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Autore: nothing_but_the_truth    15/03/2012    2 recensioni
E' un pò OOC. E' da un pò che la scrivo, ma non avevo il coraggio di pubblicarla.. Hermione è confusa, forse anche innamorata.. Nel momento in cui le cose sembrano sistemarsi e trovare il proprio giusto posto, accade qualcosa di terribile, che verrà sistemato da qualcuno di impensabile...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ROMIONE/DRAMIONE

 

Hermione era confusa, il suo cuore diviso in due.

Provava un amore forte, passionale, per Draco, un amore sensuale e istintivo,una passione ardente e potente. Una passione che non era sempre costretta a tener nascosta, poichè lui la ricambiava, era innamorato di lei, sin dal primo anno, sin dal primo insulto. Anche dentro Malfoy qualcosa bruciava ogni volta che la vedeva o pensava.

Però, Hermione provava anche qualcosa per Ron. Un sentimento molto dolce e romantico, corrisposto seppur non dimostrato. Un amore che la faceva arrossire. Un sentimento che Ron non aveva -ovviamente- intuito, seppur lo ricambiava completamente: sapeva la causa delle notte passate in bianco, del desiderio di picchiare i ragazzi che le girano attorno, l'insicurezza che emergeva ogni volta che lei posava gli occhi su qualcul altro, anche se per caso.

Dopo qualche mese, Hermione decise di smetterla di tenere il piede in 2 scarpe. Mentre stava pianificando cosa-dire-a-chi, venne preceduta. Una mattina, infatti, un gufo piccolo e grigio le portò una lettera.

 

 
 Granger, vediamoci nella Torre di Astronomia oggi alle 17. Diamine, non osar far tardi. 
 

 

Sapeva benissimo a chi appartenesse quella calligrafia, a chi quelle parole. Forse, era una specie di segno. Quel pomeriggio avrebbe parlato con Malfoy, aveva deciso, e avrebbero pensato sul da farsi. Non sapeva ancora bene, però, quale sarebbe stata la conclusione di quell'incontro. Quest'incertezza la eccitava tanto.

 

Alle 17 meno 10, Hermione era già nella Torre. Puntualissima come sempre, decise di guardare il tramonto. Appoggiandosi alla ringhiera, osserò le sfumature rosa e rosse del cielo. Incantevoli.

<< Hermione. >> disse una voce, e lei si girò. Vedendo Ron, arrossì violentemente.

<< Ron! Che ci fai quì? >> domandò, forse delusa.

<< Ehm.. >> iniziò lui, avvicinandosi a lei, timidamente. Non poteva dirle che vedendola sgattaiolare fuori dalla scuola aveva deciso di seguirla, quindi cercò delle parole "adatte" << Ti ho vista girare quà attorno e sono venuto a farti compagnia. >> sparò lui. Non era mica una vera bugia. Ora si trovava di fornte a lei, i suoi capelli scostati dal vento le accarezzavano il viso.

Hermione, imbarazzata e lusingata, gli sorrise.

<< E tu che ci fai quì? >> chiese lui.

Ops, non sapeva che dire. << Sono quì per.. >> ma non ebbe il tempo di finire la frase, perchè apparve qualcuno, dall'ombra.

<< Ma che bella scenetta che abbiamo quì! >> disse l'intruso.

Hermione e Ron si scambiarono un'occhiata terrorrizzata, e lui si mise accanto a lei, cercando di farle da scudo con il proprio corpo.

<< Stupida Mezzosangue! >> disse l'intruso, poi alzò la bacchetta. Sia Ron che Hermione estrassero le loro.

<< Avaka Kedavra! >>

Ron restò impietrito. L'intruso anche. Solo Hermione si mosse. La Maledizione era stata lanciata con così tanta forza che la luce verde, dopo averla colpita in pieno viso, l'aveva spinta. Cadde all'indietro, e Ron non fece in tempo a rendersene conto, che il corpo senza vita di Hermione aveva raggiunto il suolo, cadendo dal balcone.

Il quell'attimo, un ragazzo pallido e biondo con un balzo rabbioso superò gli ultimi 3 gradini, puntò la bacchetta contro la donna e iniziò a gridare << Muori, Bellatrix, muori! Crucio! Crucio! Crucio! >> si stava accanendo contro il corpo della donna, che nonostante tutto ancora rideva e sghignazzava.

