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Autore: theshinygirl    18/03/2012    5 recensioni
"...."I rumori della battaglia stavano lentamente scomparendo e qualcosa di illogico dentro di Hermione le disse che il lato sbagliato stava vincendo. Forzò se stessa a rimanere sul terreno umido, trattenendo le lacrime quando una consapevolezza la colpì. Era distesa su del sangue. Il corpo su cui era caduta prima era umido di sangue. Il terreno su cui si trovava era umido di sangue. Il sangue di chi aveva combattuto per la cosa giusta. Brave persone.
Anche se non riusciva a vedere nulla, i corpi mutilati,bruciati e decapitati, i cadaveri di centinaia persone erano davanti ai suoi occhi. Poteva vederli chiaramente nella sua mente. I loro occhi senza vita la fissavano, deridendola, colpevolizzandola per non aver lottato, per essere rimasta sul terreno. Rimproverandola per non essere stata più intelligente, per essere stata così stupida da lasciare che un Mangiamorte le prendesse la bacchetta.
"..."
Ben presto ci fu un silenzio quasi completo.
Traduzione, paring Lucius M./Hermione G.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Mangiamorte, Severus Piton
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Questa è la traduzione della storia “In the dark” pubblicata sul sito ‘fanfiction.net’ da The-shiny-girl. Potete trovare il link della versione originale nel profilo.

N.d.a: Premetto che fra tutti i capitoli tradotti fino ad ora il primo è stato quello più complesso da tradurre. Forse per il gioco dei tempi verbali o per i lunghi monologhi.

Fatemi sapere cosa ne pensate.
Momob.

 

IN THE DARK
Chapter one: Horrible End

La guerra era finita e lei non riusciva a crederci. Tutto quello per cui avevano lottato era stato distrutto.

Hermione Granger giaceva sul terreno umido,troppo ferita per muoversi, ma non abbastanza per morire. I suoi occhi erano spalancati, ma non si muovevano. Sembrava che stesse osservando il cielo come se fosse la cosa più interessante al mondo. Era completamente buio e non si vedeva nessuna stella. Pochi minuti prima solo il lampo delle maledizioni e la luna argentea avevano illuminato il campo di battaglia. Si erano sentite grida e urla, ma ora c’era un silenzio quasi completo. Percepiva conversazioni e risate provenire da loro. Da coloro che si supponeva dovessero morire nella Guerra.

E sapeva che era terminata e che la sua vita sarebbe finita presto. Era solo questione di tempo prima che la trovassero e si sbarazzassero di lei.

Lo avrebbe fatto da sola se avesse avuto la sua bacchetta. Ma essa probabilmente giaceva da qualche parte, spezzata a metà.

Fin dal momento che un Mangiamorte le aveva preso la bacchetta, sapeva che non avrebbe avuto nessuna possibilità di vincere o addirittura di sopravvivere alla battaglia. Ma ciò che l’aveva scioccata di più era stata la facilità con cui l’arma le era stata tolta. Lui non aveva neanche usato la magia. Mentre stava lanciando maledizioni, qualcuno era sgattaiolato dietro di lei e le aveva afferrato il braccio. Si era irrigidita in uno stato di shock e di paura incapace di far nulla quando il suo aggressore le aveva strappato la bacchetta di mano e l’aveva rotta a metà di fronte a lei.

Invece di scappare, rimase completamente immobile, guardando l’uomo davanti a lei. Indossava una maschera, così  non riuscì a riconoscerlo. Il suo orgoglio era più forte della paura perciò aspettò che l’uomo la uccidesse, fissandolo negli occhi. Quando lui puntò la bacchetta contro di lei, chiuse istintivamente gli occhi e si irrigidì. Sentì un dolore bruciante sulla pelle. Aprì gli occhi per guardare il suo corpo e vide profondi graffi su tutte le braccia con il sangue che fuoriusciva lentamente. La sola vista la fece star male. Sentiva il dolore su tutto il corpo e immediatamente capì che non erano state solo le braccia ad essere state infettate dalla magia. Poi udì l’uomo mormorare delle parole e la successiva cosa che percepì fu l’oscurità. Una fitta oscurità tutto attorno a lei. La risata del Mangiamorte le inviò brividi giù per il corpo, ma poi sentì i suoi passi. Si accorse che si stava allontanando da lei e questo non aveva senso. Perché non l’aveva uccisa?

