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Autore: northernlight    18/03/2012    3 recensioni
“Ora ascoltatemi bene, tutti. Siamo una famiglia, Guy è uno di noi. Se ci sono problemi sicuramente li affronteremo, ma non distruggetelo. Non fate gli stronzi o ve la vedrete con me.”
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era a Londra da qualche giorno – cosa che non capitava ormai da mesi –  e, tanto per cambiare, pioveva a dirotto. Le piaceva molto affacciarsi alla grande finestra del salone e guardare fuori: guardare il parco sommerso dalla pioggia, osservare le piccole foglie degli alberi galleggiare nelle pozze che già andavano formandosi. Gwyneth si strinse nel morbido maglioncino bianco e rabbrividì. La sua casa di Belsize Park era silenziosa, di quel silenzio quasi assordante. Apple e Moses erano dai genitori di Chris per il weekend e lui, invece, era a provare con la band in studio, probabilmente sarebbe tornato nel giro di qualche ora. Erano quasi le cinque, l’ora del tè. Nonostante la sua nazionalità fosse ben lontana dall’essere inglese, aveva preso a cuore quell’abitudine: ormai era diventato un bisogno biologico e fisiologico, prendere il tè alle cinque. Ci pensò su e decise di chiamare le sue amiche. Purtroppo viaggiando molto e non stando tanto a Londra, le uniche amiche stabili che aveva erano le mogli del resto della band: Chloe, Marianne, Jasmine e, quando non c’era il suo ex marito, anche Joanna. Lei e Guy erano lasciati da un po’ ma non voleva più vederle per non ricordare, voleva stare un po’ lontana da quel mondo. Nonostante avesse Nico, la loro unica figlia, le faceva male soprattutto quando sapeva che Guy portava a casa o comunque frequentava qualcuno. Non che Guy fosse una pessima persona, anzi, probabilmente era il più giudizioso dei quattro e pensava mille volte alle sue azioni prima di sottoporle agli altri. Gwyneth fece il giro completo di telefonate e tutte le sue amiche – tutte tranne Jo – le avevano dato disponibilità ed erano anche libere dalla presenza dei propri figli.

Un pomeriggio tranquillo a casa è quello che mi ci vuole’ pensò l’attrice. Rassettò quelle poche cose fuori posto e mise sul fornello l’acqua per il tè, pronta ad accenderla non appena le altre fossero arrivate. La prima ad arrivare fu Jasmine, una biondissima ragazza del sud, molto dolce e molto incinta e Gwyneth era così contenta per lei e Phil, che finalmente aveva trovato la felicità dopo anni di storie deludenti e travagliate.

“Jas! Oddio, ma stai benissimo! Il piccolo come sta?” disse accogliendola nel salotto.

“Ciao, splendore. Il fagiolino sta benissimo, Phil è al settimo cielo e io anche” squittì la ragazza con gli occhi quasi lucidi, era da tanto che non si vedevano. Si strinsero fortissimo, quanto più il pancione potesse permettere loro di fare. Nonostante fosse l’ultima arrivata, lei e Jasmine avevano legato molto, forse per la loro similarità caratteriale: erano entrambe molto riservate e all’apparenza fredde e austere, ma avevano un gran cuore. Il campanello suonò ancora, questa volta erano Chloe e Marianne insieme.

Tu, bionda e bellissima diva del cinema! Non sparire mai più così!” sbraitò ironicamente Chloe appena la vide sulla soglia della porta di casa. Chloe era una donna curiosa e affascinante. Caratterialmente molto forte, equilibrava la sensibilità di Jonny in modo da completarsi a vicenda. Del gruppo era la più spigliata ed estroversa, era la cosiddetta anima della festa in qualsiasi situazione, la colonna portante del divertimento ma non era frivola, anzi, era molto pacata e intelligente anche se parlava davvero molto.

“Lo so, Chloe, lo so. Ragazze, scusatemi,è che il nuovo film mi sta portando via parecchio tempo ed energie. Ma ormai è concluso, manca solo qualche giorno per il tour promozionale ed è finita! E indovinate? Per il momento non accetterò nessun lavoro e sarò stabilmente a  Londra per un bel po’, pronta a tormentarvi!” disse energicamente la diva di Hollywood.

