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Autore: FannyHarris    23/03/2012    3 recensioni
Nel cuore di Vegeta non c’era spazio per sentimenti umani, di certo non per una terrestre; però nel vederla tremare e con gli occhi rossi e gonfi di pianto, percepì un lievissimo calore … sentiva impulsi che non aveva mai pensato che avrebbe potuto sentire. Lui, il principe, si sentiva più leggero moralmente e provava dispiacere. Non era possibile, anzi era inaccettabile.
Bulma rimase in piedi , continuando a tremare e digrignare i denti; nel vedere sul volto del principe un’espressione compassionevole e un po’ confusa, trasse un sospiro di sollievo.
Silenziosa avanzò e sorpassò il sayan. In quel momento entrambi sentirono qualcosa, ma l’orgoglio e la testardaggine regnava sovrana in entrambi i cuori. Repressero quel fievole barlume di luce e speranza che si era fatto largo nei loro cuori e continuarono per la loro strada.
Iniziamo con il rating arancione ... avviso che potrebbe aumentare.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16.

Devo smetterla di mentirmi. Ma come posso accettare questa verità? Il conflitto interiore della bella scienziata dagli occhi azzurri si faceva sempre più intollerabile con il passare del tempo. La sua storia con Yamcha era finita ormai da tempo, e questo non la turbava più di tanto a questo punto.

Bulma si era resa conto dei suoi sentimenti, aveva finalmente accettato quel che provava e aveva capito che fuggire non avrebbe risolto nulla. Era una scienziata, come è risaputo coloro che si occupano delle scienze sono molto razionali, e quindi non si sarebbe seduta sul letto nella sua camera a piangere a dirotto, bensì avrebbe agito.

D’altro canto, Vegeta aveva ripreso i suoi allenamenti, aumentando la gravità e la difficoltà degli esercizi, ma a lungo andare si accorse che era tutto inutile. Kakaroth si allontanava sempre di più, e assieme  a lui vedeva quel ragazzo di diciassette anni. Non avrebbe accettato una sconfitta del genere. “Io sono il Principe!” Si ripeteva, affinché risollevasse l’animo e lo distogliesse dalla fatica, e dal pensiero di desistere.

Kakaroth, e tu, perché? Perché? Perché non riesco a diventare super saiyan? Eppure io sono il principe e sono l’unico che ha le qualità! Dove andate? Il ragazzo dai capelli fiorentini e Goku, contemporaneamente, si concentrarono e dopo poco i loro capelli si sollevarono e si tinsero del colore dell’oro. Un’aura dorata circondava i loro corpi muscolosi. Lo guardavano con aria di sfida e di superiorità. Vegeta, uomo molto orgoglioso, si sentiva schiacciato sotto il peso della debolezza e della rabbia. Io diventerò super saiyan! Urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Gli occhi bruciavano come le fiamme dell’inferno e tale divenne quel posto. Goku e il misterioso giovane ridevano e le loro risate irrisorie riecheggiavano con un’eco assordante e insopportabile. Tutt’intorno era buio e le tenebre si impossessarono degli occhi del Principe.

“Cosa è successo? Kakaroth, dove sei?” Si alzò di scatto, notando che era tutto sudato e molto accaldato. Gli occhi scuri incrociarono quelli azzurri di Bulma. “Che vuoi? Vattene.” La esortò con tono di voce severo, distolse subito gli occhi, posandoli sul comodino lì vicino.

Il saiyan notò che in quel momento la donna posò un bicchiere d’acqua proprio lì. La cosa lo incuriosì parecchio, infatti assunse un’espressione sorpresa, mascherandola sempre dietro l’aria dura che presentava agli sguardi di tutti.