Disorientata, fece un passo in avanti ed inciampò. Atterrò su qualcosa di morbido,tiepido ed umido.  Realizzò che probabilmente era un cadavere e strisciò via con un urlo.

Quello era troppo per lei. Le lacrime che aveva trattenuto per tutto il tempo,finalmente si rovesciarono sulle sue guance. Sbatté le palpebre un paio di volte, ma era inutile. Non riusciva a vedere nulla. Il panico la invase e tutto il suo corpo cominciò a tremare per la paura. Sentiva le persone urlare e lottare, le grida delle Senza Perdono, ma non riusciva vedere niente. Sapeva che erano le urla di chi veniva torturato, il rumore della morte che sarebbe ronzato nelle sue orecchie finché non fosse morta.

Non osò muoversi e anche se avesse deciso di far qualcosa, di cercare di alzarsi, le ferite sul suo corpo lo rendevano impossibile. Così rimase dove era, con la piccola speranza dentro di lei che qualcuno la trovasse e ripristinasse la sua vista.

Passarono dei momenti e nessuno venne da lei. I rumori della battaglia stavano lentamente scomparendo e qualcosa di illogico dentro di Hermione le disse che il lato sbagliato stava vincendo. Forzò se stessa a rimanere sul terreno umido, trattenendo le lacrime quando una consapevolezza la colpì. Era distesa su del sangue. Il corpo su cui era caduta prima era umido di sangue. Il terreno su cui si trovava era umido di sangue. Il sangue di chi aveva combattuto per la cosa giusta. Brave persone.

Anche se non riusciva a vedere nulla, i corpi mutilati,bruciati e decapitati, i cadaveri di centinaia persone erano davanti ai suoi occhi. Poteva vederli chiaramente nella sua mente.  I loro occhi senza vita la fissavano, deridendola, colpevolizzandola per non aver lottato, per essere rimasta sul terreno. Rimproverandola per non essere stata più intelligente, per essere stata così stupida da lasciare che un Mangiamorte le prendesse la bacchetta.

Sentì il sangue secco attaccarsi alla sua pelle, colare dalle sue ferite, impregnandole i vestiti e i capelli, sentì la terra umida sotto alle sue dita tremanti.

Ben presto ci fu un silenzio quasi completo.

Hermione immaginava i corpi delle persone che respiravano, ma a malapena, in attesa della morte che li avrebbe portati in un posto migliore. Proprio come lei.

Le lacrime si erano seccate sulle sue guance, lacrime che aveva pianto per tutte le persone che aveva visto morire, per paura di ciò che le sarebbe accaduto. Si sentiva in colpa per essere ancora viva, mentre gli altri erano morti. Perché una parte di lei voleva ancora vivere.

Ma l’altra parte avrebbe dato il benvenuto alla Morte se fosse venuta. Sarebbe stata finalmente in grado di riposare, senza paura, senza dolore e avrebbe visto i suoi amici di nuovo.

Ma perché allora ci mettevano così tanto? Stavano decidendo il modo più doloroso per uccidere i sopravvissuti?

Poi sentì dei rumori di  passi e istantaneamente capì a chi appartenessero. Forzando gli occhi verso la direzione da cui provenivano, sperò solo che lo facessero velocemente. Ma in qualche modo sapeva che non l’avrebbero fatto. Erano di buon umore, festeggiavano la loro vittoria e probabilmente avrebbero voluto qualche premio, qualche divertimento.

Hermione si diceva che probabilmente sembrava troppo disgustosa con tutto quello sporco e quel sangue addosso e che non avrebbero perso tempo con lei.

E poi la sua voce fredda la trapassò come un coltello. “Miei fedeli seguaci, il giorno che tutti noi abbiamo atteso è finalmente arrivato, il giorno in cui ci prenderemo il posto in società che ci spetta, il giorno in cui abbiamo distrutto tutti coloro che ci ostacolavano. Il giorno in cui finalmente governeremo il mondo dei maghi e distruggeremo coloro che non sono degni di viverci.”

La voce era molto vicina a lei e immaginò che probabilmente lui fosse in piedi a pochi metri.

Grida di approvazione eruttarono dagli uomini mascherati e fecero trattenere il respiro ad Hermione nella speranza che non la notassero.

“Come il generoso maestro che io sono, vi ricompenserò per la vostra lealtà, miei amici.”

