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Autore: dreamkath    18/03/2012    2 recensioni
Un istituto che nasconde un segreto. Otto ragazzi, due gruppi in lotta tra di loro, due obiettivi opposti: cambiare o preservare il passato. Smarriscono la memoria e si ritrovano a vivere una vita "quasi normale" e piena di guai nell'istituto più prestigioso di Roma. (Storia in revisione)
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                              Prologo: Notte insonne




Sono sola nella mia stanza seduta sul bordo della finestra dell’ultimo piano di questa struttura enorme. Il davanzale freddo mi offre la possibilità di appoggiare il mio gomito della mano destra, che in questo momento sorregge la mia testa pesante a causa dei continui pensieri che si affollano in essa. Il gelido vento che entra nella stanza mi fa rabbrividire percuotendomi la spina dorsale e i suoni cupi di questa notte senza luna né stelle cominciano a diventare reali. Ma niente di tutto ciò riesce ad allontanare da me i dubbi e come un chiodo su una trave di legno scava fino a perforarlo nel suo profondo, così le domande penetrano nella mia carne e ne divorano le membra fino a lasciare scoperto solo il midollo delle mie ossa. Continuo a guardare il cielo sperando, che ciò che avevo creduto fino a quell’istante, fosse vero e che i dubbi insidiosi penetrati nel mio essere siano solo menzogne e frutto della mia testa che spesso si perde in queste sciocchezze. Spero che qualunque cosa io credessi o desiderassi si possa realizzare,ma so perfettamente che non è così. Il cielo è solo uno spettacolo, le stelle solo menzogne, le nuvole solo vapore così fragile da spezzarsi con un soffio leggero di quel stupido vento che raggela il mio viso, le speranze sono ormai vane e tutti i sogni non sono che illusioni create per convincersi di essere migliori di quello che si è in realtà.

Ancora gelo, silenzio e tormento; non si ha pace anche in una notte serena come questa, non si sciolgono i dubbi neanche se si convince se stessi che la realtà è quella che hai vissuto fin’ora e nient’altro che quella. Riposa la foresta, il ghiro in letargo, tutti gli animali del bosco eccetto il gufo solitario che si fa sentire tra i vecchi rami, dorme la mia compagna di stanza ignara della mia confusione, sonnecchiano tutti, tranne la mia testa e quel gufo. È ovvio che lei dorme, non deve lottare contro quest’assurdità, non è tormentata da questi infimi pensieri. Tolgo lentamente la mia testa dal palmo della mia mano destra, poi il gomito dal davanzale e infine mi giro verso la ragazza che dorme nel letto accanto al mio. Il suo volto è disteso, sembra quasi che le sue labbra si incurvino in un sorrisino enigmatico causato probabilmente da un bel sogno, i suoi occhi celesti come il mare sono chiusi, il respiro è regolare facendole alzare il torace e le spalle in un movimento costante e armonioso, i suoi capelli, neri come la pece, sono sparpagliati in modo disordinato sul bianco cuscino dove poggia la sua testa. Distogliendo lo sguardo con un lento movimento del corpo, mi distendo sul mio letto con le mani dietro la nuca guardando intensamente il soffitto per cercare di capire come non mi fossi accorta di nulla in tutti quegli anni, di come non mi fossi ricordata di quello che aveva fatto negli anni precedenti,ma soprattutto non capisco come non mi fossi insospettita di quell’impressionante vuoto di memoria. Devo trovare la causa di tutto quello che stava accadendo e per farlo vi sono due vie: ripercorrere gli anni dopo il vuoto di memoria, oppure cercando di sforzare la mia mente per riportare alla luce avvenimenti che avevo dovuto o voluto cancellare. So che non ho possibilità di riuscire a ricavare qualcosa di utile scavando nei miei ricordi che sembrano essersi ormai cancellati per sempre,ma almeno devo provare, altrimenti non riuscirò mai a sciogliere il mistero.

Le ore passano e il buio cala nella stanza, io giro il mio volto sul cuscino verso la finestra consapevole che da lì a poco passerà il guardiano di turno per controllare che tutti gli studenti dormano nelle proprie stanze. Di fatti uno scricchiolio della vecchia porta risuona nella stanza e come previsto è arrivato il ragazzo di turno che pattuglia i corridoi e dopo un piccolo controllo esce cercando di non far rumore. Nel letto vicino alla porta, la mora disturbata, inconsciamente si rigira sotto le lenzuola continuando il suo sogno senza alcun disturbo, almeno così mi pare.

Non credo che sia il caso di continuare a sforzarsi, non riuscirò a  trovare nulla in questo modo. Ma non posso ignorare le situazione nella quale mi sono trovata…Eppure non so da dove cominciare a cercare quella scintilla che mi possa aiutare a capire, a ricordare…
Non riesco a crederci ancora, eppure… sembrava tutto così normale, e adesso tutto ciò mi sembra assurdo e impossibile da comprendere fino in fondo. Il fatto più irrazionale è che io non abbia mai fatto caso a tutti quei particolari che adesso mi fanno riflettere fino a farmi scoppiare il cervello, fino a fondere i suoi ingranaggi.
Non è possibile,ma ora è più reale che mai…
Tutto era iniziato due anni fa…Non posso crederci,ma è l’unica soluzione…Eppure sembrava tutto così normale…    


Angolo dell'autrice:
Questa è la prima storia originale che scrivo. Spero che non vi siate annoiati. I prossimi capitoli racconteranno dell'arrivo dei ragazzi nel passato e non si baseranno più solo sui pensieri di un personaggio, ma saranno molto dinamici. Fatemi sapere cosa ne pensate. Ciao, a presto
                           
  
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