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Autore: SLAPPYplatypus    19/03/2012    1 recensioni
Questo è un piccolo frutto della mia mente malata, che ha stabilito che Saint Jimmy è una specie di miscuglio tra Alex di Arancia Meccanica e Tyler Durden di Fight Club. Ecco.
I contorni si facevano sempre più sfocati, i suoi occhi prendevano in giro il suo ridicolo tentativo di rimanere in piedi. Alzò distrattamente lo sguardo, il suo riflesso lo stava fissando, sorrideva con occhi divertiti.
Non era lui, quello non era lui.
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jesus si abbassò sulle ginocchia sbuffando, grattandosi distrattamente l'occhio truccato e scavando delle sottili linee nere sulla guancia. Scostò lo zerbino sporco e maleodorante e afferrò la chiave dorata e lucente che vi era nascosta, un passe-partout per l'inferno a cinque stelle di Saint Jimmy. La porta impolverata e incisa si aprì cigolando, aggiungendo una sfumatura fredda alla calda luce diafana ed eterea che filtrava dalle tendine giallastre fissate alle finestre rotte. "Benvenuto in Paradiso, Jesus." urlò la voce del ragazzo qualche stanza più in là; un saluto che riservava esclusivamente a lui. Solo per lui quelle mura grigie, ammuffite e scrostate, quei pavimenti corrosi e crepati, quelle finestre senza vetri e quelle porte senza intelaiatura potevano rappresentare un paradiso.

Sorrideva incerto, muovendo i primi passi in quel luogo incantato. Ogni volta sembrava la prima, ogni volta sentiva lo stesso odore appena accennato di muffa, polvere, marijuana ed eroina e si sentiva leggero, leggero come l'aria, leggero come se la sua vita iniziasse e finisse in quel trilocale abbandonato, come se i suoi passi si muovessero su una nuvola. Imboccò la porta che si apriva su un corridoio scuro, fermandosi a metà e varcandone un'altra sulla sinistra, senza esitare. Quello era l'ingresso alla tana del Santo, la meta di tutti i viaggi, il senso della vita. Era una semplice stanza ammuffita, con muschi alle pareti come sulle mura grigie delle scuole elementari d'altri tempi, ma era il significato allegorico, quello che contava, diverso a seconda della persona che lo legge, ma soprattutto a seconda delle interpretazioni cristiane di Jesus e di Saint.

Per terra erano sparse alcune foglie secche; doveva avere lasciato porte e finestre spalancate tutta la notte. Saint Jimmy lo aspettava seduto su un materasso sporco abbandonato sul pavimento, la schiena appoggiata alla parete piena di crepe, come se non notasse le lucertole che vi correvano sopra. Aveva gli occhi socchiusi e un sorriso accennato sulle labbra, tremava; era difficile dire se guardasse Jesus negli occhi o se piuttosto stesse guardando qualcosa visibile solo a lui.

"Ti ho interrotto?" chiese Jesus, sorridendo appena.

"Sì." spalancò gli occhi, soffocati da una leggera patina. "Ma non fa niente. Non era niente di che." aggiunse, inumidendosi le labbra e deglutendo. "Né l'una, né l'altra. Non fa niente. Non era niente di che... Jesus, dì 'ciao' a Jessica." borbottò, con la bocca impastata. Sorrise, tossì forte e accennò all'altro capo della stanza con una mano sanguinante.

"Mary Jane." rispose un'ombra, secca.

"E chi se ne frega, è la stessa cosa."

La ragazza si scosse piano, sbuffando e guardando fuori dalla finestra. Il cumulo di ossa sporgenti e pelle tatuata rabbrividì e si accese una sigaretta, la fiamma blu dell'accendino brillò per una manciata di secondi e sembrò unirsi ai capelli, di una sfumatura leggermente più opaca. Ferite lungo braccia e gambe, tagli sul volto e un labbro rotto si illuminarono per un attimo. Il suo sguardo sfiorò Jesus, tentennò e sembrò perdersi, osservando lui o il Santo.

"Cazzo, dove sei andato a prenderla? Cosa le hai fatto?" sussurrò il ragazzo.

"Non l'ho presa. L'ho trovata." rispose il Santo, con una sfumatura irritata nella voce. Tossì ancora, e altro sangue sgorgò dai palmi delle sue mani.

Calò un silenzio sottile e freddo, Mary Jane si rannicchiò di nuovo e il respiro del Santo si fece sempre più regolare e profondo.

"Non ti preoccupare, Jesus. E' tutto okay. Va bene." sussurrò Saint Jimmy con un tono appena udibile che lasciava aleggiare le sue ultime parole, sospese tra un colpo di tosse e l'altro.

Non va bene, continuava a ripetere una vocina dietro al suo orecchio destro. Non ascoltarlo, non va bene.

"Ti ho detto che va bene, Jesus." sibilò il Santo, ora tremava anche la sua voce, di rabbia, dolore, rifiuto e violenza malcelata.

No!

"Va bene!"

Quell'urlo gli fece gelare il sangue. Era l'urlo di un assassino, e il grido di un condannato a morte.

Uno schiocco ed un lampo di luce annunciarono l'entrata in scena di una lama, del coltello scintillante e affilato di Saint Jimmy. Con un salto appena udibile, il Santo era là, a premere la sua lama affilata e sporca contro il collo di Jesus.

"Va tutto bene." sorrise, socchiudendo gli occhi.

"Va tutto bene." ripeté Jesus chiudendo gli occhi, e la vocina scomparve come se non fosse mai esistita, come se Saint Jimmy avesse avuto ragione sin dall'inizio. Si fece prendere per mano, si lasciò guidare. Il Santo aveva ragione, come sempre; lui sapeva tutto di questa vita. Tutto di come si trova una vena, tutto di come si rolla una canna, tutto di come si trova una ragazza e tutto di lui.

"Vieni qui, figliolo." disse Saint Jimmy sorridendo, parlava esattamente come il vecchio parroco di una cittadina sperduta, una maledetta cittadina della morte, il cui unico compito era far perdere viaggiatori innocenti.

Jesus si lasciò abbracciare, lasciò che la sua guida gli sbottonasse la camicia a quadretti bianchi e rossi, la preferita di quella madre che lo aveva chiamato perdente. Lasciò che il suo mentore facesse scivolare fuori il suo braccio sinistro, che lo imbrattasse del suo sangue e che stringesse forte uno spesso elastico beige appena sotto la spalla. Lasciò che il suo Virgilio picchiettasse su una siringa, mentre la mano formicolava e le vene si gonfiavano. Sentì solo un leggero pizzicore, e poi il Gesù nato in periferia non sentì più nulla. Aveva raggiunto il paradiso, aveva raggiunto il Padre, forse. Niente poteva turbarlo, tutto era indistinto. Aveva raggiunto l'illuminazione, il Giardino dell'Eden, forse. Udiva una risata riecheggiare nella sua mente, una risata che sembrava sua ma non proveniva certo da lui. Una voce lontana parlava, "È sempre così," diceva, "sembra un angioletto. Parlami di te, ora, Cometichiami."

"Mary Jane", rispondeva la voce, una voce più scura, che proiettò un'ombra di grigio e di male nel suo campo visivo. "Come la marijuana. Non è difficile."

   
 
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