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Autore: blackytte    23/03/2012    1 recensioni
{"Hi.....Alice Knight" Quando sentii il mio nome mi voltai piano e la vidi, era Alyss. Stava li fluttuava, sorrideva. Era così luminosa. Aveva gli occhi chiusi in un sorriso mi offriva la sua mano. Incurvai la testa a destra chiedendomi il perchè. "Alice....vorrei che tu facessi una cosuccia per me." Io la guardai ancora più stordita e confusa. Cosa voleva esattamente? Poi lei si avvicinò fino a prendere la mia mano tra le sue. Mentre pronunciava le parole apriva gli occhi..."VuOi DiVeNtArE lA mIa CoNtRaEnTe?"}
[Personaggi: Personaggi Originali, alcuni presi da alcuni anime//manga]
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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{Capitolo 1 Contract/Who are you? Part.1}



"Anf, anf, anf.....Argh, anf,...anf...anf." Una ragazza incapucciata correva, non si sa il motivo della sua corsa, ma da come correva molto probabilmente stava scappando, ma la domanda è da cosa stava scappando? Qualcosa o qualcuno saltò fuori dal nulla, la ragazza era in trappola, ormai alcune persone adulte sulla 40° l'aveva circondata. La ragazza era molto spavantata e teneva le mani sul cuore, come se non volesse che loro prendesseroil suo cuore o meglio la sua vita. Si, perchè il cuore di quella ragazzina era molto speciale ed altrettanto importante. Forse la sua buona stella, o forse una presenza riuscì a portarla in salvo, facendola scomparire in una luce biancastra abbagliante. Chissa cosa le sarebbe capitato, ancora tutto era incerto. Tutto era ancora da scrivere su questo libro di pagine d'oro.

"Uff, che stanchezza, a volte mi chiedo perchè debba andare sempre io a fare la spesa, certo Monique potrebbe anche chiedere ai suoi nipoti no?! Ah proprio non capisco..." Salve, mi chiamo Alice Knight, ho 17 anni. Giovane? Nha, sembro molto più vecchia di quel che sembro! Ma più di tanto non m'importa, sono una tipa decisa, certo non è che appena vedo il pericolo mi ci fiondo! E che è mi volete morta forse? Più che altro potrei dare una zampa se non ci fosse troppo pericolo. Ma dopo tutto mi piace aiutare la gente, mi dicono che ho il cuore troppo buono. Ma che ci posso fare, non riesco a dire di no. Sono una ragazza di statura media, mi dicono che sono carina, ma io mi vedo come una ragazza normalissima, forse perchè lo sono, già una ragazza normale con una vita monotona. I miei occhi solo blu cielo, come l'acquamarina, limpidi, chiari. Il mio viso è sereno, infondo sono serena, non ho preoccupazioni. I miei capelli sono marrone chiaro, di solito li tengo raccorli, anche se mi capita a volte di tenerli sciolti, perchè sono corti e non c'è pericolo che mi diano fastidio. A scuola? Possiamo passare ad un altra domanda? La scuola è la cosa che odio di più al mondo ma devo pur andarci. Non sono una ragazza popolare, ma mi faccio rispettare, sono quella che tiene in ordine la scuola, infondo sono molto ferrea sulle regole della scuola. Ho molti amici, sopratutto amiche. Voi direte ma che vita perfetta. Vi sbagliate, l'unica cosa che vorrei ma che non potrò mai avere sono una famiglia e un èò d'affetto. Per quanto mi sforzi e per quanto non lo dia a vedere sono sola dentro. Anche se ho delle amiche che mi riempiono d'attenzione, mi sento sola. I miei genitori sono morti molto tempo fa, quando avevo 5 anni. Monique mi adotto, sono la sua figlia adottiva, non ho legami di sangue, più che una madre la considerano un amica. A volte mi sono davvero sentita sola. Ma, forse ciò che mi ha fatto andare avanti sono i sorrisi che ogni giorno ricevo. Questo è ciò che mi fa andare avanti, nulla di più......

"Anf, anf.....Qualcuno.....mi aiuti....." La ragazza con un cappuccio marrone chiaro, strappato e mezzo distrutto cadde a terra. Era esausta, chissa chi era, chissa perchè, forse il destino, forse qualcuno, ma quella ragazza avrebbe presto trovato ciò che stava cercando.

