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Autore: Melabanana_    20/03/2012    4 recensioni
Esita a lungo sulle tue labbra prima di staccarsi, strappandoti un sospiro, poi ti prende di nuovo per mano.
Alza lo sguardo verso il soffitto, e inizia a parlare a vanvera, snocciolando argomenti che mai avresti pensato potessero uscire dalla sua bocca.
"Dobbiamo essere anime gemelle. Gli uomini prima erano uniti assieme, però poi sono stati divisi, e allora cercano la loro anima gemella. Forse noi siamo così.”

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Fubuki Atsuya x Fubuki Shirou | Incest, What if | scritta da Roby
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Non sono parole mie, lo ha detto un tale -

 

Questa mattina mi sono svegliato,

e ti amo.

[Nazim Hikmet]

 

Adori tutto di lui.
I suoi occhi, che che cercano sempre i tuoi, per fondere insieme il colore grigio che appartiene ad entrambi.
I suoi capelli disordinati, color caramella, in cui affondi le dita mentre cerchi di soffocare i gemiti che i suoi baci umidi ti strappano.
Le sue labbra, che ti baciano lentamente ogni centimetro del corpo, affondando i denti, divorandoti...
E poi le sue mani, intrecciate con le tue, quelle mani sono dolci e leggere.
Bramose.
Intime.
Possessive.
"
Hai delle dita bellissime.”
Lui solleva il volto, immerso nel tuo petto, e ti fissa accigliato.
"Come?” Nella sua voce c'è una nota sorpresa e divertita, che non ti sfugge.
Tu sai cogliere ogni suo minimo cambiamento, sei sempre molto attento ad ogni sfumatura.
Non gli rispondi subito, invece distendi le dita rompendo l'intreccio e fai combaciare il profilo delle vostre mani.
"
Vedi? Le tue dita sono più lunghe delle mie, e più affusolate.” osservi pensoso.
"Sono proprio belle...”
Lui ti lascia fare, ma sospira, un po' esasperato.
"
Ti sembrano cosa da far notare ad un ragazzo?”
"Dici che per un maschio non è un complimento?” Ridi un po'.
Poi stringi la sua mano e la porti sulla tua guancia, premendola contro la pelle.
"E poi le tue mani sono sempre calde.” sussurri, tu che invece sei sempre gelido.
"Mi piacciono un sacco...”
Allora lui posa anche l'altra mano sul tuo volto e accosta le vostre fronti.
Respirate piano, e noti subito che un rosso scarlatto gli accende il viso, fin sopra le orecchie.
"Come fai a dire in tutta tranquillità cose tanto imbarazzanti?! Accidenti a te!”
Si lamenta, scuotendo leggermente il capo.
"
Scusa.” dici piano, ma lui ti zittisce.
"
Siamo gemelli, ma non ci somigliamo per niente, Shirou...” aggiunge, per prenderti in giro.
Ma tu sai bene come combatterlo. "E meno male” replichi, e ridi.
Lui ti mette il broncio: il suo colpo è tornato indietro due volte più potente.
"Scherzavo” lo rassicuri. “Ma un po' è vero.”
"
Ah, è proprio da te.”
"
È un complimento?”
"
Fa' tu.” Annulla la distanza fra i vostri visi e ti bacia.
Esita a lungo sulle tue labbra prima di staccarsi, strappandoti un sospiro, poi ti prende di nuovo per mano.
Alza lo sguardo verso il soffitto, e inizia a parlare a vanvera, snocciolando argomenti che mai avresti pensato potessero uscire dalla sua bocca.
"
Dobbiamo essere anime gemelle. Gli uomini prima erano uniti assieme, però poi sono stati divisi, e allora cercano la loro anima gemella. Forse noi siamo così.”
Lo guardi accigliato, e allora lui aggiunge, a disagio, come fosse una giustificazione: "Non sono parole mie, lo ha detto un tale...”
Allora tu scoppi a ridere, non puoi più trattenerti.
"Si parlava di uomini e donne, sai?”
"
E vabbè.” Arrossisce. “Forse vale anche per i gemelli.”
E ti bacia per zittirti, per farti smettere di ridere perché lo sa che lo stai prendendo in giro, anche se in modo assolutamente amabile; ma il bacio dura poco, perché tu continui a fremere e allora lui si stacca.
Rotola su un fianco e si getta all'indietro, portando le mani dietro la nuca.
"
Ho fame” si lamenta improvvisamente. Ha il tono di voce inconfondibile di quando è offeso, e allora sta lì tutto impettito, imbronciato, punto nell'orgoglio,
"P
erché non vai a preparare la colazione?” Più che una domanda suona come un ordine.
Con un sospiro, rassegnato alla sua perenne maleducazione, scosti le coperte e ti alzi. Mentre t'infili i vestiti, noti con la coda dell'occhio che nel frattempo lui si è appropriato dello spazio vuoto e caldo che hai lasciato nel letto.
"
Atsuya.”
Aspetti che lui alzi lo sguardo, prima di continuare.
Lui tentenna, è ancora arrabbiato con te, ma poi cede alla tentazione e ti guarda, curioso.
"Quel tale... si chiamava Platone.”
Mentre lo dici, non puoi fare a meno di sorridere.
Soprattutto perché, chiudendo la porta, intravedi di scorcio la sua espressione interdetta.

 

 

 

 

xxx

 

**Angolo dell'autrice, che ama troppo Atsuya**

Eh sì, ieri sera avete rischiato di perdermi.
Ovviamente, la mia Ohana sa perfettamente di che parlo XDD
Mi sono rivista il filmino in cui Atsuya frega palla a Reize e poi dice “Che peccato, prova ancora...” qualcosa come quindici volte = ç =

Ehm, passando alla shot...
I Fubuki Twins sono tra i miei personaggi preferiti in assoluto di IE. Credo di averlo già detto molte volte, ma sono per me grande fonte d'ispirazione...!
Le frasi iniziali sono tratte da una poesia di Nazim Hikmet (un poeta turco che io adoro) e, ovviamente, il mito degli androgini è di Platone (benché non sia affatto così semplicistico come dice Atsuya, lol).
Grazie a tutti quelli che hanno letto e apprezzato la fic! Baci e alla prossima ;)
Roby

   
 
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