Levi/Eren | Armin/Erwin
Armin era convinto che fosse un’occasione unica nella vita, ma Eren non vedeva altro che un ulteriore possibilità di fallire. Non poteva uscire niente di buono da un tirocinio in un soffocante ufficio alla Survey Corporation. Ad Eren sarebbe bastato star seduto ed aspettare che quello che restava del suo ultimo anno scolastico gli passasse davanti. Tuttavia, dopo un viaggio in ascensore, Eren si trovò a mettere in discussione quello che credeva di sapere sulla vita e su sé stesso.
*Traduzione dall'inglese di una delle più famose fanfic Ereri*

[CanonVerse!][Explicit]
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Dieci volte in cui Levi Ackerman fa una promessa a se stesso.
Dieci volte in cui mente.
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Dal testo:
[Ackerman ignora un brivido fin troppo piacevole lungo la schiena che si irradia fino l’interno coscia.
È la prima volta, la prima dannata volta che si lascia andare a certi pensieri e a certe occhiate.
E sarebbe stata anche l’ultima.]
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[Yaoi esplicito][Linguaggio scurrile]

Il bullismo si esaurì in fretta, non c’era davvero alcuna voglia di continuare qualsiasi conflitto, non c’era più voglia di pensare ad una parte avversaria e denigrarla. Passò com’era venuto e, in poco tempo, le persone che erano state nel “lato sbagliato” della guerra divennero persone da evitare, che non contavano, che avevano il permesso di stare a scuola solo per bontà d’animo e con cui non valeva più la pena interagire.
Così sopraggiunse l’indifferenza e con essa… il silenzio.

L’odio è il piacere più duraturo; gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma. (George Byron)
Shizuo e Izaya si sono odiati dal momento del loro primo incontro e da allora non hanno mai smesso. Questa è la versione ufficiale dei fatti, ma se invece le cose non fossero andate esattamente così? Se ci fosse dell’altro, dietro le ragioni del loro odio?

La guerra è finita da anni, anni in cui la vita è andata avanti. Harry Potter viva la sua vita convinto che non esista il lieto fine...
Ma forse, la fine non è ancora vicina, e il destino può essere riscritto.

[Eren/Levi] [Supernatural!AU] [Vampire!Levi] [Servant!Eren]
“Lord Ackerman, i vostri ospiti sono arrivati.”
In piedi, contro la finestra, c’è una figura: è intenta ad osservare la notte e le stelle che illuminano la volta celeste oltre il vetro. Deglutisco nel momento in cui mi rendo conto che si tratta davvero di lui, della ragione di questa nostra visita così lontano dal posto in cui sono cresciuto. Il motivo per cui stasera io non tornerò a casa con mio padre.
L’uomo è di bassa statura e indossa un completo blu di quella che sembra una stoffa incredibilmente pregiata accompagnato da un fazzoletto bianco al collo. Ha capelli neri brillanti che assomigliano alle piume di un corvo, i lineamenti duri e spigolosi e due occhi chiari e penetranti.
Sembra un uomo normale, uno come tanti: un commerciante, un banchiere, qualcuno come me. Compio l’errore di incrociare quelle iridi glaciali e mi rendo conto all’istante dell’immensa autorità celata dietro quel volto. Abbasso lo sguardo con mortificazione, scacciando via quelle stupide illusioni e riportando a galla tutto l’odio e la rabbia che custodisco nel petto da sempre.
“Ben arrivati,” mormora il Lord. "Vi stavo aspettando."

STORIA VINCITRICE DI UNO DEI PREMI WATTY 2022
Dopo dieci anni di reclusione nella prigione di Azkaban, il due ottobre duemilaotto Draco Malfoy finisce di scontare la propria pena. Avrà tempo sei mesi per dimostrare alla Società Magica di essere idoneo alla restituzione della bacchetta.
Sarà in grado, Draco, di risorgere dalle proprie ceneri?
• "Trovò il coraggio di alzare la testa, riflettendosi così nelle crepe dello specchio. Aveva un aspetto orribile, ma non era quello il problema.
Il vero problema, oltre a quello che non aveva, era quello che non era.
Non era nessuno. Draco Malfoy non era più nessuno." •

Eddie non ha mai gemuto prima, e non ha in programma di farlo in futuro.
Sì, ma poi Richie lo scopre.

