A te, che capirai. Prendilo come il mio patetico tentativo di
festeggiare il tuo
compleanno.
Totalmente inadatto, lo so.
Another gift
A
volte trovare una chiave non basta, per aprire la porta.
Magari
la chiave è quella giusta, ma non si riesce a
riconoscere, confusa in mezzo alle altre, e così, proprio
quella che è stata
cercata per anni, viene ritrovata, molto tempo dopo, abbandonata in un
cassetto
impolverato, insieme a cianfrusaglie di nessun valore, come
spillatrici,
accendini, penne finite da tempo ma che nessuno vuole buttare, cavetti
di cui
nessuno conosce più l'utilità.
Altre
volte, invece, la chiave giusta viene riconosciuta, e
le mani di chi la regge tremano di felicità e di aspettativa.
E'
quello, l'errore.
Il
tremito.
La
troppa felicità distrae. I bambini distruggono i loro
giocattoli di plastica, perché ci giocano con troppa forza;
i collezionisti
rompono i loro tesori di cristallo, perché li maneggiano con
troppa poca cura.
Lei,
la chiave, l'ha spezzata dentro la serratura, dopo
averla raccolta da terra e custodita con tutto l'amore di cui era
capace.
Fuoco e Acqua non
vanno insieme, non possono unirsi, non sono affini (1)
L'Acqua spegne il
Fuoco che l'aveva riscaldata e resa viva
La donna prosciuga la
pozza da cui traeva le sue parole (2)
Non
resta altro che la cenere, ma da questa cenere non
rinascerà più niente.
Il
gelo circonda ogni cosa, stritola nella sua morsa il
cuore che pulsa, abbandonato sulla neve, caduto dalla mano che lo
reggeva, a
soli pochi centimetri di distanza da essa. Doveva
essere un regalo, ma non sono riuscita ad aprire la porta.
Statue
di ghiaccio disseminate nella valle sono tutto ciò
che resta dell'inondazione. L'Acqua ha distrutto tutto, poi
è arrivato il Gelo.
Non
c'è più niente, tranne il Niente.
Il
campo di battaglia, desolato e spoglio, non mostra i
segni di quanto è accaduto. La brughiera invernale resta
uguale a com'era,
prima che le milizie armate vi si scontrassero.
Non
resta niente, tranne il Niente.
Il
silenzio, che non ha più il diritto di rompere, preme sui
suoi timpani come la peggiore delle condanne.
Il
gelo si fa sempre più vicino, sempre più intenso,
e lei
smette di combattere. Non ha più il Fuoco che possa
riscaldarla, rianimarla,
rinsaldarla.
Si
abbandona al Niente, mentre una sola voce risuona
flebile, ed è la sua.
Per favore, per favore, dammi il tuo veleno.*
Per favore, per favore,
regalami ancora parole.*
Per favore, per favore
torna indietro, mi congelerò...
Le
lacrime non sgorgano più dai suoi occhi, il gelo le ha
bloccate in una lastra di ghiaccio che non le permette neanche di
chiudere le
palpebre, abbandonarsi al sonno, o alla sorella, la morte.
Quel
giorno, altrove, sarebbe arrivata la primavera. In un
altro universo, quello in cui la chiave non s'era rotta, sarebbe stata
primavera anche per lei, un giorno lieto, un giorno di festa, un giorno
in cui tutti
dovevano scambiarsi regali, perché la Terra tornava a
riempirsi di fiori.
Ma
l'Acqua e il Gelo avevano distrutto tutto... Niente primavera, per quell'anno.
I'm
going to catch a cold, from the ice inside
my soul
Please,
come back for me
Please,
come back for all..
Will
take so long just to feel alright
remember
how you put back the light in my eyes
I
wish I have missed the first time that we
kissed
'Cause
you broke all your promises
And
now you're gone
You're
not going to come here back... (3)
Note
(1)
Dal
ritornello della canzone Feuer und Wasser dei
Rammstein.
(2)
Omaggio
a Stephen King, dal suo romanzo La Storia di
Lisey, che da un certo
punto di vista è il mio romanzo.
(3)
Alcune frasi, che mi sono presa la
libertà di
modificare, per renderle più adatte al contesto, dalla
canzone Jar
of Hearts di
Christina Perri.
Alcune frasi, inoltre (quelle segnate con l'asterisco) sono copyright di ShadeFlash.