“Mmh, staremo a vedere..” la punzecchiò ridendo Marianne “l’ultima volta che hai detto così i tuoi figli hanno iniziato a chiamare mamma tuo marito!” aggiunse ridendo la moglie del batterista dei Coldplay. Will e Marianne erano forse una coppia male assortita: erano praticamente identici e questo spesso li portava a scontrarsi ma si amavano tanto ed era bellissimo vederli insieme, era come se fossero due poli che, anche respingendosi, si univano. È una cosa fisicamente impossibile, ma era così: l’uno ruotava attorno all’altra come se fosse un satellite. Gwyneth un po’ li invidiava. Non che tra lei e Chris andasse male, anzi, andava tutto fin troppo bene. Quante chiacchiere giravano sul loro conto, ne era consapevole e a loro andava bene così: non volevano smentire né tantomeno confermare.

“Sì sì, ridi tu! Non sapete quanto vi invidio, quanto vorrei essere fuori da tutto ciò per poter stare con Chris e i bambini come una famiglia normale. Ma recitare è il mio mondo e sto cercando con tutte le forze di combinare le due cose” disse rabbuiandosi un po’.

“Hey, non fare così. Sei un’ottima madre, i tuoi figli ti adorano e Chris è innamorato di te come dieci anni fa. Siete splendidi, siamo noi ad invidiare voi, fidati” sentenziò Jasmine rassicurando Gwyneth. Le altre si accomodarono come fossero a casa loro e Gwyneth corse ad accendere l’acqua per il tè. Tornando sentì le ragazze parlare della recente premiazione dei BRITs ai quali Gwyneth non aveva potuto assistere perché era a Los Angeles per concludere le riprese del film. Improvvisamente l’argomento virò sulla nuova ragazza di Guy che Gwyneth non aveva ancora visto se non in video, anche se Chris le aveva accennato qualcosa. Gwyneth ascoltava quello che le sue amiche dicevano.

“Non mi aspettavo proprio che la portasse lì quel giorno, cioè, sì… però dai, una cosa in mondovisione, non credete che sia stato leggermente irrispettoso verso Joanna?” chiese alle altre Marianne.

“Ormai Joanna deve farsene una ragione. Erano diventati insopportabili, litigavano sempre e poi non sono passati due giorni. È passato un sacco di tempo, è ora di ricominciare e a Guy ha fatto bene a rifarsi una vita” rispose tranquillamente Chloe sfogliando una rivista. Gwyneth intervenne.

“Aggiornatemi, vi prego. Mi sono persa molto?”
Le guardò una ad una. Jasmin che, spaparanzata sul divano di pelle nera, disegnava dei piccoli cerchi col dito sul pancione sporgente prese la parola.

“Ma niente. Guy sembra aver trovato una nuova fidanzata e l’ha portata alla premiazione dei Brit.”

“Oh, sul serio? E cosa aspettate a raccontarmi?!”
Rimasero un po’ in silenzio, assorte nei loro pensieri e poi Marianne iniziò a raccontare.

“Si chiama Keshia, è olandese. Ha tipo 23 anni e fa la modella. Ovviamente è tutto l’opposto di Joanna: sifilitica, bruna e cadaverica. Sinceramente, accanto a Guy, stona parecchio. A me non piace moltissimo…”
Il tè era pronto. Ormai conosceva i gusti delle sue amiche: Chloe un earl grey poco zuccherato e con un goccio di latte, Jasmine tè verde molto zuccherato e per Marianne del tè nero con un po’ di limone. Mentre per se stessa, Gwyneth prese del tè bianco. Tornò in salotto col vassoio pronto.

“Okay, ma lui che dice? Cioè, conosciamo Guy e sappiamo che non si espone più di tanto e nemmeno mi aspettavo che la portasse ad una cerimonia così importante. Credete sia una cosa seria?” disse Gwyneth rimestando il tè nella sua tazza.

