Quando, per accontentare una madre apprensiva, Fedra aveva accettato di partecipare a quel dannato Conclave non aveva messo in conto molte cose.
Per esempio di riuscire a evitare il maledetto cugino Frederick.
O di scoprire che le toccava salvare il mondo.
Da imbarazzo dei Trevelyan a Inquisitore il passo è più breve di quanto la goffa, testarda Fedra potesse ipotizzare. E lo percorrerà - non senza qualche bestemmia - con dei compagni inaspettati che le cambieranno la vita.

Cullen mosse l'alfiere, mangiando un cavallo della Trevelyan. “Oggi perdi colpi.”
“Avrei dovuto mettere la camicetta scollata dell'altra volta,” ribatté pronta lei.
Cullen sapeva benissimo di che camicetta stava parlando. Quella volta aveva perso. “Non ho idea di cosa stai parlando,” rispose mentre l'Inquisitore pensava alla mossa da fare.
Liadan sollevò le sopracciglia senza smettere di sorridere. “Davvero?”
“Certo,” rispose lui. “Non sono il tipo che si fa sconvolgere da certi mezzucci.”
Sbatté la mano per farsi aria sul volto. “Oggi fa caldo, non credi?”
“Inquisitore, la tua mossa?” insistette lui senza capire dove sarebbe andata a parare.
Liadan aprì lentamente il primo bottone della camicia blu a collo alto senza staccare gli occhi dal volto di Cullen, che si sforzava di restare impassibile. Poi un altro – Cullen pregò che si fermasse lì – e poi un altro ancora, lasciando visibile una porzione più che abbondante di scollatura. Subito dopo aver staccato le dita dalla camicia, mosse una pedina. “Mossa fatta, Comandante.”
[CullenxTrevelyan]

Ambientata durante Dragon Age Origins, Cullen affronta i suoi demoni. E i suoi ricordi.

Dorian amava la biblioteca di Skyhold. A volte si infuriava, trovandola caotica e disordinata, e faceva il possibile per rimediare, ma quell’angolo del castello era di gran lunga il suo preferito, anche perché era un ottimo “punto di vedetta”. Un luogo di passaggio per gli agenti dell’Inquisizione, per gli studiosi o per i maghi come lui in cerca di testi specifici, così come per le spie che si recavano a fare rapporto e, naturalmente, per l’Inquisitore. Lavellan spesso andava a trovarlo o percorreva svelto, quasi trottando, la balconata circolare, diretto al piano di sopra alla voliera per consultarsi con Leliana e affidare un messaggio alle ali scure dei corvi.
Era la prima volta, però, che Dorian vedeva il Comandante Rutherford aggirarsi tra gli scaffali carichi di tomi di ogni tipo. Non che ritenesse l’ex Templare un bruto incolto, ma non gli era mai successo di poterlo osservare mentre era intento nella ricerca di un libro, e per di più al di fuori della sezione dedicata alle armi, alla strategia e alle tecniche di battaglia.

Cullen e i suoi tormenti, ma dal suo passato ecco tornare qualcuno che gli ridarà la pace i lo aiuterà ad esprimere i suoi sentimenti per l'Inquisitore.

Questa è la mia prima fan fiction. Mi sono avventurata in un mondo nuovo, nella quale sono sempre stata spettatrice. Ma oggi ho scelto di essere artefice. Del resto se l'ispirazione chiama, perché non rispondere?
Questa storia è un work in progress, c'è molto su cui lavorare. Parlo Cullen e di Lavellan, analizzando il punto di vista di lui. Spero piaccia a chiunque abbia la curiosità di leggerla. In base a questo potrei scegliere se continuarla o meno. O, chissà, magari lo farò comunque!

Il Varco è aperto. L'Inquisizione, formata dalle menti più brillanti del Thedas, combatte per liberare il mondo da un nemico che potrebbe rivelarsi impossibile da sconfiggere. Eppure, la speranza è ancora viva, riposta nelle mani dell'Inquisitore, dei suoi compagni e consiglieri. Ognuno di loro con le proprie esperienze. Ognuno con le proprie ferite.
Il Comandante Cullen è uno di loro. Segnato dal passato e dagli errori che lo tormentano, si concentra sull'Inquisizione per porvi rimedio e ritrovare una pace che non conosce da molti anni. Ma potrà mai farlo?
Attenzione: il testo contiene spoiler sulla trama del videogioco.