Non lascerò che nulla porti via, quello che c’è davanti a me:ogni respiro,ogni ora è arrivata.
( A thousand years, Christina Perry )
Seduta
sotto la mia finestra, penso…
Penso
al corso della mia vita, penso alle
persone conosciute, a quelle perdute.
Penso
ai bivi che il destino mi ha messo
davanti, le scelte prese, quelle sospese e, quelle rintanate dentro un
piccolo
angolino di cuore. Lasciate lì, ad
appassire come un piccolo fiore, troppo fragile per poter affrontare le
piccole
avversità della vita.
Sorrido,
pensando ai pensieri assurdi che mi vorticano
nella mente. Sospiro, pensando alle parole accompagnate dalle immagini
che mi
scatenano questa voglia matta di scrivere.
Scrivere
di te, un’incognita nella mia vita, un
volto senza lineamenti. Un cuore, che forse batte troppo lontano
perché io
possa localizzarlo.
Mi
chiedo se tu esista davvero. Ascolto una
melodia straniera dalle note dolci e malinconiche, parole piene
d’amore,
profondità nelle quali io mi sento un’estranea ma
al contempo, una profondità
che sento mi appartenga, ci appartenga.
Mi
chiedo se il mio amare le stelle non sia una reminiscenza
di qualche vita, in cui tu ed io ci sedevamo su un prato, abbracciati
l’uno all’altra
ad osservarle. Se i colori che tanto amo facciano parte di qualcosa di
te. I
tuoi capelli o i tuoi occhi. Se le parole che sto ascoltando, adesso,
in questa
canzone, ce le scambiammo in una sera di Luglio, seduti sotto la luna
piena,
accanto al nostro albero.
Se
il mio amare i cavalli, voglia dire, che in
un tempo molto lontano, tu eri il mio cavaliere e io la tua principessa
da
salvare e proteggere.
Se
le onde che s’infrangono sugli scogli siano
stati testimoni del nostro amore, forse segreto. Il nostro posto
perfetto,
lontano da ogni pensiero, lontano da tutti, dove ritrovarci sempre.
Il
profumo dell’erba bagnata, che mi dà la sensazione
di corse a perdifiato, in cui tu mi rincorrevi. Il profumo di bosco,
degli alberi, di
pino. Il sole del mattino che mi ricorda un sorriso mai visto, forse il
tuo. Le
fiamme di un focolare in cui sento il calore di un tuo abbraccio. Il
vento che
mi scompiglia i capelli, che mi fa pensare a un tuo sbuffo.
Tu
non esisti in questa mia vita. Eppure io ti
sento, sento che tu ci sei, che esisti, che sei esistito dentro il mio
cuore.
Che mi ripetevi all’infinito quanto mi amassi, che qualunque
cosa fosse
successa noi ci saremmo sempre ritrovati, sempre e per sempre.
“Anime gemelle, che ad ogni vita si ritrovano, non importa come o dove, esse si ritrovano sempre”.
Non so perché mi piace
questa frase! Forse perché ce lo ripetevamo sempre,
affinché divenisse una
promessa solenne.
Sogni,
pensieri, forse ricordi che non mi
appartengono, forse li sto solo rubando alla mia fervida immaginazione,
forse il
colore delle fragole non è il colore delle tue labbra. Forse
la pioggia non
sono le nostre lacrime, quelle con cui ci salutavamo per un addio o
quando ci
ritrovavamo dopo un periodo di lontananza. Forse il mio cuore in questo
momento, guardando le stelle e sentendo il profumo di erba bagnata,
batte per
altri motivi…
Ma
perché allora sembrano istanti rubati?
Qualcosa che io ho già vissuto, ma con te vicino?
Perché ascoltando poche
parole, di una canzone che non conosco, riesco a percepire la tua voce
che le
ripete dolcemente?
Porto la matita che stringo tra le mani, su un foglio ancora bianco. Alzo gli occhi per l’ennesima volta al cielo, scarabocchiando quel foglio distrattamente.
