CYBERNICA
Note dell’autrice: Eccomi di nuovo con una storia a capitoli, come sempre incentrata sulla coppia Vegeta/Bulma, i due personaggi di Dragon Ball che amo di più. Questa storia è ambientata nei tre anni di attesa dei cyborg. Seguitemi numerosi e recensite, mi raccomando!
1° capitolo: Oggetto Volante Non Identificato
“Comprate le Capsule Super Vitaminiche. E’ un’offerta irripetibile! Solo per voi,
amici, alla modica cifra di…” CLICK
”Non dimenticate l’appuntamento di domani con *Dottor Home, clinica speciale*.
Sarà una puntata che non vorrete perdervi…” CLICK
”Due pericolosi criminali sono stati arrestati stamani mentre tentavano
l’ennesima rapina a mano armata…”
Bulma non si stava divertendo affatto. Sdraiata sul divano, fingeva di guardare
la Tv sorseggiando un drink ghiacciato. In apparenza sembrava rilassata e calma,
ma in realtà era furiosa e non riusciva a pensare ad altro che a Yamcha e a come
la stava trattando. Non lo aveva più sentito per settimane, lo aveva quasi dato
per disperso finché un bel giorno aveva ricevuto una velocissima telefonata in
cui lui le diceva che stava bene e che era fuori per… un nuovo lavoro. Peccato
che Bulma non si fidava affatto, soprattutto perché durante la breve telefonata
aveva sentito lievi risate di donna in sottofondo.
”Dannato Yamcha!!” gridò Bulma al ricordo di quella conversazione telefonica che
sapeva tanto di menzogna, e per la rabbia gettò il telecomando a terra
mandandolo in mille pezzi. “Non dovrei essere così frustrata, ormai sono
abituata alle sue scappatelle ma… Giuro che appena me lo trovo davanti gli
faccio fare la stessa fine del mio telecomando!!”
“INCREDIBILE NOTIZIA DELL’ULTIMA ORA! E’ stato avvistato un U.F.O. volare sopra
i cieli della città dell’Ovest.”
Bulma sospirò e chiuse gli occhi. E così era stato avvistato un U.F.O. nella sua
città? Non ne era per nulla impressionata. Lei ne aveva viste di cose strane
nella sua vita! Con un sorriso ed un po’ di nostalgia ripensò a tutte le
avventure vissute con Goku quando era più piccola, e al viaggio intrapreso con
Crilin ed il piccolo Gohan su Nameck. Se l’era vista veramente brutta in diverse
occasioni, e nonostante ciò era ancora viva e in perfetta forma. No, gli
extraterrestri non la spaventavano più… soprattutto certi tipi di extraterrestri.
Bulma rise piano mentre il suo pensiero volava verso Vegeta. Non le incuteva più
alcun timore da quando viveva sotto il suo stesso tetto… Lui era insopportabile,
egocentrico e superbo, ma almeno aveva smesso di minacciare di distruggere il
pianeta e questo era un grosso passo avanti. Inoltre Bulma si era accorta che
più passava il tempo e più Vegeta acquistava i modi di fare terrestri, quasi
inconsapevolmente. Se prima mangiava dal piatto con le mani, ora usava le
forchette. Se prima non degnava d’attenzione ciò che gli capitava attorno, ora
si fermava spesso a guardare il telegiornale con curiosità. Se prima si
rifiutava e trovava ripugnante indossare abiti terrestri, ora ne chiedeva di
nuovi, continuamente.
Sì, Bulma era certa che prima o poi anche Vegeta sarebbe diventato un essere
gentile.
All’improvviso un grande boato la ridestò da quei pensieri, mentre la terra
prese a tremare sotto i suoi piedi. Possibile che Vegeta avesse nuovamente
distrutto la camera gravitazionale? La donna si alzò di scatto dal divano e si
precipitò come una furia all’esterno della Capsule Coorporation dove, con sua
gran sorpresa, scoprì che a provocare quel trambusto non era stato il saiyan.
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Vegeta era arrabbiato. Veramente arrabbiato. Era da mesi che si allenava nella
camera gravitazionale seguendo lo stesso allenamento che aveva fatto Goku,
eppure non era riuscito minimamente a raggiungere i suoi livelli. Perché? Di
certo le continue distrazioni che subiva durante i suoi esercizi erano una delle
cause di un così scarso miglioramento. Anche quella mattina aveva dovuto
interrompere gli addestramenti perché una fortissima scossa, seguita da
assordanti rombi, lo aveva distratto. Era uscito dalla camera gravitazionale
furioso, e seriamente intenzionato a distruggere chiunque aveva osato
interrompere le sue faticose flessioni a gravità 300.
La prima persona che notò una volta uscito in giardino fu Bulma. Indossava un
vestito blu che le lasciava scoperte le spalle e delle buffe calze a strisce
colorate. E Vegeta pensò che lei era semplicemente splendida, come sempre del
resto.
“Ehy, donna! Cos’è stato quel fracasso di prima?” le urlò da poco lontano, ma
Bulma non reagiva. Se ne stava immobile con la bocca spalancata.
”Che ti prende? Ti sei mangiata la lingua? Ti ho fatto una domanda, ed esigo una
risposta! Sappi che qualunque cosa tu abbia combinato è servita a distrarmi dai
miei allenamenti e non te lo perdonerò mai.” le ringhiò contro mostrando un
pugno chiuso. Ma Bulma continuava ad ignorarlo, quasi non lo sentisse. Si limitò
ad indicare con il dito una direzione e finalmente Vegeta si voltò a guardare
dietro di sé.