“Spero per lui di no! O almeno non così presto. Boh, lei proprio non mi pia-…” iniziò a dire Marianne.

“Suvvia, Marianne” la interruppe Chloe “non la conosciamo minimamente.”

“Ho capito” rispose titubante Gwyneth. “Ma Guy almeno ve l’ha presentata? S’è presentata lei? Raccontatemi, odio essere all’oscuro di tutto.”

“No, Gwyn, niente di niente. Ecco perché sono perplessa. Era lì seduta al nostro tavolo e nessuno che sapesse niente. Non ha spiccicato nessuna parola. Ha solo dato un bacio sulla guancia a Guy quando i ragazzi si sono alzati per andare a prendere il premio, poi ha abbassato lo sguardo” disse Jasmine pensierosa. Il rumore della pioggia fuori le cullava dolcemente e rimasero in silenzio per un po’. Tra loro era sempre così: parlavano e poi stavano in silenzio, ognuna a pesare per bene la situazione o a pensare a quello che si erano dette. Era bello stare così, era bello stare con loro anche se le dispiaceva molto per l’assenza di Joanna e per la nuova e inquietante presenza di questa ragazza che nessuno conosceva. Improvvisamente un rumore, la chiave che s’infila nella toppa e la porta d’ingresso che si spalanca.

“Hey, c’è nessuno? Sono tornato!”
La voce nasale del marito di Gwyneth, Chris, ruppe il silenzio delle ragazze.

“Jon, non c’è nessuno” proseguì poco dopo lo stesso.

“Oh, guarda chi c’è. Siamo in salotto!” urlò Gwyneth.

“Siamo? Quante siete? Vi siete moltiplicate? Aspetta che ti prenda io e vedr-…” ridacchiò il riccioluto cantante perso in chissà quali pensieri. Ma si bloccò di colpo entrando in salotto e guardando il resto del gruppo.

“Oh, ehm... oddio… ciao, ragazze! Scusate, io non-… sì, cioè…” arrossì violentemente “JON. CORRI SUBITO QUI!” disse in evidente imbarazzo. Le ragazze risero fino ad avere le lacrime agli occhi e rischiarono di far rotolar via per terra le loro tazze di tè.

“Ma che succede qui?”
Jonny entrò in stanza accompagnato dal suo solito cappellino che ormai era un segno di riconoscimento, anche quando non avevano le divise di scena ne aveva sempre uno in testa.

“Niente, amico, stanno semplicemente complottando. Guardale come se la ridono. Aah, donne!”

“Macché complottare, cretini, mi stavano solo aggiornando su tutto ciò che mi sono persa” disse Gwyneth poggiando la tazza ed alzandosi dal divano per andare dal marito e stampagli un dolce bacio sulle labbra. Adorava respirare il suo odore, era buono, dolce e soprattutto amava ritrovarlo sui suoi vestiti dopo averlo abbracciato. Quando si sta troppo tempo lontani da casa il profumo o, semplicemente il ricordo del profumo della persona amata, sembrano un tesoro inestimabile da far entrare e rimanere nelle ossa.

“Mi sei mancato” gli sussurrò Gwyneth nell’orecchio mentre attorno a loro gli altri chiacchieravano.

“Ma sono stato via solo un paio d’ore” disse lui.

“Ecco, troppe.”
Jonny era andato a sedersi accanto a Chloe e la teneva per mano mentre proponeva di chiamare il resto della band e di cenare insieme.

“Hey, voi due” disse il chitarrista rivolto al suo amico e a Gwyneth “basta risucchiarvi la faccia e parlate con noi.”

“Ma stai zitto, gelosone, adesso torno da te” disse Chris tirandogli le chiavi di casa mentre stringeva sua moglie. La coppia rise e tornò a sedersi con gli altri.

“Allora, stavate aggiornando Gwyneth. Immagino le abbiate parlato di Keschischsicia-cosa lì” sospirò il cantante.

