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Autore: Aracne90    20/03/2012    1 recensioni
Io adoro i giochi.
Oh, non pensate che sia solo una stupida mania la mia; una bambina mai cresciuta che vuole tornare nel suo mondo fanciullesco, per rivivere la dolcezza dell'infanzia nel gioco... No, questo non fa per me. Dal momento che è vero, io adoro i giochi, ma solo ed esclusivamente perché io adoro vincere.
Come mai mi guardate in quel modo? Che c'è, non posso affermare questa regola di base, io, la bellissima, splendida Maga Magò? Non posso?
Oh, beh, in questo caso non vi racconterò di come vinsi, quella volta, col vecchio Barbabianca.... [...]
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io adoro i giochi.

Oh, non pensate che sia solo una stupida mania la mia; una bambina mai cresciuta che vuole tornare nel suo mondo fanciullesco, per rivivere la dolcezza dell'infanzia nel gioco... No, questo non fa per me. Dal momento che è vero, io adoro i giochi, ma solo ed esclusivamente perché io adoro vincere.

Come mai mi guardate in quel modo? Che c'è, non posso affermare questa regola di base, io, la bellissima, splendida Maga Magò? Non posso?

Oh, beh, in questo caso non vi racconterò di come vinsi, quella volta, col vecchio Barbabianca....

Ah, ho attirato alla fine la vostra attenzione! Ebbene sì, io ho vinto contro quell'insulso mago con la gonna, il tanto amato Merlino... Sebbene io sola ricordi come è successo... Oh, volete saperlo anche voi? No, non mi sembra giusto vantarmi in questo modo così esplicito, sebbene io sia così fantasmagorica che non comprendo per quale motivo non conosciate la storia anche voi... Ma che fate, insistete? Va bene, va bene, ma non urlate! E restate seduti composti! Ve lo racconterò, allora...

Tutto ebbe inizio una mattina piena di nuvole; nulla mi avrebbe mai detto, quando ero seduta al mio tavolo, come sarebbe andata avanti la giornata...

Cosa? Che significa che conoscete già questa parte? Ma certo che la ripeto, c'è la mia canzone, è il tassello più importante! Come potete capire se non ascoltate la mia canzone? Che cosa? Non è pertinente? Come non è pertinente? Io devo cantare!!!!

E va bene... Allora vi racconterò direttamente il mio duello di magia col pazzoide, banda di ingrati sciocchi....

Dunque, eravamo appena usciti dalla mia meravigliosa dimora; il cielo era grigio e scuro, e fortunatamente annunciava pioggia, nascondendo gli odiosi raggi di sole dalla mia vista. Io, solita leggiadra e meravigliosa donzella, camminavo davanti al mio antagonista, che stava impettito, strascicando i piedi e con in viso un cipiglio che avrebbe potuto far invidia al suo gufo rinsecchito.

-Ora, se non ti dispiace, per prima cosa detterò io le regole.- dissi io, gonfiandomi il petto.

Oh, beh, era il minimo, no? Parliamoci chiaro: una sottospecie di uccello tutto spennacchiato mi entra di soppiatto in casa, non mostra alcun interesse per la mia compagnia e per la mia canzone (La mia canzone... Sicuri di non volerla sentire? No?), mi viene a dire in faccia che io non sono poi così splendida, ma che quel vecchiardo un po' deviato è molto meglio di me perché... Perchè la magia di Merlino è utile per qualcosa di buono! Insomma! Era mio diritto di dettare le regole!

-Regole un corno! AH-AH!! Vuole regole per il piacere di infrangerle.- si intromise il suo gufo rinsecchito, Anacleto. Come era invecchiato, ragazzi miei! Sembrava decisamente impagliato. Ma continuiamo...

-Mi occuperò di te più tardi, brutto barbagianni. - gli risposi, mostrando un cipiglio decisamente minaccioso, facendolo trasalire in maniera evidente. Poi, di nuovo verso il suo padrone, cominciai: -Regola uno: niente minerali o vegetali. Solo animali. Regola due: non cose immaginarie come draghi verdi e roba simile. Regola tre: non scomparire!!!- terminai, dandogli un buffetto sul naso, che però lui non gradì, guardandomi come se gli avessi preso il naso.

-Regola 4: non barare!- rispose alla fine, riaggiustandosi le lenti, fissandomi ancora truce.

-Va bene, va bene.- ripresi io, volendo evitare inutili liti. -Ora conta 10 passi. 1, 2, 3 , 4...

-Merlino, è scomparsa!- urlò allora quel piccolo guastafeste di pettirosso... Come l'avevano chiamato? Ah, sì, Semola.... Inutile ragazzino, uno di quelli che mai verranno ricordati, insomma! In ogni caso, il mio contendente si voltò verso di me, ancor più corrucciato, come se avessi fatto qualcosa di enormemente sbagliato. Ma cosa? Non avevo assolutamente detto che ci si doveva trasformare al 10!

-Eh? Ehi Magò hai stabilito tu le regole!