Ormai dovevo essere arrivata, percorsi l'ultimo tratto di strado, poi guardai il cielo, di solito lo guardavo sempre prima di ritornare a casa dopo aver fatto compere. Era stellato, la luna era limpida, non c'erano nuvole. "Ah...che bel cielo..........uh?..AH!" Caddi a terra rovesciando tutta la spesa. Mi massaggia la testa e poi mi voltai, dovevo essere inciampata su qualcosa. Appena vidi cò che mi aveva fatto perdere l'equilibrio presi un colpo. Mi alzi subito e soccorsi la persona attarre. Le alzai la testa e il cappuccio si tolse. Appena la vidi ebbi un sussulto. Era una ragazza credo più piccola di me, era completamente bianca. Il colore dei capelli, il suo volto, le sue labbra. Il suo vestito sembrava provenire da un romanzo del 18°Secolo. Era completamente bianco. Solo alcune rose che le cadevano sul vestito a destra ricamate erano blu. Nei capelli aveva alcune trecce che le ricadevano. Dovevo ammetterlo non solo aveva i capelli lunghi, ma era anche graziosa. Lei aprì gli occhi molto lentamente mentre cercavo di mettere a fuoco cosa fare "T-ti prego...aiutami...." Questo bastò per farmi vedere i suoi graziosi occhi. Erano viola chiaro, quasi lilla. Tutto di quella ragazzina sembrava magico. Non avevo tempo per pensare, presi in braccio la piccola e la portai a casa. Non m'importava della spesa, quella ragazzina per queanto strana e per quanto non la conoscessi doveva essere aiutata. Percosi i vicoli che mi distanziavano da casa ed entrai subito dal cancelletto nero sfoderando un calcio, poi apriì la porta sempre con un calcio e portai la giovane su per le scale in camera mia. Monique mi guardò da prima confusa e poi si allarmò. Mi chiamò giù dalle scale. Poi decise di salire ed entrò in camera mia "Ma si può sapere...." Monique rimase basita davanti alla ragazzina. Infondo non si vedeva tutti i giorni una ragazza dai capelli bianchi. Lei non ci pensò due volte e si avvicinò "Cosa gli e successo?" Le mise una mano sulla fronte per sentire la temperatura. "E' calda, probabilmente ha la febbre. Dimmi Alice chi è? La conosci?" Monique mi bombardò di domande. Manco sapevo io le risposte, feci un respiro e poi mi sedetti sul bordo del letto dove era distesa la ragazzina. "Stavo tornando a casa e poi l'ho trovata a terra. Monique non potevo lasciarla lì! Guardala, è solo una ragazzina!" Monique era molto giusta, ed onesta, adorava aiutare gli altri. Del resto era una dottoressa. Sapeva curare qualsiasi male sia fisico che psicologico. A volte mi spaventava, ma è grazie a lei se non soffro o se a volte non mi sento sola. Monique ha 34 anni e li porta a meraviglia, ha i capelli corti, marrone scuro. I suoi occhi sono marroni come i capelli. E' molto alta ed è molto bella. Molti uomini la vorrebbero come sposa, ma lei è menefreghista quindi non ha ancora trovato l'umo giusto. "Dovresti lasciarla riposare, penseremo al da farsi quando si sarà ripresa." Seguiì il sugerrimento di Monique, infondo aveva ragione. Ora come ora non potevo fare nulla. Dovevo solo aspettare. Usciì dalla stanza e la lasciai riposare. La mia testa era piena di domande, chi era? Perchè aveva i capelli bianchi, perchè era vestita in quel modo, perchè mi ha chiesto aiuto???? Ahhhh! Avevo tante di quelle domande che mi accucciai sul posto. Mi lasciai scivolare sulla parete color arancio del corridoio. E osservai la mia porta della mia stanza. Volevo sapere chi era. Ma forse ciò che volevo sapere ora era....."MA IO DEVO DORMIRE IN UN CORRIDOIO????" Mi alzai sul posto e cercai Monique era già a letto. Infondo lei di mattina doveva svegliarsi presto. Decisi di andare in cucina. Lì almeno sarei stata tranquilla. Apriì il firgo che si trovava propria a destra dell'entrata della cucina. E cercai del latte. Poi presi un bicchiere dall'armadietto in alto al lavello. E mi sedetti sulla sedia del tavolino al centro della stanza. Bevetti il latte in un sorso e poi poggiai le braccia sul tavolo a mo di cuscino e chiusi gli occhi. Chi lo sa, probabilmente avrei dormito lì? Si probabilmente si. Ma non m'importava più di tanto. L'unica cosa che volevo sapere era l'identità della ragazza dai capelli latte.