Ron era orribilato. Dal balcone, vedeva il corpo, steso in posizione innaturale, della ragazza che amava. Non riusciva neanche a credere a ciò che stava accadendo. Nè a Malfoy che tortuna Bellatriz, nè a bellatrix che uccide Hermione..

Dopo qualsi 2 minuti di disperata tortuna, Ron raggiunse Draco. Si guardarono in viso e si pisizionarono l'uno davanti all'altro, con tra loro solo Bellatrix Lestrange. Annuirono e urlarono all'unisono "AVADA KEVARDA!". Bellatrix non si mosse più.

Draco era distrutto dal dolore, dalla perdita. Non riusciva ad accettare ciò che era appena accaduto.

Ron prese in mano la situazione.

<< Vieni. >> gli disse toccandogli appena il gomito. I 2 scesero e raggiunsero Hermione.

Non c'era modo di salvarla, lo sapevano entrambi. Draco afferrò la fredda mano della ragazza, Ron le accarrezzò il viso pallido. Rimasero così qualche lunghissimo minuto, a piangere insieme e separatamente al tempo stesso, la stessa perdita. Ron faceva più fatica a contenersi di Draco. Osservando un leggero taglio nella mano di Hermione, che si era fatta un pomeriggio assieme a lui, nell'erba, un'idea balenò nella mente di Draco.

C'era solo un modo per salvarla, e lui l'avrebbe salvata. A qualunque prezzo.

Quando Ron si accorse che le mani di Malfoy erano dentro la maglietta di Hermione, si preparò per dargli un pugno. Ma, appena prima di scagliarglielo in piena faccia, Malfoy estrasse qualcosa. Un ciondolo bizzarro.

<< Cos'è? >>
<< Il Giratempo di Hermione. Porta indietro il tempo, nel caso tu non l'avessi capito. >>

<< Ah sì? E sai usarlo? Come funziona? >>

<< Certo che so usarlo. >> rispose Malfoy: erano diversi mesi che si incontrava con Hermione proprio grazie a questa invenzione della McGranitt. Sospirò. << Girando in senso antiorario quì, porti indietro il tempo. Un giro, un ora. Chiaro, no? >>

Ron annuì. Quando capì le intenzioni di Malfoy, si affrettò a dire << Vengo con te! >>

Malfoy scosse la testa. << No. Non c'è bisogno che ci sacrifichiamo entrambi, ne basta uno. >> in più sapeva che Weasley, nonostanza le sue insicurezza, la sua immaturità e la sua insensibilità, l'avrebbe resa felice. Ed era ciò l'importante. Non c'era bisogno che nessuno sapesse della sua bontà, tutti avrebbero dovuto continuare a ricordarlo come il bastardo che odiava i Mezzosangue e i Nati Babbani, cosìcchè la sua famiglia non avrebbe provato vergogna nei suoi confronti,almeno non dopo la sua morte. Era importante che non deludesse,almeno, sua madre. La rispettava troppo per infliggerle un'umiliazione tale.

Intanto, Weasley parlava. Ma a Draco non importava. Si mise al collo la collana e prima di fare un giro in senso antiorario al Giratempo, disse << Senti, Weasley. Tu non mi stai particolarmente simpatico,anzi -ed è reciproco-, ma la ami, così come lei ama te. Devi solo renderla felice, so che lo farai. Non deluderla. Ciao. >>

le immagini intorno a lui iniziarono a sbiadirsi,per poi scomparire del tutto.

Quando il tempo si fermò, guardò il cielo. Il sole ormai era tramontato.

Con un riso amaro, si rese conto che le parole che aveva detto a Weasley tanto faticosamente, lui non se le sarebbe mai ricordate. Fiato faticosamente sprecato.

Si sedetto dietro un cespuglio, in attesa. Con un incantesimo fece apparire penna e pergamena, e iniziò a scrivere.

 

Granger, temo che quando leggerai queste righe, sarà troppo tardi, ma voglio che tu sappia. Granger, penso d'amarti, ecco. Da anni, da prima del Weasley. Ti amo dal primo momento che ti ho vista, e non sai quanto mi rode, vederti sempre in compagnia di ragazzi che non sono me. Le ore che mi hai concesso nella Stanza delle necessità sono state le più belle della mia vita, sono state il motivo per cui sono quì,ora. Ma non rimpiango niente. Ti ho vissuta. Ho visto tutto quello che c'era nel mondo,di più bello in assoluto, quardando nei tuoi occhi scuri. Mi sono perso lì dentro,sono annegato. Tu mi hai salvato. Non sarò la persona migliore del mondo e neanche quella adatta a te, ma tu sei quella adatta a me. Ed è per questo che te lo sto scrivendo,credo.