“Esatto, mi stavano parlando proprio di lei e ci stavamo chiedendo cosa ne pensavate voi.”
Jonny era al telefono per chiamare Guy, Will e Phil perciò rispose Chris.

“Okay, mettiamola così: Guy è totalmente rincoglionito. Non so cosa questa tizia gli abbia fatto, ma è sempre lì col sorriso da deficiente, il tipico sorriso ebete di quando pensi ad una persona che vorresti disperatamente vedere. È insulsa, blanda mentre Guy è un ragazzo pieno di passioni ed interessi, perché lei? Cos’ha?” disse Chris infervorandosi.

“Oh, grazie al cielo qualcuno che la pensa come me. E gli altri? E Guy cosa dice?” chiese Marianne.
“Marianne, Will è contentissimo di questa new entry. Dice che Guy ne aveva bisogno dopo Joanna e gli sembra felice da quando Keschacosa è nella sua vita.”


“Che diamine di nome ha, poi?!” disse Jasmine.

“È olandese, non possiamo mica pretendere che si chiami Mary. Secondo me, comunque, vi state accandendo senza motivo. Magari è solo una cotta passeggera, non potete saperlo” disse Chloe ancora in favore della nuova arrivata. Jonny fece ritorno.

“Will e Phil stanno arrivando. Guy è rimasto bloccato a causa del traffico perciò tarderà un po’. Che mi sono perso?”

Keshasha” disse Chris a denti stretti. Quella ragazza proprio non gli piaceva, e in genere a Chris piacevano sempre tutti.

“Oh, quella. Non mi piace essere cattivo ma non ha niente di bello, forse soltanto a livello estetico ha un bel viso” espresse Jonny. La padrona di casa portò del tè per gli altri due: tè bianco per Chris e tè al limone con un po’ di latte per Jonny.

“Come siete cattivi. Ci stiamo fasciando la testa ancora prima di farci male. Chi siamo noi per giudicare? Nemmeno la conosciamo, nessuno di noi le ha parlato” concluse Chloe. Dopo alcuni minuti giunse Will con una scatola enorme di dolci per tutti.

“Will santo subito!” disse Jasmine riprendendo vita “adesso rotolo lì e mi pappo tutti i dolci.”

“Hey, donna sferica, ferma lì. Sono per tutti, non solo per te e per il piccolo alieno che porti in grembo.”
Tutti risero. Will corse a dare un bacio in fronte a Marianne che si fece piccola piccola tra le sue braccia.
“Ciao, amore” disse lei. Salutò i suoi due amici e abbracciò Gwyneth che anche lui non vedeva da tempo. Improvvisamente Chris balzò in piedi e urlò: “KESSHASCIA!”

“Ma chi, la nuova ragazza di Guy? Quella gnocca stratosferica?” sorrise Will. Marianne gli diede un pugno sul braccio.

“Ahia! Perché? È vero!” disse sfregandosi il punto dove la donna l’aveva colpito. Da buona padrona di casa, Gwyneth portò un tè ai frutti rossi per Will, il suo preferito.

“Will, ne stavamo parlando. Chris ci ha detto che approvi.”
Il batterista zuccherò il suo tè e aggiunse: “sì, Gwyn, mi piace parecchio. Non so voi, ma ultimamente sono uscito spesso con Guy e mi ha parlato molto di lei. Qualche sera fa l’ha portata in studio e ci ho parlato. Sembra okay, non è eccessiva, come dire. È tranquilla e curiosa di conoscerlo, forse persino troppo calma e timida per uno come Guy soprattutto dopo una persona come Joanna, che tutti sappiamo com’è.”

“Ma come ‘sono uscito spesso con Guy’” lo scimmiottò Chris “cioè, e noi chi siamo? Due barboni? Perché non ci ha detto niente? Quando arriva mi sente.”
“Ssssh” disse Gwyneth sedendosi in braccio a Chris e chiudendogli la bocca con un bacio  “calma, tigre. Continua pure, Will.”

“Dicevo, niente, mi sembra una ragazza okay e lui è proprio cotto, mi ha detto che appena finiamo queste date del tour vuole portarla a fare un viaggio in Finlandia” disse Will ai suoi amici.