"Alice, Alice....Alice....svegliati, dai! ALI!!" Da quanto non sentivo quel nomignolo, era mia madre che mi chiamava sempre così, era così dolce sentire quell'Ali. "Si, un secondo mamma..." "MA QUALE MAMMA E MAMMA!! SVEGLIATIIIII!!" Qualcuno mi tolse la sedia dietro di me ed io caddi a terra sbattendo il sedere. Mi massaggiai e poi alzai lo sguardo chiunque fosse stato l'avrebbe pagata cara! Rimasi sorpresa, fin troppo, sbattei le palpebre due o più volte prima di rendermi conto di chi avevo di fronte. Era la ragazzi dai capelli bianchi. Ora che era in piedi i capelli erano davvero lunghi le arrivavano fino alle ginocchia. Era a braccia conserte e mi osservava imbronciata. Poi si avvicinò, questa volta mise le mani sui fianchi "Di un pò per chi mi hai preso? Per tua madre? Comunque, chi diavolo sei? E che ci faccio qui???? Dimmelo, altrimenti non so cosa potrei farti." Bel modo di ringraziare, mi pentiì di averla aiutata "Si dia il caso che ti ho aiutato! Potrei almeno ricevere un grazie? E comunque non serve essere arrabbiati, sono stata anche troppo buona. Piuttosto, non sei tu quella che fa la domande ma IO!" Lei mi guardò con aria di sfida e poi fece spallucce "Bhe....immagino che tu mi abbia aiutato.....quindi......grazie...." Ma che faceva? Ora cambiava discorso? "Si....comunque vorrei farti parecchie domande, vieni in camera mia." Lei mi seguì e salimmo entrambe in camera, poi la feci sedere sul letto io invece ero seduta sulla sedia della mia scrivania "Allora, prima domanda, come fai a sapere il mio nome?" Lei mi guardò ancora con aria di sfida, anche se non capivo bene i suoi modi di fare mi rispose in modo cordiale "Io so tutti i nomi di questo, mondo, infatti la persona che mi medicato si chiama Monique Grell, mentre tu sei Alice Knight." "HAI PRESO UN COLPO IN TESTA?? Tu ti aspetti che io creda a questa storia? Ma andiamo, probabilmente Monique ti ha detto chi era e ti ha detto chi ero io." Lei si alzò dal letto e con un saltò mi si avvicinò "Mettimi alla prova!!" Sembrava una bambina imbronciata eppure avrà avuto 15/14 anni. Stetti al gioco, infondo si era appena ripresa, probabilmente aveva ancora le idee molto confuse, "Dunque come si chiama il mio vicino?" "Il tuo vicino si chiama Tom Tin e sua moglie si chiama Flora Flay." Rimasi scoccata, quella ragazzina sapeva davvero come si chiama il mio vicino! "E la mia prof di italiano?" "Cindy Clat che tu detesti a morte perchè nell'ultimo compito hai preso 23/100" COSAAAAAAAAAAAAAA?? Come faceva???? "M...m-a...com.." "Te l'ho detto io so tutto di tutti! Ahahaha!!! Sono troppo forte!" La guardai scioccata, per lei era normale ma per me NO! Una ragazzina che sa tutto di tutti? Come era possibile. Allora quella ragazzina era speciale. "Ma...tu chi sei?" Lei fermò la sua risata e si sedette sul bordo del letto giocherellando con le gambe. "Io mi chiamo Alyss, e sono colei che concede il potere ai contraenti." La guardai, silenzio....Cosa mi stava raccontando, cos'era questo abisso e i contraenti? E perchè non aveva un cognome? "So cosa stai pensando, non ci stai capendo una mazza, ma ora se permetti vorrei spiegarti tutto. In quanto tu mi hai salvato sei diventata la mia protettrice personale, o per lo meno un qualcuno di importante. Anche perchè dentro di te c'è qualcosa di strano che ancora non riesco a percepire. Comunque lasciami parlare." Restai in silenzio, volevo ascoltare, io una ragazza normale sapevo che dopo quella storia non sarei stata più una normale ragazza di città. "Allora da dove partire. Si, partiamo dall'abisso. Dunque l'abisso è un luogo dove sono contenute tutte le armi." Stavo per fare una domanda, ma lei mi interruppe guardandomi e facendomi cenno con la mano "Si si, lo so, ti chiederai cosa sono le armi? Ebbene le armi sono armi, hai presente cos'è un arma? Spada, mitra, pistole, falci insomma armi." Feci un cenno con la testa, anche se sapevo che ci stavo capendo sempre più meno "Dunque queste armi per essere usate hanno bisogno di ragazzi speciali, le armi sono tutte femmine, mentre coloro che le possono usare sono maschi e sono detti contraenti. Quando un arma raggiunge un certo stadio io vengo nel mondo umano e scelgo con cura un essere umano in grado di usare l'arma. Quando l'ho trovato, faccio partire il meccanisco che si chiama Contract. E' una specie di contratto che indica che solo quel contraente e solo lui può usare l'arma scelta. E' un pò difficile da spiegare, ma credo che tu possa capire." La guardai un pò di traverso nella mia testa erano entrate troppe informazioni. "Quindi se ho capito bene tu fai si che un contraente umano stipuli un contratto con un arma proveniente dall'abisso?" "SIIII ESATTOOO!!" Una domanda sorgeva spontanea "Perchè lo fai?" Lei fermò il suo gioco con i piedi e poi mi guardò triste, "Lo devo fare per salvare questo mondo. Devi sapere che al mondo sono nascosti centinaia di C.G.M. Cioè Contraenti geneticamente modificati. Alcune armi a volte scappano dall'abisso e pultroppo se non riesco a recuperarle in fretta si rischia di trovare il contraente sbagliato anche femmina. Ciò comporta ad un mutamento genetico. Cioè l'arma si insinua dentro al corpo dell'umano/a e la usa per creare panico. L'altro giorno sono stata attaccata da alcuni C.G.M., per fortuna sono riuscita a scappare, ma ho riportato ferite. Quindi ti devo la vita. Se io morissi l'abisso cadrebbe nel panico e le armi creerebbero ancora più panico se venissero nel mondo umano." La guardai, era toppo difficile crederle. Insomma che razza di storia era questa? Sembrava un film di fantascienza oppure un film apocalittico. Ma chissa perchè le credetti, era strano, ma quella ragazzina sembrava dire la verità. "Ti credo....anche se mi sembra un film fantasy o qualcosa di simile..." A quelle parole la ragazzina saltò giù dal letto e mi venne incontro saltandomi adosso e buttandomi giù dalla sedia. "Grazie ALICEEE!! Non ho mai trovato un'amica a cui ho confidato tutto!!" Un amica??? Ma se l'avevo appena conosciuta? Ma come potevo dirle di no, infondo anche se un pò pazza quella ragazzina mi faceva sentire bene. Era dolce, e che ci crediate o no, il suo modo di fare mi piaceva. Però volevo farle altre domande quindi lei mi lasciò e si sedette per terra sul tappeto bianco a cerchio di fronte a me. "Senti ma se queste armi come dici tu sono in circolazione sulla terra come fanno a mimetizzarsi? Non credo che un contraente vadi in giro con un mitra!" Lei sorrise "Bhe perchè quando le armi vengono sulla terra diventano ragazze normalissime come me e te, solo quando il contraente da l'ordine di trasformarsi esse diventano delle armi. Ma sono ragazze normali! SENTI CHE NE DICI SE TE NE PRESENTO QUALCUNO???? Qui sulla terra ci sono 6 contraenti molto forti, sono i miei prediletti! Quelli diciamo che tengono sotto controllo la situazione e si dia il caso che sono proprio in questa cittadina!" "Vuoi dire che possono essere anche a scuola????" "Esattamente, sai loro sono ragazzi normali, non hanno chissa quale segno che li contradistingue. Infatti potresti anche essere amica di uno di loro!" "Ne dubito io non faccio amicizie con i maschi." "Ah si, non hai mai avuto un ragazzo...." "Cosa vorresti insinuare???" "Niente dico solo che se non ti dai una mossa rischi di fare la fine di una zitella." "MA SENTITELAAA!! VIENI QUA!!" Alyss si alzò da terra e corse per la stanza seguita da me, le laciai alcuni cuscini e anche lei fece lo stesso. Infondo Alyss non era male. Credo che Alyss avesse ragione. Si, credo proprio di essere diventata la sua amica e anche per me ormai Alyss lo era. "Bhe, allora che facciamo? Io ho fame e voglio uscire!!" La guardai, un attimo, non poteva uscire così! "Ascolta non puoi andare in giro così rischi di attirare l'attenzione, già i tuoi capelli sono stranamente strani." Saltai giù dal letto e apriì l'armadio pieno di vestiti, ne passai uno ad Alyss, poi usciì dalla stanza. Mi appoggiai alla porta e ripensai a cosa mia aveva detto Alyss, l'abisso, i contraenti, i C.G.M., insomma era da pazzi crederle, sicuramente chiunque l'avrebbe spedita in un ospedale psichiatrico, ma io no. Me lo dico in troppi, ho il cuore troppo buono. Alyss uscì dalla stanza, le avevo dato una felpa con capucccio e dei jeans. Anche io avevo una felpa e i jeans, era una bella giornata quindi non c'era pericolo che piovesse o facesse troppo freddo. La felpa di Alyss era grigia con alcuni disegni sul centro, mentre la mia era bianca con una stella al centro. Alyss mi superò e scese le scale prima di me, poi uscì io la seguii e chiusi la porta.

