Yet I still recall as I wander on
as clear as the sun in the summer sky
Prompt 4: Crossover
Blaine
Anderson rimase per una buona mezzora ad osservare
sconsolato il foglio delle assegnazioni stanze esposto in bacheca. L’aveva
letto per almeno dieci volte, giusto per assicurarsi che la vista non l’avesse
ingannato e che il nome scritto vicino al suo fosse effettivamente quello
giusto. Perché non era possibile che con tutti i Warblers iscritti alla Dalton
proprio Sebastian Smythe fosse stato assegnato alla sua stanza. Che percentuali
potevano esserci affinché un evento del genere potesse verificarsi…?
Blaine
sospirò ancora scrollando nervosamente le spalle, quella giornata era già
iniziata male di prima mattina, la sveglia che non aveva suonato, il gel quasi
finito, il suo agitato e sbadato fratellino che gli aveva rovesciato addosso il latte, troppo nervoso e contento di iniziare la
scuola assieme a lui, il laccio della scarpa che gli era rimasto in mano e il beeep del cellulare, e la chiamata dei
nonni… ovviamente la parte peggiore non poteva che arrivare alla fine.
Forse non
era stata una grande idea quella di tornare alla Dalton, forse avrebbe dovuto
finire la scuola al McKinley, farsi l’ultimo anno tra persone che nemmeno
conosceva realmente, di cui non sapeva nulla e di cui nessuno sapeva niente di lui. La realtà era che non si era mai
inserito completamente in quella scuola, non aveva mai fatto amicizia con i
ragazzi delle nuove direzioni, nessuno di loro l’aveva chiamato durante
l’estate, nessuno che si fosse preoccupato di come stesse. La verità era che dopo
la scuola Kurt l’aveva lasciato e puff l’idilliaca
e perfetta storia d’amore era finita tra lacrime e promesse spezzate. L’anello
di congiunzione tra lui e il McKinley era stato Kurt. Kurt che si era diplomato
e che era andato a New York per seguire il suo sogno. Kurt che gli aveva assicurato
che per lui ci sarebbe sempre stato. ‘Lo
faccio per te Blaine, sei stata la
persona più importante per me, ma è arrivato il momento che io ti lasci andare’
questa era stata la sua motivazione, a nulla erano servite le proteste e le
lacrime. Quindi che senso aveva continuare a rimanere
in quella scuola se Kurt non era più assieme a lui…? E nessuno dei ragazzi
delle nuove direzioni si era fatto sentire, nessuno, a eccezione di Sebastian
Smythe. In realtà Sebastian non aveva mai smesso di rimanere in contatto con
lui e Blaine era rimasto piacevolmente sorpreso quando quel ragazzo così
sfacciato e malizioso si era rivelato un ottimo confidente e una spalla solida
su cui sfogarsi. Ovviamente non era stato facile per lui fidarsi e lasciarsi
andare, ma poi, tra messaggi sul cellulare e caffè al
Lima Bean non era riuscito a trattenersi e aveva rivelato a Sebastian tutta la
sofferenza che aveva tenuto dentro di sé durante quel periodo. Ed era stato
dannatamente bene assieme a lui, aveva scoperto un lato di Sebastian che non
pensava possedesse, ricordava ancora con nostalgia le lunghe camminate che
avevano fatto sotto il sole di fine agosto, alle risate e al calore che
Sebastian involontariamente gli aveva donato.
L’angoscia
che Blaine provava in quel momento, davanti alla bacheca, non era quindi dovuta
al fatto che si stesse seriamente prendendo una bella cotta per quel biondino
snob e meraviglioso, ma piuttosto al ricordo di una serata in particolare. Una
serata imbarazzante fatta di baci e carezze, di parole
sussurrate e di sorrisi languidi.
Quella sera avevano bevuto
parecchio e l’ultimo giro l’avevano dedicato alla
Tequila. Se non fosse già stato brillo Blaine avrebbe rifiutato
categoricamente, ma dopo aver bevuto della birra e della vodka, la Tequila gli
sembrava il modo migliore per concludere quella
serata. E poi era disperato, completamente abbattuto e mortalmente
affranto. Quella sera Blaine aveva pianto, si era
sfogato, aveva parlato di Kurt e del modo in cui l’aveva lasciato, dei loro
ultimi giorni assieme, delle promesse fatte.
E semplicemente Sebastian l’aveva
ascoltato, accarezzandogli di tanto in tanto i capelli liberi dal gel, annuendo
comprensivo, dicendogli ogni tanto qualche parola di conforto, parole calibrate, scelte apposta per consolare. Gli aveva
asciugato le lacrime dolcemente, cancellando quelle tracce
amara dal suo bel volto.
