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Autore: Levineisabitch_    19/03/2012    4 recensioni
Carmen, ragazza di diciannove anni, punk, capelli viola e corti.
Helena, l'amica-nemica, sbadata e sagace, capelli neri, tinti.
Rick e Alex, gli amici di sempre o quasi.
Luna, sparita nel nulla da quasi due mesi, metallara.
Sam, proprietario del Transex, indifferente e menefreghista.
E poi c'è Peter, che forse alla fine è Carl. O forse sono due?
Un sacco di vite, tutte girano intorno al transex, negozio tra il punk, il metal e il rock.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUESTA STORIA E' SOSPESA.


Do you wanna be my Valentine?



Vuoi essere il mo Valentino?
Allora vieni via con me stasera,
con le sigarette e San Valentino!

 
-Carmen! Ho bisogno una mano un secondo, vieni?- urlò Helena, da un camerino del negozio.
-Che c’è?- gridò di rimando Carmen, infastidita.
-Qualcuno ha, di nuovo, scritto sul muro.- sbuffò Helena.
L’altra ragazza la raggiunse e ammirò il camerino: c’erano scritte ovunque.
Ogni mese le toglievano e ogni mese ricomparivano.
Sbuffò e se andò, ritornando con della pittura in mano.
Con un pennello grosso e brutto riverniciò tutto, in modo che tornasse del verde iniziale.
-Carmen!- la chiamò ancora Helena.
-Cosa diavolo c’è?!- strillò lei, innervosita.
Aveva tante cose per la testa, come ad esempio la festa dell’università, quella di San Valentino.
Voleva assolutamente vedere Luna e Rick e Alex, ma allo stesso tempo non aveva molta voglia di andarci e ritrovarsi da sola come un cane.
Che poi si chiedeva come mai i suoi amici andavano all’università: non faceva per loro.
Nessuno avrebbe mai detto che sarebbe stata la loro strada, a guardarli, eppure erano brillanti.
Anche lei se la cavava, ma la vita da universitaria non le cascava a pennello.
-E’ arrivato Peter!-
-Come? Oddio, che palle. Oggi ha turno? Non puoi rimanere tu?-
Fu in quel momento che una testa sbucò dal camerino.
Ovviamente era una testa bionda. Peter.
-Potresti spiegarmi quest’astio per me?- chiese, candidamente.
-Non vorrei dire, ma sei entrato nel negozio pretendendo di fumare e mi hai trattato come una pezza. Cosa pretendi? Dio!- borbottò la ragazza.
Quella giornata non poteva andare peggio.
-Ma cosa ti sei fumata?-
-Io niente, ma pare che tu sia fumato il cervello.-
rispose acida Carmen.
-Io non fumo. E ti ho conosciuto l’altra volta. Manco t’ho parlato.- affermò deciso Peter.
Carmen sbuffò e uscì da lì dentro, buttandosi dietro il bancone.
-Dove vai? Ora tu mi dici che t’ho fatto!- la rincorse Peter, urlando.
-Ma che c’ha da strillare questo qua?- chiese, corrugando la fronte, Helena a Carmen con quel suo accento strambo dalla “e” chiusa.
-Chiedilo a lui.- rispose male la ragazza, gesticolando.
Helena si girò di scatto verso il ragazzo che alzò le spalle.
Mentre Carmen era sparita nei magazzini, i due cominciarono a parlare di tutto e niente.
-A che ore finisco oggi?- chiese lui.
-Alle tre, credo.- rispose lei.
-Perfetto. Viene Carl, almeno.- sorrise.
-Carl?-
-Gemello.-
-Ah.-
In quel momento entrò una ragazza nel negozio, alta e bella.
Lanciò la borsa in un angolo e si sedette sul bancone.
Ovviamente Luna non si curava di nulla. Aveva sempre fatto così, perché smettere?
-Dov’è Mel?- chiese, con i piedi a pochi centimetri dal naso di Peter.
-Di là.- rispose Helena, noncurante.
Appena Luna se ne fu andata, alla ricerca di Carmen, Peter balbettò
-Chi è Mel? E chi era quella .. ragazza?- aveva la bava alla bocca, a momenti.
-Mel, Melanzana. Carmen. L’altra era Luna.- spiegò, come se fosse ovvio, Helena.
-Luna è un bel nome.- annuì Peter.
-Se ti interessa chiedile il numero. Diciamo che si offre volentieri.- cercò di essere carina lei.
-Forse. E’ amica di Carmen?- chiese ancora.
-Da anni, non so quanti, ma tanti.- rispose calma.
Il negozio era silenzioso, non volava una mosca. Neanche la musica era stata accesa.
Nessuno era dell’umore.
Carmen era stressata, da tutto.
Peter era irritato, da Carmen.
Helena era stanca, del lavoro.
E Luna era l’unica con un minimo di felicità, che doveva a tutti i costi trasmettere all’amica.
Tutto questo per costringerla a partecipare alla festa di San Valentino.
-Dai, ti prego, Carmen.- la pregava.
-Ho un impegno.- inventò la prima scusa lei.
-Lo annulli.-
-Sto male.- seconda.
-Ti curi.-
-Non ho un accompagnatore.-
terza.
TOUCH DOWN.
Luna a quella frase corse fuori dal magazzino, piazzandosi di nuovo alla cassa, di fronte a Peter.
-Vuoi partecipare a una festa? Si mangia a sbafo.- gli chiese, furba.




Note autRICE.
Giusto per farvi capire che son femmina :)
Stando seri, so di essere in incredibile ritardo e chiedo venia.
Ultimamente i've got a lot of problems.
Suonava meglio in inglese.
Poi, per finire in bellezza, i Green Day OGGI hanno confermato l'I-Day.
E io DEVO assolutamente andarci.
Come convinco i miei? EEEH :)
Ah, la frase iniziale, sia il titolo che la piccola intro, sono dei Green Day.

QUESTA STORIA E' SOSPESA.
   
 
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