Ah, che sciocchino! Sempre a parlare e a parlare... Non guardatemi con quella faccia, voi! Era un duello di magia, non un pigiama party! Era sua premura stare attento... Io stavo semplicemente seguendo le regole; animale, non immaginario, non invisibile... Cosa c'era di meglio, se non un coccodrillo?

Insomma, devo ammetterlo, ero convinta di aver già vinto; lui si era trasformato in una tartaruga, e io, beh, ero il triplo in lunghezza, e il doppio in larghezza. E poi, che bontà la carne di tartaruga! Tuttavia, non pensai ad un piccolissimo, minuscolo particolare... Le tartarughe hanno dei denti molto affilati. Davvero, davvero affilati.

-Cambiati in qualcos'altro, Merlino!- urlò il pettirosso, mentre mi tenevo il dito offeso, pronta a rimettermi all'inseguimento.

-S-sì, sì, sì... Dammi il tempo di pensare! Eh... Igitus, no, no... Eh.. Dei oppiti oppiti hiii!!! - urlò il vecchiaccio, trasformandosi in una lepre proprio mentre stavo richiudendo la mia prominente arcata dentale, mangiandogli la coda. Cosa che, francamente, non penso gli abbia fatto piacere... Infatti si voltò verso di me e mi rivolse il suo sguardo pieno di pregiudizio, mentre si toccava il didietro privo della peluria bianca: -Accipicchia... Madama! Un momento solo. Questo è... questo è.. è mio... Ah!

Lo ripeto, era davvero sciocchino! Pensava davvero che non mi sarei mutata in qualcos'altro? Anche perché, stranamente, ora mi andava la carne di coniglio... Quindi, naturalmente, mi trasfigurai in una volpe, inseguendolo nuovamente. Qualcuno, probabilmente uno dei due volatili, urlò qualcosa al mio nemico; non me ne curai, annoiata, ancora alle sue calcagna, seguendolo persino in un vecchio tronco, buio, secco... E vuoto.

-Merlino? Niente sparizioni!

Non ci potevo credere. Comprendetemi, ero stata punta già un paio di volte sul non barare (Non che io avessi barato in precedenza), ma ora proprio lui era quello che evanesceva davanti ai miei occhi? Che ipocrisia, pensai in quell'istante, avvicinandomi verso il buco più vicino, e guardando fuori. Ed invece no, eccolo lì; un bruco tutto blu, coi baffi, che strisciava allegramente su un ramo spezzato. -Ooooh... Oh chichichi!!!

Era mio, capite? Lo avevo in pugno! Da che mondo è mondo si sa che l'ordine della natura impone che la gallina mangi gli insetti... Ed io ero davvero una gallina molto, molto, molto, molto carina! E invece la fortuna gli sorrise ancora... E mi ritrovai schiacciata da un enorme tricheco blu.

-Magò? Sei.... Sei... Stai bene? Ma, ma che sta succedendo qui?- Che faccia di bronzo, e lo domandi anche? Hai schiacciato una signora, non uno zotico cantore, sottospecie di deviato decrepito illusionista! Non mi restava altro che trasformarmi in qualcos'altro, di più importante, più magnifico di un tricheco...

-Brutto, brutto pallone gonfiato! - gli intimai, prendendolo con la mia bellissima proboscide. incredibile, no? Un elefante! Ma lui subito andò a colpirmi sul solo punto debole di quella forma.... E mi si mise a squittire in faccia. Cosa potevo fare? Non certo restare sotto quelle sembianze... Ero in svantaggio, capite? Ma ecco il lampo di genio! Una tigre!

-Ah! Prova a schiacciarmi se puoi!- gli dissi seguendolo, mentre lui, da bravo topino, si andava a rintanare in un buco del terreno. Che stupido! Era davvero convinto che non sapessi prevedere le sue mosse... Per questo quando uscì alle mie spalle per mordere la mia lucente e morbidissima coda (Lo dico sempre io, la prima cosa per una felina bella e sana è curarsi il pelo) si ritrovò la mia faccia da serpente, sublime persino sotto quelle sembianze.

-Ah, Merlino.... Uh!- Eh, sì, mi ero morsa la coda. Non volontariamente, sia chiaro! Fu un incidente, leggermente manovrato dal mio antagonista... Che, molto coraggiosamente, si mise in fuga, aiutato dalle urla dei suoi compari con le ali. -Aspetta Merlino!- gli dissi, strisciando verso di lui, nel buco dove si era rifugiato. -Aspetta e vedrai, me la pagherai per... Oh!- Ancora oggi, non ho ben capito cosa successe in quel frangente.... So solo che andai a sbattere contro qualcosa di molto duro, che mi creò un notevole mal di testa.

Non so bene cosa accadde dopo, ero ancora molto intontita.... Ci misi un paio di secondi a riprendermi. Ma alla fine riuscii a riprendermi, e mi affacciai al di fuori del buco dove lui mi aveva fatto rintanare, trovandomi davanti a un paio di chele ben solide. E che cercavano di tagliarmi la testa, tra l'altro! Insomma, un vero affronto, non credete? Voleva fare il tipo tosto... E io non ero assolutamente disposta a lasciarlo fare.