E poi quando Blaine aveva
allungando il braccio verso il limone e il sale, Sebastian semplicemente
l’aveva preso per mano, fatto alzare e condotto fuori
dal quel locale.
‘Blaine, sei un
disastro’ disse ridacchiando Sebastian continuando a sorreggerlo per non
farlo cadere. Blaine gli strinse le dita nella maglietta indietreggiando verso
il muro di quel vicolo. ‘Non ho voglia di camminare’ mormorò attirando verso di
sé il compagno di bevute e socchiudendo gli occhi.
‘Ah sì? E cosa avresti voglia di
fare, dolcezza?’ gli sussurrò all’orecchio il biondino, causandogli una serie
di brividi lungo la schiena. Blaine si umettò le labbra con la lingua e gli
strinse le braccia attorno ai fianchi. Il suo sguardo si posò languido su
quello di Sebastian e sorrise sfacciato. ‘In questo momento ho voglia di
Sebastian’ ed intrufolò le mani sotto la maglietta
dell’altro, accarezzandogli piano la pelle, facendogli dei grattini leggeri sui
fianchi, alla base della schiena. Sebastian sorrise malizioso
e strofinò il naso sulla sua guancia tiepida e arrossata. ‘Ed io ho voglia di
scoparti quella bocca impertinente’ mormorò sornione, baciandogli l’angolo
della bocca e leccandogli quella porzione di labbro superiore. Blaine sospirò
estasiato e senza alcun preavviso spostò il volto verso quello di Sebastian e
gli intrappolò la lingua tra le labbra intrufolando la propria nella bocca
dell’altro. Le labbra di Sebastian erano morbide e sapevano di sale e limone, sapevano di sesso e oscenità. Il biondo appoggiò le mani ai
lati del suo volto e si spinse piano contro di lui, facendo scontrare le loro
eccitazioni. Gemettero entrambi nel bacio, le mani di Blaine che si spostarono
sul sedere sodo di Sebastian, stringe dolo possessivo.
‘Sono completamente ubriaco’ disse Blaine scostandosi appena dal volto di
Sebastian. Gli mancavano già le sue labbra, la sua lingua. Il biondo ridacchiò
divertito da tutta quella situazione e appoggiò le labbra sulla sua fronte. ‘Lo
sai qual è il modo più efficace per farsi passare una sbronza…?’ chiese
spostando ora le mani verso la patta dei suoi pantaloni, abbassandogli la cerniera
e aprendogli il bottone che li teneva chiusi. ‘N-no… qual è?’ Blaine si
mordicchiò le labbra non appena sentì le dita di Sebastian accarezzargli
l’erezione da sopra l’intimo. ‘Procurarsi un orgasmo…*’ e lentamente iniziò a
far scorrere la mano sulla sua eccitazione, continuando a baciargli il volto,
abbassandosi poi verso il collo. Blaine gemette piano inarcandosi contro di
lui, le mani che ormai si erano impossessate della sua schiena, graffiandola
piano.
Blaine
sospirò per la terza volta e arrossì leggermente al pensiero di quella sera. Ma che diavolo gli era saltato in mente di ubriacarsi allo
Scandals in compagnia di Sebastian Smythe…? Sapeva che quando beveva perdeva
completamente il controllo, non gli era bastato quella
volta con Kurt, no, doveva rincarare la dose e fare lo svergognato anche
davanti a quel biondino sfrontato. Il solo pensiero delle frasi che aveva
pronunciato, dei gemiti e delle preghiere che aveva fatto uscire da quella
bocca, delle mani di Sebastian, della sua voce.
In realtà
Sebastian era stato molto corretto con lui, non aveva approfittato troppo della
situazione, l’aveva baciato certo, e gli aveva fatto un lavoro di mano che
ancora se lo sognava la notte, ma Blaine dovette
ammettere con se stesso che in quel momento ne aveva avuto un disperato
bisogno. Dopo quella sera però non aveva più avuto il coraggio di contattare Sebastian. La vergogna e l’imbarazzo che
l’avevano assalito non appena si era svegliato il mattino dopo erano stati
troppo grandi e forti. E i messaggi del Warbler sul cellulare non l’avevano
aiutato di certo.
Blaine si
sistemò nervosamente la cravatta della divisa, quanto gli era mancata! E guardò
il corridoio infilandosi le mani dentro le tasche, che fine aveva fatto Harry…?!