Canticchio,
mentre una leggera brezza primaverile
scompiglia i miei capelli, accompagnando il movimento, forse identico a
quello
dei miei pensieri, così veloci, così vivi, quasi
da poterli toccare.
La
canzone sta per finire, distolgo gli occhi da
quelle stelle così belle, osservo il foglio su cui stavo
scarabocchiando e vi
sono due occhi. Occhi dolci, senza un colore preciso, senza alcuna
malizia,
occhi che mi guardano come se fossi la cosa più preziosa e
bella su cui mai si
fossero posati.
Una
lacrima piena di nostalgia sfugge dai miei,
per poi posarsi sui suoi. Uno specchio. Un riflesso, quello di
un’anima, della
mia anima gemella che piange assieme a me. Alzo lo sguardo al cielo e
mi chiedo
se anche lui mi stia pensando, se si stia facendo le mie stesse domande
o
forse, starà semplicemente vivendo la sua vita senza farsi
troppe domande. Se addirittura mi abbia incontrata, ma non mi abbia
riconosciuta.
Sospiro
cancellando quegli occhi così profondi e
così veri, quasi da sembrare volere parlarmi.
Piego
il foglio, ma nel farlo mi accorgo che c’è
una scritta.
Avevo
scritto sovrappensiero?
Non
ci badai, accartocciai il foglio senza
curarmi di leggerla. Lo getto nel cestino, ma manco di mira, facendolo
cadere
per terra. Una strana sensazione attanaglia il mio cuore. Decido di
aprirlo per
poi strapparlo e buttarlo via. Abbasso gli occhi, osservo la
cancellatura di prima,
per poi spostare il mio sguardo sulla scritta.
“Sono morta
ogni giorno aspettando te, tesoro non aver paura. Ti ho
amato per mille anni. Ti amerò per altri mille. E per tutto
il tempo, ho
creduto di trovarti. Il tempo ha portato il tuo cuore da me. Ti ho
amato per
mille anni, ti amerò per altri mille!”
Sorrido e senza
rendermene conto, porto quel foglio stropicciato
al petto, cullandolo come un bimbo. Erano le parole della melodia che
stavo
ascoltando. Erano le parole che sentivo dentro me. Era la promessa che
avevo
fatto a lui, in un passato molto lontano, in una vita che non ricordavo
di aver
vissuto.
Forse erano le parole di un amore che era ancora indelebile dentro il mio cuore.
Un amore, che forse
non avrei mai più riavuto, o che forse mi
aspettava dietro l’angolo.
I ricordi di una vita
che forse non avevo mai vissuto e che forse
non avrei avuto mai.
Ma per quella sera,
potevo addormentarmi stringendo al petto quel
foglio. Pensando, forse, che quella promessa, molto presto sarebbe
stata
mantenuta.
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La note della melodia di cui parlo sono queste:
Salve a tutte, questa è la mia prima volta, nel fandom degli originali... In realtà, se devo essere sincera non avrei mai voluto postarla. In realtà la sento mia, come se fosse una parte molto importante di me stessa che metto a nudo. La mia migliore amica dopo averla letta mi ha chiesto di postarla. Continuo a pensare non sia una cosa stupenda da fare. Però oggi dovevo postarla, perchè adesso so perchè l'ho scritta. Forse non capirete cosa voglia dire in queste poche righe, sì a volte tendo ad essere complicata :) Ma io so perchè l'ho scritta, laddove non ci arrivavo prima, adesso ci sono arrivata. Forse alla fin fine è una lettera, oppure una pagina di diario, forse è un addio. Non lo so. In ogni caso spero abbia fatto un buon lavoro :) Ringrazio la mia migliore amica Marta (Betrayed_89) ti voglio bene. Adesso vado o finisco per fare la nota più lunga della os :P Prima di andare come al solito, metto i link per raggiungere me o il gruppo in società con la mia best.