Fanfic su artisti musicali > Queen
Ricorda la storia  |      
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    23/03/2012    4 recensioni
[Schifosamente fluff]
Brian, chino sulle corde della sua Red Special, sentì un brivido corrergli lungo la schiena nell'udire quella voce, così piena di sollievo e aspettativa, vibrare, più forte e luminosa che mai: era senza fiato, incapace anche solo di alzare il capo dal ponte dello strumento per capire se avesse sognato o meno, se quella voce gli appartenesse o meno...
Dedicata alle ragazze del gruppo
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

LOVE GIVES WHAT LOVE TAKES

Ce ne avete messo di tempo, dolcezze.”

Brian, chino sulle corde della sua Red Special, sentì un brivido corrergli lungo la schiena nell'udire quella voce, così piena di sollievo e aspettativa, vibrare, più forte e luminosa che mai: era senza fiato, incapace anche solo di alzare il capo dal ponte dello strumento per capire se avesse sognato o meno, se quella voce gli appartenesse o meno...

Fiato che però non sembrava mancare a John, perchè gli occhi del chitarrista ne reigstrarono la corsa a tutta velocità salvo poi sparire all'improvviso, seguito da un tonfo attutito e una serie rapida di singhiozzi soffocati, evidentemente contro un qualche tessuto.

E ancora, quella voce così rassicurante e donatrice di pace per il batterista, che però contribuiva a incrinare ancora il cuore già provato di Brian.

Perchè, anche senza guardare, vedeva chiaramente le braccia di Deaks avvolte attorno alle spalle e al collo della persona che era venuta a prenderli, poteva scorgerne le lacrime scendere e non serviva guardare per notare l'espressione di pura felicità di Roger mentre stava ritto in piedi accanto a loro.

Si morse un labbro, cercando di chiudere il mondo fuori, di arginare il fiume di lacrime che premevano ai suoi occhi, ma come poteva bloccare i sentimenti nati, fioriti e sempre alimentati dopo più di quarant'anni assieme, in un modo o nell'altro? Quell'amore fortissimo che poteva togliere con la stessa facilità e ingenuità del suo donare forse le cose più stupefacenti e meravigliose, i miracoli più incredibili: come quello che si era palesato davanti ai suoi occhi, oltre il velo distorto delle lacrime.

Perchè resti lì? Sembra che tu abbia visto un fantasma. E non è carino darmi del fantasma, lo sai?”

A quel punto, al diavolo la compostezza, il rigore e tutte quelle menate che si era costruito per giustificare quel suo stare immobile come un pesce lesso, non poteva ignorare quel tono saputello e al contempo così speranzoso e non poteva ignorare l'immagine sbiadita di quelle braccia che s'aprivano verso di lui, in un chiaro messaggio.

Vieni qui da noi.

E Brian non voleva farselo ripetere due volte, non dopo aver atteso così tanto prima di poter correre alla massima velocità che le sue gambe malferme gli consentivano per rannicchiarsi accanto a Deaks e venire entrambi stretti da quella presa erculea che credevano di aver dimenticato e che invece era sempre rimasta lì, sul bordo del Paradiso, ad attendere finalmente il giorno in cui l'Amore che legava tutti e quattro avrebbe restituito loro quel legame creduto perduto un'eternità prima.

Per i tre, fu come annegare nella luce mentre si tenevano stretti, consapevoli di essere finalmente, e nuovamente, una cosa unica, con Roger che teneva le proprie mani allacciate a quelle di Deaks, accarezzandogliele mentre cercava di sussurrargli qualcosa tra le lacrime e i singhiozzi vanamente consolati da un Freddie bonariamente madre, padre e fratello assieme, per quel momento.

Non ricordavo fossi così piagnucoloso.” lo sfottè Roger con un vago sorriso a increspargli la linea sottile delle labbra: “Prendi esempio dal nostro megafusto qui, che anche se avrebbe voluto sciorgliersi in lacrime, ha preferito fare il duro e puro fino alla fine prima di capitolare davanti al qui presente angioletto!”

Angioletto che fissava quasi senza capire il batterista, prima di scoppiare a ridere di un riso così sonoro e melodioso da mozzare quasi il respiro per la nostalgia delle serate estive passate assieme, dei pomeriggi e delle nottate in sala di registrazone e di quella vita che avrebbero potuto avere se solo non ci si fosse messa di mezzo quella stronza della Morte, che se l'era portato via in un luogo troppo lontano e irraggiungibile per loro.

Ma evidentemente la Morte era come l'Amore, forse più schiva e potente, perchè essa, pur avendo loro tolto il pilastro centrale del loro cuore, alla fine glielo aveva restituito.

Sarebbe più figo dirvi che me la sono spassata tutto il tempo e che non vi ho aspettato neppure per mezzo minuto, che non ho maledetto il tempo che scorreva troppo lentamente ma sapete meglio di me che a mentire sono l'ultimo degli incapaci, quindi fatemi dire solo questo. Mi siete mancati, dolcezze.”

Frase che Freddie ebbe appena il tempo di completare prima di venir letteralmente buttato per terra da un Rog nel pieno della sua forza e irruenza, che gli sorrideva dalla sua posizione di dominio sopra la sua pancia mentre Deaks si inginocchiava timidamente accanto al batterista, facendo scendere con sé anche Brian, e gli occhi di tutti e quattro ebbero finalmente modo di rivedersi con calma e riconoscersi come gli stessi che, sembrava trascorso un tempo incredibilmente lungo, riuscivano a capirsi al minimo incrociarsi di sguardi.

Avevano davanti tutta l'eternità per parlare.

Potevano restare lì ancora un po'.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA