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Autore: maryfantastica_98    22/03/2012    6 recensioni
Questa è una storia nata da un compito scolastico (dove ho preso 7 e mezzo :P) parla della storia d'amore tra Vera e Hugo che secondo me non è abbastanza marcata nel libro. Buona lettura
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordati che l’ho fatto per amore

NOTA: Questa storia si svolge in correlazione con una pagina del libro, some se fosse inserita una pagina. Questa “pagina” è inserita nella pag. 156 dal terzo rigo.

Quel poco di razionalità che era in lei se ne andò. Toccò esitando la porta e il ricordo di Hugo diede il via a un pianto isterico. Dalla sua gola uscirono singhiozzi disperati. “Hugo mi amava, veramente” pensò Vera con dolore “Mi amava … fino a quel giorno”.

Vera trasalì ripensando a quello che disse Hugo il giorno prima del processo. Quando lui si presentò senza preavviso davanti alla porta di casa sua per chiarire la confusione che aveva in testa.

-Che cosa gli hai fatto Vera?-

Quella domanda suonò alle orecchie della ragazza come una supplica.

 – Aveva tutta una vita davanti. Perche l’hai  ucciso Vera ? Perché l’hai fatto Vera? Perché?- 

Vera non rispose. Lacrime silenziose le rigarono il viso, ma Hugo capì che il suo pianto non era sincero.

-Vera rispondimi!- Prese la ragazza per un braccio e la guardò fisso negl’occhi-Cosa gli hai fatto piccolo Demone assassino?! Ma soprattutto perché?-

Hugo aveva perso qualsiasi forma di controllo.

-L’ho fatto per te!- disse Vera districandosi dalla presa di lui – Se non fosse stato per quello stupido bambino tu saresti stato ricco e  avresti potuto sposarmi!-

Vera si portò una mano alla bocca. Non poteva crederci. Non poteva credere di aver confessato tutto.

-Tu sei pazza Vera Claythorne! Pazza!- e anche Hugo ruppe in un pianto disperato – ti avrei sposato anche se fossi stato povero. Ti avrei sposato perché … - Hugo non riusciva a continuare. Ma in un piccolo spiraglio del suo cuore trovò il coraggio che gli serviva – Perché ti amavo. E purtroppo ti amo ancora-

Ci fu silenzio, finche un singhiozzo lancinante di Vera lo ruppe.

-Purtroppo?- chiese Vera col cuore in gola.

- Sì Vera. Purtroppo. Perché dopo tutto quello che è successo il mio cuore sussulta ancora quando penso a te.-

Hugo sfoggiò il sorriso ammaliante che Vera aveva sempre adorato. Vera rincuorata stava per correre ad abbracciarlo.

Ma poi il sorriso svanì  dal volto del ragazzo per lasciar spazio a  uno sguardo agghiacciante. A Vera  gli si gelò il sangue nelle vene.

-Ma poi penso a Cyril. Penso che era solo un bambino. Penso che amavo anche lui.- Hugo strinse i pugni – Ma tu assassina Demoniaca eri gelosa che potessi amare quel bimbo più di te. Lo so Vera Claythorne. Lo so…. Vedevo come lo guardavi. Con quei tuoi sguardi pieni di odio, quasi volessi  soffocarlo da un momento all’altro.-

- Non è vero Hugo! E tu lo sai… Anche io amavo quel bambino. Ma amavo te di più. Passavo le notti insonni pensando a come sarebbe stata bella la mia vita con te… senza la presenza di quel bambino l’ho fatto per amore.-

- E così è questo quello che si è disposti a fare per amore? Uccidere? Uccidere un povero bambino? Hai ucciso Cyril per amore? Per amor mio?-

La voce di Hugo si era fatta più marcata e incuteva una paura tremenda. Ma Vera era impavida e riusciva a guardare il ragazzo negl’occhi nonostante il suo cuore fosse a un passo ad esplodere. Hugo non l’aveva mai trattata in quel modo. Mai.

-Non voglio mai più vederti Vera Claythorme! Mai più! Domani al processo sarà l’ultimo giorno che mi vedrai e stai sicura che racconterò tutto ciò che mi hai detto al giudice! Passerai il resto dei tuoi giorni in prigione. E spero che non siano pochi!-

Hugo se ne andò sbattendo la porta violentemente.

Lasciando il cuore di Vera in mille pezzi.

Le predizioni di Hugo non si avverarono. Il giudice non credè a niente di quello che disse lo zio di Cyril. Perché non possedeva neanche una prova.

Solo metà di quello che predì Hugo si avverò. Infatti i due giovani non si videro mai più. Anche se l’uno era costantemente nei pensieri dell’altro.

Il pupazzo del piccolo negretto sfiorò la porta della camera, producendo un rumore che riportò Vera alla realtà.

“L’ho fatto per amor tuo  Hugo. E’ la verità”

 I pensieri di Vera assomigliavano ai deliri degl’innocenti

“Ed è proprio per amor tuo che ti accontenterò… Toglierò la vita dal mio corpo. Esaudirò il tuo desiderio. Adesso so che sei nella mia camera e sono sicura che proverai piacere nel vedermi morire. Ma ricordati sempre che l’ho fatto per amore….”

Maria Anna Perotta

   
 
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