"Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso."

(Pietro Abelardo)

Chiara, anagraficamente sedicenne, cerebralmente sulla ventina.

Chi mi conosce, può descrivermi con tre aggettivi: pazza, romantica, riservata.
Le mie idee sono folli, attorcigliate e senza senso. A volte faccio fatica a capirmi anche da sola.
Sono una di quelle che pensa che il romanticismo sia il sale della vita. Mi piace perdermi nelle mie fantasie in ogni momento della giornata e non ho bisogno di fogli per questo: basta liberare la mente dai pensieri e lasciare che la fantasia ne crei di nuovi. Non ho molte doti speciali, non so cantare nè disegnare, ma non per questo non so esprimermi: la danza, la fotografia e la scrittura sono tutto ciò che ho e non avrei potuto chiedere di meglio.

 Penso che tutti noi abbiamo bisogno di un porto sicuro, ed io ho trovato il mio nella scrittura.  
 Scrivere per me è tutto: esprimermi, vivere.  Grazie alla scrittura posso creare personaggi, luoghi e persino mondi differenti.
Posso cambiare me stessa, la realtà in cui vivo, la mia noiosa e monotona quotidianità. Posso sconvolgere la mia vita, quella di qualcun'altro, fare esperienze che nella realtà non avrei mai la possibilità di fare ma, soprattutto, l'arbitro sono io: io scelgo cosa scrivere, io creo e animo  la vita di qualcuno.

Oltre a scrivere, amo leggere. Non ho un genere preferito, anche se leggo per lo più romanzi. Tra i miei libri preferiti ci sono Jane Eyre di Charlotte bronte, Cime tempestose di Emily Bronte, Un giorno di David Nicholls, la trilogia di Maggie Stiefvater composta da Shiver, Deeper e Forever (quest'ultimo prossimamente in uscita) e, naturalmente, la saga di Twilight di Stephenie Meyer.
Grazie ad essa, infatti, non solo ho imparato a sognare e a credere nel vero amore ma mi ha fatto conoscere persone fantastiche, mi ha donato fantasia e, soprattutto, mi ha fatto scoprire le gioie della scrittura.