“Boh, sarà, ma a me non piace per niente” aggiunse Marianne.

“Per me è indifferente, se lui è felice a me sta bene così” fece spallucce Jasmine addentando una ciambellina rosa.

“Sono d’accordo con Jasmine” disse Gwyneth.

“ A me non piace” dissero all’unisono Jonny e Chris guardandosi e sorridendo.

“Sapete come la penso” disse Chloe alzandosi e andando alla grande finestra del salotto di casa Martin “secondo me dobbiamo solo darle il tempo necessario per farsi conoscere” disse guardando fuori dalla finestra. Nel frattempo, comunicò anche agli altri che era arrivato Phil.

Oddiiiio! Fate sparire questa roba” urlò agitata Jasmine con la bocca piena di dolci “Phil mi ucciderà! Mi tiene a bacchetta sui dolci, non vuole che ne mangi troppi per l’eccesso di zuccheri che mi danno.”

Gli altri risero senza però far sparire la scatola di dolci. Jonny andò ad aprire. Ormai casa di Chris era casa sua. In realtà le case di tutti erano sempre a disposizione, quindi ognuno si sentiva a casa propria. Era una bella sensazione. Un ehilà riecheggiò dalla porta d’ingresso.

“Siamo in salotto, Phil” comunicò Jonny tornato ad abbracciare sua moglie sul divano.
“Oh, eccovi qui! Che bel quadretto, ci siete quasi tutti” disse ridendo Phil e guardandosi attorno. Salutò gli altri, abbracciò Gwyneth anche lui e corse da sua moglie che stringeva innocentemente la tazza di tè tra le mani.

“Ciao, tesoro!” cinguettò lei.

“Ciao amore” la baciò “mmh, hai mangiato qualcosa alla fragola?” disse sospettoso.

“Ehm, cosa? No, ho solo assaggiato il tè ai frutti rossi di Will. Vero, Will?”
Jasmine guardò minacciosa il batterista che confermò, intimorito, e le chiese se le fosse piaciuto.

“Buonissimo!” sorrise lei. Gwyneth gli chiese se voleva qualcosa da bere ma lui rifiutò.

“Ma Guy dove diavolo è finito?” disse Jonny guardando il cellulare.

“Mi ha telefonato prima. Passava prima da Ke… Kash… Kesh…” provò Phil a ricordare il nome della ragazza.

“Keshiashia?” suggerì Chris.

“Stronzi” sbottò Chloe.

Keshia” disse secco Will “dai, non siate così bastardi, soprattutto dopo davanti a Guy.”

“Ma sì, si scherza” disse Chris con la sua aria da santarellino.

Jonny tossì: “non sei credibile, coff coff.”

“Comunque sia, non credo che questa ragazza distruggerà l’equilibrio di tutti e tutto, o sbaglio?” disse improvvisamente Gwyneth.

“No, dai. Okay, non la conosco, però non mi sembra interessata a Guy solo perché è nella band” intervenne Phil mentre accarezzava il pancione di sua moglie.

Quanti anni avete detto che ha?”

Ventitré, Gwyn, ed è quello che mi preoccupa” disse Marianne.

“Mmh, perché?” chiese Jonny.

“Come perché, Jon, ha quasi dieci anni meno di lui. Guy è un uomo, un uomo fatto e formato come tutti voi.”

“E quindi?” s’intromise Will.

“Ma come sarebbe quindi?! Quindi lei è ancora una bambina. Se dovesse diventare una cosa seria pensate che lei possa stare dietro ad un uomo separato che una bambina ce l’ha già? La vedo abbastanza dura. Come può una ragazzina prendersi cura di un uomo e di una bimba?”

“A me tutto ciò non interessa. Se lui è felice a me sta bene così. Ora, escludendo il lavoro e tutto, a me interessa lui come persona. Prima di essere i Coldplay siamo persone” disse Chris torcendosi le mani “siamo amici da anni e quello che voglio è il bene di tutti. L’equilibrio lavorativo viene dopo. Perciò, se lui sta bene, anche noi stiamo bene. O no?”

