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Autore: mamie    22/03/2012    2 recensioni
Ultima (giuro!) set di 50 frasi per Kuro e Fay... e che abbiano la mia benedizione :-)
Partecipa all'iniziativa di Lj "1frase".
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '1 frase'
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Nota: questa fic partecipa all'iniziativa di Lj http://1frase.livejournal.com/

 #1 – Anima
Che cosa resta di un’anima che ha sofferto tanto da aver paura anche della gioia?

#2 – Seconda volta
Kurogane non aveva dubbi, doveva continuare a salvargli la vita, prima o poi si sarebbe reso conto che avere una seconda possibilità era una cosa da desiderare.

#3 – Uomo
Entrambi avevano deciso di fare di quel ragazzino un uomo, solo che usavano metodi diametralmente opposti: alle sonore sberle di Kurogane si contrapponeva la severa dolcezza di Fay… il bello era che, insieme, funzionavano.

#4 – Denaro
Continuare a saltare da un mondo all’altro per non pagare il conto era forse disdicevole, ma certo molto divertente.

#5 – Preghiera
Ogni desiderio aveva il suo prezzo: pregare un dio per ottenere qualcosa gratis era molto al di là di qualsiasi loro pensiero.

#6 – Padrone
In molti avevano tentato di domarli, senz’altro risultato che una più determinata ribellione: solo l’uno con l’altro si erano in certo qual modo addomesticati; per questo Fay sapeva sempre dove trovare un pozzo nel deserto e Kurogane amava il rumore del vento nel grano.[i]

#7 – Attesa
La cosa peggiore era sempre l’attesa, la paura che qualcuno di loro non dovesse tornare diventava a volte una bestia così feroce che si sarebbero gettati piuttosto nella più cruda delle battaglie pur di non restare lì, fermi, ad immaginare il vuoto e l’assenza.

#8 – Miglior amico
“Il cane è il miglior amico dell’uomo” pensava Fay mentre fuggiva per l’ennesima volta da un infuriatissimo Kurogane, che aveva incautamente chiamato Kuro-bau.

#9 – Notte
Certe notti non c’era proprio verso di dormire tanto l’idiota si agitava nel sonno: Kurogane allora prima lo strapazzava un po’, poi lo consolava come sapeva fare.

#10 – Pazzia
Non era pazzo, per niente, ma era vissuto continuamente in luoghi dove la pazzia strisciava fuori ogni volta per cercare di trascinarlo nel suo baratro: per questo Kurogane opponeva una ferma logica alle sue, non sempre innocue, farneticazioni.

#11 – Fidanzamento
L’atteggiamento da fidanzatini dei ragazzi inteneriva sempre Fay, e anche Kurogane, pur non volendolo ammettere, se ne lasciava commuovere; però quando il mago cominciava a dire “come sono carini!” avvinghiandoglisi addosso, la sua prima reazione era ovviamente quella di sguainare la spada!

#12 –Vita
Che ironia della sorte che avessero cominciato a capire qualcosa proprio quando la loro vita era appesa ad un filo così sottile.

#13 – Noia
A volte gli sproloqui di Fay, quando non erano irritanti, si rivelavano per Kurogane di una noia mortale… ma il ninja aveva ricevuto un eccellente addestramento e si limitava ad aspettare che l’idiota trovasse qualcos’altro da fare.

#14 – Indifferenza
Kurogane poteva dire tutto di Fay, a volte lo detestava, a volte lo faceva impazzire, più spesso era la sua più grande ragione di vita… in ogni caso non riusciva mai, mai a lasciarlo indifferente.

#15 – Letto
Qualcuno aveva raccontato a Kurogane la storia della Principessa sul pisello così, ogni volta che Fay osava lamentarsi della durezza di quella specie di giaciglio appoggiato direttamente sul pavimento, lo apostrofava con uno “Zitto, principessa” che voleva essere duro, ma in fondo era dolce.

#16 – Stelle
Trovarsi nella notte a guardare le stesse stelle senza saperlo, ecco  quello che faceva di Nihon un mondo davvero speciale.

#17 – Minuto
Ogni minuto passato con Fay richiedeva una quantità di energie che Kurogane avrebbe speso in un’ora di duro allenamento, ma non se lamentava mai.

#18 – Limite
Il limite era stato varcato da molto tempo, e nessuno dei due se n’era accorto: erano troppo presi l’uno dall’altro.

#19 – Cuore
Kurogane era spesso accusato di essere senza cuore, ma non era vero: semplicemente il suo cuore stava in luoghi troppo segreti per essere trovato facilmente.

#20 – Fede
Fay sapeva di non essere degno di fede, eppure aveva anche lui un suo onore vacillante, che voleva conservare ad ogni costo.

#21 – Estate
Il frinire delle cicale… per Kurogane era quella l’estate; per Fay invece era il suono gorgogliante del fiume che tornava a gonfiarsi col disgelo.

#22 – Pioggia
Fay guardava quella pioggia micidiale rigare i vetri, e intanto moriva un po’ di più ad ogni pianto del cielo.

#23 – Cielo
Aprire gli occhi su un cielo notturno così pieno di stelle da sembrare impolverato era per Kurogane un risveglio dolcissimo, più dolce però gli era diventato aprirli sulla massa disordinata di una chioma bionda che conosceva bene.