‘Ciao
Sogno…’ Blaine si irrigidì nel sentire quella voce e
si voltò, incontrando il sorriso dannatamente seducente di Sebastian.
‘Sebastian…’ poi il suo sguardo imbarazzato si spostò verso la figura del
ragazzo al suo fianco.
‘Questo è
mio fratello, Louis’ disse Sebastian battendo una mano sulla spalla del
fratello. ‘Piacere, Blaine…’ e gli diede la mano con un sorriso cordiale. In effetti quel ragazzino assomigliava davvero molto a
Sebastian, erano quasi identici. ‘Oh, lo so…’ rispose Louis ricambiando la
stretta con un ghigno sornione in volto. A Blaine gli si gelò il sorriso sulle
labbra, sapeva cosa, precisamente? Il
moretto spostò lo sguardo verso Sebastian cercando nella sua espressione
qualche risposta, ma questi si limitò a scrollare le spalle, con
in faccia lo stesso identico ghigno del fratello. Quei due non si
assomigliavano solo fisicamente purtroppo, uno Smythe era già difficile da
gestire, con due sarebbe scoppiata la catastrofe. ‘Passato bene gli ultimi
giorni di vacanza…?’ chiese allusivo Sebastian
allungando una mano per scostargli un ciuffo che era sfuggito al gel. Blaine
seguì con la coda dell’occhio le sue dita e annuì distratto. Possibile che quel
ragazzo riuscisse sempre ad avere un effetto così ipnotico su di lui?
‘Le mie
vacanze sono state piene di piacevoli sorprese’ continuò sfiorandogli con le
dita la guancia prima di abbassare il braccio e tornare ad
essere inoffensivo ‘ed interessanti scoperte’ Blaine trattenne il respiro
imbarazzato, sperava davvero che Sebastian non rivelasse qualche dettagli su
quello che era successo tra loro, anche se suo fratello sembrava saperne già
qualcosa dal sorriso e dallo sguardo che continuava a riservagli. ‘Anche se
speravo si concludessero diversamente’. Blaine lo sapeva dove Sebastian voleva andare a parare, ma questa
volta non aveva alcuna intenzione di dargliela vinta, era un po’ stanco di
sentirsi sempre a disagio o fuori posto quando stava vicino a lui così ‘non si
può sempre avere ciò che si desidera’ rispose guardandolo questa volta dritto
negli occhi. Louis ridacchiò divertito ‘touchè fratello’
disse ricevendo così una gomitata bonaria dal fratello. ‘Ma
io sono sempre stato molto determinato, dovresti saperlo, Blaine…’ eccome se lo
sapeva, anche fin troppo bene.
In quel
momento gli tornò in mente la bacheca e l’assegnazione
delle stanze, avrebbe passato l’intero ultimo anno in stanza con Sebastian
Smythe, la sera gli avrebbe augurato la buonanotte, la mattina invece il
buongiorno, l’avrebbe visto spogliarsi, rilassarsi sul letto, canticchiare
sotto la doccia, leggere… avrebbe condiviso con lui qualsiasi momento della
giornata, qualsiasi pensiero. A questa consapevolezza Blaine non potè che
sentirsi estremamente fortunato, l’ansia iniziale
spazzata via completamente per colpa di uno sguardo ammiccante ed un sorriso da
sogno.
‘Comunque
ho sentito dire che ci sarà anche un altro Anderson
alla Dalton’ disse Sebastian riportandolo alla realtà. ‘Sì, mio fratello ha
deciso di iscriversi qui’ rispose sorpreso, ancora doveva capire come Sebastian
riuscisse sempre a sapere tutto, soprattutto su ciò che lo riguardava.
Poi
finalmente vide il suo adorato fratellino in lontananza avvicinarsi con la sua
tipica camminata strascicata. Notò con disappunto che aveva già personalizzato
la divisa: la camicia era fuori dai pantaloni, i primi bottoni aperti e in quel
momento sembrava stesse avendo una lunga battaglia con
la cravatta, il suo sguardo era tutto concentrato sul nodo già un po’ allentato.
‘E sta già litigando con la divisa..’ mormorò con una
nota di rimprovero nella voce. I fratelli Smythe si voltarono seguendo lo
sguardo di Blaine e sorrisero entrambi alla vista del minore degli
Anderson. ‘Blaaaine! Odio già questa cazzo di
divisa…’ esclamò esasperato Harry lasciando finalmente perdere la cravatta
ormai disfatta e alzando lo sguardo su di loro. ‘Davvero..?