Il sole risplendeva e faceva abbastanza caldo per essere febbraio. Alyss guardò il sole e poi mi prese il braccio e mi trascinò chissa dove. "Ma si può sapere dove mi porti??" "Vieni e BASTA!" Percorremmo un bel pezzo di strada, ma alla fine arrivammo ad un giardinetto. Era il parchetto dove di solito andavo a fare passeggiate. Lei mi lasciò la mano e incominciò a volteggiare per il vialetto di ghiaia. Era così spensierata, così felice. Io rimasi per un pò a guardarla, sembrava non gli importasse di essere presa ingiro dalle altre persone o perlomeno s ene fregava. "Alice, perchè non vieni a giocare con me? Dai prendimi!" "G-giocare? Non sono proprio il tipo." "E dai vecchia zitella, prendimi!" Z-Zitella? IO! Ma brutta! Incominciai ad inseguirla per tutta la stradina. Lei scappava divertita e a volte so nascondeva dietro agli alberi. Mi sembrava di essere ritornata piccola, di essere di nuovo insieme ai miei genitori, di rivivere i miei ricordi da bambina. Alla fine Alyss si lasciò cadere sul prato verde mela del giardinetto ed io la imitai. Guardammo entrambe il cielo ed insieme immaginavamo figure magiche nelle nuvole. "Hey Alice, quella nuvola sembra una bistecca!Mhhh mi viene fame!" "Ma dove la vedi la bistecca? A me sembra un pesce." "Evidentemente non sei solo zitella, ma ti manca anche la vista!" "HEY LA VUOI PIANTARE?!" "Ahahah Se mi dai una pianta la pianto ahahahah.!" "Ma guarda, tu....che tipa...." "Stavo scherzando....è così rilassante stare qui." "Già...." "Sai, io non sono mai stata sulla terra in questa forma. Sai, quando faccio un contratto con un essere umano sono invisibile e quindi agli altri esseri umani non possono vedermi. Da dove vengo io il sole non c'è.......Solo oscurità.....tetra.....solitudine......desolazione...." Mi voltai e guardai Alyss, lei osservava il cielo con occhi indifesi, tristi. Solo ora avevo capito il perchè della sua felicità di prima. Solo ora capivo quanto Alyss si sentisse sola. "Anche io..." "Uh?" "Anche io come te da piccola sono sempre stata sola.....Non riuscivo a fare amicizia con le persone che mi circondavano e così finivo per rimanere sola." Alyss si voltò verso di me e mi sorrise "Infondo...io e te siamo uguali." "Già...forse hai ragione." Alyss finì per addormentarsi e anche io ne aprofittai. Chiusi gli occhi. Ormai non sentivo più di essere sola. Avevo trovato qualcuno che mi compativa, che capiva il mio dolore, che soffriva proprio come me. Alyss si avvicinò a me ed io apriì piano gli occhi. Sorrideva e mi sussurrò "Grazie....di essere mia amica Alice!" In quel preciso istante, tutto si fermò. Un grazie. Ne avevo sentiti tanti nella mia vita, ma quel grazie era più importante per me. Chissa per quale assurdo motivo, eppure lei era speciale, più di quando potessi immaginarlo. Possibile che questo fosse solo l'inizio di qualcosa?



ANGOLO DELL'AUTRICE_:
-Perchè voi pensate di esservi liberati di meXd Non così facilmente cari miei.MHUAA! Eccomi qua, con un altra storia o.O Incredibilmente lungo questo capitolo. Infatti questa è la prima parteXd Che ve ne pare? Questa malsana indea da questa mente pazza O.o! Comunque spero proprio che il primo capitolo vi sia piaciuto^^ (Spero più che altro che abbiate capito la storia dei contraentiXD i prossimi capitoli saranno meno lunghi;) Promesso
  
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