“Aaah, il mio uomo!” disse Gwyneth stringendolo ancora di più. Chloe era inquietantemente appostata dietro la finestra quando all’improvviso annunciò la presenza di Guy. La moglie di Jonny si voltò verso gli altri guardandoli uno ad uno.

“Ora ascoltatemi bene, tutti. Siamo una famiglia, Guy è uno di noi. Se ci sono problemi sicuramente li affronteremo, ma non distruggetelo. Non fate gli stronzi o ve la vedrete con me.”

“Guardatela quant’è bella quando s’incazza così” sospirò sognante Jonny guardando sua moglie sua moglie. Corse a baciarla.

“Hey, al mio bambino fa schifo tutto ciò. Prendetevi una stanza!” protestò vivacemente Jasmine. Tutti risero finché una voce li interruppe.

“Hey, è qui la festa? Cosa avete tanto da ridere voi?”

“Guy!” esclamò Gwyneth correndo ad abbracciarlo.

“Donna!”
Guy la strinse forte. Avevano un bellissimo rapporto; dei membri restanti della band, Guy era quello a cui  Gwyneth era più legata, a cui si sentiva vicino come carattere e si volevano davvero molto bene. Quando avevano la fortuna di trovarsi in città nello stesso periodo, a Gwyneth faceva tanto piacere uscire con lui: lo chiamava se aveva bisogno di aiuto con la tecnologia oppure andavano a prendere Nico e assieme ad Apple e Moses li portavano al parco. Erano come un fratello e una sorella che purtroppo avevano la sfortuna di vedersi poco.

“Oddio, Gwyneth, sei sempre più bella ogni giorno che passa. Scusa, Chris, dovevo dirlo” disse il bassista rimirando l’attrice dalla testa ai piedi.

“Fai pure, dopo anni di matrimonio non riesco ancora a capire cosa diamine ci trovi in uno sfigato come me.”

“Stupido” disse Gwyneth passandogli dalle spalle e dandogli uno scappellotto dietro al collo “Guy, vuoi qualcosa da bere, tesoro?”

“Ehm, sì” balbettò Guy che stava salutando il resto delle persone spaparanzate sul divano di casa Martin “un tè va più che bene.”

“Ti va di venire ad aiutarmi? Devo tirar giù delle scatole da un mobile.”

“Oh, aspetta, vengo io” s’intromise Chris. Gwyneth lo fulminò con lo sguardo e Chris capì.

“Però a pensarci bene farei meglio a restare qui” proseguì il cantante guardando sua moglie “ho un dolorino al polso, non vorrei peggiorasse…”
Jonny e Will stavano soffocando dalle risate.

“Aaah, scansafatiche. Saluto Jasmine e il piccolo mostriciattolo in arrivo e vengo ad aiutarti” disse ridendo Guy.

“Okay, sono in cucina” urlò Gwyneth dal piccolo corridoio che portava all’altro lato della casa. Guy afferrò un dolcetto di quelli portati da Will, schivò alcuni colpi da parte del batterista che continuava a punzecchiarlo e raggiunse Gwyneth in cucina.

“Okay, ci sono. Agli ordini, maestà” disse ridendo con la bocca piena, improvvisando un maldestro inchino in direzione della donna.

“Ma che schifo, Guy!” rise di gusto Gwyneth “niente, in realtà volevo solo parlarti lontano da tutti. È un po’ che non ci sentiamo e sono mesi che non ci vediamo.”

“Il tour ci sta portando via tanto tempo, ho persino poche ore per vedere Nico, pensa. E tu, col film…”

“Non è questo il punto. Credevo di avere un rapporto particolare con te rispetto agli altri.”

“Lo so, lo so. Ti chiedo scusa” disse il bassista sinceramente dispiaciuto. Gwyneth si avvicinò al lavello per lavare alcune tazze mentre Guy le asciugava lentamente.