Non l’avevo notato. Vieni qui, dai’ Blaine allungò le
mani verso la sua cravatta, ma suo fratello spostò il collo all’indietro,
scacciando le dita di Blaine con le proprie. ‘Non ci provare neppure’ lo ammonì
facendo ridacchiare Sebastian e sospirare un Blaine rassegnato. Harry Anderson
era decisamente più trasgressivo del fratello e meno
incline alle regole. I suoi capelli mossi gli accarezzavano il collo e la
fronte, nemmeno una goccia di gel era stata messa tra quelle ciocche ribelli e la
divisa, così osannata dal fratello, era un disastro. Quando Harry incontrò lo
sguardo di Louis non riuscì a trattenere un sorrisone
entusiasta e Louis non potè ignorare il fatto che le fossette di Harry fossero
davvero adorabili in quel momento.
‘Sono
Harry’ disse stringendo la mano di Louis e successivamente
quella di Sebastian.
Blaine
guardò con un sorriso quel gruppetto, quell’anno avrebbe dovuto controllare che
suo fratello non facesse qualche danno, Harry era decisamente
diverso da lui, molto più esuberante e casinista. Il suo sguardo poi si posò su
Sebastian, parlava e sorrideva con i più piccoli a suo agio, era davvero
bellissimo, ormai la serata imbarazzante era passata in secondo piano, Blaine
era davvero contento di essere tornato alla Dalton e non vedeva l’ora di
chiudersi in camera con Sebastian e conoscere meglio le abitudini di quel
ragazzo sempre così sicuro di sé, ma che sicuramente possedeva un sacco di
altre qualità.
‘… quindi
tu saresti il ragazzo che fa sospirare mio fratello’ Blaine
spalancò gli occhi sorpreso e guardò suo fratello ‘Harry!’ esclamò con un finto
sorriso, avvicinandosi a lui per dargli un pizzicotto sul fianco, quel
ragazzino doveva sempre fargli fare delle figuracce. ‘Ma
è vero! E Sebastian di qua… e Sebastian di là.. e il
sorriso di Sebastian… e la bocca di Sebastian.. il suo profumo…’ continuò lui saltellando
da un posto all’altro per sfuggire alle mani del fratello. Sebastian non riuscì
a trattenere una risata divertita ‘Ma davvero..? E chi
l’avrebbe mai detto…’ disse sfoggiando uno dei suoi
migliori sorrisi. ‘E’ inutile che gongoli tanto, Sebbie’ si intromise
Louis divertito da tutta quella situazione ‘nemmeno tu scherzi… il culo di
Blaine.. gli occhi di Blaine…’ iniziò con voce sognante prendendosi uno scappellotto
dal fratello. ‘Sei mio fratello e ti voglio bene, ma ti conviene stare molto
attento alle prossime parole che dici… e poi io non uso quella voce smielata e
quello sguardo sognante da Disney’ ‘Per quello ci
pensa mio fratello’ si intromise Harry facendo scoppiare a ridere Louis. Blaine
finalmente afferrò il fratello e gli tappò la bocca.
‘Harry sei
impossibile’ sospirò esasperato arruffandogli i
capelli. Voleva bene a suo fratello, ma certe volte avrebbe
tanto voluto ucciderlo. Sebastian lo guardò con un sorriso dolce e Blaine non
potè che ricambiare. ‘Oddio, vi prego, lo sguardo zuccheroso no, mi stanno già
venendo le carie!’ esclamò Louis roteando gli occhi. Harry rise e lo afferrò
per un braccio. ‘Andiamocene finchè siamo in tempo’ ed
insieme corsero per il corridoio ancora ridendo.
‘Sono due
pesti’ disse Sebastian appoggiando un braccio sulle spalle di Blaine. ‘Non
voglio immaginare quello che combineranno’ rispose questi giocando
inconsciamente con le sue dita, incrociandole con le proprie. Almeno quelle due
pesti erano riuscite ad alleggerire tutta quella situazione. ‘Andiamo in
camera?’ gli sussurrò Sebastian all’orecchio. Blaine lo guardò e gli sorrise. ‘Andiamo’ dopotutto avrebbero potuto provarci.
Angolino: Ovviamente non potevo ignorare
questo prompt. E’ il primo che ho scritto, questa idea di farli incontrare
tutti in corridoio ce l’avevo già da un po’ di tempo e
la Fede lo sa bene! Quindi la dedico a lei, spero di non aver deluso le aspettative ù-ù Questi quattro assieme sono micidiali, li
amo troppo! <3
Ringrazio
tutte le donnine che mi seguono e mi sostengono. Vi amo! <3