè anche se sembrava che non ascoltasse o capisse, analizzava ogni singola cosa. Tutti si zittirono, curiosi della risposta che avrebbe potuto dare Ulquiorra.
-Sora, non ascoltare quello che dice quel maniaco.- rimase serio, ma con uno sguardo dolce. 
-Ma io voglio una risposta papà!- cantilenò.
-Te la dà lo zio Grimmjow la risposta...- si era avvicinato alla piccola.
-Non provare a inzozzare la mente di mia figlia...-Ulquiorra aveva amorevolmente abbracciato la piccola, spostandola leggermente da quell'uomo pericoloso, ritrovandosi faccia a faccia.
-Che papino premuroso...- disse a denti stretti.
-Non toccare mia figlia con le tue luride zampacce.-
I due si fulminavano negli occhi e ci volle l'aiuto di un piccoletto per salvare la piccola Sora in mezzo. Takahiro tirò un calcio nel sedere del padre.
-La vuoi smettere razza di padre pervertito?!-
-Il piccolo Taka ha ragione...-sbuffò irritata Rukia. -Se non la smettete giuro che vi tiro un pugno io.- Il suo sopracciglio tremava nervosamente.
-E credetemi...il pugno di una donna incinta fa parecchio male!- sorrise Kaien.
-Eh eh eh...- Orihime sorridette preoccupata. - Perchè voi bambini non andate a giocare...Sora prendi pura la torta e andate con Takahiro e la piccola Yuki a mangiarla da qualche parte...- Inoue sapeva che avrebbero finito col parlare del più e del meno, chissà cosa sarebbe potuto uscire ancora dalla bocca di Grimmjow.
Sora si alzò liberandosi dall'abbraccio del padre, portando con sè il recipiente colorato in cui teneva la torta preparata con cura da Orihime.
Si avvicinò sorridente a Takahiro, prendendogli la mano.
-Andiamo?-
Le guance del piccolo arrossirono leggermente, guardando la sua mano stretta in quella di Sora.
-C-certo.- Balbettò.
-Takahiro stà attento a tua sorella...- Le aveva raccomandato Neliel, prima di vedere i tre piccoli allontanarsi. Ma sapeva bene che poteva fidarsi di lui.
 
Dopo che i bambini se ne erano andati, Grimmjow aveva ripreso, come ci si aspettava, i suoi 'grandi' discorsi sul sesso, su tutte quelle cose da maniaco che solo lui riusciva a tirare fuori. Neliel ormai non ci faceva più caso, in fondo era l'uomo che aveva deciso di sposare, con cui vivere e avere una famiglia. Ulquiorra e Orihime erano molto affiatati. Erano una coppia meravigliosa. Lei lo ricopriva di premure, anche con piccoli gesti, come tenergli la mano tra le sue in un modo così dolce. Tatsuki litigava ancora con Grimmjow, come cane a gatto. Ma Tatsuki amava quel lato di Grimmjow, perchè in fondo lui ci teneva molto a lei, altrimenti l'avrebbe già picchiata da tempo. Ichigo se ne rimaneva quasi in disparte, con quel suo modo menefreghista di fare le cose, ma sicuramente era quello che ci teneva di più a loro, guardare da lontano ma essere sempre pronto ad aiutare gli altri...questo era sicuramente Ichigo. E poi c'erano Kaien e Rukia. Finalmente si erano dati una svegliata. Avevano capito di amarsi....forse un pò tardi...ma l'avevano capito. Kaien riusciva sempre a far ridere la piccola Rukia, ormai non tanto piccola, visto che aspettava il suo primo bambino. Ormai era una donna. Una piccola grande donna.
Tutti loro erano diventati adulti.
-Nel?- cambiò discorso Orihime. -Ho saputo che andrai in America per un tour di una compagnia teatrale. Sono davvero molto felice per te.-
Neliel si sentì colta alla sprovvista.
-Si bhe...è la prima volta che starò via così tanto da casa...spero che Grimmjow non combini qualche disastro.-  si toccava la testa imbarazzata.
-Non sono tanto i bambini che mi preoccupano...- disse Grimmjow pensieroso. -Ma dovrò stare senza Nel per quasi un mese...come cavolo farò a trattenere i miei istinti animaleschi?-
-Sai Grimmjow...esiste la masturbazione...- Ichigo rimase serio, ma rideva sotto i baffi.
-Ma masturbati tu...pel di carota!- alzò il pugno Grimmjow.
-Oh finitela...-intervenne Tatsuki amareggiata. -Senti Nel...perchè non ci canti una canzone?- sorrise.
-Eh?....ma adesso?-
-Siiiiii Nel! Voglio sentire la tua voce!- la supplicò Orihime.
-Sono sicura che anche lui o lei faccia piacere...- Rukia si guardò dolcemente la pancia.
-Ormai hai perso la paura di cantare in pubblico...- Grimmjow le sorrise. Ogni volta che la guardava con i suoi occhi, a Neliel tornava in mente tutti i ricordi passati. Ma erano rimasti solo ricordi belli.
-E va bene...- si alzò in piedi. In lontananza vide i tre bambini che si divertivano. Le tornò in mene la sua infanzia, su quella collina, con Nnoitra e Tesla, poi con Grimmjow...lì aveva fatto la sua promessa.
Sospirò e chiuse gli occhi...lasciandosi trasportare da quella melodia che la riportò ancora una volta bambina.
 
 
'Far away, far away, the fields of rice roll in waves like the sea
Raising sail, raising sail, we set our sights on that memory
Do we recall the sadness of the past, or have we forgotten it now it's gone at last?
 
Even in this tiny hand, someday there could be a strength which surpasses that of you and me
On the day I sat beneath the ripened grapes and cried, I began on my journey
Even if my tiny hand and yours are torn apart, on this road is where we will always be
And then on the new day you and I will store away all of our most precious memories
 
The seasons have begun to change; the cold wind is waiting
Wrapped around us, it's sleeping inside the song of that spring
 
Even in this tiny hand, someday there could be a strength which surpasses that of you and me
Though your cheeks were wet with tears on them I could see many smiles reflected brightly

Even if my tiny hand and yours are torn apart, on this road is where we will always be
And then on the new day you and I both stored away all of our most precious memories
 
Even this tiny hand will someday be able to pass by both you and me
And then on the new day, a new season came finally'
 

Anche se fossero passati 30,40,50 anni...quei momenti trascorsi insieme, nessuno di loro li avrebbe dimenticati, anzi...li avrebbero sicuramente raccontati ai loro figli.
  
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