#24 – Nero
Tutto in Kurogane era nero: il nome, il mantello, il cipiglio… solo il rosso dei suoi occhi accendeva di braci quel carbone, rendendolo ancora più fosco.

#25 – Medico
Fay non era mai riuscito ad imparare un solo, miserevole incantesimo di guarigione, e quella era l’unica cosa di cui avrebbe avuto veramente bisogno.

#26 – Parole
Le loro parole volevano quasi sempre dire qualcosa d’altro: Kuro-pon e Idiota non erano altro che travestimenti.

#27 – Uccidere
Kurogane aveva imparato ad uccidere con la stessa naturalezza con cui respirava, ma Tomoyo gli aveva fatto fare un lunghissimo viaggio, perché il vero guerriero esercita la compassione.

#28 – Posto
L’idea di aver trovato finalmente un posto dove stare sembrava ancora quasi incredibile a Fay; nell’incavo di quel braccio protettivo e robusto si sentiva a casa.

#29 – Credere
Avevano disimparato a credere e ora dovevano impararlo di nuovo: credere l’uno nell’altro.

#30 – Lontano
L’orizzonte era sempre qualcosa di troppo lontano per riuscire ad arrivarci col pensiero, l’unico sollievo che era loro concesso era guardare qui e ora.
 
 #31 – Barca
“Siamo tutti nella stessa barca” era un modo di dire che Kurogane odiava: tanto per cominciare ciascuno di loro all’inizio sembrava remare in una direzione diversa, poi aveva sempre la sensazione che, dicendo così, sarebbero inevitabilmente affondati.

#32 – Ricordi
Certi ricordi facevano così male che avevano finito per seppellirli con strati su strati di illusioni: alla fine non si capiva dove finiva il ricordo e dove l’illusione aveva inizio.

#33 – Morte
Era sempre lì, ad accompagnarli, ad ogni respiro, ad ogni gesto, ad ogni mondo dove finivano catapultati; era sempre con loro come il più fedele dei cani: alla fine quasi si sarebbero girati a farle una carezza.

#34 – Peggio
C’erano molte cose peggiori della morte: perdere quelli che amavi per esempio.

#35 – Braccia
L’aveva tenuto in braccio come un bambino, gli sembrava pesare così poco, come se già la morte avesse allungato i suoi artigli e di lui non fosse rimasto altro che un’anima leggera.

#36 – Elettricità
L’aria fra di loro, quando gli occhi di Fay diventavano dorati per la sete, era così satura di elettricità che sarebbe bastato un niente a far scoppiare un temporale.

#37 – Cellule
Mentre ogni sua cellula urlava di dolore, Kurogane ringhiò più forte, per costringere il suo corpo riluttante ad obbedirgli di nuovo.

#38 – Promessa
“Se vuoi morire così male ti ucciderò io, fino ad allora vivi” aveva detto Kurogane, ma sapeva di essere spergiuro facendo quella promessa, perché mai l’avrebbe voluta mantenere.

#39 – Speranza
Si aggrappavano ad ogni filo di speranza che trovavano sul proprio cammino, come naufraghi ai rottami di una nave che affonda.

#40 – Buco
Kurogane si era accorto con sgomento che, quando il mago era lontano, si sentiva come una specie di buco al posto del cuore.
  
#41 – Rivelazione
Non sei un codardo, né un assassino, né un ingrato… la smetti adesso di cercare di espiare le colpe che non hai?

#42 – Volontà
Se fosse bastata una ferma volontà, quell’assurdo viaggio sarebbe di certo terminato molto prima.

#43 – Facile
Irritare il ninja era così facile… Fay si divertiva troppo a spingersi sempre un po’ più in là, ma sapeva bene che la sua perdita di controllo era tutta apparenza.

#44 – Terrore
Il terrore non era stata la battaglia, con tutte le sue conseguenze, ma il pensiero di poterlo perdere.

#45 – Fuoco
Fay poteva accendere una fiammella schioccando le dita, ma solo il fuoco di un ninja dagli occhi scarlatti aveva il potere di sciogliere il suo gelo.

#46 – Risposta
Tutte le risposte non date non facevano altro che chiarire a Kurogane quanto il mago fosse prigioniero nelle reti che lo soffocavano.

#47 – Chiaro
Kurogane era di certo chiaro e semplice; questo confondeva i suoi nemici che invece pensavano in modo contorto, e gli dava l’occasione di sconfiggerli ogni volta.

#48 – Insieme
Sarebbero andati insieme o niente: nessuno dei due avrebbe lasciato l’altro a morire da solo.

#49 – Mente
La mente del mago a volte sembrava a Kurogane una specie di soffitta piena di ciarpame polveroso: allora si armava di pazienza e cominciava a fare le pulizie.

#50 – Strada
Ogni strada che avessero preso, ogni bivio che avessero scelto da quel momento sarebbe passato per i loro cuori, per questo cercavano sempre di camminare leggeri: sono lunghe tutte le strade che conducono dove il cuore desidera[ii].



[i] La frase allude al Piccolo Principe di A. de Saint-Exupéry. L’idea di accostare Tsubasa R.C. al Piccolo Principeè stata per prima di Wrene del suo delizioso Le petit prince che trovate in questa stessa sezione.
[ii] “Sono lunghe tutte le strade che conducono dove il cuore desidera” Joseph Conrad – La linea d’ombra
  
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