Dove i colori di un Agosto afosissimo si stemperano in quelli di Settembre.
Harry Potter è nervoso e la Cornovaglia, a Draco Malfoy, non è piaciuta per niente.

Il mausoleo della famiglia Malfoy lo aveva visto solo una volta, tanto tempo prima. Era solo un bambino quando lo avevano accompagnato a incontrare i loro antenati, raccontandogli aneddoti della loro storia.
Da piccolo, gli era sembrato enorme e inquietante. La sua voce rimbombava tra le mura, echeggiando spettrale, come un ricordo che nonostante fosse passato, continuava a perdurare.
Ora, mentre il funerale dei suoi genitori procedeva, non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse piccino, quasi soffocante.

[IT, Fix-It fic]
Aveva fatto i conti con la possibilità che avrebbe potuto restare intrappolato in quelle fogne per sempre. Il suo corpo, le sue ossa, a sgretolarsi nel ventre di Derry. Per sempre.
Ma non era stata Beverly a metterli al corrente che chi moriva a Derry era destinato a non morire mai veramente? Doveva essere vero perché, in qualche universo alternativo a quello, nessun Eddie avrebbe mai potuto sopravvivere a una ferita del genere...
Eppure... eppure...

[IT]
Subbuglio. Era solo in subbuglio. Il tempo di perdersi ancora per qualche minuto in quel cielo azzurro, sfrontato, immutabile, al di sopra di tutti quegli orrori e sarebbe passato tutto. Dal fottutissimo trauma di una statua vivente, alle parole feroci di Bowers. Doveva solo calmarsi. E pensare a...
Quell'ombra che improvvisamente gli aveva oscurato la visuale.
No, non di nuovo! Pensò solo, prima che il terrore esplodesse come una bolla di... stupore.
«Mi spieghi che diavolo stai facendo lì per terra?»
Non la voce cavernosa di Bunyan, non quella stridula di Bowers.
Il viso infantile di un perplesso Eddie Kaspbrak aveva fatto irruzione nella sua attonita contemplazione del cielo estivo.

Ethan ha sempre creduto che la lontananza da Hayden, suo migliore amico e compagno di vita, potesse rivelarsi quasi benefica per il loro rapporto, nonostante l'opprimente peso della solitudine che accompagna i bollenti giorni di luglio.
Solo tre settimane, è ciò che si ripete Ethan, durante le quali Denny vivrà in Inghilterra per una vacanza studio.
Ma se i piani dovessero cambiare, sconvolgendo e capovolgendo la loro quotidianità, cosa accadrebbe alla loro amicizia?
E se fosse proprio quello il punto di partenza per cominciare da capo, prendere consapevolezza di qualcosa di nuovo, inedito, esattamente come il colore sconvolgente delle iridi di Den?
Dorate, come le spighe di grano dell'ultimo giorno che hanno trascorso insieme.
"Denny sorrise e socchiuse gli occhi, le iridi chiare come l'oro giallo, le ciglia lunghissime che proiettavano ombre simili ai gambi delle spighe di grano.
In fondo, aveva proprio ragione la vecchia a dire che Hayden sembrava essere stato dipinto con la tavolozza dei colori dell'estate.
Di luglio, per l'esattezza, e su questo Ethan non aveva alcun dubbio."

[IT, Movieverse, Reddie]
“Che scherzo di merda…”, aveva borbottato, sedendosi a terra. Con la giacca, prontamente sfilata dalle spalle piccole, aveva fatto aria per allontanare il fumo rimasto attorno a Richie – poi però gli si era sistemato addosso, tutto imbronciato e rigido, la spalla premuta con forza contro la sua; e a quella dimostrazione di cameratismo, a quella ricerca probabilmente involontaria di conforto, Richie aveva risposto col silenzio – imbarazzato, i palmi delle mani sudati – e poi nell’unico modo che conosceva: “Sai, ho anche dell’erba oltre alle sigarette…”

[ REDDIE ]
« Stai insinuando che io non possa vivere senza di te, Eds? »
« Veramente non... » Un attimo. Perché non porla in questi termini? « Sì. » Ecco! « Stavo insinuando proprio quello. »