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Autore: abbraccinaspettati    19/03/2012    3 recensioni
Sel è una ragazza semplice e dolce, che ama leggere e sognare.Ha un passato difficile di cui non ricorda praticamente nulla. Trasferendosi in una nuova città con la madre, scoprirà cose su di se che aveva totalmente dimenticato. Dovrà lottare con se stessa e con i sentimenti, specie con l'amore, al quale aveva smesso di crede ormai da tempo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Non posso crederci, insomma tu sei una ragazza, non che tu non possa, ma per come sei e in tutta sincerità, non saprei proprio immaginarti in tuta, di domenica sera a giocare ai videogames. -
-Capisco, così sei uno di quelli ‘ho paura di essere stracciato da una ragazza eh? -
-Assolutamente no, ma il tuo stile da ‘miss perfettina’ è innegabile, ecco. -
Mi fermai e lo guardai negli occhi, le sue iridi ora sembravano più chiare, di un verde che si mischiava all’azzurro, erano magnifici. Avvicinandomi al suo viso, e distogliendo lo sguardo da quei punti luminosi, dissi –chi arriva per ultimo a quella panchina laggiù è una femminuccia.-
Rimase cinque secondi a guardarmi intensamente, sembrava come ipnotizzato. –Allora ci stai?- dissi alzando un sopracciglio. Poi però, mentre io avevo già iniziato a correre, replicò -se fossi in te, comincerei a pentirmi. - Correvamo proprio come fanno due bambini, che vogliono assolutamente arrivare al furgoncino dei gelati.
Ero in netto vantaggio, avrei anche vinto, se ad un certo punto non mi avesse cinto la pancia con le sue braccia forti e non mi avesse stretta a tal punto da farmi inginocchiare sul prato di quel piazzale-proprio dietro la scuola- . Cercavo di divincolarmi in ogni modo, ma lui non lasciava la presa. Ero felice e irritata allo stesso tempo, ma ridevo come non facevo ormai da tempo.
-La smetti di muoverti in continuazione? Sto cercando seriamente di commettere un omicidio qui e tu così, non mi rendi facile l’impresa. - disse mostrando un ampio sorriso.
-Bè dovevi cercarti un’altra ragazza dalla quale farti battere, mio caro- gli feci la linguaccia. Il suo viso era rilassato e felice, aveva un’espressione serena, che però, io feci tramutare  in una smorfia quando gli presi la mano e velocemente la passai sopra la mia testa, liberandomi così dalla sua presa. Mi alzai in piedi. Rimase a guardarmi, non era arrabbiato, almeno non credo, perché avrebbe dovuto dopotutto?
Guardandolo lì, seduto a terra, con i raggi del sole gli illuminavano il suo viso, notai che avevo uno sguardo quasi bisognoso del mio contatto, iniziò a girarmi la testa. Cosa stavo facendo? Cosa ci facevo lì, con quel ragazzo? Pensai, perlopiù urlai, come un rimprovero silenzioso a me stessa  –cosa diavolo mi sta succedendo, è solo il primo giorno di scuola e sto già ridendo con questo ragazzo, con il quale parlo da poco più di 15 minuti? -
-Cos’hai missperfettina? – sembrava preoccupato.
Okay, quel soprannome era decisamente irritante, ma lo ignorai, non sapevo davvero cosa mi stesse capitando.
-Io? Ecco niente, non ho niente, cosa ti fa pensare che io abbia qualcosa?- sbottai.
-Ehi niente, era solo per sapere, è come se avessi visto un fantasma- mi guardò interrogativo.
-Scusa ma devo assolutamente andare, tra poco suonerà la campanella e dovremo tornare in classe, ehm mi sono divertita, grazie della compagnia, Kyle - dissi con un piccolo sorriso, che di sorriso aveva ben poco. Lui non disse niente, mi guardò allontanarmi dal piazzale e basta. Sentivo su di me uno sguardo accusatorio, infondo, avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo se non avesse più voluto rivolgermi la parola, lo avevo lasciato lì da solo, dopo aver riso e scherzato per tutto l’intervallo, dopo aver osservato i suoi meravigliosi occhi verdi misti all’azzurro, come quello del cielo. Non avevo fatto un bel gesto andandomene senza nemmeno salutarlo per bene, ma sapevo di avere le mie buone ragioni. Continuavo a ripetermi che era solo e soltanto ancora il primo giorno, di tanti altri giorni ,in quella scuola, e ridere, specie con un ragazzo come Kyle-dolce, simpatico, gentile e bello- porta sempre ad affezionarsi, e affezionarsi avrebbe portato a soffrire, dopo. Dovevo scusarmi? Probabilmente, e lo avrei fatto di sicuro, non volevo certo sembrare scortese, ma dovevo limitarmi solo ad un rapporto puramente scolastico, nient’altro. Era la cosa migliore, ripetevo a me stessa, come avevo fatto tante altre volte, senza mai darmi realmente ascolto. Era la mia nuova vita e non volevo certo rovinarla ancor prima che iniziasse realmente. Questa volta non volevo situazioni difficili da gestire, questa volta sarebbe andata nel verso giusto, questa volta sarebbe stato tutto perfetto.
 
-Sel..Sel cos’hai? Sel? Ma mi ascolti? -
-Si scusami mamma, è che non ho molta fame questa sera- dissi freddamente.
- Va bene, ma non mi hai nemmeno parlato di com’è andata la giornata, come ti sei trovata a scuola e insomma, se hai fatto amicizia ..oppure se i professori ti hanno già messo una nota. – disse scherzando. Sapeva, che c’era qualcosa che non andava, era la mia mamma e chi meglio di lei poteva conoscermi? Non riuscivo a smettere di pensare a Kyle..a Liam..ed ero in ansia, la pancia mi faceva male, era come se avessi un buco allo stomaco, che cercava di risucchiare tutti gli aspetti positivi che cercavo di comporre nella mia testa. Non dissi niente e andai in camera, mi misi in pigiama, mi lasciai cadere sul letto e poggiai la testa sotto il cuscino. Speravo solo, di non fare qualche strano incubo  -come quelli che facevo di frequente- o peggio, di sognare qualche ragazzo.
  
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