Hermione trattenne il fiato finché non ne poté più. Sperava di soffocarsi, ma non era abbastanza coraggiosa. Voglio vivere, ammise finalmente a se stessa.

Non era l’unica ad essere ancora viva. C’erano anche altre persone. Sentiva la loro respirazione irregolare, i singhiozzi, i lamenti e si rese conto che erano gli stessi rumori che provenivano dalla sua bocca.

Quella voce disgustosa tagliò il silenzio di nuovo: “Concederò ai miei più fedeli seguaci che hanno perso la loro famiglia per la mia causa l’onore di scegliere i loro premi per primi. Siete liberi di fare con questa gentaglia quello che più preferite.”

Brividi corsero lungo la schiena di Hermione quando capì quello che stava accadendo. Non avevano intenzione di uccidere i sopravvissuti, almeno non subito.

Oh Dio, oh Dio, oh Dio….

Provò a fingersi morta, ma i suoi occhi non l’ascoltavano. Non importava quanto duramente ci provasse, la paura non le permetteva di chiuderli. E il suo corpo non smetteva di tremare malgrado lei gli stesse ordinando mentalmente di stare fermo.

Poi sentì dei passi vicino a lei e una risata.

“No, per favore, non io…” sentì una ragazza gridare. Avrebbe potuto dire che la giovane fosse stata tirata su da terra e che si stesse dibattendo, ma solo un momento dopo ci fu un piccolo ’pop’ ed Hermione realizzò che si erano smaterializzati. Dove era stata portata? Perché era stata presa?Era stata catturata per essere una…una schiava?

Il panico aumentò in lei e all’improvviso sentì qualcosa. Non sapeva cosa fosse esattamente ne come lo sapesse, ma fu certa che qualcuno la stesse guardando. Cercò di restare calma e trattenne il fiato, ma fu inutile.

Solo un momento dopo sentì qualcuno afferrarle il braccio e tirarla su dalla terra intrisa di sangue.

Lottò per fuggire, anche se  sapeva che non sarebbe potuta scappare da nessuna parte. Non una parola uscì dalla sua bocca, il che la sorprese. Aveva sempre saputo cosa dire, ma in quel momento tutto quello che poté fare fu mordersi la lingua per trattenersi dal piangere e urlare.

“E’ questa la ragazza che vuoi? Con tutti i Traditori del Sangue tu scegli una Sanguesporco? Come desideri, puoi fare di lei quello che preferisci. È una tua proprietà da ora in avanti. “ disse Voldemort all’uomo che teneva Hermione, una punta di disgusto nella voce.

Hermione si irrigidì completamente per lo shock. Voleva che la persona che la stava tenendo parlasse, così avrebbe potuto riconoscere chi era, ma lui rimase silenzioso.

“Prendila e goditi il tuo premio.”

Quando quelle parole uscirono dalla bocca di Voldemort, Hermione lottò più duramente per sfuggire dalla presa dello sconosciuto. Prima che potesse trattenersi, abbassò la testa verso il braccio di lui e lo morse forte. Percepì il gusto del sangue in bocca mentre lo sentì ringhiare per la rabbia: “Tu sporca piccola…”

L’attimo dopo venne duramente schiaffeggiata in pieno viso causandole la perdita dell’equilibrio e cadendo. Era di nuovo inginocchiata sulla terra intrisa di sangue, ansimante. La voce di lui era ancora nella sua testa, sapeva di averla già sentita prima ma non riusciva a ricordare dove.

Rivoleva indietro la sua vista, non era niente senza di essa. Era completamente inutile e alla mercé del Mangiamorte che l’aveva scelta. Una piccola speranza si formò dentro di lei, dicendole che forse lui avrebbe rinunciato a lei e che forse avrebbe deciso di prendere qualcun altro al suo posto. Qualcuno che gli avrebbe causato meno problemi. Ma la sua stupida speranza venne distrutta in un secondo. Chiuse gli occhi, pregando un ultima volta per la morte e poi venne tirata in piedi, la presa sul suo braccio più spietata e ruvida rispetto a prima.

La sensazione di costrizione della materializzazione la invase e non riuscì più a sentire i lamenti degli altri sopravvissuti, ne le urla dei Mangiamorte e il fruscio leggero del vento.

Percepì un terreno solido sotto ai suoi piedi ed un silenzio assoluto attorno a lei. In quel momento Hermione capì che sarebbe stato meglio morire.

  
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