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Autore: La_Ari    17/03/2012    3 recensioni
Una nuova collaborazione Tem_93+La_Ari ;)
Una one-shot per ogni lettera dell’alfabeto inglese, inoltre se ne alterneranno due Brittana a due Faberry (Sì, il nostro shippare Faberry è degenerato u.u)
Enjoy it!
A.Absurdities
B.Basketball
C.Changes
D.Dresses
E.Espionage
F.Fox
G.Games
H.Heaven
I.Idea
J.Jedi
K.Killer
L.Laugh
M.Moles
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Night







La notte era sempre stato un momento magico per Santana. Se non aveva troppo sonno, adorava sfruttare quel silenzio che regnava pesante in tutta la casa. Prendeva il proprio pc, oppure della semplice carta ed una penna, e le piaceva stendere i propri pensieri, di tanto in tanto qualche piccola fiaba da poi leggere ad alta voce a Brittany.

Anche Brittany trovava la notte la parte più magica della giornata. Lo sapeva d'altronde che succedevano tutte quelle cose speciali: i folletti uscivano finalmente a ballare felici al chiarore della luna, gli gnomi da qualche parte nascevano sotto qualche piccolo fungo. Era tutto scritto nelle fiabe di Santana.

Ma entrambe preferivano quando quella magia era condivisa.

C'erano infatti le notti d'inverno, quelle in cui stavano insieme riparate sotto le coperte, strette in un abbraccio che univa i loro calori. Il naso freddo di Brittany finiva sempre col seppellirsi nell'incavo del collo di Santana, che lanciava un gridolino contrariato. Quest'ultima partiva veloce con la controffensiva, in un attacco di solletico che faceva menare calcioni alla bionda, l'addome di entrambe contratto dalle risa, finché non crollavano totalmente esauste.

E poi c'era Brittany che voleva assolutamente stare alzata a guardare tutto il film che davano in televisione, ma Santana s'opponeva dicendole che l'indomani c'era la scuola e lei non si sarebbe svegliata andando a dormire così tardi. Finiva sempre con la bionda che non riusciva a resistere oltre ad un certo orario e scivolava quindi da sola nel sonno. Santana la guardava intenerita e si metteva a giocare con i suoi capelli, trattenendosi dal rubare un bacio a quel broncio addormentato, per non svegliarla. S'incantava così per molto, e il finale del film non lo vedeva mai nemmeno lei, occupata in quell'adorazione: le ore di sonno che ricavava erano sempre così poche...

C'erano le notti di primavera, in cui Brittany stava distesa sulla propria pancia, la testa girata ad osservare il cielo attraverso la finestra aperta. Santana si calva divertita e le chiedeva in quel silenzio cosa ci fosse a non farla dormire. Lei le rispondeva, con quell'aria innocente e naturale che possedeva, che la luce della luna assomigliava tanto al suo sorriso, che le stelle parevano tanto i suoi occhi e per questo non smetteva di fissarle. Un leggero rossore velava le guance scure dell'altra. La bionda sorrideva, cosciente d'averla fatta imbarazzare per l'ennesima volta, così si sollevava per baciarla e scioglierle quell'esplosione improvvisa di sentimenti.

E poi c'erano le vacanze primaverili, le lunghe discussioni su qualsiasi ricordo, argomento, sogno o stupidaggine che venissero loro in mente, stese una vicino all'altra per ore, tanto il giorno seguente potevano dormire, non c'era scuola. Ogni volta così e, o la signora Pierce, o la signora Lopez, le ritrovavano al mattino con ancora le mani intrecciate, i corpi legati in un abbraccio sempre diverso e scomposto ma sempre estremamente pieno di amore.

C'erano le notti d'estate, con Santana piazzata davanti al ventilatore, irritata per il caldo e perché la famiglia Pierce non aveva un condizionatore; con Brittany che continuava a tirarsi schiaffi e a grattarsi, arrabbiata col padre che non aveva ancora riparato la zanzariera. Il gelato che avevano portato di sopra era sciolto nelle coppette e mangiarlo non era molto ristoratore, ma la tentazione di intingere il dito per cercare di macchiare l'altra ed innescare così una lotta tra loro, era incontrollabile.