L’U.F.O. di cui aveva sentito parlare in Tv pochi minuti prima, era atterrato
nel giardino di casa sua! Bulma si mise le mani nei capelli, uscendo finalmente
dallo stato di trance in cui era caduta, e strillò “MA PERCHE’ DEVONO CAPITARE
TUTTE A ME? Vegeta, giuro che se sono amici tuoi, io ti…”
”Tu cosa?” ribatté lui, divertito. “E comunque io NON HO AMICI. Probabilmente
sono miei nemici…” aggiunse gettando Bulma nello sconforto più totale.
Fissò lo strano oggetto metallico. Era piccolo e piatto, e molto simile ai
dischi volanti che si vedono nei film, rifletté Bulma. Da una piccola porticina
fuoriuscirono due alieni, più somiglianti a robot che non a esseri umani poiché
erano corazzati da capo a piedi.
”AAAAHH!!! CHI DIAMINE SIETE? CHE VOLETE?” urlò Bulma, nascondendosi dietro
Vegeta.
I due alieni continuarono ad avanzare verso di loro, lentamente.
“Donna, credi che siano loro i due cyborg di cui parlava il ragazzo del futuro?”
le disse il saiyan a bassa voce.
”Ma non sarebbero dovuti arrivare adesso! Non vi siete allenati abbastanza per
sconfiggerli!” si disperò Bulma, aggrappandosi alle spalle di Vegeta che
immediatamente tentò di scrollarsela di dosso.
Fin quando uno dei due alieni non aprì bocca. ”Veniamo in pace. Non abbiamo armi
con noi, non abbiate paura.”
“Paura? Io non ho paura di niente! Fatevi sotto, barattoli di latta!” Vegeta si
mise in posizione d’attacco, ma Bulma intervenne “In effetti, Vegeta… non hanno
un’aria minacciosa. Almeno… non minacciosa quanto lo era la tua, quando sei
arrivato sulla Terra la prima volta.”
Vegeta ringhiò all’osservazione della donna ed incrociò le braccia,
rilassandosi.
Bulma si avvicinò ai due esseri allargando le braccia. “Benvenuti sulla Terra!
Io mi chiamo Bulma, molto piacere. Come posso aiutarvi?”
Gli alieni si scambiarono un’occhiata complice, ed uno dei due mormorò “E’ lei!
Bene!” Bulma sobbalzò, mentre un alieno la afferrava per un braccio e la
trascinava verso il disco volante.
”EHY! METTI GIU’ LE MANI!! DOVE MI STAI PORTANDO?” protestò Bulma.
“Devi venire con noi, nel nostro pianeta. Abbiamo bisogno di te.” disse
semplicemente l’alieno che la stava trascinando con sé.
”NON CI PENSO NEPPURE! AIUTO, VEGETAAA! AIUTO!” Bulma urlò a pieni polmoni,
sotto lo sguardo indifferente di Vegeta, che dopo qualche istante disse, con un
ironico sorriso sul volto “Grazie infinite, scatolette di latta! Finalmente mi
libererete da quella opprimente donna piagnucolante!” E detto ciò fece per
allontanarsi.
”VEGETAAA! NON PUOI IGNORARMI COSì, NON DOPO TUTTO QUELLO CHE HO FATTO PER TE!”
Per la rabbia, Bulma riuscì a liberarsi dalla presa dell’alieno, e corse verso
Vegeta per picchiarlo con tutta la forza che aveva in corpo.
”Guarda, Jew! Sembra molto forte…” commentò un alieno, notando che Vegeta non
sembrava sentire alcun dolore all’attacco di Bulma.
“Già, ma il nostro re Yawu è decisamente superiore alla sua forza combattiva. Lo
batterebbe senz’altro!” disse l’alieno chiamato Jew.
Vegeta, che aveva sentito tutto, si liberò con uno strattone da Bulma e andò
incontro ai due.
”Avete detto Yawu? Ho sentito parlare di lui… è il Re del Pianeta Cybernica,
giusto?” domandò il saiyan.
”Lo conosci, Vegeta?” domandò Bulma, riprendendo fiato.
”No.” Vegeta non disse altro, ma ricordava benissimo che un tempo Freezer gli
dichiarò che non aveva intenzione di conquistare il pianeta Cybernica, perché il
suo popolo era molto avanzato tecnologicamente e le loro armi erano troppo
potenti. Vegeta si era sempre chiesto perché un mostro come Freezer potesse
temere quel pianeta, ed ora finalmente avrebbe potuto scoprirlo. L’idea di una
nuova sfida lo stimolava come non mai!
“Portatemi con voi su Cybernica, voglio incontrare il vostro Re e sconfiggerlo!”
I due alieni si misero a ridere, prendendo le parole di Vegeta come una battuta
molto divertente. “Sappi che nessuno può battere Re Yawu. E comunque non siamo
venuti qui per te, vogliamo quella donna. Ci serve!”
”Siete sicuri? Ma l’avete vista bene?” Vegeta lanciò uno sguardo disgustato
verso Bulma, che subito s’imbestialì.
“Come ti permetti? Razza di scimmione incivile e mascalzone! Sei tu che non ci
vedi, io sono molto affascinante…” La ragazza incrociò le braccia e poi,
rassegnata, disse “E va bene. Vengo con voi, ma solo perché c’è Vegeta a
proteggermi in caso di pericolo, sia chiaro. E poi mi stavo annoiando a casa a
far nulla.” Portò le mani ai fianchi e si diresse verso il disco volante.
*Quella donna è completamente matta se pensa che la proteggerò. Dovrebbe
piuttosto pensare a come proteggersi da me!* pensò Vegeta infuriato, seguendo
gli alieni.
- CONTINUA -