“Sì, me ne sto andando. Un grazie è gradito, sai? Guarda che sono venuta sin qua e mi sono preoccupata per te che urlavi nel sonno. Ma no, dimenticavo, sono in presenza del principe dei Saiyan … le chiedo perdono. Tsk.” L’azzurra si alzò, intenzionata a lasciar perdere e andarsene per i fatti suoi, a dovette fermarsi proprio poco prima di varcare la soglia della porta, ancora semichiusa. Una voce l’aveva distolta.

“Preoccupata? Sai che potrei ucciderti in questo preciso istante, vero? Sai bene che sono un essere spietato e crudele.” Disse Vegeta, con un fil di voce, ma ben udibile, visto il silenzio che regnava lì. A quelle parole, la donna come prima reazione sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene. Ma come è possibile?

Però poi, raccolse le idee e realizzò una cosa importante. Si voltò, mostrando un sorriso beffardo.

“Ridi, donna?” Chiese sarcastico il moro, alzandosi in piedi. In cuor suo era stupefatto da tale reazione. Ma proprio in quel momento, quando un fascio di luce colpì il volto di Bulma, illuminandola meglio, si avvide che la donna avanzava verso di lui, sicura di sé.

Ma come? Non ti fidi di me?

Scosse la testa, cacciando dalla sua mente la donna che aveva sognato tempo addietro. Non era un debole, come Kakaroth. Ma Kakaroth è più forte di te. Rimbombò una voce nella sua mente, dandogli immenso fastidio.

“Sì, perché quella che usi è solo una maschera. Ormai è tempo che vivi qui, anche se non abbiamo mai avuto chissà che dialogo ho imparato a conoscerti. Ma sai qual è la verità? Tu soffri, il tuo orgoglio è stato ferito irrimediabilmente e ti mostri duro e insensibile.” Sussurrò a voce bassa, fermando la sua avanzata per osservare il saiyan, e la sua reazione. Sapeva che avrebbe reagito male, ma proprio perché aveva colto nel segno.

Col passare del tempo la donna, infatti, aveva colto nel burbero sguardo del principe una punta di tristezza.

Dovevo immaginarlo. La pazienza non è mai stata il tuo forte.

Parla come se mi conoscesse da una vita. Realtà e sogno si fusero in un’unica cosa, senza che potesse impedirlo.

Bulma era vicinissima al corvino, la distanza che li separava non era tanta. L’azzurra nemmeno si accorgeva delle sue stesse azioni, sapeva soltanto che una forza interiore la spingeva a fare ciò che stava per fare. E lei non poteva, o meglio, non voleva fermarla.

Lentamente, la distanza si ridusse, fino ad annullarsi completamente. Le labbra delicate e soffici di una incontrarono quelle ruvide e severe dell’altro, in un bacio a fior di labbra. Nella mente di entrambi le tenebre avevano preso il sopravvento.

“Basta, va’ via! Se non vuoi che perda la pazienza e ti faccia fuori.” Vegeta, accortosi del grave errore appena fatto, si ritrasse come se fosse stato scottato da un fuoco ardente … il fuoco della passione. “Vattene.” Disse, con più decisione, tornando a sedere.

Bulma rimase male da quella sua reazione, ma sapeva che non poteva aspettarsi altro da lui. Una lacrima solitaria solcò il viso liscio e come l’avorio. Non disse nulla,  semplicemente si allontanò, più confusa che mai. Era la prima volta che provava qualcosa di simile. Amore? No.

Anche nella mente di Vegeta tutti i pensieri si disperdevano uno nell’altro, senza lasciargli tregua. Si sentiva pentito, poi arrabbiato … deluso di sé, per quanto in basso fosse caduto.

Realtà e sogno si fusero in un’unica dimensione, e in quel frangente Morfeo accolse il Principe, avvolto nei suoi mille pensieri e dubbi, nelle sue braccia.

Angolo autrice.

Sì, lo so che non è venuto granché,  ma è il meglio che ho potuto fare, quindi già vi chiedo scusa >.<

Ringrazio di cuore DBsoly e Princess_serenity_92 :D Grazieeeee :D

Un bacio grande a tutti J

 

   
 
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