E poi c'era la mora che sbuffava a sentire il corpo caldo ed appiccicaticcio della ragazza addosso a sé sulla schiena, così prendeva a lamentarsi, cercando di allontanarla e finendo invece con l'accaldarsi ancora di più nella fatica appena compiuta. E la ballerina che dimostrava tutta la sua resistenza, non demordendo mai dal farsi cacciare, sentendo a sua volta un caldo insopportabile, ma non rinunciando a far andare su tutte le furie il suo amore. Poi saltava su di colpo e gridava, come fosse stato un urlo di battaglia, di aver bisogno di una doccia. Scendeva allora dal letto con un balzo e si caricava su una spalla Santana, fra le risate che svegliavano tutti in casa,. Mentre ancora cercava di divincolarsi, se la portava di peso in bagno con sé.

C'erano le notti d'autunno, in cui Santana indossava gli occhiali, si metteva vicino alla lampada e cercava di leggere un po'. Poi Brittany si stancava di tutto quel silenzio e le si faceva un po' più vicina, dopodiché iniziava a lamentarsi ad alta voce del ritorno a scuola, raccontava di qualche episodio dei cartoni animati visti nel pomeriggio. La latina sorrideva, capendo, e chiudeva il libro, lo posava con gli occhiali sul comodino. Ascoltava allora interessata tutte le parole dell'altra, perdendosi di tanto in tanto nel suono di quella voce che amava perdutamente, prendendo a carezzarle nel contempo i capelli, finché la ragazza finiva col farfugliare qualcosa di confuso e infine piombava nel sonno profondo.

E poi c'era Lord Tubbington che saltava a tradimento sul letto, Santana che cercava di spingerlo giù in tutte le maniere e Brittany che salvava giusto in tempo la coperta dalle unghie del gattone, che lottava per non cadere. Uno schiaffetto a Santana, che nei suoi modi per liberarsi di lui non era stata per nulla delicata, e una coccola all'animale che guardava con muso soddisfatto la nemica e faceva le fusa alla padrona. Tutto ciò comportava una nuova conseguente marea di proteste da parte della mora, che sosteneva di sentirsi messa da parte, non contenta finché le labbra non le venivano tappate da quelle di Brittany, che le dicevano che doveva smetterla, perché era ovvio che amasse più lei che Lord T.

C'erano infine le notti senza tempo, quelle in cui il loro amore si manifestava come un uragano, con quella potenza impetuosa che contraddistingue l'autenticità di un sentimento vero. I loro corpi si univano, i loro respiri si affannavano e i loro gemiti coperti dai baci o lasciati a riempire la stanza. Erano i loro battiti a dare il ritmo, i sorrisi ad addolcire quello che poteva essere solo un bisogno più superficiale. In realtà quelle erano le notti in cui il loro bisogno più viscerale di avere l'altra sempre con sé, prendeva la forma più concreta che mai.

Erano mille notti e ancora mille ad unirle, senza che si separassero mai, parevano sempre nuove e diverse quelle notti, senza che si stancassero mai l'una dell'altra.

C'è poi una notte, in cui è Santana a rendersi conto di quante esse siano state. Fa scivolare una mano sul pancione di Brittany stesa davanti a lei.

“Ti amo, Britt...” le bacia teneramente una spalla.

“Lo so zuccona, me lo dici tutte le sere!” sorride posando una mano sulla sua e chiudendo gli occhi.

Il piccolo dentro di lei è protetto da entrambe le mamme: come può non rilassarsi in quel letto, in quel momento?

“Buonanotte paperotta...” le bacia il naso, sistemandosi per dormire.

“Buonanotte amore...” intreccia le loro gambe, un'altra vola, felice come sempre.







Angolo dell'Autrice



Rieccomi, dopo mesi. Lo so, è tutta colpa mia, ho lavorato ad altro tralasciando la raccolta con il mio amorino... Che brutta persona che sono. u.u

Spero vi piaccia, io la trovo ancora un po' banalotta, anche se la collega ha gradito!

Bacioni e alla P, sempre che la O arrivi prima o poi! XD

Ari

   
 
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