“Quindi non devi dirmi niente?”
Ci furono alcuni secondi di silenzio nei quali l’unico rumore percepito era quello delle tazze e dell’acqua nel lavello.

“È normale avere paura del tuo giudizio?” chiese all’improvviso il bassista.

“Ovvio che sì” ironizzò lei facendolo sorridere “no, non è vero, con me dovresti sentirti libero di dire quello che vuoi e lo sai. Quindi se hai qualcosa da dirmi puoi farlo tranquillamente” disse passandogli una tazza verde.

“Credo di essere innamorato.”
Lei rimase in silenzio come ad esortarlo ad andare avanti.

“Si chiama Keshia. L’ho conosciuta qualche mese fa ad una mostra. Lei era lì perché l’espositore era un suo amico e ci hanno presentati alcune conoscenze in comune.”

“Che cosa carina. Poi?” incalzò la bionda.

“E poi niente. Abbiamo chiacchierato parecchio quella sera finché poi ognuno è andato via per conto suo. Però sono rimasto colpito dalla sua dolcezza e delicatezza. Sicuramente sapeva chi sono e che lavoro faccio, ma non mi ha fatto minimamente pesare la cosa. E poi… e poi è di una bellezza mozzafiato, a prescindere dal fatto che sia una modella.”

Gwyneth gli passò un’altra tazza e lui proseguì.

“I suoi occhi, i suoi bellissimi occhi. Sono così profondi che ho timore di guardarla troppo a lungo per paura di non riemergere più.”

“E sì, abbiamo decisamente perso Guy” disse Gwyneth dandogli una spallata amichevole. Lui rise e le schizzò dell’acqua addosso. Per un po’ rimasero in silenzio.

“È solo che ho paura. Sai com’è andata con Joanna, sai com’è andata dopo Joanna e non vorrei ripetere gli stessi sbagli. Vorrei che per una volta fosse tutto speciale e tranquillo.”

“Di cosa hai paura?”
“Di tutto, soprattutto di loro” disse il bassista accennando con la testa nella direzione del salotto da dove proveniva un animato chiacchiericcio.

“E perché? Sono la tua famiglia, dovresti parlarne loro.”

“Non so. La rottura con Joanna mi ha cambiato molto e questo cambiamento ha avuto ripercussioni anche su di loro. Ho paura che Keshia possa portare altro male e non voglio, però non voglio nemmeno perdere lei o farle del male.”

“Guy, sai che sono sempre sincera con te quindi ti dico che dovresti solo parlare con loro. Sono i tuoi migliori amici e non dovresti coinvolgere solo Will” lo rimproverò. Lei era l’unica che poteva farlo senza fargli male, lo sapevano tutti.

“Che poi… perché proprio Will? Di tutti voi è quello il cui giudizio mi farebbe più paura.”

“Ma non so, forse mi ispira più sicurezza” disse pensieroso “a me è tuo marito a farmi paura.”

“Ma chi? Chris? Ma l’hai visto?” disse lei fintamente scandalizzata “okay, ogni tanto è lunatico e folle, ma fidati che non vorrebbe mai il tuo male.”

“E tu come fai a saperlo?” ribatté Guy.

“Sono o non sono la moglie del boss? Ho i miei privilegi” si vantò ironicamente lei. Entrambi scoppiarono a ridere. Gwyneth chiuse l’acqua e Guy finì di asciugare l’ultima tazza.

“Quindi” riprese il discorso Gwyneth “ora vai di là e ne parli con tutti. Okay?”

“Okay, capo!”
Guy si mise sull’attenti e le offrì il braccio come si conviene alle grandi signore. Gwyneth faticò molto a tenere in equilibrio il vassoio con il tè di Guy tornando in salotto. Il bassista si schiarì la voce per catturare l’attenzione degli altri.

“Avrei bisogno di parlarvi.”
Tutti lo guardarono incuriositi. Guy guardò Gwyneth prima di iniziare a parlare. Era di una dolcezza infinita, pensò la donna, sembrava così forte ma era di una fragilità incredibile, di una sensibilità che fin ora aveva visto solo in suo marito. Lo guardò incoraggiante.

