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Autore: x13072011x    19/03/2012    6 recensioni
Lily Evans era una ragazza quasi normale, quasi.
Perché una ragazza che continua, imperterrita, a rifiutare i numerosi inviti del ragazzo più bello di tutta Hogwarts, non è del tutto normale.
Ma se consideriamo che, suddetto ragazzo, la perseguita da sei anni e mezzo senza sosta, allora, ma solo allora, Lily Evans può considerarsi normale.
Ma come può una semplice ragazzina del primo anno considerarla normale quando rifiuta tutti gli inviti di James Potter, e sottolineo James Potter? Beh, non può.
E come può, questa ragazzina, considerarla normale se, di punto in bianco, Lily Evans accetta un invito del ragazzo davanti a tutta la Sala Grande? Beh, non può.
La scena andò più o meno così…
Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'close enough to start a war.'
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Perchè la loro, è storia.
 

Dedicato a Roxar,
anche se lei non sa nemmeno della mia esistenza,
che ha saputo raccontare
la storia di questi due eroi qua
in modo strepitoso,
attraverso le sue bellissime One-Shot.

 





Lily Evans era una ragazza quasi normale, quasi.
Perché una ragazza che continua, imperterrita, a rifiutare i numerosi inviti del ragazzo più bello di tutta Hogwarts, non è del tutto normale.
Ma se consideriamo che, suddetto ragazzo, la perseguita da sei anni e mezzo senza sosta, allora, ma solo allora, Lily Evans può considerarsi normale.
Ma come può una semplice ragazzina del primo anno considerarla normale quando rifiuta tutti gli inviti di James Potter, e sottolineo James Potter? Beh, non può.
E come può, questa ragazzina, considerarla normale se, di punto in bianco, Lily Evans accetta un invito del ragazzo davanti a tutta la Sala Grande? Beh, non può.
La scena andò più o meno così…


Quella sera, in Sala Grande, tutti si stavano chiedendo cosa stesse tramando James Potter dietro quel bicchiere di Succo di Zucca.
Ogni sera, tra la prima portata e la seconda, James Potter era solito chiedere alla Evans di uscire insieme e, tra il pasticcio di carne e il dolce, era solito porle la stessa domanda. Inutile dire che, quella sera, tutto ciò non avvenne.
« Jamie, la McGranitt ci toglierà talmente tanti punti che quando verranno ad Hogwarts i nostri pronipoti saremo ancora a zero! »
« Taci, Lunastorta, se non sai neanche cosa sto facendo. Sarà una particolarità per noi! » commenta Ramoso, senza alzare la testa dal foglio. Con un gesto meccanico prende il bicchiere e lo porta alla bocca, bevendo qualche sorso di Succo di Zucca. « E’ la volta buona, me lo sento! »
« E’ la volta buona che ti uccide, Prongs »
« Quanto siete ottusi, la Evans è sempre stata innamorata di me, solo che aspetta il momento giusto per accettare un mio invito » spiega James, alzando per la prima volta lo sguardo dal foglio e rivolgendolo agli amici.
La Sala Grande, che non aveva assistito al discorso, tiene il fiato sospeso pronta ad assistere all’ennesima trovata del Malandrino. Tuttavia, quando James torna a guardare il foglio, un sospiro di delusione si diffonde per la sala.
« Ma quando metterai in atto questa particolarità? » chiede spazientito Sirius, guardando il fratello che dall‘inizio del pasto non ha smesso di tracciare una virgola sul foglio.
James si passa una mano tra i capelli, nel solito gesto presuntuoso, prima di piegare il foglio e metterlo in tasca.
« Godric, che fame! » esclama, ignorando altamente il fratello e prendendo due cosce di pollo, una per mano, addentandole gustosamente.
« Godric, che fame?! Godric, che fame?! Hai preferito scarabocchiare quel foglio e non mangiare per tutta la sera, e ora dici Godric, che fame?! Sei proprio un carciofo ripieno, Potter »
« Beh, a tutti piacciono i carciofi ripieni, Pads » ribatte prontamente James tra un boccone e l’altro, sputacchiando sul tavolo qualche pezzo di carne.
Sirius inizia a sbattere la testa sul tavolo, Remus alza gli occhi al cielo congiungendo le mani a mo’ di preghiera, Peter mugola qualcosa per poi tuffarsi nuovamente nel pasticcio di carne.
« Prendi nota, Peter » ordina Remus, disperato, guardando l’amico estrarre dalla tasca velocemente un taccuino liso dal tempo. « “Mai confrontare James con qualsiasi cibo che piace alla maggior parte della gente” »
Peter esegue scrivendo con una calligrafia piccola e disordinata, calligrafia con cui è scritta tutto l’elenco delle due pagine visibili:

#34 Non fare tardi alla partita Grifondoro-Serpeverde, potresti ritrovarti appeso a testa in giù nel bel mezzo della Sala Grande.

#35 Dare sempre del cibo a Potter, prima che mangi il libro di Storia della Magia e finisca in infermeria per una settimana.

#36 Accettare sempre un’uscita ad Hogsmeade con James se non vuoi ritrovarti con una coda e delle orecchie da coniglio.

#37 Prestare sempre i compiti a James Potter se vuoi ritrovarli il giorno della consegna nella cartella e non nel gabinetto.

#38 Mai confrontare James con qualsiasi cibo che piace alla maggior parte della gente.

« Quel taccuino non deve finire nella mani del W JAMES POTTER, ABBASSO SIRIUS BLACK, sia chiaro » farfuglia James, masticando, in un vano tentativo di minaccia. Peter rimette velocemente il libretto nella tasca, pregando mentalmente che nessuna ragazzina se lo ritrovi per le mani.
« A proposito, perché nessuno ha ancora creato W SIRIUS BLACK, ABBASSO JAMES POTTER? » chiede Black alzando le sopracciglia e volgendo lo sguardo a tutte le ragazze di Hogwarts.
« No, non ricominciate » prega Remus guardando i due amici, sperando in una resa di Sirius e che James non ribatta. « E poi, la Sala Grande, dopo tutto questo tempo di duro lavoro, vuole vederti in azione, James! ». James alza le sopracciglia, guardando il suo amico. « Ma ci sono bambini! »
« Non quell’azione, James! » urla Remus, attirando gli sguardi di molti compagni di scuola. Sirius scoppia nella sua risata simile a un latrato, Peter ride sommessamente, coprendosi la bocca con entrambe le mani.
« Ok, basta. Ora do’ io il via alla tua forza! » commenta Padfoot alzandosi in piedi e salendo sulla panca, volgendo lo sguardo al tavolo dei professori, come per chiedere il permesso di cui non se ne preoccuperà nemmeno. La McGranitt apre la bocca, pronta a ribattere, ma Silente la ferma con un minimo gesto della mano.
« Miei cari compagni, » inizia Sirius, solennemente. « come avete avuto l’occasione di notare, il cervide seduto accanto a me ha passato tutta la serata a scarabocchiare un foglio di cui nessuno sa cosa e perché ci sia scritto ciò che c’è scritto. Quindi diamo la possibilità al nostro carissimo compagno di scuola, e purtroppo per me di dormitorio, di mostrarci la sua ennesima trovata » Sirius si siede, sorridendo a James con aria di sfida.
James muove velocemente la bacchetta e in tutti gli stendardi si ripete la stessa frase: « Lily, ho vinto io ». Con un lentissimo gesto, dopo aver sfilato davanti a tutti li studenti, porge un foglio alla McGranitt.
La professoressa sbarra gli occhi e apre la bocca, evidentemente il foglio la deve aver lasciata senza parole. « Potter… t-tu sei riuscito a fare il tema senza… senza… senza l’aiuto del signor Lupin e a consegnarlo prima della signorina Evans? »
Ignorando altamente la domanda della professoressa, Potter ruota su se stesso guardando la Evans che, ovviamente, ha capito tutto.
« Ehi, Evans. Ci vieni ad Hogsmeade con me? »
La Evans sorride.
« Certo, Potter. Non vedo l’ora »
Dopo qualche minuto di silenzio, la sala scoppia in un fragoroso applauso e alcuni mormorii si diffondono tra tutti i compagni.


Ovviamente solo Lily Evans e James Potter sanno che Lily ha accettato solo per una stupida scommessa fatta anni addietro.
Ma tutti sanno com’è andata a finire. Perché la loro, è storia.
 

  
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