Voglio che tu non ti dimentichi mai nè di me, nè delle ore rubate al tempo, custodite così gelosamente e passate a sfiorarci le dita. Promettimi che, pensando a me,sorriderai. E promettimi anche di essere felice, con quel rosso. Sai che lo odio, ma lui ti ama ed è degno di te,nonostante la sua sfera emotiva. Spero di essere diventato una persona degna di amore, almeno un pò.

Per sempre tuo, D.

La piegò e ripiegò più volte.

Finalmente, lei arrivò.

Bellissima e sorridente come sempre, i boccoli spostati dal vento. Malfoy notò anche Ron, molto distante, appostato dietro una colonna.

Prima di vederlo, nella penombra, Hermione impiegò qualche istante.

<< Granger! >> la chiamò.

<< Ciao! >> rispose, bella e sorridente,infilando un ciuffo dietro un orecchio.

<< Devo dirti una cosa. >>

Lei spalancò gli occhi. << Quello che vuoi. >>

Draco allora le prese una mano e la tirò verso sè. Incastrandola tra le sue braccia e stringendola a sè forte forte, la baciò. Voleva morire felice.

Le loro labbra si staccarono.

<< Ti amo, Granger. >>

Lei, rossa in viso, non disse nulla, bombardata di emozioni.

<< Ora torna a scuola.. >> Le ordinò, sorridendole e affondando una mano nei suoi lucendo capelli. Erano così morbidi..

Lui si ritrasse, lei annuì. Mentre la guardava allontanarsi, notò che Weasley era rosso rosso in viso, ma non se ne preoccupò granchè,poichè sapeva che l'avrebbe perdonata, e anche resa felice. Lui, Draco, non sarebbe mai potuto essere all'altezza di una come Hermione. Non era abbastanza. Nè abbastanza buono, nè abbastanza intelligente, nè abbastanza pieno di amore e rispetto. Lui era fatto per ferire. Non sapeva dimostrare quello che provava, neanche con la sua stessa madre. Quegli slanci emotivi di quel giorno erano veramente unici, e probabilmente era riuscito ad aprirsi solo grazie alla reale consapevolezza dell'incombere della propria morte.

Al settimo passo, Hermione si voltò. << Anch'io >> sussurrò, e Malfoy lesse il labiale, incredulo. Sì, ora era pronto.

Sacrificarsi per la donna che amava.. perchè gli suonava così tanto vagamente familiare?

Ah. Lily Potter l'aveva fatto per salvare il figlio, Harry. Lo Sfregiato che Draco non sopportava proprio.

Prese un respiro per scacciare via il pensiero,poi salì le scale.

<< Cara zia Bella? >> Cantilenò, con la bacchetta alzata, col cuore spezzato. << Dove sei? >>

la donna uscì dall'ombra.

<< Sciocco, Draco! >> disse, e con uno scatto puntò la bacchetta verso il nipote.

All'unisono, gridarono "AVADA KEDAVRA!"

Entrambi caddero a terra, entrambi morti.

Poche centinaia di metri più in là, Hermione si stava pettinando. Solo in quell'attimo si accorse di non aver il Giratempo al collo.

Iniziò a cercarlo nella borsa, ma lì non c'era. Allora frugò nelle tasche del biobbotto, ma non c'era neanchè lì. In compenso, trovo qualcosa di ruvido. Lo estrasse.

Era una pergamena. Draco doveva avergliela messa in tasca durante il bacio.

Mentre la stava leggendo, fu colpita da un tremendo dubbio.

Senza neanche coprirsi con sciarpa o giubbotto, corse giù, fino alla Torre di Astronomia. Lì trovo Draco e Bellatrix a terra, senza vita.

Al collo del ragazzo brillava qualcosa. Con le mani tremanti, Hermione estrasse il Giratempo ed inizò a piangere, silenziosamente. Le ginocchia le cedettero e si accasciò accanto al corpo del ragazzo che meno di mezzìora prima l'aveva baciata.

Dopo qualche minuto, arrivò Ron.

<< Hermione.. >> Fu tutto ciò che riuscì a dire, assistendo alla tremenda scena. Si sedette accanto a lei e cinse le sue spalle con un braccio. << Mi dispiace.. >> disse, sinceramente, stringendole una mano.

Lei pianse più forte. 

  
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