“Bene, come tutti sapete c’è una nuova persona nella mia vita” guardò i suoi amici lentamente “dopo Joanna immagino che temiate molto qualsiasi mio legame affettivo. Lo sapete, non nego che lei sia stata di vitale importanza per me e le voglio ancora bene nonostante tutto, ma ho bisogno di ricominciare. Sono consapevole che la fine della mia storia con lei ha avuto conseguenze anche su di voi.”
“Guy, ascol-...” lo interruppe Chris.

“No, Chris, fammi finire” proseguì lui “dicevo, ha avuto conseguenze anche su di voi. Vi e ci ha destabilizzati portandoci a parecchie tensioni sia personalmente che a livello lavorativo. Okay, magari ho sbagliato a portare Keshia ai Brit…”

“Promemoria: Keshia, Keshia, Keshia” ripeté tra sé e sé Chris in silenzio prendendosi un’occhiataccia da Gwyneth. Guy proseguì.

“Probabilmente ho sbagliato perché dovevate e volevate conoscerla prima di vederla inserita nel nostro mondo, in quello che pian piano ci siamo creati da soli arrivando ad essere la famiglia che siamo oggi. E per questo vi chiedo scusa. Però, però vorrei che imparaste a conoscerla. Ora come ora, significa molto per me e vorrei che ci provaste almeno. Non pretendo che vi stia simpatica, non a tutti possiamo piacere, ma vi conosco e so che alcuni di voi potrebbero avere già dei pregiudizi” guardò Chris che si sentì nudo di fronte a quell’appunto così diretto.

“Io però non so come andrà a finire tutto ciò, però mi godo quello che ho in attesa di avere delle certezze. Non pretendo che diventi subito la vostra migliore amica però potreste provare ad accettarla. Non per lei, ma per me. Sì, vi faccio questa richiesta egoista.”
Aveva lanciato la bomba e ora aspettava la reazione degli altri che lo guardavano molto interessati. Notò soltanto gli occhi lucidi di Gwyneth e il sorriso di Will e Chloe. A parlare fu Chris, molto probabilmente perché sapeva cosa dire anche a nome degli altri.

“Guy, siamo noi a doverci scusare con te.”
Il cantante si alzò dal divano e andò verso l’amico e lo guardò dritto negli occhi.

“La nostra preoccupazione è per te. Come ho detto a loro, prima di essere i Coldplay siamo amici, siamo una famiglia. Prima di essere i Coldplay siamo noi quattro, e relative consorti, che dobbiamo prenderci cura l’uno dell’altro. Ti chiediamo scusa. Poi… poi perché non inviti Keshia…”
Attorno a loro si levarono mormorii di sorpresa per il fatto che Chris avesse detto bene il nome della ragazza.

“Sì, invitala a cena da noi. Stasera!” intervenne energicamente Gwyneth.

“Sì, amore, era quello che stavo per dire. Invitala a cena da noi, visto che ci siamo tutti oggi e non ci sono nemmeno i bambini. Tanto sono quasi le sette, organizziamo qualcosa e partiamo col piede giusto.”
Guy sorrise ai suoi amici e abbracciò Chris.

“Grazie, Chris” gli sussurrò all’orecchio.
“E di che, amico. Siamo qui per questo.”
Si staccarono e Will si alzò, andò da Guy e disse:

“Oh, allora? Andiamo a prendere Keshia o la facciamo arrivare a piedi?” gli diede una pacca sulla spalla.

“Certo, la chiamo mentre siamo in macchina!”
Guy sorrise e con Will si avviò fuori da casa. Gli altri ripresero a chiacchierare amabilmente. Gwyneth si avvicinò a Chris che guardava i suoi due amici andare via e gli prese la mano.

“Sono fiera di te” disse poggiandogli la testa sulla spalla. Lui si girò e le prese il viso tra le mani e le diede un lungo bacio sulle labbra.

“Ti amo.”

“Ti amo anche io.”
E insieme tornarono dalla loro famiglia in attesa dei componenti mancanti.
  
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