-Così ti piace il gioco duro, Merlino, vero?- domandai, mentre quel vecchio granchio si dondolava sul mio bellissimo, e granitico, corno. -Bene, come vuoi allora! Ti schiaccerò per bene, vecchio crostaceo!- Avevo davvero intenzione di farlo! Fu per questo che corsi verso il tronco secco sulla scogliera, senza considerare le sue misure minute. Ma suvvia, non potevo pensare a tutto quanto! Quindi, per una piccola svista, mi andai ad incastrare in quell'albero ormai morente. Ma ora penserete: oh, va bene, il grazioso rinoceronte rosa si è incastrato nel tronco secco, ma il suo antagonista non farà nulla per infierire, vero? Oh, come vi sbagliate... Quella biscia, o meglio capra, di Merlino stava già caricando sul mio didietro per buttarmi al di là della scogliera!

-Eccomi che arrivo Magò, che tu sia pronta oppure no!

-Merlino! Non oserai! Aaaaaah!!!!!

Ed ecco, finii nel fiume. Quel mago da strapazzo mi aveva imbrogliato, ecco cos'aveva fatto! E sopra ogni cosa mi aveva umiliata, come aveva sempre fatto nel momento in cui eravamo ci eravamo conosciuti... Quella sottospecie di ominide pensante ce l'aveva fatta un'altra volta. Oh, ma non era ancora finita, no... Mi rialzai subito; non me l'avrebbe fatta, non in questa occasione!

-Su-su-suvvia Magò, niente draghi!- mugolò lui, vedendomi. Io sorrisi.

-Ho detto forse niente draghi viola? L'ho detto??

Ero furiosa, tanto che nemmeno mi accorsi di cacciare fiamme dalle narici. Tuttavia seguii con una certa soddisfazione la sua fuga, e mi affannai a prenderlo tra le mie zampe quando, sottoforma di topo arrivò all'altezza dei miei artigli, tenendolo come un trofeo.

-Ooooh!!!! Ho vinto, ho vinto! Ahahah!!- urlai ridendo, trionfante. Quei due volatili, immobili, biascicarono qualcosa, ma io non donai loro alcuna attenzione... Avevo appena vinto! Potete immaginare la soddisfazione?

-Ahaha -continuai a ridere, accingendomi a guardare il mio trofeo, aprendo un minimo la morsa delle mie zampe... Ma non trovai nulla. -Uh!- mugolai, stupita.

-E' sparito! - disse l'uccellino spennacchiato. Osservando con gli occhi sgranati il contenuto delle mie zampe.

-Scomparso. - gli diede manforte il barbagianni, nella stessa identica posizione.

-Madama non sono sparito, sono soltanto molto piccolo.- Si sentì improvvisamente la voce di Merlino, completamente divisa dal suo corpo, in qualche zona molto vicina al mio petto. -Sono un germe di una malattia molto rara... il mio nome è Malagliptaropterosics, e tu mi hai preso, Magò!

-Che cosa?- urlai, ancor più sconvolta. Un germe? Ma era contro le regole! O no... I germi sono considerati animali? Non che abbia interesse... In ogni caso, quel vecchiaccio continuò a descrivere i sintomi della sua fantomatica malattia per ancora qualche istante, mentre io lo seguivo a bocca aperta. Vampate di caldo, brividi di freddo... Non sentivo nulla di tutto questo. Anzi, stavo benissimo! Mi portai un artiglio alla bocca, pensierosa... E all'improvviso mi misi a ridere a crepapelle, battendo con le mie zampe sul terreno leggermente arido.

-... dovrai prendere molto sole, e mangiare soprattutto verdure... Ma... Ma cosa fai Magò?- domandò il virus-Merlino, mentre continuavo a rotolarmi sull'erba secca. -E' una malattia molto difficile da debellare, perchè stai ridendo?

Oh, avevo le lacrime agli occhi! Quasi mi stavo soffocando per le risa... Il grande Merlino, conoscitore supremo di ogni forma animale e vegetale, che mi cadeva su un argomento che veniva studiato alla prima lezione di anatomia delle creature magiche!

-Ahahah... Merlino, hai dimenticato?- chiesi, imponendomi un certo controllo, che non riuscii ad ottenere molto bene, continuando a sganasciarmi. -I draghi hanno il sangue nero!

-E quindi?-chiese lui, ancora all'interno del mio organismo.

-Quindi- risposi, col respiro leggermente affannato – I germi non possono esser contratti!!! Ahahah! HO VINTO!!!!!

 

 

 

 

Spazio Autrice:

Salve a tutti! Beh, che dire... Innanzitutto ringrazio tutti coloro che hanno letto questa storia, e domando pietà! Volevo fare una comico-demenziale, ma non so come mi sia riuscita... Spero di avervi almeno fatto sorridere con questa one-shot... In ogni caso, critiche o apprezzamenti sono sempre ben accetti!!!! XD

Dia

   
 
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